49. LR - atto 2 - la creazione della Terra

111 6 0
                                    

Dio era felice di scorazzare per l'Universo in compagnia delle altre stelle. Dio percepiva di essere fatto della loro stessa sostanza, avvertiva di essere simile a loro, e ne era contento, quasi riconoscente, perché capi che erano grazie a loro, molte di loro, se lui esisteva.

Era istintivamente proiettato verso la loro luce, che poi era la stessa sostanza che lo nutriva e lo teneva vivo.

Dio si accorse ben presto, però, che le altre stelle lo tenevano a distanza, scappavano o sgusciavano via se lui si faceva troppo vicino.

Questo gli creava confusione. Perché scappavano da lui?

Si accorse più in là, che le stelle avevano paura di lui. Forse temevano di fare la fine delle stesse stelle che erano servite a farlo nascere ed erano state assorbite da lui stesso.

E Dio conobbe la paura...ed era nei suoi confronti.

Quella fu la sua prima esperienza, ma ce ne sarebbero state molte altre...perché tutto inizia e continua e si ripete in un circolo ciclico all'infinito da una sola primissima volta.

Avevano cominciato le stelle ad aver paura di lui, e sarebbe durata con tutti gli esseri viventi che lui avrebbe creato, questa sarebbe stata la sua maledizione.

Dio era nato grazie al sacrificio delle stelle e il karma dell'Universo fece si che d'ora in poi tutti gli esseri viventi che avrebbe creato, avrebbero avuto paura di lui, per scontare quel primissimo sacrificio.

L'Universo non era cattivo. Era l'Universo e basta , e funzionava cosi.



Dio capi che le stelle non volevano che lui si avvicinasse.

E cosi Dio conobbe la Solitudine.

E L'Universo stabili: Confusione e paura riceverai dagli esseri che creerai, questo ti causerà Solitudine e Sconforto, E con la maledizione della Solitudine condannerai tutti gli esseri che nasceranno da te.

Il sentimento che provi ora, lo proveranno loro mille volte amplificato.

Dio non poteva sapere cosa aveva in serbo l'Universo, né che cosa aveva stabilito.










*

Dio era stufo di scorrazzare nel grigiore dello spazio. Spesso non vedeva le stelle e andava a sbatterci contro e loro poverine lo odiavano ancora di più.

Un giorno si trovò a desiderare che lo spazio fosse più scuro.

Lo desiderò solo, e d'un tratto lo spazio divenne nero.

Dio capi che il nero era buona cosa assieme al giallo delle stelle.

Si sorprese un po' all'inizio, a dire il vero, per quel colore...ma era contento che esistesse un altro colore, all'infuori del grigio e del giallo.

Poi capi. Non esisteva prima. Era stato lui a farlo esistere.

Dio pensò che se aveva inventato il nero forse poteva inventare anche altro.

Un posto dove non si fosse costretti a scorrazzare sospesi per l'eternità. Un posto dove ci si potesse riposare e forse anche camminare in verticale, invece di volteggiare.

Un posto dove potersi sdraiare o appoggiare in superfici solide che non fossero stelle che fuggivano via quando provavi ad avvicinarti.

Diamine, forse poteva anche inventare delle superfici che non si muovessero nemmeno!

Tutto galvanizzato ed eccitato, ci provò!

Immaginò una massa enorme e rotonda, e la vide nascere, e venire fuori dal nero, come se di fatto nascesse tramite un buco nero.

E cosi Dio pensò che i buchi neri erano buona cosa e immaginò che dovessero essercene altri nello spazio...ma adesso era concentrato su quella massa rotonda.

Girò la mano senza di fatto toccarla, e la massa, come un piccolo pallone gonfiabile, si alzò, si mosse. Si gonfiò, roteava, fino a diventare sempre più grande, e immensa.


Dio continuò ad allargarla ruotando la mano in aria, finchè non fu delle dimensioni che lo soddisfavano, e poi, curioso, scese giù a vedere che cosa aveva creato.








Non era molto diverso che restare nello spazio, pensò.

Cosa aveva sbagliato?

Si rese conto, man mano che scendeva, che il buio sovrastava ogni cosa, rendendo impossibile vedere.

Li capii che se nello spazio poteva vedere qualcosa, perché illuminato da milioni di stelle, capii che forse il loro chiarore luminescente, non era grande abbastanza, da illuminare quella strana sfera cui si trovava all'interno.

Dio ci pensò un po e poi decise che quel posto doveva essere più illuminato.

Immaginò un altro tipo di stelle.

Stelle più potenti, che potevano illuminare anche da li, e poi una stella più grande e più luminosa delle altre.

Una stella che avrebbe riscaldato la pelle, i cuori, l'anima.

L'avrebbe chiamata Sole e tutti avrebbero potuto vederla, anche da lontano.





Dio creò quindi il sole e le stelle, ma il sole bruciava le stelle, e Dio sentendosi in colpa, ricominciò.




Le stelle svanirono e rimase il sole, ma il sole era troppo forte e troppo caldo.

Dio capi che nello spazio esistevano le distanze, perché era...lo spazio...se volevi allontanarti potevi farlo, ma qui non potevano esistere, perché quella era una sfera rotonda.

Il sole era stato pensato per illuminare e riscaldare tutta la sfera, e non si poteva sfuggire.


Dio pensò alle distanze...le distanze dello spazio erano orizzontali, ma forse potevano esistere un altro tipo di distanze.

Dio creò allora il sopra e il sotto, creò i metri.

Metri e metri di altezza che separavano dal sole.

Il sole ora che era lontano, non sembrava fare più tanto danno.

Dio vide che l'altezza era cosa buona e la lasciò.

Dio chiamò la superficie più vicina al sole "cielo" e lo pensò azzurro.

Vide che l'azzurro era cosa buona e lo lasciò.






Dio guardò in basso e vide che il basso non aveva mai fine. Era più inquietante dello spazio, perché almeno li non ti accorgevi dell'immensità senza fine, perché non eri imprigionato dentro un'enorme sfera.

Dio andò in basso e riusci ad individuare dove la sfera terminava, perché avvertiva il cambiamento di sostanza, come una pellicola invisibile.

Pensò che doveva renderlo più evidente e anche più confortevole.

E cosi Dio creò la Terra e cosi la battezzò.







Dio pensò anche che per rendere bella la Terra, sarebbe stata una cosa fantastica, inserire il nero dello spazio e il giallo delle stelle.

Quindi ci provò, fece molti tentativi, ma qualcosa non andava.

Quando cercava di trascinare il Nero e il Giallo, si dissolvevano entrambi.

Dio era molto perplesso. Doveva esserci una ragione per cui la cosa non funzionava.

Riflettè: forse i due elementi erano talmente diversi che si annullano l'un l'altro.

Afflitto, si distese sulla Terra, a pensare, pensare e pensare e a crogiolarsi in quel fallimento.






Dopo un bel po' di tempo, si alzò e guardò il Sole. Forse il Sole non era portato per condividere il suo spazio con il Nero e il Giallo delle stelle.

Si ricordò in quel momento che il Sole bruciava le stelle.

Propose una soluzione: Quando ci sarebbe stato il sole, non ci sarebbero state le stelle, e viceversa.

Ma il nero quando ci sarebbe stato?

Ecco la soluzione...il sole era cosi caldo e splendente che bastava per illuminare tutto, e non aveva bisogno di altro, e se avesse condiviso lo spazio con il Nero, poi le stelle sarebbero rimaste sole!

Le stelle avrebbero condiviso lo spazio con il Nero!


Dio creò il Sole, vide che riscaldava tantissimo, ma il grigiore regnava sovrano.

Le stelle illuminano ma non possono stare con il sole, pensava Dio, e quindi impazziva.

Poi l'illuminazione! Era proprio cosi che avrebbe chiamato ogni singola idea geniale che sarebbe venuta quando si credeva ormai tutto perso.

Illuminazione. Luce! Luce luce!


Dio immaginò una fonte di luce che non dovesse per forza venire dalle stelle.

E Dio disse:" Sia la luce!" E luce fu!

Vide che la luce fu cosa buona e separò la luce dalle tenebre, e chiamò luce il giorno, e il nero notte!


Le Stelle ci sarebbero state di notte, e il Sole di giorno.

La perfezione!

Quando venne Notte però, Dio senti di fare un torto alle luci...loro cosi piccole, non avevano qualcosa di grande come il Sole, che le sovrastasse.

Sarebbe potuto diventare molto triste come cosa.

Oppure ingiusta.

E cosi Dio creò la Luna, il loro piccolo Sole gelido.

Un sole che non poteva fare loro del male.













Note dell'autrice: 

devo dire  che mi sono divertita parecchio a scriverlo xd spero che nessuno si senta offeso, e anticipo che nel prossimo parlerò della creazione dei mari, degli animali e forse anche dell'uomo! Tranquilli, il libro parla di molto altro oltre la creazione del mondo, ma purtroppo questi passaggi sono necessari xd  


ProfeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora