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Anna's pov

Prendo un gran respiro prima di bussare alla porta della casa di Teodor.
L'ansia mi sta divorando e per tutto il tragitto non ho fatto altro che pensare e ripensare alle parole che dovrò dirgli, non so davvero come comportarmi.
Aspetto vari secondi, prima di osservare la porta spalancarsi di colpo e una bambina far capolino.

"Ciao!" esclama, sorridente. "Chi sei?" domanda, aggrottando la fronte.

"Camilla! Quante cazzo di volte ti ho detto che non devi aprire tu la porta?" un forte tono di voce riecheggia alle sue spalle, la voce che riconoscerei tra mille.

"Scusami Fede, Paige non voleva andare ad aprire!" ribatte la bambina, continuando a scrutarmi dalla testa ai piedi. "Ma tranquillo, non è nessun gangster, è semplicemente una ragazza!" esclama, continuando la sua ispezione.

Camilla mi fa spazio verso l'interno, le pareti bianche rivestono la casa e un salone magnifico mi si presenza dinanzi.
Lo vedo mentre avanza da un lungo corridoio, appena nota la mia presenza si ferma e mi osserva con un'espressione attonita, come scottato.
Restiamo per qualche secondo in silenzio ad osservarci, almeno il tempo di metabolizzare di averci dopo quindici giorni l'un di fronte l'altro.

"Federico, devo parlarti." inizio col dire, interrompendo quel silenzio che sta diventando fin troppo preoccupante.

"Cami, puoi andare un attimo nella tua camera?" le chiede gentilmente, mostrandosi falsamente sorridente.

Una volta soli il suo sguardo diviene improvvisamente serio, è in piedi di fronte alla mia figura e come al solito tiene i pugni stretti lungo i fianchi.

"Cosa devi dirmi? Chi ti ha detto dov'ero?" chiede, sospirando.

"Ti sei trasferito qui? È davvero un bel posto, mi fa piacere che tu stia così bene." mi guardo intorno, osservo i vari quadri appesi e l'arredamento moderno che rende questa casa davvero spettacolare.

"Puoi rispondere alle mie domande? Ho altro da fare..." ribatte freddo, appoggiandosi con le natiche allo schienale del divano a braccia conserte.

È incredibile come i suoi occhi abbiano cambiato colore dal momento in cui mi ha vista, è davvero sorpreso e da una parte sento che lui è felice di vedermi come lo sono io.

"L'ho scoperto, ho spiato una conversazione con Benjamin, ed ora posso parlarti?" chiedo mentre lui annuisce semplicemente.

"Federico so di aver sbagliato completamente tutto, pensavo che fosse compito di Morena dirti una cosa così importante, davvero non ho avuto il coraggio e mi dispiace. Mi dispiace di aver fatto questo sbaglio così grande, di averti fatto soffrire e ne sto pagando le conseguenze credimi." lo osservo mentre punta la mia figura per la prima volta interessato alle mie parole. "Ora non voglio darti fretta, non sono venuta a chiederti di ritornare insieme perché è giusto che tu ti prenda il tuo tempo, però se tu dovessi cambiare idea..." mi avvicino a lui fino a far scontrare le nostre fronti. "Sappi che ti amo come non ho mai amato nessuno e che mi manchi da morire." chiudo gli occhi e li stringo forte a causa delle lacrime che minacciano di scendere.

"Quello che hai fatto per me è troppo grave Anna, non so se riuscirei a stare bene nuovamente con te." replica, non sottraendosi al contatto.

"Lo so, sono stata una stupida. Hai pienamente ragione ma tutti possiamo commettere degli sbagli, e tu in prima persona questo lo sai..." sospiro e la sua voce mi interrompe bruscamente.

"Anna i miei sbagli non sono niente in confronto al tuo!" sbotta, alzando improvvisamente il tono di voce e allontanandosi da me.

I suoi sbalzi d'umore non cambieranno mai.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora