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Anna's pov

Non riuscivo a crederci, stava succedendo di nuovo, con Nate questa volta. Lui aveva mandato Trevor a violentarmi, sotto gli ordini di Josh, non riesco davvero a crederci.
Guardavo gli occhi di Nate iniettati di rabbia, non l'avevo mai visto in quel modo.
Credevo fosse uno scherzo quando mi ha portato qui, ma invece no, era tutta realtà e l'ho capito quando è comparso Josh davanti ai miei occhi, puntandomi un coltello contro.

È già la seconda volta che tentano di farmi del male per arrivare a Federico, quando ho visto il mio Fe comparire dalla porta un briciolo di speranza è apparso dentro di me.
Vederlo in quello stato, picchiato davanti ai miei occhi, è stata la cosa più brutta. In quel momento volevo davvero che facessero del male a me, ma non a lui.
Ed ora sono qui in macchina, pregando ancora una volta per lui, il ragazzo di cui sono innamorata e che mi ha salvata da quell'incubo.
****

Invio un messaggio ad Angel, che ancora non sa niente, le scrivo che va tutto bene e che le spiegherò tutto appena tornata a casa.
Alzo lo sguardo dal mio cellulare e finalmente vedo arrivare Federico, sembra in perfetta forma, a parte i lividi che già aveva di quando l'hanno picchiato davanti a me tenendolo fermo per le braccia.
Si avvicina e un sorriso compare sulle sue labbra appena mi intravede dal finestrino.

"Piccola, scusami per tutto." Mormora, appena entra in macchina al posto del guidatore.

"No, devo soltanto ringraziarti Fe." Sorrido.

"È colpa mia se è successo tutto questo." Continua a darsi colpe, ignorando il fatto che per me non è così.
"Ora ce ne andiamo, non ti succederà più nulla." Mi sorride, accarezzandomi la gamba.

Mette in moto la macchina e parte, lasciando quel posto orrendo.

"Come stai?" Mi chiede, guardando per un secondo la mia maglia strappata.

"Ora bene." Rispondo, guardando fuori dal finestrino le case che scorrono davanti a me.
Annuisce.
"I tuoi amici e Ben come se ne sono andati?" Chiedo curiosa.

"Non siamo venuti solo con la mia macchina, anche con altre." Spiega.

"Come avete fatto a...-"

"A sapere?" Mi interrompe. "Trevor mi ha detto tutto." Sospira.

"Ah giusto perché eri andato da lui in ospedale.."
Ora si che capisco di più, mi sono chiare molte più cose.
Continuo a tenere lo sguardo puntato verso il finestrino, guardandolo di tanto in tanto mentre è concentrato sulla strada.
"Nate e Josh dove sono ora?" Chiedo all'improvviso.

"Con la polizia." Ridacchia lui. "È un reato il sequestro di persona, non so se hai presente." Continua.

"E te?" Chiedo, riferendomi al fatto che lui abbia picchiato Nate.

"Legittima difesa." Alza le braccia in segno di difesa, lasciando per un attimo il volante.

"Uh bene." Ridacchio.
*****

Ritorniamo all'appartamento ed Angel mi si lancia letteralmente addosso.

"Anna oddio come stai? Benjamin mi ha spiegato tutto, non sapevo nulla ti giuro." Mi abbraccia.

Si avvicina anche Benjamin abbracciandomi.

"Mi state stritolando." Li avverto.

"Piccola, che paura che ho avuto." Sussurra Ben al mio orecchio.

"Ora sto bene, grazie a voi." Sorrido, rivolgendo lo sguardo a lui e a Fe.

Federico sorride falsamente e lo vedo camminare verso la sua stanza, per poi chiudersi all'interno.

"Tranquilla, si sente tantissimo in colpa. È rimasto scioccato anche lui, anzi, soprattutto lui." Dice Benjamin, osservando la porta appena chiusa dal biondo.

"Vado a parlargli." Affermo.

Vado prima nella mia camera, dovrò cambiarmi questa maglia strappata anche se per fortuna le cicatrici sono coperte lo stesso.
Mi cambio e mi dirigo verso la sua stanza a passi lenti. Appoggio la mano sulla maniglia, e faccio un respiro profondo prima di parlare.

"Posso entrare?" Chiedo, alzando il tono di voce per farmi sentire da lui.

Non ricevo risposta e decido di entrare comunque, ignorando il rischio di una sua possibile sfuriata contro di me.

"Fe..." mi avvicino lentamente, è seduto sul suo letto appoggiato con i gomiti sulle ginocchia e le mani che gli coprono il viso.
Si toglie le mani dal viso e mi guarda per un secondo, per poi portare lo sguardo al pavimento.

"Anna non sai come mi sento in questo momento quindi per favore..."

"Come ti senti? Raccontami." Mi siedo accanto a lui e gli accarezzo la schiena, cercando di incoraggiarlo.

"Tremendamente in colpa..." inizia. "Ti ho trascinato con me in tutto questo e tu non lo meriti." Mi guarda. "Non posso continuare a..." si ferma per un secondo. "A starti accanto, a cercare di difenderti da tutto se poi sono il primo a trascinarti nei miei problemi!" Alza il tono di voce, ma questa volta non perché è arrabbiato con me, ma con se stesso.

Rivedo per l'ennesima volta i suoi occhi pieni di tristezza, questa volta è sincero, lo sento. Non sta mentendo.

"Non mi hai trascinata tu in tutto questo, non è colpa tua. Tu mi hai solo salvata oggi, se non fosse stato per te io oggi sarei stata violentata da Nate." Mi appoggio con la testa sulla sua spalla.

"Si è colpa mia. Ho cercato di starti lontano, ho cercato di non farti del male, sapevo che ti avrei incasinato la vita, ma l'ho fatto lo stesso." Spiega. "Non ci sono riuscito, Anna." Fa una risata nervosa. "Ma adesso devo farlo, devo farlo per il tuo bene. Devo tenerti fuori dai guai, devo starti lontano." Conclude e si alza dal letto, voltandosi verso di me.

"Peccato che io non riesca a starti lontano" in un secondo sono sulle sue labbra e gli circondo le braccia al collo. Lui ricambia subito il bacio, e mi attira più a se, ritrovandomi dopo un secondo distesa sul suo letto.

Angolo autrice**
Spariamo i fuochi d'artificio per questo capitolo ahahaha
Allora, contente?
Sarà tutto rosa e fiori o...?
Che bello mettervi ansia, love u.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora