Anna's pov
Ed è in queste giornate che la mancanza di lui si sente sempre di più. Pur non volendo ogni pensiero ricade su di lui.
Eh si, a volte vorrei che mi togliessero la memoria perché i ricordi che si fanno spazio nella mia mente fanno male, molto male.
Ci ho provato, non è finita come speravo, ma un amore finito è sempre meglio di un amore mai cominciato.Osservo la pioggia che ricade lentamente sul vetro della finestra e mi stringo all'interno della felpa che indosso.
Fra poco sarà Natale e dovremo addobbare l'albero, non vedo l'ora. Mi è sempre piaciuto tantissimo il Natale, le luci, le canzoncine, la famiglia... e a Natale siamo tutti più buoni, no?"Anna, hai intenzione di restare qui a deprimerti osservando la pioggia ancora per un po'?" Sbuffa affiancandosi a me.
"Angel, non so quante volte ti ho ripetuto che non sono depressa." Rido amaramente.
"A cosa pensavi? O meglio, a chi pensavi?" Chiede.
Il suono del campanello interrompe la nostra conversazione e Angel avanza verso la porta.
"Ciao Morena" la saluta con dei baci sulla guancia. "E ciao anche a te Tommy!"
Tommy? C'è qualcuno con lei?
Distolgo lo sguardo dalla finestra e mi dirigo alla porta notando un bambino al fianco di Morena. Ha gli occhi azzurrissimi come lei, presumo sia suo figlio.
"Morena!" La abbraccio. "Chi è questo bel bambino?" Chiedo, osservandolo.
"Anna, non ti avevo informata di lui, è il figlio di Morena e resterà qui con noi questo pomeriggio, vero Tommy? Sei contento?" Angel porta una mano nei capelli mori del bimbo scuotendoli. Lui, al contempo la fulmina con lo sguardo.
Ma è pazza? Povero Tommy.
"Si Anna, se non ti dispiace resterà qui questo pomerig-" interrompo subito Morena, travolta dall'euforia.
"Morena scherzi? Io amo i bambini! Potrà restare tutto il tempo che vorrà!" Urlo gioiosa ed alterno lo sguardo tra lei e Tommy, quest'ultimo mi osserva confuso, forse ho esagerato ad urlare così tanto.
Contieniti Anna, cerca di sembrare normale.
"Non sono un bambino, ho sette anni." Replica lui a braccia conserte.
"Vi avverto, ha un carattere forte." Ci ammonisce Morena.
"Già abbiamo avuto modo di conoscerci e c'è una particolare simpatia reciproca, vero?" Angel entusiasta stringe più volte il nasino di Tommy tra le dita, non accorgendosi delle occhiate di fuoco da parte sua.
"Avrei da ridire al riguardo." Tommy alza gli occhi al cielo e avanza all'interno dell'appartamento. Seguo i suoi passi con lo sguardo e solo ora mi sto rendendo conto che sarà alquanto difficile occuparci di lui, non è affatto un bambino tranquillo.
"Hei tu..." si siede sul divano appoggiando le scarpe sul tavolino di fronte. "Si proprio tu" mi indica. "Nome?" Chiede.Mi acciglio nel guardare la sua posizione, non è un modo educato appoggiare le scarpe sul tavolino come se nulla fosse.
"Tommaso! Sii educato, mettiti composto!" Lo rimprovera la madre, lui al contempo sbuffa rumorosamente. "Io ora vado, chiamatemi per qualunque cosa." Lancia un'ultima occhiata a suo figlio e scompare dietro la soglia della porta.
Avanzo verso il divano e mi siedo accanto a lui, seguita da Angel.
"Tu, come ti chiami?" Mi chiede di nuovo.
"Piacere Tommy, io sono Anna." Sorrido sperando di essergli un minimo simpatica.
"Io sono Angel, ma già ci conosciamo." Interviene Angel, ridacchiando.
"Si, purtroppo" Mormora Tommy tra se e se.
Angel abbassa lo sguardo ma dopo ritorna a guardarlo con un sorriso tirato.
"So che non ti sono simpatica da quando ho distrutto la tua torre ma ti ho chiesto scusa mille volte!" Piagnucola.Ora ho davvero seri dubbi su chi abbia diciannove anni tra i due.
"Ci avevo messo due giorni per costruirla." Ribatte Tommy, serrando gli occhi.
"Perdonami! Non avevo visto la torre sul pavimento e sono inciampata, non l'ho fatto apposta!" Si dispera ancora mentre il bambino è del tutto indifferente.
Mi trattengo dal ridere per la reazione esagerata di Angel che con voce belante si offre per ricostruire la torre.
"Davvero? Vuoi ricostruire la torre?" Chiede lui, sgranando gli occhi.
"Si! Basta che smetterai di provare questo odio nei miei confronti.." abbassa lo sguardo.
Tommy fa un sorrisino soddisfatto e mi incanto ad osservarlo, mi ricorda improvvisamente Federico, nonostante Tommy abbia soltanto sette anni ha lo stesso carattere del biondino.
Proprio mentre i miei pensieri sono rivolti a lui, eccolo spuntare dalla sua camera con i capelli scompigliati e una garza che ricopre la sua mano destra.
Che avrà fatto ora?
Il suo viso assume un'espressione confusa appena nota Tommy.
"Lui è..?" Si appoggia al tavolo della cucina e osserva il bambino con un sopracciglio inarcato.
"Io sono Tommaso, tu chi saresti?" Tommy imita il suo gesto e inarca anche lui il sopracciglio.
"Come mai sei qui?" Ignora la sua domanda.
"Perché mia madre non aveva niente di meglio da fare che portarmi da due ragazze..." si gira a guardarci. "Psicopatiche" conclude.
Schiudo la bocca e spalanco gli occhi, l'ha detto davvero?
Federico scoppia in una risata fragorosa lanciando un'occhiata a me ed Angel.
"Concordo con te Tommaso." Si sofferma con lo sguardo su di me.Perché proprio me?
Abbasso lo sguardo imbarazzata, anche questo bambino doveva mettermi a disagio.
"Ma chi è sua madre?" Chiede, osservando me e Angel.
"Non ti interessa Federico." Angel alza gli occhi al cielo e ritorna a guardare Tommy.
"Angel, avevi detto di ricostruire la mia torre o sbaglio?" Tommy si alza dal divano e si avvicina al tavolo prendendo una scatola enorme, dopodiché la porge ad Angel. "Ecco a te, buon lavoro." Conclude, sotto lo sguardo divertito di Federico.
Angolo autrice**
Mi avete chiesto di aggiornare oggi ed ecco a voiii🙆♀️ sono brava vero?vorrei tanto sapere cosa ne pensate voi di ciò che scrivo, mi farebbe tanto piacere sapere l'opinione di ognuna di voi...anche di chi non commenta ma legge, mi farebbe piacere anche ricevere un consiglio o una critica, anche le critiche sono fondamentali per crescere.
Seconda cosa, volevo ringraziare tutte voi, abbiamo raggiunto i 50k, un altro traguardo insieme. Grazie mille❤️
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You take care of me. |Federico Rossi|
Fanfiction{COMPLETATA} La morte del padre l'ha resa fredda e distaccata col mondo intero. Anna,afflitta dal dolore, ritorna nella sua città natale, Los Angeles, qui sarà travolta da un uragano di emozioni, causate da due occhi color mare e velati da un pass...