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Anna's pov

Inizia a raccontarmi di quattro anni fa, quando entrò a far parte della gang. Non ha mai avuto un'adolescenza normale come tutti i ragazzi, il padre è partito e la madre l'ha abbandonato quando aveva solo cinque anni, era alcolista ed ora si è risposata. Lui vivendo da solo guadagnava soldi anche con gli incontri clandestini, e due anni fa il padre gli mandò i soldi per iscriversi al college ma continuò a frequentare la sua gang e il South Central, il suo quartiere.

"Io non sono cattivo come credi, ma la gang è tutto ciò che ho, loro sono gli unici amici di cui posso fidarmi" Sussurra.

"Ma come possono essere tuoi amici? Sono dei criminali!" Alzo leggermente la voce.

"Anche io sono un criminale" ride.

"Io sono sicura che qualcosa di buono in te c'è." Affermo.

"Mi odi" dice scuotendo la testa facendo una risata nervosa.

"Non ti odio per quello che fai, non potrei mai giudicarti, io ti odio per come ti comporti con me, sono cose che non c'entrano in questo." Spiego.

"Incominci tu ad essere antipatica." Sbuffa.

"Si e quando fai le scenate davanti a Nate? Hai capito che figure mi fai fare con lui? Ed io dovrei essere anche gentile con te?"

"Non è il tuo tipo Nate." Ringhia.

"Invece mi piace ed è il mio tipo."

"Lo faccio per il tuo bene, non mi convince e ti farà star male."
Ma si sente? Ma quanto è contraddittorio?

"Ti ricordi cosa mi avevi detto alla festa di Evans?" Chiedo.

"Si lo so, mi contraddico continuamente." Ride.

"Pensa a questa frase che mi hai detto mentre eravamo fuori dal locale" prendo una pausa. " se perdi tempo a pensare il bene delle altre persone non penserai mai a te stesso." Dico imitando la sua voce.

"Tu sei un'eccezione per me." Sorride.

Ha un sorriso bellissimo, e tutti si innamorerebbero di quel sorriso. Anche se ha del sangue sul labbro inferiore, è sempre bellissimo.
Sorrido anche io e mi accorgo che ancora non avevo disinfettato le sue ferite.

"Oh Federico devi disinfettarti!" Mi alzo dal letto e corro in cucina a prendere il cotone e l'alcool.

"Oh no Anna dai stavamo così bene! Non ne ho bisogno" urla dalla sua stanza.

Ritorno subito da lui.
"Siediti sulla sedia però." Gli dico.

"Non è uguale? Sono seduto sul letto."

"No, tu sei sdraiato, è diverso" ridacchio.

Mi avvicino a lui, gli prendo la mano e cerco di farlo alzare ma è troppo pesante, in un secondo mi ritrovo su di lui.
Ci fermiamo entrambi, guardo i suoi occhi azzurri e noto che stanno scrutando le mie labbra.

"Cosa fai?" Chiedo cercando di alzarmi, ma lui mi blocca e capovolge i ruoli, ora io sono sotto di lui mentre mi blocca i polsi ai lati della mia testa.

"Che hai? Sei diventata tesa, rilassati" sussurra al mio orecchio.

"Federico hai appena fatto a botte con qualcuno, devo disinfettarti." Mi dimeno sotto al suo peso.

"Non mi importa, dovevi vedere com'era conciato lui, l'ho distrutto, lui invece mi ha fatto solo qualche livido" ride. "Io non perdo mai, lo sai?" Si avvicina di nuovo al mio orecchio.

"Togliti di dosso eddai, non cambierai mai, neanche se ti riempiono di botte riesci a controllare il tuo bisogno sessuale."

Lui in risposta ride.
"Bimba, non mi sarei mai aspettato una frase del genere da parte tua, falsa innocentina."

"La finisci?" Rido insieme a lui."e per favore togliti."

"Okay" sbuffa e mi libera, finalmente.
Mi alzo dal letto, mentre lui resta seduto.

"Okay non ti muovere" mi posiziono tra le sue gambe ed inizio a disinfettare le sue ferite.

Angolo autrice***

Buongiorno! Ma è normale che appena scrivo qualcosa inizio a sclerare anche io? Ahahahah no ok.
Oggi pomeriggio pubblico il continuo, tutte qui

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora