s e s s a n t u n o

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F E D E R I C O

Maria:

Vieni a casa mia alle 5.30 in punto, dobbiamo parlare! Non tardare.

Cosa pensa che sia io? Una specie di cane ammaestrato che corre non appena lei lo chiama? No, porca troia, no! E col cazzo che ci vado. Non mi pare che per cambiare posto abbia chiesto il mio parere, quindi non vedo perché adesso io dovrei scapicollarmi per farle un piacere. Con me non funziona così, ormai dovrebbe averlo capito da un pezzo.

Apro la casella dei messaggi e digito la risposta, quantomeno per darmi un tono da gentiluomo. Non si merita la mia considerazione se lei non è disposta a darmi la sua. Quindi deve considerarsi anche fortunata se le rispondo, perché un altro al posto mio, la ignorerebbe proprio.

A: Maria

Ci siamo già detti tutto. Scordatelo.

Invio e, neanche il tempo di bloccare il telefono e lanciarlo sul letto, che vibra di nuovo. Che diavolo vorrà adesso?

Maria:

Per favore, è davvero importante..

Decido di non risponderle, mi ha già fatto perdere troppo tempo ed in più, sono pure in ritardo. Blocco il telefono, lo metto in tasca, prendo il borsone della palestra ed esco di casa.

Ho proprio bisogno di prendere a pugni qualcosa, in realtà qualcuno, magari Ben, magari davanti a Maria. Così gliela faccio passare la voglia di fare l'eroe e a lei, la paladina della giustizia. Tzé, sarebbe davvero gratificante picchiarlo, forse capirebbe chi è che comanda e che ha sempre comandato.

Cammino lungo tutto il vialetto, per poi svoltare a destra e continuare a camminare. Di bello in questo posto, è che ho tutto relativamente vicino, così quando mia madre ha bisogno dell'auto come oggi, io posso comunque spostarmi a piedi senza problemi. E poi mi fa bene camminare, posso liberare la mente e pensare in pace.

Il telefono vibra nuovamente almeno un altro paio di volte ma ho deciso di non rispondere a nessuno, se è importante, chiamano. Tanto la suoneria è attiva.

Dopo circa venti minuti arrivo alla palestra, finalmente! Non c'è la facevo più a camminare. Entro e saluto Joe il secco, nipote del proprietario.

"Ao', a bello, che se dice?" Sorride e continua a sistemare le sue scartoffie.

"Niente di nuovo Joe, te?"

"Solita routine." Sbuffa. "Ti do il solito?"

"Sì, due bei guantoni che oggi voglio sfasciare qualcosa." Dico, scrocchiandomi le dita di entrambe le mani e guardandolo malissimo.

"Problemi immagino." Ribatte, passandomi l'attrezzatura. "Ma non te chiedo niente."

"Ecco, bravo." Serio, prendo la roba e me ne vado in palestra. Mi avvicino al sacco, infilo i guantoni e inizio a colpire con tutta la rabbia e la forza che ho in corpo. Mi servirà un casino spaccare 'sto coso, anche se sinceramente, non mi gratifica come se fosse la faccia di Ben.

Deens:

Holiiiis, siamo a 32.000 accidenti! Siete STU-PEN-DE! Diciamo che questo capitolo è abbastanza tranquillo, anche se Fede mi sembra piuttosto arrabbiato. Ho voluto lasciarlo 'sciallo' perché volevo dare voce ai pensieri di Fede, per farvi capire entrambi i punti di vista.

Che cosa ne pensate? Cosa accadrà nel prossimo? Spero sinceramente che vi sia piaciuto anche se forse non è un granché, il prossimo sarà migliore, vedrete!

Maria se lo merita questo trattamento?

All the love, D x

(16-05-17 ● 06.17pm)

Amore Wi-Fi [Benji&Fede||FF]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora