Mara's pov
“-Magari tu non stai cercando l'amore, ma è l'amore che cercherà te.-“
Mi sveglio di soprassalto, con la faccia che scotta e l’irrefrenabile impulso di andarmene dal di qua.
Le parole di Queen tornano all’improvviso nella mia testa, e schiaccio la faccia contro il cuscino.
-Stupida… stupida stupida stupida!-
Come fa ad uscirsene con cose così imbarazzanti?
Io non sto cercando l’amore, ed è molto improbabile che mi trovi qui all’Inferno.
Con che faccia tosta poi mi ha detto quella roba subito dopo le ho parlato di Angela?!
Queen dice sempre quello che le passa per la testa senza mai riflettere.
Primo, tra un angelo ed un diavolo non potrebbe mai funzionare.
Secondo, i diavoli non possono permettersi di amare, il nostro mondo è troppo crudele, e se anche qualcuno ci provasse altri potrebbero approfittarne per ferire lui e l’angelo.
E terzo, non sono innamorata di Angela.
Sì, è bella e chiunque sarebbe facilmente attratto da lei, ma la cosa non va oltre.
Semplice attrazione fisica, come capita a chiunque.
Non ho la minima idea di che ore siano, ma probabilmente il mio sonno se n’è andato a quel paese. Tanto vale alzarmi e ammazzare il tempo prima di tornare al lavoro.
Alzandomi mi faccio una doccia veloce, mettendomi addosso un paio di pantaloni della tuta ed una felpa smanicata con il cappuccio.
Non ci sono molti posti dove andare a quest’ora, sicuramente non al bar, non sono un’ubriacona, l’Eden è fuori questione visto che non voglio rivedere la faccia divertita di Queen tanto presto, ed il Purgatorio… lasciamo perdere.
L’Inferno è ampio, potrei diviso in talmente tante parti che i posti dove muoversi non mancano, ma non voglio rischiare di incrociare qualcuno di pericoloso.
Più si scende e più i guai aumentano, e non ho voglia di iniziare la mattina così.
Penso che rimarrò qui nella selva oscura, nei dintorni del dormitorio. Tanto mi basta fare una corsetta, poi andrò al lavoro.
Apro la porta dando un’occhiata al corridoio fuori, contenta che non ci sia nessuno.
L’ultima cosa che voglio a quest’ora è interagire con i miei vicini, un branco di deficienti per giunta.
Mi farebbe comodo avere delle cuffie, di solito quando mi alleno preferisco concentrarmi solo su quello che voglio fare, questo però non è esattamente un allenamento.
Potrei provare a comprarle se riesco a racimolare abbastanza teschi, anche se sto cercando di risparmiare per prendermi dei nuovi attrezzi.
Comincio a correre appena sono fuori dal dormitorio, dirigendomi verso il lago che ci collega al Purgatorio.
Le sue acque chiare riescono sempre a rilassarmi, non è abbastanza cristallino da vedere il fondo, ma non ci troverai mai una schifosissima bottiglia di plastica o altro pattume.
Mi sono sempre chiesta perché appaia così opaco. Magari dipende dal fatto solo le anime possono attraversarlo a bordo delle barche, niente umani, oppure perché appartiene all’aldilà.
La gente si inventa qualsiasi cosa per rispondere a domande simili, come in quelle vecchie leggende che dicono gli spiriti dei morti possono essere intrappolati negli specchi.
-Bah, solo i bambini credono a questa roba.- dico alzando gli occhi al cielo, concentrandomi solo sulla corsa.
Chissà se anche Angela corre per tenersi in forma… non che mi importi.
Di sicuro non glielo andrò a chiedere. Con ogni probabilità si è già annoiata del suo strano hobby con le pietre, e non la incrocerò più nel Purgatorio.
…
Non che la cosa mi dispiaccia.
È un angelo come tanti, mi dimenticherò di lei in fretta.
Continuo a correre tenendo d’occhio il cielo per controllare se qualche diavolo si sta spostando verso il Purgatorio.
I turni vanno a rotazione, in modo che così ci sia sempre qualcuno che lavora, ed anche se non ho con me un orologio guardando quanti ne vanno e quanti tornano indietro posso farmi un’idea del tempo che passa.
Solo quando sono soddisfatta della corsa e ne ho visti almeno una cinquantina spalanco le ali e spicco il volo.
Ugh, spero che quell’angelo con cui lavoro oggi ci dia un taglio con le battute.
Volo fino a raggiungere il Custode, che mi sta aspettando in compagnia dell’angelo.
Appena mi vede questo sorride e muove la mano.
Alzo gli occhi al cielo e lo ignoro, è solo un imbecille che si crede divertente.
-Ehilà, pronta per un nuovo lavoro?- dice l’angelo appena mi vede.
-Finché stai zitto.-
Prendo la cartella e le do una rapida occhiata. Quest’oggi l’anima che dobbiamo cercare è un uomo, che dall’aspetto avrà almeno una settantina d’anni.
Non dovrebbe essere troppo lontano, se mi sbrigo posso trovarlo ed andarmene.
-Ehi, vuoi sentire una battuta?- mi chiede l’angelo, completamente disinteressato alla cartella.
-No.- rispondo brusca volando cominciando a cercare l’anima.
-Un tizio ha un appuntamento con un amico, ma questo arriva in ritardo di tre ore…-
Vuole una sberla per caso!?
-Ti ho detto che non voglio sentirla!- ringhio volandomi di scatto.
-L’amico lo vede, tutto pieno di graffi e lividi, e gli chiede cos’è successo…-
Mi tappo le orecchie, forse recepirà il messaggio così.
-Sono caduto dalle scale, gli risponde l’altro, e l’amico dice: e ti ci sono volute tre ore?! Ahaha!-
-Sei un deficiente.- sbuffo continuando a guardarmi attorno. Finalmente vedo l’anima che stiamo cercando.
-No, sono Giacomo! Ahaha!-
L’anima è seduta su una roccia, sembra confuso e pensieroso, come molte altre dopotutto.
-Muoviti ad andare da lui.- dico guardando l’angelo. -Se ci vado da sola si spaventerà e perderemo tempo.-
-Sissignora.-
Annuendo l’angelo plana fino a raggiungere l’anima, l’uomo alza lo sguardo e si vede lo stupore nei suoi occhi quando lo vede.
-Salve, immagino tutto questo sia duro per lei, ma mi dispiace confermarle che è morto.-
Caspita, non ha proprio tatto questo tipo, in ogni caso però dubito il vecchio non l’avesse capito prima.
-Io sono Giacomo, e se sarà possibile potrò aiutarti a raggiungere il Paradiso.-
“Aiutarlo”. Gli angeli non aiutano proprio nessuno.
Se l’anima lo sceglie dovrà raggiungere la cima del monte con le sue sole forze, l’unica cosa che ricevono da questi tipi è una protezione contro noi diavoli.
Non che vada meglio se scelgono noi, ma il lavoro è il lavoro.
L’anima sospira, stringendo le mani tra loro.
-Quindi sono davvero morto…-
È un bello shock, soprattutto perché non tutti si aspettano di finire qui.
Lentamente mi avvicino, fermandomi poco distante dall’angelo.
-Sì sei morto, e adesso dovrai fare una scelta, se seguire quest’angelo, oppure me. Se andrai con lui raggiungerai il Paradiso, ma se verrai con me potresti riuscire ad ottenere grandi ricchezze, e se hai avuto in vita qualche conto in sospeso, sperare di rifarti. Dopo avere scontato i tuoi peccati, naturalmente.-
Alcuni seguono la prassi di chiedere alle anime delle loro vite, ascoltando i loro rimpianti.
Sinceramente mi è passata la voglia di farlo molto tempo fa, e per fortuna quest’angelo è troppo scarso nel suo lavoro per ricordarsene, perciò normalmente finiamo piuttosto in fretta.
-Io… non sono certo di quali siano stati i miei peccati. Ho condotto una vita decente, ho fatto degli sbagli, ma non saprei dire altro…-
-Sappi solo che non puoi mentire a te stesso, né a Dio. Se sceglierai me, ma non ne sarai degno, potresti rimanere qui nel Purgatorio per molto tempo, finché non capirai i tuoi errori.- gli dice l’angelo, cercando di sorridergli, come se potesse servire a qualcosa.
Gli sta praticamente dicendo che è più facile seguire me, ha almeno un po’ di cervello?
L’uomo ci guarda, alzandosi in piedi.
-Vorrei comunque tentare.-
L’angelo annuisce, porgendo la mano all’anima, che appena la tocca svanisce, pronto ad iniziare il suo viaggio.
-A quanto pare è un’altra vittoria per me.- sorride con quel suo stupido modo di fare.
-Non sarebbe servito a nessuno all’Inferno.- sbuffo in risposta.
Non è che mi importi molto di trascinare la gente all’Inferno, a meno che non se lo meriti. Mi limito a fare il mio lavoro, e se va male almeno ci ho provato.
-È la scusa di voi diavoli per quanto perdete?-
Se non si leva quell’aria divertita gli tiro un pugno. Con quegli occhi verdi sembra uno stupido gatto che ti ha appena vomitato nelle scarpe.
-E tutti gli angeli sono così irritanti?-
-Conosci altri angeli?!- esclama lui con fin troppa teatralità.
Quanto può essere strambo?! Mi fa imbestialire!
-Io me ne vado.-
Non gli do il tempo di rispondere che ho già spiccato il volo. È solo per il suo bene, altrimenti gli avrei rotto il naso.
Il 90% delle volte che ho a che fare con uno di loro mi viene l’urticaria, sono solo degli snob, che ci trattano come delle pezze ai piedi.
Non dico che tutti i diavoli siano delle brave persone, ci sono dei veri deficienti laggiù, e la stragrande maggioranza si merita il posto in cui sono finiti, ma c’è anche gente come me che vuole solo fare il proprio lavoro, e che se è finito all’Inferno con tutto il resto della merda, è solo perché l’hanno fregato.
Ma a loro tanto che gli importa, tanto sono degli esseri perfetti che sanno tutto di tutti.
Mi sento prudere le mani, dovevo rompergli la faccia!
A tutti loro, ogni singolo stupidissimo angelo…
Anche lei probabilmente mi ha solo preso in giro. Scommetto che ha già parlato alle mie spalle, raccontando a tutto il Paradiso di un diavolo schizzato, che le ha creduto quando le ha raccontato del suo stupido gioco con i sassi.
Se la sarà risa alla grande, prendendomi per scema.
Tanto lo so che non tornerà mai più in quel posto.
…
…
…
-AAAAARGH! E va bene! Adesso vado lì, così mi convincerò non gliene frega assolutamente niente!-
Stupido cervello, stupida me che continuo a pensarci!
Il posto non è troppo distante, riconosco alcuni dettagli e presto intravedo già le rocce frantumate.
Ecco, ora finalmente smetterò di pensar…
Sbatto gli occhi un paio di volte, sfregandoli certa di starmi sbagliando.
Lei… lei è qui.Avviso!
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Il Piacere del Peccato
RomantikAttenzione, storia boyxboy, astenersi chi non gradisce questo argomento Personaggi originali, storia scritta a quattro mani da me e @khailea Link per accedere all'account de Il Piacere del Peccato: https://www.deviantart.com/ilpiaceredelpeccato Può...