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Federico's pov

Sono appena tornato dalle lezioni, stamattina mi sono svegliato e ho ritrovato Anna che dormiva ancora con Benjamin accanto. Dopo che Benjamin mi ha detto di uscire dalla sua stanza, le urla di Anna sono cessate dopo poco tempo, e quindi mi sono addormentato anche io.

"Eccoti, sei andato a lezione oggi, che miracolo è?" Mi prende in giro Benjamin appena varco la soglia della porta.

"Raccontami com'è andata stanotte." Sbotto, senza fare giri di parole.

"Tranquillo, era un attacco di panico, lei ha sempre sofferto di attacchi di panico." Spiega. "Si è calmata dopo un po'." Sorride rassicurandomi.

Annuisco semplicemente, e mi dirigo nella stanza di Anna.

"Dopo andrà da Nate." Mi informa mentre cammino verso la sua stanza.
Dovrebbe interessarmi? Faccio finta di niente, e ignoro le sue parole mentre mi allontano.
**

"Quante volte devo dirvi che dovete bussare?" Sbotta la mora appena spalanco la porta della sua stanza.

"Come stai?" Mi avvicino a lei che intanto è seduta sul suo letto guardando la tv.

"Bene grazie." Mi guarda con i suoi occhioni azzurri.

"Ehm, okay mi fa piacere." Le rivolgo un'ultima occhiata per poi scomparire dietro la porta.

Se dovrò dimenticarla, dovrò essere freddo e distaccato no?
****

Anna's pov
Mi aspettavo un po' più di conforto da parte sua, credevo mi chiedesse qualcosa per scoprire di più sulla mia vita come fa sempre, e invece no, questa volta non l'ha fatto.
La porta si spalanca di nuovo.

"Feder-" inizio, ma mi rendo conto che è Angel, e non Federico.
"Oh scusami, credev-"

"Credevi fosse Federico?" Mi interrompe, capendomi al volo.

"Ehm si, se n'è andato pochi minuti fa." Spiego.

"Si l'ho visto, ed è andato a trovare Trevor in ospedale adesso."

"Cosa? Seriamente? Prima lo picchia poi va a trovarlo?"

"Si è strano, ma sai Federico com'è, cambia idea in due secondi. Prima odia poi ama." Ridacchia mentre si siede accanto a me.

Annuisco abbassando lo sguardo verso il pavimento.

"Comunque.." inizia. "Stanotte continuavi a dire che eri innocente e non avevi ucciso nessuno...mi puoi dire cosa intendevi?" Domanda, aspettando una mia risposta.
Mi volto verso di lei, e dal suo sguardo noto che si è appena pentita della sua domanda.
"Ehm no niente scus-"

"No Angel." La interrompo. "Ti racconterò tutto." Affermo.

Angel non sa neanche della morte di mio padre, non ho mai voluto dirle niente, ormai lo sa anche Federico della sua morte. Perché lei non dovrebbe saperlo? Le racconterò anche dell'incidente, non farebbe male sfogarsi con qualcuno qualche volta.
Inizio a raccontarle tutto, dalla morte di mio padre, fino alla mia vita di adesso.
Le ho anche fatto vedere le cicatrici sulla mia pancia, le cicatrici di cui nessuno ne è a conoscenza in quest'appartamento, tranne lei ora.
Lei è senza parole, e non posso biasimarla.

"Anna, io davvero, non immaginavo tu avessi vissuto una cosa del genere. Davvero, sei una ragazza fortissima." Mi abbraccia, appoggiandosi con la testa sulla mia spalla.

"Però non dire a nessuno dell'incidente, Benjamin e Federico sanno soltanto la morte di mio padre, non che c'ero anche io in quella macchina." Bisbiglio al suo orecchio.

Annuisce semplicemente, lo so che è difficile mantenere un segreto per Angel, ma su queste cose non credo farà lo stesso sbaglio di sempre.
"Comunque non devi sentirti in colpa per la morte di tuo padre, tu avevi soltanto 16 anni, non pensavi potesse succedere una cosa del genere. È normale, gli adolescenti tendono ad arrabbiarsi sempre per ogni minima cosa, ma tu non l'hai fatto per cattiveria, e non eri tu a guidare la macchina." Spiega, accarezzandomi dolcemente il braccio.

"Ma lui era arrabbiato per colpa mia, per questo ci siamo schiantati."

"Anna ma non per questo è colpa tua, è normale litigare nella vita, ma non per questo sei tu la colpevole della sua morte." Insiste, ancora convinta della sua idea.

"Il senso di colpa lo porto dietro da due anni." Abbasso lo sguardo.

"Devi farti aiutare da qualcuno, qualcuno che ti farà convincere che la colpa non è tua."

"Ho già fatto parecchie sedute, non è cambiato niente in me. Sono convinta della mia idea, perché questa è la verità." Scuoto la testa tenendo lo sguardo ancora basso.

"Io ti aiuterò Anna, tu cambierai idea, te ne renderai conto, vedrai." Mi sorride.
**

"Anna! Nate è qui!" Sento le urla di Benjamin dall'altra stanza.

Lascio la conversazione in sospeso con Angel, e mi dirigo in cucina.

"Ciao" mi sorride Nate.

"Uh ciao, non ti aspettavo così presto."

Intanto sbuca anche Angel dalla porta, che saluta Nate gentilmente per poi aprire il frigorifero.
"Nate vuoi qualcosa da bere?" Chiede.

"No Angel, ma grazie lo stesso." Risponde lui.

"Bene, posso portarti a fare un giro?" Si rivolge a me Nate. "So che dovevo venire più tardi, ti ho mandato anche un messaggio per avvertirti che sarei venuto più presto ma...-"

"Tranquillo, dammi solo cinque minuti, aspetta qui." Lo interrompo senza sentire le sue spiegazioni e mi incammino verso il bagno.

Angolo autrice**
Non immaginerete mai quello che sta per accadere nella storia, qualcuno farà qualcosa di molto ma molto sbagliato, ops.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora