Anna's pov
Questa è assolutamente la scena più bella della mia vita."Oddio Jessica sembra che tu sia appena uscita dalla doccia!" Urla la sua amica.
Ah, così ho scoperto anche il suo nome.
Lei intanto non fa altro che disperarsi."Mio Dio cosa hai fatto!" Si tocca continuamente i suoi capelli bagnati.
"oh scusami ma sai, mi è scivolata la bottiglia." Scoppio in una risata creandole ancora più fastidio.
"Tu, me la pagherai." E se ne va sculettando.
"Chissà, magari così a Federico piacerai di più!" Urlo per farmi sentire.
E proprio nel momento in cui vado a girarmi, lo vedo. Si, è proprio lì seduto al mio tavolo.
Mi avrà anche sentito, perché mi sta incenerendo con lo sguardo.
Vado a sedermi al mio posto."Okay, non voglio litigare quindi risparmia il fiato." Incomincio prima che potesse parlare lui. Vedo che serra la mascella.
"Non.parlare.più.di.me" dice marcando ogni sua parola.
Annuisco solamente, mi giro verso la porta d'ingresso e vedo il preside, a dir poco incazzato che si avvicina al mio tavolo.
"Venga subito con me." Mi ordina.
Oookay, questa non l'avevo prevista. Mi alzo mentre gli altri si trattengono dalle risate e lo seguo in presidenza.
****
"Si rende conto della gravità delle sue azioni?"mi urla il preside."Mi scusi ma c'è un motivo per cui l'ho fatto"
Cerco di difendermi ormai da mezz'ora,ma il preside continua a ripetere la stessa cosa,cioè che deve trovare una punizione adatta per quello che ho fatto. Ma dai su, un po' d'acqua non fa male a nessuno, sarebbe stato peggio se fosse stato del vino o robe simili."Non c'è giustificazione! Oggi resterai qui a pulire la mensa."
Coosa? Sta scherzando spero.
Per una bottiglia d'acqua rovesciata dovrò pulire tutta la mensa?"E ora, incomincia subito, da adesso." Mi ordina accompagnandomi alla porta.
In meno di due secondi mi ritrovo fuori dalla presidenza.
Ritorno alla mensa, ormai tutti se ne sono andati, c'è solo il mio tavolo occupato da Angel, Benjamin, Nate e Federico.
Appena entro tutti scoppiano in una fragorosa risata."Che ridete? Devo pulire la mensa." Dico prendendo gli stracci e l'occorrente per pulire la mensa, che mi avevano dato prima.
Sono costretta anche ad indossare uno stupido grembiule."Quel grembiulino ti dona, sei una donna delle pulizie sexy" dice Fede ridendo.
"Andatevene, voglio finire al più presto." Sbuffo iniziando a pulire i tavoli.
"Va bene, quando avrai finito ti porterò in un posto" mi informa Nate sorridendo.
Sento Federico sbuffare,mi giro e lo vedo sbarrare gli occhi."Ha da fare stasera." S'intromette.
"No che non ho da fare, passi per le otto?" Chiedo a Nate, lanciando un'occhiataccia a Federico.
Lui sbuffa, dopo di che si alza e se ne va, come suo solito.
Perché deve sempre intromettersi nella mia vita? E poi dice che l'impicciona sono io, con che coraggio?
****Sono passate due ore e sono ancora qui.
E tutto questo soltanto perché ho rovesciato l'acqua sulla papera di Jessica. Ma la sua faccia è stata mitica appena si è ritrovata cosparsa d'acqua, lo rifarei un miliardo di volte.
Devo soltanto lavare il pavimento, e il mio lavoro sarà terminato.
Per far passare più velocemente il tempo e per rendere tutto meno stancante, prendo il cellulare e faccio partire la mia Playlist di canzoni preferita.
Incomincio a cantare e ballare per tutta la mensa, se una persona mi vedesse in questo determinato momento penserebbe che io sia una malata mentale, proprio per questo ogni tanto controllo fuori la porta per vedere se ci sia qualcuno.
Finalmente questa mensa è pulita, è stato disgustoso togliere tutti i resti che hanno lasciato qui gli studenti, ma ho dovuto farlo.
***
Arrivo fuori la porta dell'appartamento, cerco le chiavi nella mia borsa perché ovviamente con tutte le cose che ci sono qui dentro è difficile trovarle. Dovrei togliere un po' di roba.
Quando sto per entrare, sento due voci maschili dall'altra parte della porta, ed una di queste è la voce di Federico, la riconoscerei da chilometri ed è davvero arrabbiato. Ma cosa sarà successo?
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You take care of me. |Federico Rossi|
Fanfiction{COMPLETATA} La morte del padre l'ha resa fredda e distaccata col mondo intero. Anna,afflitta dal dolore, ritorna nella sua città natale, Los Angeles, qui sarà travolta da un uragano di emozioni, causate da due occhi color mare e velati da un pass...