Cap 42. Avete cinque minuti...usateli per dirle addio

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 Dean, Sam e John erano tornati all'ospedale da Mary.


Le erano stati sempre accanto, nelle prossime due settimane, e il suo stato non era mai cambiato. Il medico non sapeva darsi una spiegazione.

"Non capisco...non sta morendo, ma non...non si sta neanche riprendendo. Il corpo di sua moglie sembra incapace di reagire, ma non cede...mi perdoni se sono cosi brutale, signor winchester, ma...è come se il corpo di sua moglie fosse...congelato..."

"Possibile che non potete fare niente per queste ustioni?"

"No, mi dispiace...stiamo tentando, ma sembra incapace di reagire...gliel'abbiamo detto.."


Quelle parole erano un colpo all'anima per il povero John.

Restava con la moglie il meno possibile, perché non sopportava di vederla cosi, mentre invece Dean e Sam ci restavano di più, e ovviamente piangevano.

"Ti rimetterai mamma, vedrai...devi guarire..." gli diceva Sam, tenendogli le mani.

"Ora che la nostra famiglia si è ritrovata, non possiamo perderti di nuovo..." diceva Dean.

Mary non riusciva neanche a rispondere.




Erano state due settimane lunghe. Alistair era sparito e di lui non c'era traccia nella sua casa, ma Dean e Saam decisero di andare comunque da lui.

Gli lasciarono un biglietto sotto la porta:

Se ti importa un po' di nostra madre, ti preghiamo, non lasciare che soffra ancora inutilmente...anche se questo dovesse significare dirgli addio...

E poi se ne andarono.

Appena girarono l'angolo, Alistair emerse dall'ombra, e raccolse il biglietto.

Dean e Sam immaginavano dalla reazione di Alistair quel giorno che gli parlarono delle condizioni di Mary, che doveva tenerci a lei. Forse ne era perfino innamorato.




*

La sera dopo, mentre John era fuori a fare chissà cosa, e Dean e Sam erano rimasti da soli con Mary, spuntò Alistair in persona, nella stanza di Mary.

Dean e Sam sobbalzarono.

"Che ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?" chiese Dean.

"Mi avete cercato voi, ricordate?" chiese Alistair. Era molto pallido.

"Se vuoi combattere, non abbiamo energie in questo momento..." gli disse Dean.

"Non sono venuto qui per voi, ma per lei." Disse Alistair, indicandola.

"Ragazzi..." mugolò Mary, accorgendosi di Alistair.

"Mamma...perdonaci..." dissero in coro i due ragazzi, tenendogli la mano.

"Va tutto bene, figlioli, va tutto bene...sono a conoscenza della mia condizione..."

Nelle ultime settimane ne avevano parlato molto.

"Mi dispiace, Mary...non avrei mai voluto che arrivassimo a questo." Gli disse Alistair, e sembrava davvero dispiaciuto.

"Non...lo pensavo anch'io...ma lo temevo..." disse lei.

"Non volevo farti del male. Io ci tenevo a te..."

"Lo so..." fu il flebile gemito di Mary.

Alistair fece per tirare un grosso sospiro e poi si avvicinò ancora.

"Non ti farò soffrire più del necessario...ma sai anche te che non c'è un'altra soluzione"

"Lo so...ti...ti chiedo solo un'ultima cosa...non...non fare del male ai miei figli, ti prego..."

Alistair trasse un sospiro più grosso stavolta. "Io...d'accordo, d'accordo. "

Prima di posare una mano sul petto di Mary, disse ancora, tremante:

"Perdonami, Mary. Ti amavo...ti amo ancora..."

"Fai...in fretta..." rispose Mary.

Alistair posò deciso e frustrato una mano sul suo petto.


Si sprigionò un lampo di luce bianca abbagliante, e Dean strinse più forte Sam, piangente, sul suo petto. Gli nascose la faccia con un braccio e gli disse: "Non guardare, Sammy".


Il tutto durò due o tre minuti, poi la luce si dissolse.

Mary fece un sussulto e delle lacrime gli scesero lungo le guance.

"Grazie" disse ad Alistair. Lui la guardò solo un secondo, poi si voltò, nascondendo il viso.

"Dove stai andando?" chiese a fatica Dean.

Alistair si voltò. Capi che erano ancora nemici.

"Avete appena cinque minuti con vostra madre. Usateli per dirle addio...."

Addio, Mary... pensò Alistair, mentre se ne andava, e scompariva, appena varcata la soglia.


Dean e Sam piangevano sul suo petto, irrefrenabili, invocando perdono.

Mary disse loro: "Schhhh, smettete di piangere, bambini...non ve l'ho mai detto, ma vi ho sempre considerati come i miei bambini, anche se siete grandi adesso... vi chiedo scusa per esser stata una donna dal cuore di ghiaccio, avrei voluto che le cose andassero diversamente...avrei voluto riempirvi d'amore ma non ci sono riuscita...non ho potuto..."

"Mamma, mamma...io sono un figlio orribile, perdonami..."

"Stai zitto, Sam...io lo sono..."

Dean e Sam, piangenti, vennero interrotti da Mary.

"No, no no, voi siete i miei adorati angeli, e non avrei potuto desiderare dei figli migliori, dico sul serio, sono orgogliosa di voi, e del fatto che siete cosi uniti...Dean, tuo fratello è cosi fragile, proteggilo sempre, per favore.."

"Lo farò, mamma...perdonami per il mio carattere...non ho mai voluto portartelo via..." diceva Dean.

"Mary!!" disse il padre. Era spaventato, e Dean e Sam capirono che anche se lui non aveva assistito a quello che aveva fatto Alistair, aveva capito che Mary era diversa ora, e aveva anche intuito che era giunta la fine.

"John, amore mio...perdonami per averti abbandonato..."

"Mary" disse ancora, abbracciandola.

"Perdonami per quello che ti ho fatto. Io ho sempre cercato solo di proteggere la famiglia, e invece l'ho divisa..."

"Hai fatto del tuo meglio. Oh , Mary...mi sentivo cosi perso senza di te...tu non sai..."

"Volevo dirti che hai fatto un ottimo lavoro con i ragazzi, sono fiera di te"

Tu non sai quanto ti ho amato e quanto ti amo ancora..."

"John, anch'io ti amo, perdonami...."

"Non c'è niente da perdonare, ascoltami...."

Ma Mary rovesciò gli occhi all'indietro e li chiuse, e non rispose più.

"Mary. Mary? Maryyyyyyyyyyyyy!!!"





*

Nel frattempo, Alistair, nel suo laboratorio, stava piangendo, e gridando, e scaraventando ogni soprammobile, oggetto, e poi anche ogni mobile e che gli capitava a tiro, per la stanza e contro il pavimento o la finestra, riducendo la stanza in un gran macello.

"Signor Alistair, ho sentito dei rumori dal piano di sopra....ma cosa..." disse una segretaria, entrando e vedendo com'era ridotta la stanza.

"Ripulisca questo casino, signorina Comby." Disse Alistair, respirando ancora affannosamente, ma in procinto di calmarsi, e poi usci dalla stanza.























Note dell'autrice: non so se l'ha letto, perchè avevo scritto le note in ritardo, ma in ogni caso lo faccio di nuovo: ringrazio marya1014 per i voti che lascia a questa storia <333 visto che per adesso è l'unica a farlo xd infatti sono un pò scoraggiata..ragazzi, se vi piace questa storia, fatemelo sapere!! :(

ad ogni modo, tornando alla storia, perdonatemi per la morte di Mary e per la cortezza del capitolo xd

purtroppo la morte di Mary era già preventivata...avevo in mente un'altra versione in cui sarebbe morta comunque e ho preferito questa...mi dispiace, ma fin dall'inizio era deciso che doveva morire e non sapevo proprio quali altri piani avere per lei...purtroppo Dean e Sam avvieranno un cammino che li allontanerà sempre di più dai genitori e dovevano avere uno scossone!  


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