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Anna's pov

Una parte di me ce l'avrà sempre con te perché non doveva andare così, non dovevi andare via. Ma l'altra parte, quella più razionale e meno emotiva, spera che tu sia felice.

Inizio a camminare velocemente con le sue parole ancora nella mia testa, con il suo volto che mi scruta da lontano. Sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più e al contempo la rabbia attraversa ogni centimetro del mio corpo.
Ciò che volevo era soltanto restare sola, volevo solamente trovare un po' di pace dentro la mia testa, ma finché ci sarà lui non ci sarà mai pace dentro di me.

"Ora cosa cazzo fai?" È a pochi metri da me, continua a camminare verso la mia figura.

"Mi faccio accompagn..."

Vengo interrotta dalla sua mano possente che frena ogni mio movimento.

"Va bene, andiamo, la mia macchina è dall'altra parte." Mi informa.

Ciò che non sa è che non andrò mai con lui, neanche sotto tortura.

"Non verrò mai con te, ora lasciami." Mi libero dalla sua presa e con pochi passi sono già vicino al tavolo.

Kate mi osserva attentamente, leggo nel suo sguardo rabbia ma soprattutto invidia. Lei è ancora sotto l'effetto di Federico, lei è dipendente dal suo viso, dalla sua voce.

Anche lei è cascata al suo gioco.
Lei ha passato ciò che io sto passando in questo momento?

Ho paura di lui, di noi. Del mio sorriso appena incontro i suoi occhi, della voglia di sprofondare dentro ad essi. Ho paura della voglia di incontrarlo fra la gente, ho paura delle "farfalle" che sento nello stomaco quando lo guardo. Ho una fottuta paura di vivere costantemente la mia vita pensando a lui.

"Che succede?" Domanda Angel.

"Nulla, l'accompagno a casa." Con un gesto veloce afferra le chiavi della macchina dalla tasca dei suoi jeans e mi osserva. "Possiamo andare." Afferma.

"Sei per caso sordo? Non verrò mai con te." Replico sotto il suo sguardo inferocito.

Sento gli occhi di tutti fissarci perennemente, Federico si tocca i capelli nervosamente mentre il mio sguardo saetta su Justin.

"Posso accompagnarti io se vuoi.." sorride quest'ultimo. "E se qualcun altro mi da il permes..."

"Tu stai zitto." Lo interrompe Federico bruscamente. "Andiamo in macchina, non farmi girare i coglioni anche oggi." Mi trascina con se fino al parcheggio.

"Ma sei pazzo?" Tento di liberarmi dalla sua salda presa, ma mi è impossibile.

In pochi minuti mi ritrovo di fronte la sua Audi bianca, apre le portiere e porta il suo sguardo su di me.

"Allora? Sali." Dice con tono autoritario.

"Ma devi essere sempre così odioso e presuntuoso? Io ti odio, lo capisci?" Urlo.

"Va bene, ora sali." Ripete, senza un briciolo di emozione nei suoi occhi.
Lui è freddo, è diventato così freddo senza alcun motivo, cosa ho fatto per renderlo così?

"Non puoi sempre decidere tu, non puoi comandarmi!" Continuo a tenere saldi i piedi a terra, ignorando totalmente i suoi ordini.

Lo sento sbuffare fastidiosamente, dopodiché si avvicina a me pericolosamente.

"È solamente per il tuo bene, quel tipo non mi piace affatto." Sorpassa la mia figura e apre la portiera invitandomi ad entrare.

Ma ancora che insiste?

"Non entrerò in questa fottuta macchina." Sbraito.

Sospira rumorosamente per poi chiudere la portiera nuovamente, si appoggia su di essa a braccia conserte e i suoi occhi cadono sulle mie gambe nude fino a soffermarsi nei miei occhi.

"Va bene, non ti obbligherò a farlo." Sorride mostrando i suoi denti perfetti.

Assumo un'espressione confusa, le sue parole mi hanno sorpresa, non mi aspettavo potesse essere così semplice convincerlo.
Di solito il Federico che conosco è autoritario, odioso e testardo, non si sarebbe mai arreso.
Non avrebbe lasciato convincersi da me, anzi, mi avrebbe costretta a fare ciò che lui vuole.
Perché lui è fatto così e ormai le mie speranze che lui potesse cambiare sono scomparse.

"Quindi non ti da fastidio che io vada con Just.."

"Tu non andrai con Justin." Mi interrompe, scoppia in una risata nervosa mentre lo guardo ancora con uno sguardo interrogativo sul volto. "Come al solito non capisci nulla perché non presti attenzione alle mie parole, ho detto solamente che non ti obbligherò a tornare a casa ma non che potrai tornarci insieme a Justin. Tu con Justin non andrai da nessuna parte, ci siamo capiti o devo ripeterlo?"

"Sai perché io continuo a restare qui con te? Eh? Lo sai perché?" Gli punto un dito contro mentre lui serra la mascella indispettito.  "Perché ho solamente paura che tu faccia del male a quel ragazzo! Per questo non vado da lui, perché ho paura che tu possa mandarlo in coma o peggio ancora ucciderlo! È questo che vuoi? Che io rimanga con te solamente per paura?"

Il suo respiro diviene improvvisamente irregolare, le sue iridi si dilatano e un'immagine di lui si presenta davanti al mio volto, un'immagine completamente diversa da quella che conosco.
È acciecato dalla rabbia.
Inizia a strattonarsi i capelli, i suoi occhi sono ancora incastrati nei miei.

E dentro di me sento...la paura.
Ora si, la paura che lui possa perdere il controllo, e lo sta facendo.

"Hai paura di me? Sono un assassino per te?!" Si avvicina pericolosamente al mio volto, i miei piedi indietreggiano istintivamente.

"Federico, calmati ti prego" sussurro con quella poca voce che riesco a tirare fuori dalle labbra, sono terrorizzata. Non so cosa gli sta succedendo.

"Anna cazzo rispondi, porca puttana!" Urla.

Lui non è il Federico che conosco.
Non è il mio Federico.

Osservo le vene sporgenti del suo collo, è completamente fuori di sé.

È a pezzi.
Sta crollando.
La rabbia lo sta divorando.

Un pugno si scaglia a pochi centimetri dal mio viso, colpendo il muro dietro di me.
Resto interdetta, non mi muovo di un centimetro, resto ad osservare il suo viso mentre sfoga la sua rabbia con pugni violenti e decisi.

Angolo autrice***
Ciao belleee❤️

Avevo detto che aggiornavo dopo scuola, contente?
Vi penso sempre.

Cosa ne pensate del comportamento di Federico?

You take care of me. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora