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Federico's pov

"Sei davvero sicuro di questa scelta?" Domanda per l'ennesima volta Aaron, lanciando occhiate anche a Trevor che è uscito dall'ospedale ed ora è qui con noi.

"Si che sono sicuro, mi sento bene quando sto con lei, sono felice." Dico aspirando il fumo della sigaretta. "Quando invece sto con altre ragazze non provo nulla, soltanto divertimento puro." Ridacchio.

"Ti credo, per come mi hai picchiato quel giorno giuro che non toccherò mai più un capello ad Anna." Sento sghignazzare Trevor.

"Non parlare più di quel giorno." Ringhio.

"Oh fra prima mi chiedi scusa, poi sei ancora incazzato, ma deciditi." Sbuffa.

"Credevo che lei non ricambiasse ciò che provavo io, cercavo semplicemente di dimenticarla." Spiego.

"Basta che non lascerai noi a causa sua." Interviene Aaron, guardandomi in cagnesco.

"No, ma che scherzi? Quanta fiducia nei miei confronti." Rido nervosamente.

Ora siccome voglio provare a frequentare Anna, non è detto che dovrò abbandonare la gang. Troverò il tempo per entrambi, ma la gang è da sempre ciò con cui ho vissuto. Senza la gang non riuscirei a guadagnarmi neanche da vivere.

"Non affezionarti troppo però, non hai la certezza che sia quella giusta." Risponde in modo arrogante.

"Tranquillo." Sospiro rumorosamente cercando di calmare la rabbia che dentro di me in questo momento sta crescendo.

Posso decidere da solo chi frequentare, sono capace di stabilirlo da solo se è quella giusta o meno.

*****

Torno all'appartamento che ormai sono quasi le sette, l'incontro è durato tantissimo e sono in ritardo, devo fare anche io una doccia prima di uscire con Anna.

"Mi hanno detto che avete chiarito tu e una certa persona." Ghigna Angel, appena mi vede comparire dalla porta.

"Si sta già preparando lei?" Chiedo.

"Ovvio, è da un'ora che è chiusa nel bagno." Ridacchia.

"Ce la fa ad essere puntuale secondo te?"

"Federico, le donne non sono mai puntuali." Spiega come se fosse la cosa più palese del mondo.

***

Anna's pov

Ho fatto mezz'ora di ritardo, ma okay, sono comunque pronta. Ho messo un vestito nero, anche se non so dove mi porterà Federico e a dire la verità sono troppo ansiosa.
È normale essere ansiose? Ci vivo insieme ed ora che esco con lui ho l'ansia, non è assolutamente normale secondo me.

"La solita ritardataria." Sento bisbigliare da dietro la porta della mia camera, che subito dopo si spalanca rivelando la figura alta e snella di Federico.

"Ti avevo detto di entrare?" Alzo gli occhi al cielo e continuo a guardarmi allo specchio, sistemandomi i capelli mossi con la piastra.

"Ti informo che sei in ritardo." Si siede sul mio letto alle mie spalle, e dal riflesso dello specchio osservo che mi sta scrutando dalla testa ai piedi. "Cazzo." Sbotta, fissandomi.

"Eh?" Mi giro di scatto. "Che hai?" Chiedo.

"Nulla, sei davvero...o cazzo." Ridacchia.

"Senza parole eh?" Mi rigiro verso lo specchio e sistemo le ultime ciocche.

Lui non è niente male, ha i suoi soliti jeans strappati, una maglia bianca e un cappello nero girato all'indietro, come al suo solito.

"So già che eri così bella ma davvero, mi stupisci sempre di più." Lo vedo sorridere.

"Sono pronta." Affermo, posando la piastra.

"Finalmente." Sospira il biondo, alzandosi dal letto.

Mi segue fino all'uscita dell'appartamento, mentre Angel mi guarda ghignando, la odio.

Mi aspettavo tipo che Federico mi aprisse la portiera dell'auto, e invece no, non sa neanche cosa vuol dire essere un gentiluomo. Pff, i maschi.
Però non ha mai avuto una relazione seria, deve ancora abituarsi alla frequentazione con una ragazza secondo me, quindi posso perdonarlo per questo piccolo errore.

"Pronta?" Mi chiede.

Annuisco, e parte per le strade di Los Angeles mentre l'ansia non fa altro che aumentare.
L'atmosfera è un po' tesa tra di noi, non sappiamo entrambi cosa dire, ma infondo credo sia normale.

"Che strano effetto che fa." Inizia a parlare, mentre tiene lo sguardo fisso sull'asfalto.

"Cosa?" Chiedo, voltandomi verso di lui.

"Fino a pochi giorni fa eravamo come cane e gatto." Ridacchia.

Infatti è proprio così, sono passata dall'odio all'amore per Federico da un giorno all'altro, non so come abbia fatto, ma il destino ha voluto che succedesse e basta.

"Lo so, eri tu che mi odiavi." Scuoto la testa, ripensando a tutti i litigi che ci sono stati fra me e questo ragazzo che ora è seduto al mio fianco.

"Ti odiavo perché avevo paura di innamorarmi." Afferma. "Strano vero?" Si gira verso di me ridendo.

Vorrei chiedergli il perché ha così tanta paura di amare, ma mentre sto per schiudere le labbra la sua voce mi blocca.

"Siamo arrivati." Annuncia.

È buio, non ci sono persone qui, siamo in mezzo alla natura con la luna di fronte a noi e un cielo pieno di stelle.

"Dove siamo?"chiedo curiosa, appena scendiamo dall'auto.

Mi fa segno di seguirlo e attraversiamo uno spazio tra tanti alberi, arrivando poi ad un grande prato fiorito.

"Che spettacolo." Dico osservando il cielo immenso davanti a me.

"Visto? Vengo spesso qui, anche se non c'è mai nessuno." Si siede sull'erba, ammirando ciò che c'è davanti ai suoi occhi.
"Che hai? Puoi sederti, non si rovina il tuo bel vestitino." Sghignazza, guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.

Mi siedo accanto a lui, anche se risulta difficile con questo vestito.

"Dovevo avvertirti di non mettere i vestiti." Ridacchia, vedendomi in difficoltà nello stare sull'erba.

"Idiota perché non l'hai fatto?" Chiedo, facendo la finta imbronciata.

"Perché mi piacevi troppo con questo vestito, non ho trovato il coraggio di chiederti di toglierlo." Si volta verso di me, incrociando il mio sguardo.

Angolo autrice**

Buona domenica bimbe❤️

Continuate a mandarmi i numeri in chat, il gruppo su whatsapp lo farò appena ne saremo abbastanza, vi avvertirò io.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora