Always. (Una Storia su Draco Malfoy) - Traduzione

Studiando.

Le lezioni con Piton sono andate bene. Sono riuscita a bloccare le mie emozioni e i miei ricordi su richiesta e ho persino imparato a lanciare la Legilimanzia all'insaputa del bersaglio.
Nel mio tempo extra con Piton, lui è diventato un confidente nella mia vita di tutti i giorni. Un po' come un secondo padre, ma meno severo.

Stiamo concludendo la mia ultima lezione quando un pensiero è apparso nella mia testa. "Professore?"

Si gira a guardarmi.

"Come conosce mio padre?"

La sua espressione cambia, "Tuo padre ed io ci conosciamo da molto tempo".
Guardo tra le pozioni che sono sui suoi scaffali, "Questo non risponde esattamente alla mia domanda."

"Tuo padre ed io siamo andati insieme ad Hogwarts. Eravamo abbastanza legati..." Mette via alcuni ingredienti che abbiamo usato durante la lezione.
"Allora sai cosa fa per lavoro?" Gli do un'occhiata mentre gli chiedo, provando a vedere se ha qualche tipo di reazione alla mia domanda.
Va d'accordo e dice semplicemente, "Infatti".

Sono sorpresa che sia così distaccato dall'argomento. La maggior parte delle persone si copre di paura, ma ovviamente, di cosa potrebbe aver paura il professor Piton?

Sto lasciando l'ufficio di Piton quando sento l'eco di passi dietro di me. Improvvisamente mi fermo per vedere se avrebbero fatto lo stesso, e lo hanno fatto. Faccio un profondo sospiro e mi giro. Li chiamo "Va bene Scagnozzi, andiamo."

Li vedo emergere dall'ombra. Continuo a camminare, mentre mi seguono.

"Cosa stavi facendo con il professor Piton?" chiede Goyle.

"Detenzione."

Tiger interviene: "Per cosa?"

Decido di scherzare con loro, "Sbaciucchiavo Potter nella torre di astronomia". Entrambi tacciono.

Apro l'ingresso di Serpeverde, "Assicuratevi di dirlo a Draco." Faccio loro l'occhiolino prima di entrare nella sala comune, ridacchiando.

Tori si sta preparando per andare a letto quando arrivo nella nostra stanza, "Dove sei stata?"

"Detenzione", prendo il pigiama e mi dirigo verso la doccia.

Mi guarda preoccupata, "Cosa hai fatto?"

Mi volto di nuovo verso di lei prima di chiudere la porta del bagno, "Sbaciucchiavo Potter". Chiudo la porta e la sento dall'altra parte morire dalle risate mentre urla "Brava!"

-

Di buon'ora, decido di andare in biblioteca a studiare per i prossimi esami.

Sto per lasciare la stanza ed ecco Draco che mi sta aspettando nel corridoio e sembra incazzato.

"Perché sei stata punita?" Le sue braccia incrociate.

"Non te l'hanno detto i tuoi scagnozzi? O avevano troppa paura?" Sorrido mentre scendo le scale, Draco dietro di me.

"Stai mentendo. Non eri con lui. È impossibile."

Arriviamo in fondo alle scale e gli pizzico le guance, "Aw, Draco Malfoy è geloso?"

Mi scaccia via la mano, assumendo una tenue sfumatura di rosa. "Ovviamente no."
Si aggiusta la cravatta, mentre io continuo ad andarmene. Urla, "Ora dove stai andando?!"

-

Sono contenta di essere arrivata presto in biblioteca, molti studenti si stanno preparando per gli esami.
Tori mi raggiunge al mio tavolo e iniziamo a studiare in silenzio.
Spingo il suo libro per attirare la sua attenzione, che funziona mentre lei mi guarda.
Abbiamo tenuto a tacere la nostra conversazione.

"Non ho ancora chiesto di te e Blaise. Quando è successo?!"
Diventa timida, "Un po' di tempo fa. Abbiamo appena iniziato a frequentarci di più, e non lo so... è ancora tutto nuovo."

Le prendo la mano, "Sono così felice per te, Tori. Bel cambio di scenario per te, di solito vai per le ragazze."

Lei si fa beffe, "Lo so vero?! Non ci sono molte ragazze 'fuori', specialmente a Serpeverde. Non oserei uscire di casa però."

Ridacchia, "Beh, sono solo contenta che tu sia felice."
Mi fa un cenno con la testa, "Lo sono".

Passano alcuni minuti prima che lei chieda, "Allora... Draco?"

La guardo, "Cosa riguardo lui?"

Alza gli occhi al cielo, "Potete uscire insieme o fare sesso e farla finita?!"

Le schiaffeggio il braccio, cosa che la fa guaire forte, attirando l'attenzione degli studenti circostanti che cercano di studiare. La sgrido, "Cosa c'è che non va in te?!"

Lei si fa beffe, "Davvero, Joy? Cosa c'è che non va in me?? Cosa c'è che non va in te?! Chiaramente gli piaci."

La guardo con un'espressione smarrita, "Sei delirante".

"Qualunque cosa tu dica", lei torna a leggere e anche io.

-

Gli anni finiscono e stiamo tornando a casa. Tori voleva sedersi accanto a Blaise, quindi come la dolce migliore amica che sono, sono finita per sedermi con Draco.

"Non muoverti", ordina, "ti userò come cuscino."

Tutti dormono nella carrozza, il che mi lascia sola con i miei pensieri. Guardo il mio grembo dove giace la testa di Draco.

Comincio ad ammirarlo.
Gioco con i suoi luminosi capelli biondi che cadono perfettamente sul suo viso.
Non è male da guardare.

Colgo l'occasione per praticare la Legilimanzia su di lui.

Sussurro, "Legilimens".
Sono scioccata dal primo ricordo che vedo con lui.

Lui si ricorda. La notte nella sua stanza.
Noi che beviamo, ridiamo, ci baciamo. Perché non ne ha parlato? Perché non l'ha sollevato?
Vedo dei flash di... me. Sto leggendo. Studiando. Mangiando. Ridendo. Alcuni di questi non me li ricordo nemmeno.
Sto urlando. Colpendo. Roteando gli occhi.

Poi... Pansy?!
Tenendo per mano? Abbracciando? Ridendo?

Sbatto le palpebre.
Guardo Draco e sta dormendo con un leggero sorriso addosso.

Lo spingo via da me, cosa che fa sì che colpisca Blaise e la gamba di Tori. Adesso sono tutti svegli.

"Cosa diavolo è successo?" Draco si strofina la testa mentre cerca di alzarsi.

Fingo innocenza, "Turbulenza".

Blaise aggiunge, "Su un treno?"

Alzo le spalle.

Alzo le spalle.
Tori mi guarda perché sa che sto mentendo. Scuoto maliziosamente la testa per dirle di non preoccuparsi.

-

Arriviamo alla stazione e gli studenti iniziano a scendere dal treno.
Saluto Tori e Blaise mentre entrambi partono per trovare le loro famiglie. Rimango con Draco mentre aspetto mamma e papà.

Draco si avvicina per sussurrarmi all'orecchio, "Ti mancherò durante l'estate?"

Freddamente, rispondo "No."

Si china di nuovo, "Aw, hai visto qualcosa che ti ha turbato?"

Mi allontano da lui scioccata e lui inizia a ridacchiare.
L'ho colpito sulla spalla, "Che diavolo?! Lo sapevi?!"

"Certo che lo sapevo. Non sei così furba come pensi di essere, lo sai," si infila le mani in tasca.
Alzo gli occhi al cielo e cerco di rimanere incazzata.

Mi guarda alle spalle prima di continuare, "Devo andare".
Mi bacia leggermente sulla guancia, "Faremo più ricordi".

Aspetto ancora un po' prima di vedere la mamma. "Ciao mamma, dov'è papà?"

Lei sorride, "Sta lavorando, cara."

Lo ammetto, sono un po' delusa che non sia qui con la mamma a venirmi a prendere. Quindi invece dico, "Oh ... ok allora. Andiamo."