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Anna's pov

Mi accascio alla parete della mia camera piangendo, non sopporto più Federico, lo odio tantissimo.
Sono stanca di lui, delle sue scenate, delle sue urla, delle sue offese, tutto.
Non sa niente di me, come si permette a parlarmi in quel modo?
È già la seconda volta che parla dei miei genitori, senza sapere un cazzo.

"Anna, vogliamo parlare un secondo?" Lo sento bisbigliare dall'altra parte della porta.

Non rispondo, cerco di trattenere i singhiozzi perché lui è qui fuori e potrebbe capire che sto piangendo.

"Dai Anna apri questa porta. Parliamo con tranquillità, per favore." Continua.

Ma cazzo, non capisce che deve lasciarmi in pace?
Non voglio nessuno in questo momento, né tantomeno lui che è la causa di tutto.

"Ti sento piangere, possiamo risolvere se vuoi. Lo sai che sono un cretino."
Se non se ne va, esco di qui e lo prendo a calci, ora mi sono stancata.

"Vattene Federico, ci parlo io." Sento dire da Ben.

"Anna, fai entrare almeno me? Non faccio entrare Federico lo giuro."
Apro la porta, e Ben entra nella mia stanza.
"Non piangere dai" mi abbraccia. "Hai intenzione di dirmi cosa è successo?" Chiede.
Mi siedo sul letto, seguita poi da lui.

"Federico.." dico singhiozzando.

"Oi non piangere, oh guardami.." mi alza il mento. "Qualunque cosa abbia fatto Federico, non devi piangere, lo sai com'è fatto, non lo fa neanche per cattiveria, lui tende ad allontanare le persone perché ha paura di farle star male." Spiega.

"Mi urla sempre contro, poi dice che vuole scoprire più sulla mia vita, e infine fa le scenate di gelosia quando sto con Nate."
Lui ride.

"Sulle scenate di gelosia non ne ho idea del perché le fa, infatti pensavo che si fosse preso una cotta per te. Ad urlare contro lo fa con tutti, fidati è normale." Mi accarezza dolcemente.

"E...ho anche scoperto delle cose su Federico.." dico abbassando lo sguardo.

"Cosa?" Chiede curioso.

"Era con i suoi amici e discutevano con quattro ragazzi, e parlavano di certi accordi che non erano stati rispettati." Gli racconto giocherellando con le dita.

"C-come lo sai? Lo hai seguito?"

"Si, e lui l'ha anche scoperto."

"Federico lo sa? E come ha reagito?" Spalanca gli occhi.

"Urlandomi contro mi sembra ovvio, mi ha detto anche che i miei genitori avrebbero dovuto insegnarmi a non impicciarmi negli affari altrui."

"Anna devo andare, ci vediamo dopo, mi raccomando fai la brava e non pensare a lui."
Mi abbraccia ed esce dalla stanza.

Ma che ha pure lui?
Dopo pochi minuti entra Angel, che è appena tornata da una festa, vorrei chiederle com'è andata ma di parlare non ne ho proprio voglia e chiudo gli occhi cercando di dormire.
**

Federico's pov
Sono stato fin troppo fuori la sua stanza, ma lei non vuole più ascoltarmi. Lo so, esagero sempre, lo ammetto, ma lei mi ha seguito, e questo non doveva farlo.
**
Tutto cominciò quattro anni fa.
Non ho mai avuto una madre, mia madre mi abbandonò a cinque anni, c'era solo mio padre qui con me. Mio padre partì quattro anni fa e vivendo da solo mi ritrovai a guadagnare soldi con gli incontri clandestini, io pensavo fosse un gioco, ma subito dopo mi accorsi che non lo era. Noi gang abbiamo dei rivali, e degli accordi. Noi non dobbiamo superare certi confini e neanche loro. Abbiamo i territori assegnati. Ogni mese facciamo incontri clandestini  tra rivali, e per fortuna ho sempre vinto, sono rare le volte in cui perdo.
Ormai tutto questo è diventato la mia vita, non ho mai avuto una vita normale come tutti gli altri, ma va bene così.

Angolo autrice***

Buongiorno!
Avrete capito tutta la situazione adesso, vero?
Immaginate Federico nella boxe clandestina, no okay muoio.

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora