ᴄʜᴀᴘᴛᴇʀ 120

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⚠️TRIGGER WARNING⚠️
abusi (Non sessuali)

"M-Minho?"

Jisung si svegliò di colpo e non trovò il suo ragazzo nel letto con lui. "M-MinMin..dove sei?"

Si alzò dal letto e uscì dalla stanza guardandosi intorno. Al momento nella casa c'era buio poichè tutte le luci erano spente tranne una: quella del bagno del piano inferiore.

Scese le scale e andò subito verso il bagno, ma appena entrò in questo la porta gli si chiuse alle spalle da sola.

"H-Ho paura..MinMin aiutami..è un s-sogno? C'è q-qualcuno?"

Jisung sentì un botto da fuori la porta del bagno e provò ad uscire, ma la porta era chiusa a chiave dall'esterno.

"C-Cazzo..ho paura...deve essere per f-forza un sogno"

Jisung si allontanò dalla porta e andò davanti allo specchio che c'era sopra il lavabo. Si abbassò un po' per sciacquarsi la faccia e appena si rialzò aveva ancora gli occhi chiusi dopo essersi buttato dell'acqua congelata in viso.

Appena li asciugò e li riaprì vide una figura scura dietro di lui: era un uomo abbastanza robusto e alto, sembrava quasi..suo padre.

"C-Chi c'è..?"

"Non mi riconosci?"

Quella voce..
Sembrava molto lontana ma vicina allo stesso momento.
Era profonda e gli dava solo brutte memorie.

"C-Chi sei? Che vuoi da m-me? D-Dove è Minho..? Cosa gli hai f-fatto?"

"Non gli ho fatto proprio niente a quel frocio, frocio proprio come te."

"Va via."

"Perché? Hai paura di tuo padre?"

"Non sei mio padre. Non sei reale."

"Non sono reale? Tu dici?" L'uomo iniziò ad avvicinarsi a Jisung con passo molto lento.
Uscendo dall'oscurità che circondava l'uomo, Jisung poté notare che questo era ricoperto di..sangue.

Nelle mani, nel petto, nel viso e anche un po' nei capelli. Ma di chi era quel sangue?

"S-Sta lontano. Non avvicinarti a me. Non esisti."

"Cosa ti da la sicurezza che io non sia reale, eh figliolo?"
"Sta l-lontano da me. E non chiamarmi mai più in quel modo."

L'uomo arrivò proprio dietro Jisung che rimase immobile per tutto quel tempo poichè troppo spaventato, e cercò con tutto sé stesso di non piangere e per un po' ci riuscì.

"È un sogno vero?"
"Chissà."

"Lo è per forza. Tu sei in prigione. E ci starai per tanto."

"Ma un giorno riuscirò ad uscire. Credimi."

"Fottiti."

Jisung a denti serrati riuscì a rispondergli con un tono molto serio e una voce stabile.
Gli stava facendo ribollire il sangue in tutto il corpo.
Stava inziando a perdere la pazienza.
Desiderava attaccarlo e fargli del male, ma sapeva di essere fin troppo debole.

"Vattene da qui. Liberami da questo incub-"

L'uomo zittì Jisung coprendogli con una mano la bocca e trascinandolo indietro mentre il biondino di dimenava brutalmente.

"Dove vorresti andare, eh? Vuoi tornare da quel frocio del tuo ragazzo? Non sai nemmeno dove sia al momento ma ci vuoi tornare, vero?"

Oᥒ thꫀ ɾꪮᥴk᥉ ~ мιиѕυиgDove le storie prendono vita. Scoprilo ora