Cap 23. Ricordi dolorosi

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  Sam era andato a farsi tagliare i capelli. Per quanto Dean avrebbe voluto restare con lui, si resero conto da soli che non era molto usuale che un ragazzo adulto andasse dal barbiere e si portasse appresso suo fratello maggiore a fargli compagnia...insomma non era un bambino, e Dean non era mica la sua ragazza...cosi Dean aspettò a casa, mentre aiutava suo padre in garage a lucidare le lame delle pistole e dei fucili.



"L'avete accettata piuttosto in fretta....questa cosa dei mostri, intendo " disse John d'un tratto.

"Ti aspettavi che ci saremmo messi a frignare come due marmocchi?" rise Dean

John lo fissò perplesso. "Pensavo che avreste fatto più fatica ad accettare....quello che faccio...che ne sareste rimasti sconvolti..."

"E che magari saremmo scappati da te per condurre una vita normale...è questo che intendi?" gli venne in aiuto Dean.

"Beh ecco , io...."

"La vita normale è sopravvalutata..." concluse Dean senza lasciarlo finire.

"Ma rischiare di venire uccisi tutti i giorni...."

"Perché se lo fai tu, non possiamo farlo anche noi?"

"Io non l'ho scelto...."

"Lo so, ti è capitato. È destino. E se è destino di tutti i cacciatori, sarà anche il nostro , visto che siamo tuoi figli, no?"

"Ma Dean...."

"Senti, non ne capisco molto di genetica, ma....."


Dean si interruppe, e si voltò, sentendo dei rumori di passi in cortile.

"Sam, sei tornato?" chiese, andandogli incontro.

Sam era bellissimo con il nuovo taglio. I suoi lunghi capelli castano scuro erano stati spuntati a caschetto, i capelli avevano l'effetto spettinato con la piega quasi tutta da una parte, e la fronte era ricoperta dalla frangetta, fatta eccezione per lo spazio che dividevano i suoi fantastici occhi verdi, più luminosi che mai.

 I suoi lunghi capelli castano scuro erano stati spuntati a caschetto, i capelli avevano l'effetto spettinato con la piega quasi tutta da una parte, e la fronte era ricoperta dalla frangetta, fatta eccezione per lo spazio che dividevano i suoi fan...

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"Sembri una femminuccia, Sam." Gli disse Dean, ma quello che voleva dire in realtà, era che aveva gli occhi di un Dio Greco e che non vedeva l'ora di far passare quei morbidi capelli lisci tra le sue dita.

"Non dargli ascolto, Sam, stai benissimo. Le ragazze impazziranno per te...farai orde di conquiste." Disse John ammiccando.

Dean senti il mostro della gelosia invadergli cuore, muscoli, polmoni. Tutto.

"Veramente, la ragazzina che era seduta vicino a me dal barbiere, sembrava parecchio interessata "disse Sam malizioso, guardando suo fratello.
Dean degluti.

"Mi ha chiesto il numero "prosegui Sam implacabile, sempre più divertito.

"E gliel'hai dato? Bravo il mio ragazzo "disse John ridendo e battendo le mani.

"Veramente no..." disse Sam pensieroso.

"Che cosa? E perché no?" chiese John sorpreso

"Le ho detto che ero già impegnato.....con la mia anima gemella...."

"E ....e chi sarebbe?" boccheggiò Dean.

"E chi lo sa. Ogni giorno cambia nome." Rise Sam.

John alzò gli occhi al cielo, pensando chiaramente che Sam stesse parlando metaforicamente.

"Ho fatto un figlio cacciatore o un poeta?" disse alzando gli occhi al cielo e lasciando i suoi due figli a discutere.

"Caccia fuori il nome" lo provocò Dean, che aveva chiaramente inteso l'allusione ai passaporti falsi.

"Ma te l'ho detto....ogni giorno cambia nome.....un giorno è Danila, un altro giorno Danielle, il giorno dopo Dina, quello dopo ancora Denise , Deanna....." proseguiva Sam sfottendolo.

Non potè andare avanti con lo sfottò, perché Dean aveva afferrato la pompa dell'acqua e l'aveva spruzzato.

"Figlio di......" disse Sam, boccheggiando, trovandosi con la maglietta inzuppata e i capelli appena fatti dal parrucchiere, per metà bagnati.

"Adesso la pagherai "lo minacciò Sam cominciando a rincorrerlo, e riappropriandosi della pompa, per vendicarsi.

Pochissimo tempo e Dean stava scappando , braccato da un Sam vendicativo. Sam gli aveva inzuppato a sua volta la maglietta, e poi si accani sul petto di Dean, quando se la tolse. Nel giro di pochissimo, i due fratelli si imbatterono in una lotta d'acqua, inzuppandosi tutti i jeans con le magliette abbandonate poco più in là.

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