t r e n t a q u a t t r o

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F E D E R I C O

Quando si sono allontanati abbastanza mi sono abbandonato alla panchina. Non mi sono mosso da qua. Mi sono comportato come un coglione, stavolta più che in precedenza. Ma non mi è piaciuto come mi ha trattato, così ho dovuto contrattaccare.

Vederla con quegli occhi così lucidi, mi ha fatto un certo effetto. Stavolta è cambiato qualcosa. Non è stato il nostro solito scambio di battutine pungenti. Stavolta ho colpito solo io e sono andato anche a segno, ma non è come me lo immaginavo. Sento un nodo allo stomaco, credo sia senso di colpa? Può essere? Respiro a fondo e mi sfrego il viso per il nervosismo.. Non so nemmeno che ore sono, si sta facendo buio e fa anche un po' freddo però.

Prendo il cellulare per controllare l'ora e con la scusa vedo anche se 'M' mi ha scritto qualcosa. Ho bisogno di parlare con qualcuno e quel qualcuno è lei. È difficile da spiegare, ma so che con lei non devo fingere, mi accetta così come sono. Forse anche per me è la mia unica amica. Con Ben le cose non vanno tanto bene ormai. Siamo amici certo, ma da tempo a questa parte, non è lo stesso rapporto. E con Maria.. Con Maria ho mandato tutto a puttane oggi, quindi..

Sono le 18.45 già e io sono ancora qua, il parco ormai è praticamente vuoto, sono rimasto solo io. Se non mi sbrigo, rischio di rimanere chiuso dentro fino a domani mattina. Decido quindi di alzarmi e cominciare ad avviarmi all'uscita mentre apro Twitter per controllare eventuali notifiche.

Apro la chat di M, ma non mi ha scritto niente di nuovo. Perciò blocco il telefono e me lo rimetto in tasca. Le scriverò più tardi, appena arrivo a casa. Sento una goccia cadermi sulla testa, poi un'altra e un'altra ancora.. ma come cazzo è possibile? Fino a due minuti fa splendeva il sole! Inizio a correre per uscire più in fretta che posso dal parco e raggiungere velocemente la tettoia dove si aspettano gli autobus.

Quando arrivo, ci sono solo due persone ad aspettare con me, una delle due, è un bambino di circa cinque anni. Sta giocando sulla superficie della panchina con un'automobilina nera. Assomiglia tanto alla macchina di mia madre, quella che ho usato per portare Maria al mare. Lo osservo mentre gioca ed imita il "brum brum" e sorrido istintivamente. Ad un certo punto questo bimbo alza lo sguardo, rivolgendomi due occhioni azzurri.

"Ti va di giocare?" Domanda con una vocina tenerissima, porgendomi al contempo la macchinetta. Annuisco e la prendo, iniziando a strusciarla in avanti per farla muovere.

"Ma no!" Mi ferma lui riprendendosela immediatamente.

"Non si fa così!" Ride di gusto, così tanto che contagia anche me, con tutto che non me la sento proprio in questo momento.

"Ah no?" Lo guardo. "E fammi un po' vedere come allora!" Gli dico e lui annuisce soddisfatto, iniziando a strusciare avanti e indietro la macchinina sulla panchina.

"Guarda ora eh!" Mi sorride e a un certo punto lascia andare il giocattolo che parte da solo e lui inizia a battere le mani. L'automobilina finisce a terra facendolo ridere di nuovo. Sono sicuro che Maria lo adorerebbe e lui adorerebbe lei. Non so perché, ma ce la vedo a stare appresso ai bambini.

"Senti un po'.." Gli dico. "Vieni qua.." Sussurro per farlo avvicinare.

"Sì?"

"Ma come ti chiami?" Sorrido.

"Gioele e tu?" chiede innocentemente.

"Federico." Sorrido ancora e lui si avvicina per toccarmi la faccia.

"Sei triste?" Come?! È un ragazzino veggente?

"No."

"Invece sì.." Abbassa lo sguardo e muove il piedino.

"Vuoi un abbraccio?"

Annuisco e allargo le braccia per permettergli di entrarci. Mi stringe abbastanza forte, considerando che è un bambino così piccolo.

"Ecco fatto, stai meglio?"

Annuisco nuovamente sorridendo.

"Grazie piccoletto!" Gli scompiglio i capelli e scoppio a ridere, lui mi segue ma scaccia via la mia mano. Scuote la testa e mi guarda serio.

"No, questo no."

"Okay, okay, scusa." Alzo le mani in segno di resa e gli sorrido di nuovo.

È arrivato l'autobus finalmente e credo abbia anche smesso di piovere, bene. Almeno qualcosa di positivo. La mamma del piccoletto lo chiama e io faccio per alzarmi.

"Vieni con noi?" Domanda.

"Fino ad un pezzo, sì!" Sorrido e istintivamente gli prendo la mano, lo aiuto a salire e lo riporto alla signora. Il veicolo è pieno, letteralmente. C'è un solo posto libero, ma faccio segno alla donna di sedersi lei perché io sto anche bene in piedi. Inoltre non deve essere facile badare ad un bambino, pur tranquillo che sia.

Deens:

Aloha! (?) Come state? Avete molti compiti? Si avvicina il fine settimana! 😍

Bene bene, sembra che anche il nostro Fede sappia cosa sono i sensi di colpa.. pensate che farà qualcosa per farsi perdonare? E se sì, che cosa? 😏

PS. Adoro questo capitolo anche solo per come si comporta con il piccolo Gioele! 😍

Va beh, vado a fantasticare lontano insieme alle scimmiette che mi fanno ciao! 😂🙈

PPS. MANCA SEMPRE MENO AL PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA IN COLLABORAZIONE, STAY CONNECTED! xoxo

All the love, D x

(23-03-2017 ~ 05.30pm)

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