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Anna's pov

"Anna non ce la faccio" continua a piangere Angel.

È da un'ora che è qui seduta a piangere sul suo letto, mi sento così inutile, vorrei fare qualcosa per aiutarla ma non posso far nulla.
Benjamin è stato uno stronzo, non me l'aspettavo da lui, l'ha lasciata. Le ha detto che ieri era in preda alla rabbia, e la notte è andato a letto con una ragazza, senza badare alle conseguenze. Le ha detto anche che non ha senso continuare la storia così, si sentiva il dovere di dirglielo e l'ha lasciata.
Eppure erano così attratti l'un l'altro, si vedeva che entrambi provavano qualcosa.
Mi aspettavo che andasse a finire diversamente, e non così.

"Piccola..." l'avvolgo tra le mie braccia.

Dopo Benjamin dovrà sentirmi bene, stronzo.

"Non pensavo fosse così" singhiozza.
Neanche io lo pensavo, sinceramente. Si è comportato in modo crudele, mi torna in mente quando ad Angel era successa la stessa identica cosa tempo fa, però con Federico.
Non a caso sono migliori amici.

"Due stronzi..." penso ad alta voce.

"Chi?" Chiede Angel, stavo pensando anche a Federico ma lei non lo sa.

"No niente." Scuoto la testa, cercando di liberarmi dal pensiero del biondino.

"Tu come stai? Parliamo un po' di te.." sorride, asciugandosi le lacrime che le rigavano la guancia.

"Io bene." Affermo, non tanto convinta.

"Che brutto essere innamorati della persona sbagliata, vero?" Mormora.

"Dici che sono innamorata di lui?" Piagnucolo, coprendomi il viso con le mani.

"Ehm..si."
Sono innamorata di uno stronzo egoista, questo lo sappiamo tutti.
Però devo dimenticarlo, lo farò per me stessa.

"Angel, lasciamo perdere l'argomento 'Federico" dico tra virgolette.

"Va bene, non parlerò più di lui." Sbuffa e si alza dal letto, mentre la seguo attentamente con lo sguardo.

"Che fai?" Chiedo guardandola.

"Abbiamo bisogno di svagarci." Ghigna.

"Cosa vorresti fare?" Ridacchio.

"Far vedere a quei due stronzi cosa si perdono." Sorride compiaciuta.
Mi preoccupa davvero questa ragazza, ma adoro come affronta le cose e la invidio tanto per la sua forza e la sua determinazione.

******

È sera, io e Angel abbiamo deciso di andare in una discoteca poco distante, all'inizio ero un po' contraria ad andarci, ma alla fine chi se ne frega. Ho diciotto anni, sono nell'età in cui bisogna divertirsi, non posso stare qui a piagnucolare perché sono innamorata di un ragazzo a cui non interesso. Ci sto male si, ma ho affrontato tanti di quei problemi più gravi, non posso soffermarmi a Federico.
Supererò anche questa.

"Sei pronta ciccia?" La porta del bagno si spalanca, la figura di Angel si presenta davanti ai miei occhi. È davvero bellissima, cavolo.

"Angel, davvero sei bellissima." Sorrido, ammirando il suo splendore.

"Anche tu, questo vestito ti dona." Mi scruta attentamente con un ghigno sul volto. So già cosa starà pensando, sicuramente a Federico e a come potrebbe reagire vedendomi con questo vestitino così corto. L'ha scelto Angel, e non a caso.

"Ma grazie" rispondo, guardandomi per un'ultima volta allo specchio.

"La macchina l'hai presa?" Chiedo.
Senza macchina non possiamo andare da nessuna parte.

"Ma ovvio, baby" mi fa l'occhiolino.

*****

"Anna!" Sento pronunciare il mio nome dal biondo. "Anna vieni qui!" Lo sento urlare dalla sua stanza.

"Federico sto uscendo!" Urlo dalla cucina, mentre prendo il necessario da mettere nella borsa.

"Vieni qui!" Ripete ancora.

Sbuffo rumorosamente, e mi dirigo nella sua stanza aprendo la porta violentemente.
Mi sistemo al centro della stanza con le braccia incrociate al petto e lo guardo con aria scocciata. È sdraiato sul suo letto a pancia in giù giocherellando sulla home di Facebook.

"Che vuoi?" Chiedo.

Si gira verso di me, e spalanca gli occhi all'istante. Ancora non aveva visto il mio vestito, in realtà non sa neanche dove sto andando.

"D-dove vai?" Balbetta, sembra quasi incantato.

Rossi, ti faccio quest'effetto?
Si gira, e si sistema a pancia in su appoggiandosi allo schienale del letto.

"Senti non farmi perdere tempo, cosa volevi?" Alzo gli occhi al cielo sbuffando.

"Nulla di importante, ora rispondimi. Dove vai?" Richiede, posando il cellulare sul mobile, accanto al suo letto.

Socchiudo la bocca per rispondere, ma mi fermo. Perché deve sapere tutto quello che faccio?

"Perché non mi hai detto che saresti uscita?" Chiede ancora, inarcando un sopracciglio.
"Rispondi alle mie domande." Ordina, aspettando una mia risposta.

Resto zitta, e cerco di uscire dalla stanza ma il mio tentativo fallisce quando mi sento tirare dal polso.
Mi giro, e incrocio i suoi occhi azzurri.

"Federico ma si può sapere cosa vuoi stasera?" Dico cercando di liberarmi dalla sua presa possente.

"Non rispondi alle mie domande." Ringhia.

"Non mi pare di essere obbligata a risponderti." Dico, mantenendo lo sguardo fisso nelle sue iridi azzurre.

"Si invece, o magari preferisci non rispondere ma restare qui per tutta la sera?" Chiede, mentre sul suo volto vedo apparire un sorriso soddisfatto.

È convinto di potermi comandare a bacchetta?

"Lasciami." Mi dimeno.

"Dove devi andare?" Chiede di nuovo, mentre mi blocca all'angolo della stanza.

"Tu dove andrai invece?" Gli chiedo.

Riesco a sentire il suo respiro su di me.

"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda" sussurra al mio orecchio.
Siamo viso contro viso, e essendo bloccata all'angolo della stanza mi sento impotente in questo momento, ho paura di sbagliare ancora, ho paura di non riuscire a reagire neanche questa volta, sono così dannatamente confusa, non riesco a pensare lucidamente.

Angolo autrice***

Papapa sorprese?
Anna è innamorata di Federico, ma Federico rimane il solito stronzo. Come andrà a finire la situazione? Eheh vi lascio con l'ansia, come sempre.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora