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Federico's pov

Pochi sanno ciò che c'è dietro al mondo delle "gang", non è solo criminalità, spaccio, incontri illegali.
Siamo dei criminali, creiamo caos, siamo facilmente irritabili ed il mondo ci reputa come "pericolosi", siamo mostri agli occhi della società moderna.
Ma la verità che si cela dietro a tutto questo è che anche noi abbiamo un cuore, anche noi siamo persone, siamo umani.
La gang del South Central si diversifica rispetto alle altre, noi non uccidiamo, a differenza di Josh.
Lui è un bastardo, ha ucciso tante persone innocenti, ha stravolto vite, rovinato famiglie...ed ora vuole rovinare me.
Io sono il suo obbiettivo, sono nella sua lista nera, la lista delle persone che farebbe di tutto pur di vedere a pezzi.
Ho pensato tanto prima di arrivare a questa decisione, varie notti in bianco per cercare di capire quale fosse la scelta migliore per me e sono arrivato ad una conclusione.
La gang del South Central è tutto ciò che ho avuto, ci sono cresciuto, a loro apparterrà sempre un pezzo del mio cuore, mi hanno aiutato e supportato in ogni occasione, soprattutto Aaron che è come un fratello maggiore per me...ma non è più ciò che desidero.
Non immagino la gang nel mio futuro e non vorrei che ci fosse.
Vorrei diventare una persona migliore, vorrei imparare a gestire la mia rabbia, vorrei avere una vita normale e non rischiare di morire ogni istante.
Perché ora la mia vita è un dubbio costante, la mia vita è perennemente appesa a un filo.
Non voglio che in futuro mio figlio abbia il rischio di perdere suo padre, non vorrei che crescesse senza di me. Non potrei accettarlo.
Ho deciso di mettere un punto a tutto questo, prima che sia troppo tardi.

Premo sull'acceleratore percorrendo la via del college, Benjamin è qui di fianco a me ed è stato il primo a sapere della mia intenzione di abbandonare la gang.

"Come mai non c'è la macchina di Angel qui fuori?" Domanda Benjamin, notando la sua assenza.

"L'avrà portata dal meccanico." ipotizzo.

Scendiamo dall'Audi, avanzo per il corridoio del college e spalanco la porta d'ingresso, accigliandomi alla vista di un appartamento completamente vuoto.

"Anna ci sei?" grido, ma non ricevo nessuna risposta. "ma dove cazzo è?" mi volto verso Benjamin che al contempo porta il suo cellulare all'orecchio sbuffando rumorosamente.

"Opera di Angel, ne sono sicuro." afferma.

Il mio sguardo assume un'espressione interrogativa, e questo cosa vuol dire?

"Angel?" inarco un sopracciglio, confuso.

"Si, siamo tornati tardi per discutere della tua probabile decisione di lasciare la gang, non ho risposto ai messaggi di Angel e ora si sarà vendicata." spiega. "cazzo, non risponde neanche" impreca, gettando il suo cellulare più lontano possibile.

Afferro il mio cellulare dalla tasca, controllo le varie chiamate e mi porto due dita alla tempia alla vista di 6 messaggi, tutti da Anna.
Mi siedo sul divano cercando di frenare l'agitazione, i ricordi del passato mi si presentano nella mente come piccole ferite riaperte, a quest'ora per strada c'è tanta gente malata ed Anna lo sa bene, in questo momento l'unica cosa che potrei fare per placare i nervi è ritrovarla, al più presto.

"Fe, stai tranquillo." sento una mano posarsi sulla mia spalla. "chiamala, magari risponde." aggiunge, osservando il cellulare tra le mie mani.

1, 2, 3 squilli...non risponde.
Riprovo per varie volte, continuo a richiamarla e non mi arrenderò fino a quando non mi confermerà che sta bene e che tornerà a casa.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora