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Sto passeggiando in un bosco, di notte, cammino ma non riesco a capire dove sto andando, c'è un albero di fronte a me. Giro intorno all'albero, sopra ci sono macchie di sangue.
Si avvicina un anziano, da dove è spuntato?
È vestito completamente in nero, con una folta barba.
"Che effetto ti fa rivedere questo albero?" Mi chiede.
"Chi sei tu?" Chiedo spaventata.
"L'albero che ti ha segnata così tanto, guarda, quello è il sangue della persona a cui è stata tolta la vita per colpa tua." Scuote la testa.
"Rispondi, chi sei tu?! Lasciami in pace! " inizio a piangere.
"La verità ti distrugge" continua.
"Basta!!" Mi accascio a terra piangendo.
**

"Anna! Svegliati!" Mi sento scuotere e mi sveglio di soprassalto.

"Era un sogno piccola, tranquilla." Le braccia di Benjamin mi stringono mentre le lacrime rigano le mie guance fino a bagnare la sua maglia.
Si avvicina anche Angel e si unisce all'abbraccio mentre Federico ci guarda appoggiato allo stipite della porta.
Neanche in queste situazioni fa trasparire qualche emozione nei suoi occhi, rimane impassibile come sempre.

"Vado a prenderti un bicchiere d'acqua, aspetta qui e cerca di calmarti." Mi dice Benjamin alzandosi dal mio letto e andando in cucina.

Intanto Federico continua a guardarmi intensamente, senza aprire bocca.

"Te ne vai? Sei inquietante." Dico con la voce spezzata dal pianto.

"Domani mattina, io e te dobbiamo parlare e non provare a scappare."
Se ne va, prima che io potessi replicare.

Cosa vuole adesso da me?
Guardo Angel con aria interrogativa e lei fa spallucce.

"Lo sappiamo tutti che è un tipo strano." Sospira.

Benji torna con un bicchiere d'acqua, e me lo porge.

"Grazie" sorrido.

"Ma tranquilla, cerca di dormire, sono solo le quattro di notte." Mi lascia un bacio sulla tempia e torna nella sua camera.

"Angel vieni a dormire nel mio letto?" Chiedo alla bionda  che si era spostata sul suo lettino.

Lo so che a due in un letto singolo non andremo bene, ma è solo per una notte.

"Certo" si sdraia accanto a me.

Per fortuna ci entriamo anche essendo due.

"Buonanotte Angel"

"Buonanotte Anna" risponde abbracciandomi.

****
Mi sveglio non riuscendo più a prendere sonno, l'incubo di ieri mi ha colpita, non riesco a non pensarci, la colpa è soltanto mia, se non fossi così testarda e capricciosa papà sarebbe ancora qui con me.
Mi risveglio dai miei pensieri e mi accorgo che gli occhi si sono riempiti di nuovo di lacrime.
Nessuno deve vedermi in questo stato, mi alzo e vado in bagno con l'intento di lavarmi la faccia. Mi guardo allo specchio, alzo la maglia e rivedo di nuovo quelle cicatrici, le lacrime iniziano di nuovo a scendere, perché quella sera dovevo andare in macchina con lui? Perché gli ho detto quelle cose che neanche pensavo minimamente? Il mio intento era solo farlo sentire in colpa, per non avermi mandato alla festa.
Volevo provocargli dolore, senso di colpa.
Non potrò mai dimenticare quella scena, le sue parole, i suoi occhi pieni di tristezza.
Dentro sento un vuoto incolmabile, è come se una parte di me se ne fosse andata per sempre insieme a lui. Non riuscirò mai a guarire del tutto, potranno passare anni e anni, ma in me resterà quello spazio vuoto che lui mi ha lasciato.

Angolo autrice ***

Buongiorno! Grazie per i commenti e le visualizzazioni, davvero. So che sono poche ancora, ma la storia l'ho pubblicata da pochissimo e per me già sono tante. Mi fate capire che vi piace quello che scrivo, e ne sono troppo felice. Grazie.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora