Anna's pov
Sono quasi le tre di notte cavolo.
Non potevano aspettare me per andarsene quei due? Federico non esce da lì nemmeno per le quattro, è chiuso in una delle stanze al piano superiore da quasi due ore.
È un'ora che io e Nate siamo seduti su questa panchina, i piedi mi fanno malissimo, tutta la sera con i tacchi non è una bella cosa. Mi ritroverò con i piedi distrutti.
Vorrei andare da Federico e prenderlo con la forza, trascinarlo fino in macchina, e costringerlo a riportarmi all'appartamento, ma potrei rimanere scandalizzata dalla scena che mi si potrebbe parare davanti .
Non vedo l'ora di prendere finalmente la patente, potrò girare ovunque e non avrò più problemi in queste situazioni."Ma posso accompagnarti io? Eddai" insiste ancora Nate.
Vorrei tanto andare con lui.
Angel mi ha detto di aspettare Federico per non farlo preoccupare, ma adesso sono stanca, non ce la faccio più ad aspettare mentre lui chissà cosa sta facendo con quella tipa.
Ma poi per Federico non conto nulla, di cosa si dovrebbe preoccupare allora? Lui non ha un cuore, pensa solo a se stesso."Va bene, vengo con te." Mi sono decisa, finalmente.
Entriamo nel parcheggio, sono stanca e le gambe fra un po' crollano.
Raggiungo con fatica la macchina di Nate e salgo.
Vedo in lontananza un ragazzo che si avvicina pericolosamente, oh no fai che non è lui ti prego. Dovrò prepararmi psicologicamente prima di sentire le sue urla.
Già immagino la scenata che farà."Cosa ci fai nella macchina con lui?! Ma sei impazzita per caso? " apre la portiera e cerca di farmi scendere dall'auto.
"Oh calma amico, lasciala stare!" Urla Nate.
Federico lo guarda in cagnesco.
"Non dirmi tu di lasciarla in pace, l'unico che deve lasciarla in pace sei tu coglione" risponde Federico urlando a sua volta.
Ed io in tutto ciò cosa faccio? Parlano di me come se fossi un oggetto, un premio da vincere.
"Federico torna a fare quello che stavi facendo" dico con la più tranquillità possibile.
Non voglio fare scenate, e soprattutto non qui. Sono stanca di dover affrontare ogni giorno litigi su litigi.
"No, io devo accompagnarti a casa quindi scendi da qui" mi ordina.
"Federico ti ho aspettato per un'ora su quella fottuta panchina quindi adesso mi accompagna Nate. Non fare storie."
Cerco soltanto di farlo ragionare, magari capirà e mi lascerà andare."Te lo ripeto, scendi da questa macchina perché io non mi muovo da qui fino a quando non torni a casa con me." Ringhia.
Rivolgo un'occhiata a Nate, lui poverino è costretto a sopportare i nostri litigi anche se non c'entra assolutamente nulla.
"Non voglio creare casini a quest'ora, ci vediamo domani Nate." Dico baciandogli la guancia.
Esco dalla macchina di Nate, Federico fa un sorrisino, come se avesse vinto.
Per lui la vita è un gioco in cui deve per forza uscirne vincitore.
Salgo sulla macchina di Federico, e mi tolgo subito le scarpe per il dolore ai piedi."Non sapevo che dovevo accompagnarti, non avrei perso tutto quel tempo di sopra. Pensavo tu fossi andata con Benjamin e Angel." Spiega mentre mette in moto.
Annuisco solamente, sono troppo nervosa, soprattutto per le sue continue scenate da bambino.
"Ti sei divertita stasera?" Chiede girandosi verso di me per un secondo.
Ma ha tutta questa gran voglia di parlare? Maledizione sono le tre di notte e l'unica cosa che voglio adesso è il mio letto, sto morendo di sonno e questa festa mi ha distrutta.
"Si." Rispondo con tono scocciato.
Lui sbuffa rumorosamente, danno fastidio le persone antipatiche eh Rossi? Adesso almeno capisci la mia situazione visto che, soprattutto di mattina, sei peggio di una ragazza con il ciclo.
**
Torniamo all'appartamento, sono arrivata fino alla porta d'ingresso senza scarpe, ma alla fine poco mi importa. Benjamin e Angel stanno dormendo già, Angel è appoggiata con la testa sul petto di Ben, sono così carini insieme e mi auguro davvero il meglio per loro due.Angolo autrice **
Buongiorno!
Quanto amo Federico quando è stronzo, sono strana lo so.
A voi piace?
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You take care of me. |Federico Rossi|
Fanfiction{COMPLETATA} La morte del padre l'ha resa fredda e distaccata col mondo intero. Anna,afflitta dal dolore, ritorna nella sua città natale, Los Angeles, qui sarà travolta da un uragano di emozioni, causate da due occhi color mare e velati da un pass...