Palo Alto - Foothill Park
Sam si trovava sdraiato ai piedi di una grossa quercia, all'ombra. Aveva sempre adorato quel parco, ci era sempre venuto quando aveva bisogno di rimettersi in pace con il mondo.
I mal di testa erano tornati da un paio di mesi, cosi come gli incubi....perlopiù violenti, contenente sangue, morte, disperazione....
Non ne aveva mai parlato con nessuno....del resto erano solo incubi, no?
Ma quei mal di testa..... e quei pensieri...
Ripensò a cosa aveva pensato quando guardò Jessica quella mattina..... "Ben presto tutti i cerbiatti da queste parti saranno morti" ed ebbe un brivido. O forse più brividi. Fu spaventato da sé stesso.
Gli capitava sempre più spesso di fare pensieri che non si capacitava di esser stato lui a formulare....come se in lui coesistessero due persone completamente diverse....e l'altra parte di sé stesso gli faceva paura.
Sua madre Mary non si accorgeva mai di niente...sempre assente...sempre distratta.... A vederla non si sarebbe mai detto che potesse essere una madre che trascurava suo figlio...
La sua mente ritornò ancora una volta alla sua famiglia....si chiese se sarebbe potuto essere più felice con suo padre e suo fratello....chissà forse loro erano l'immagine della famigliola felice.....
Ripensò ai suoi incubi....c'era in particolare un incubo ricorrente che faceva da un paio di mesi, che lo angosciava molto...
Nell'incubo camminava immerso nel buio, quando una sagoma – non avrebbe saputo dire se era uomo o donna – gli si avvicinava lentamente.... Lui cercava di cacciarla, di spingerla via, ma la sagoma era come un'ombra, non aveva un corpo, ed era come spingere il vento....
Si sentiva impotente quando l'ombra lo raggiungeva e lo abbracciava....
Non puoi respingermi, Sam....non ne hai il il potere...e forse neanche....
gli diceva l'ombra parlandogli all'orecchio mentre le lacrime cominciavano a scendere sul viso di Sam
nessun motivo
il pugnale che l'ombra scagliava sull'ultima frase....
Il grido di dolore....e poi il risveglio.....
Le sue riflessioni furono interrotte da un messaggio che arrivò in quel momento sul telefonino. Alastair.
Sam gettò il telefonino sull'erba senza darsi la pena di aprirlo, tanto sapeva già il contenuto.
Alastair era un supplente della sua scuola e tra le altre cose, teneva dei corsi di training autogeno....teorizzava la "disempatia."
L'empatia viene dal greco "empatheia" , ed è la capacità di immedesimarsi e di capire i sentimenti di un'altra persona.....
L'empatia frena l'aggressività; se siamo in grado di comprendere la sofferenza altrui, eviteremo di fare loro del male.
Questo però secondo il professor Alastair, ci rendeva vulnerabili e molto più facilmente riconosciuti come bersagli da chi proprio cosi empatico non lo era.
Per non soffrire più, era necessario sbarazzarsi dell'empatia, cosi diceva il professor Alastair allo stesso Sam.
Tu sei un ragazzino che soffri molto, lo vedo nei tuoi occhi, sei molto empatico....perchè non partecipi a qualcuno dei miei corsi? Potrei....
Sam aveva sempre rifiutato. Aveva sentito delle voci sui famosi corsi del professor Alastair....voci inquietanti.
Mi lasci passare, non mi interessano i vostri corsi. Devo andare a lezione disse quasi ringhiando e urtandolo con la spalla.
Potrei fare qualcosa per i tuoi incubi.... Disse Alastair sorridendo. Sam si fermò impietrito. Poi senza voltarsi continuò a camminare.
Non sapeva come Alastair sapesse di questi incubi, o se avesse solo sparato un'idea a caso, notando le sue occhiaie....
Ben presto il professore cominciò a mandargli messaggi di invito anche sul suo telefonino.
Come ha avuto il mio numero? Gli chiese allarmato un giorno. Il professore si giustificò dicendo che era compito dei professori provvedere ad avere i numeri di telefono degli studenti per la loro sicurezza.
Sam aveva fiutato la balla, ma non sapeva cosa fare...non aveva il coraggio di andare dagli altri professori....per dirgli cosa poi? Per Accusare un loro collega di sospetto stalking? Avrebbe passato dei guai.....
Non riusciva proprio a capire cosa volesse Alastair da lui.
"Un penny per i tuoi pensieri?" disse una voce femminile.
Sam si riscosse subito dai suoi pensieri....
"Ruby " disse quel nome come se avesse riconosciuto un cane rognoso.
"Amo come pronunci sempre il mio nome, Sam....cosi amorevole" disse Ruby in tono cantilenante e mellifluo.
Ruby era la compagna di scuola di Sam, era magra, aveva lunghi capelli lisci, anche se un po' untuosi, un viso fine , carino, non fosse per le sopracciglia troppo lunghe, la bocca screpolata, la carnagione pallida e gli occhi neri come l'oscurità....freddi.
Anche la voce era abbastanza gradevole, ma Sam percepiva la falsità dietro la sua gentilezza.
"Mi hai fatto litigare con Jesse." le rispose a mò di accusa.
"Ohhh quella biondina slavata? Basta cosi poco per farla arrabbiare." disse Ruby
Sam ricordava come tre giorni prima Jessica aveva beccato Ruby e Sam a discutere in corridoio...lei cercava di convincerlo a partecipare ai maledetti corsi del professor Alastair e lui non ne poteva più.
Ruby si era accorta della presenza di Jessica, che era comparsa dietro Sam e aveva colto la palla al balzo.
"Sam, sei cosi carino e sexy quando ti arrabbi" e si era lanciata mettendogli a coppa le mani sulle guance e baciandolo in bocca.
Sam era rimasto troppo sconvolto per reagire subito...si voltò e si accorse di Jessica che lo guardava scioccata, correndo subito via . Sam aveva scansato via Ruby , che si era toccata le labbra dicendo: "Che belle labbra che hai, Sam"
Sam si era arrabbiato molto.
"Stammi lontano!! Fottetevi voi e i vostri stramaledetti corsi!!"
Poi si era messo a rincorrere Jessica. Aveva dovuto penare parecchio per convincerla che quel bacio era stato rubato e che assolutamente non aveva niente a che spartire con quella ragazza.
"Secondo me quella ragazza è troppo poco per te, Sam...tu hai delle potenzialità....dovresti mirare più in alto...."
"Come te?" chiese Sam disgustato.
"Beh se preferisci, va bene anche un ragazzo..."
Sam la guardò sorpreso e quasi arrossi....in mancanza di una battuta pronta, si alzò e fece per andarsene.
"Dove vai?" chiese Ruby
"Lontano da te!"
"Dovresti pensarci, sai? I corsi potrebbero aiutarti a scacciare i tuoi incubi." disse Ruby
Sam si sorprese ancora una volta , ma rispose " Incubi? Io non ho incubi."
Ruby fece una faccia sorpresa. 1 a 0 per Sam. Sorrise, prima di andarsene e accelerò il passo....
"Non puoi scappare da te stesso, Sam...." Disse Ruby mentre Sam ormai gli dava le spalle, sentendo nuove lacrime bruciargli gli occhi.
Sam continuò a camminare tristissimo....per una manciata di minuti prese anche in considerazione l'idea di frequentare i corsi di Alastair, per non dover sentire più nulla.....chissa, forse in quel modo gli incubi sarebbero spariti......poi pensò che era follia....
Note dell'autrice:
Ragazzi, lo so, è davvero cortino e scommetto che tutti vorreste vedere subito l'incontro tra Dean e Sam xd purtroppo era gia studiato nel 2 capitolo, ma stava venendo davvero troppo lungo questo capitolo , cosi ho deciso di spezzare, visto anche la quantita di cose di cui abbiamo parlato :D ma tranquilli che arriverà nel terzo capitolo <3
Ah una cosa importante. Alistair a cui faccio riferimento, in realtà è il demone degli occhi gialli (Azazel) ma in questa storia si chiamerà Azazel, mi sembrava suonasse meglio!
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Profezia
FanficQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)