Anna's pov
Resto ad osservare i due mentre si scambiano provocazioni e sguardi fulminanti, mi sento come se fossi un'estranea.
"Allora possiamo unirci a voi, giusto?" Chiede Kate, osservando Federico.
"No, non sei la benvenuta qui." Afferma.
"Ma certo che potete unirvi a noi!" Esclama Angel. "Magari portate un po' di allegria visto che qui oggi sono tutti un po' arrabbiati." Aggiunge lanciando un'occhiata a me e Federico.
Justin si siede al mio fianco e mi sorride, già ero imbarazzata per la situazione che si è creata, figuriamoci ora.
Federico è seduto di fronte a me ed ogni tanto noto che trucida Justin con lo sguardo.
Dopo aver finito le nostre pizze, gli altri ragazzi incominciano a parlare fra loro ma Justin non sembra affatto coinvolto dalla conversazione.
"Allora, come stai?" Chiede.
"Benissimo grazie, e tu?"
È strano parlare con lui al di fuori del lavoro, ora non ne sono più abituata.
"Bene, ho rivisto le foto scattate e stiamo facendo un ottimo lavoro, dico davvero." Sorride mostrando le fossette ai lati della bocca.
"ne sono contenta." Ricambio il sorriso e guardo dinanzi a me Federico che ha assunto un'espressione confusa.
Lui non sa ancora nulla del mio lavoro, merda.
"Morena ti porterà altre foto in questi giorni, abbiamo avuto una richiesta di lavoro a New York, una sfilata di moda per mostrare i nostri capi a tutta New York! Grandioso, vero?"
Cosa? Me lo dice così? Ora?
"Davvero?" Sgrano gli occhi.
"Si, non sei felice?" Si rabbuia all'istante.
"Ma certo, solamente che..."
"Avrai tutto il tempo per organizzare il viaggio, non preoccuparti di questo" mi interrompe, capendo al volo il mio problema.
Sorrido e lo abbraccio improvvisamente, senza fregarmene delle continue occhiate del biondo davanti a noi.
"Che è successo? Volete renderci partecipi di questa felicità?" Chiede Kate inarcando un sopracciglio.
No, non voglio renderti partecipe.
"Questioni private." Risponde Justin al mio posto.
"Private? Non farmi ridere." Si intromette Federico.
Lo fulmino con lo sguardo ma non sembra affatto interessarsi a me, il suo sguardo è solamente rivolto verso Justin.
"Rossi, ho notato che non ti sono tanto simpatico, ma credo che ora sia il momento di finirla qui, non credi?" Incrina il viso. "Se tu ed Anna siete in un momento di crisi di certo non è per colpa mia, dovresti valutare te stesso."
Mi volto verso di lui spalancando gli occhi, non dovrebbe mettersi contro Federico, potrebbe finire male.
"Tu mi stai proprio sui coglioni, se non fossimo qui ti avrei già massacrato, lo sai?" Ringhia, con la sua solita prepotenza. "E poi Anna non è nulla per me, non siamo e non saremo mai nulla."
Le sue parole riecheggiano dentro la mia testa come coltelli affilati.
Se solo non mi fossi innamorata di te, ora nella mia testa non ci sarebbe tutto questo gran casino.
Siamo due caratteri difficili, il tuo soprattutto, magari non sono io la persona che può salvarti, anche se ho sperato il contrario, troverai anche tu la tua metà e ti salverà. Ti porterà via la rabbia che hai dentro, scaverà a fondo nel tuo cuore e ti libererà da ogni malessere, purtroppo questa persona non sono io. Ho fallito miseramente.Mi allontano da quel posto che sembrava soffocarmi, appena metto piede fuori tiro un gran respiro cercando di calmarmi, lui è ancora lì seduto, osserva il pavimento e non emette parola.
Come puoi essere così...senza cuore?
Tu un cuore non ce l'hai, non può averlo una persona dopo aver fatto solo del male in questa vita, perché non cerchi di farti aiutare? Perché rifiuti l'aiuto di chi ti ama?Sollevo lo sguardo al cielo, le stelle contornano la luna piena.
Dove sei ora, papà?
Avrei bisogno di te più che mai ora, un tuo abbraccio basterebbe per farmi stare meglio, anche solo guardare la luna come qualche anno fa mi renderebbe felice. La tua presenza basterebbe."Bimba" ed ecco di nuovo la voce, la sua voce.
"Non chiamarmi più bimba, la tua bimba non c'è più" ribatto.
Si passa una mano tra i capelli e lo sento imprecare afflitto.
"È il tuo amico gay che mi fa incazzare, lo capisci?" Urla. "Ora cos'era questa storia del lavoro?"
"Storie che avresti saputo se non te ne fossi andato." Rispondo prontamente.
"Cosa fai? La modella sexy?" Ride nervosamente.
"Può darsi." Evito di voltarmi verso di lui, mi farebbe solamente del male guardare il suo viso.
"Cosa? Cazzo, ma sei seria?" Sovrasta la mia voce con i suoi modi bruschi. "Dimmi che stai scherzando." Continua, ma non rispondo e mi sento afferrare d'improvviso il polso. "Tu non lavorerai più per quell'idiota."
"Mi spieghi solamente il perché? Perché vuoi avere il pieno controllo della mia vita se poi non te ne frega niente? Ti piace far del male alle persone vero?" Mi libero dalla sua presa e noto i lineamenti del suo viso irrigidirsi.
"Non iniziare con questa storia, hai sempre saputo che non mi fido di quel-"
"Non azzardarti" lo ammonisco.
"Quel lurido bastardo del cazzo, io lo ammazzo." Conclude.
La sua anima è impazzita, maledetta di rabbia. Questa rabbia che nasconde tanta fragilità e paura.
Cosa ha fatto ritornare di nuovo la tua rabbia, Federico?
Non era così con me e sono sicura che in lui c'è tanto altro, ha nascosto nuovamente il suo lato buono, qualcosa ha scatenato la sua furia ed io non riuscirò a sopportarlo.
Angolo autrice***
Quasi 70k❤️ Grazie, davvero grazie di tutto.
Vi voglio tanto bene, è solo grazie a voi tutto questo. Per me è un gran traguardo.Tante sorprese al prossimo capitolo, aspettatevi di tutto.🤟
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You take care of me. |Federico Rossi|
Fanfiction{COMPLETATA} La morte del padre l'ha resa fredda e distaccata col mondo intero. Anna,afflitta dal dolore, ritorna nella sua città natale, Los Angeles, qui sarà travolta da un uragano di emozioni, causate da due occhi color mare e velati da un pass...