Dean e Sam si erano precipitati a casa di Jessica, allarmati perché quest'ultima non rispondeva più al telefono, ma ancora prima di arrivare alla sua casa, Castiel fece loro una telefonata:
"Non avvicinatevi per nessun motivo al mondo alla casa di Jessica! Me ne occupo io, voi state fuori!!" gli disse un Castiel allarmato, ma Sam e Dean si spaventarono ancora di più dopo questa telefonata e non avevano nessuna intenzione di restarne fuori.
Arrivarono davanti alla casa e la videro in fiamme.
"No....Jessica!"disse Sam, vedendo l'incendio.
"SAM! SAM!" lo chiamò Dean, correndogli dietro, seguendolo dentro la casa in fiamme.
Le fiamme e il fumo avevano quasi invaso tutta la stanza, e Dean era preoccupatissimo, perché stava perdendo di vista Sam.
"Sam, aspettami, ti prego!" gli disse.
"è colpa mia....Dean...Questo è tutto colpa mia...se muore, non me lo perdonerò mai..." disse Sam, tossendo il fumo.
"Sam, per l'amor di dio, fermati!" gridò Dean, spaventato sia dalle sue parole, sia dal fumo e le fiamme.
Ad un certo punto, delle travi di legno caddero dal soffitto e divisero i due fratelli.
"Dean!!!" urlò Sam in lacrime.
"SAM!" gridò lui.
Sam senti dei flebili gemiti venire da una stanza poco distante.
"Dean, scusami, ti prego, ma non posso abbandonarla" disse Sam, piangendo contro i pezzi di legno. Non voleva abbandonare Dean, ma non poteva neanche lasciare che Jessica morisse.
"Sam, Saaaam!" urlò Dean, disperato, picchiando pugni contro i pezzi di legno e facendosi uscire sangue.
Disperato, Dean riusci a sgusciare attraverso le travi, con difficoltà e non senza provare dolore. Il legno sfregava contro la sua pelle, lacerandola e lasciando graffi che gliela bruciavano.
Il dolore era indescrivibile ma il pensiero di non poter più rivedere Sam...il pensiero che forse di li a pochi minuti sarebbe morto in quella maledetta casa.
"SAAAAAAM, JESSICAAAAAA" urlò Dean.
"Dean..." singhiozzò Sam, piano.
Dean corse a perdifiato verso la stanza da cui sembrava provenivano i gemiti di Sam...la porta era aperta.
"Saaaaam" gridò di nuovo. Ormai aveva quasi tutta la gola ostruita dal fumo.
Sam era accucciato sul pavimento e guardava Dean, piangendo.
Dean con la forza della disperazione, entrò dentro le fiamme. Gli bruciavano i vestiti ed era certo di avere tipo un'ustione di terzo o quarto grado...e sapeva anche che probabilmente non sarebbe mai uscito vivo da li, ma non gli importava.
Non poteva abbandonare suo fratello. Lasciarlo da solo in quell'inferno.
Sam pianse più forte quando vide Dean arrivare.
"Non saresti dovuto venire..." disse, con gli occhi gonfi di lacrime.
Dean gettò il maglione, già bruciato e pieno di fumo, e restando in maglietta, solo per non intossicare o far male a Sam, e nel mentre gli prese il viso nelle mani:
"Cosa dici? Non avrei mai potuto abbandonarti...l'hai trovata? Hai tovato Jessica?" gli chiese.
Sam singhiozzò più forte, indicando un corpo sul letto, immobile, già coperto dalle fiamme.
"Dean, non ci sono riuscito! Non sono riuscito a salvarla!" disse Sam.
"é....sei sicuro che?" cominciò Dean, ma poi dei grossi pezzi di trave coprirono completamente il corpo, e Dean fece alzare di forza Sam, affinchè potessero scappare.
Tutto intorno la casa stava crollando, e Sam disse: "Non ce la faremo mai...Dean...non si vede niente"
All'improvviso Dean scivolò e cadde, sbattendo la testa contro la porta.
"No! Dean!!" urlò Sam, tornando indietro.
"No, Sam...ti prego...scappa...scappa..."
"Non ti lascerò...ne usciremo insieme, Dean, ti prego, alzati" disse Sam, piangendo.
"Sam...non ce la faccio...mi fa...male dappertutto..ho sfregato contro le travi di legno per...raggiungerti..."
"Cosa? Come??" chiedeva Sam, incredulo, guardando i tagli, cercando di mettere a fuoco tra le lacrime.
"Il pensiero di doverti raggiungere mi ha dato la forza per muovermi e continuare a correre...ma adesso non ce la faccio più...perdonami..." disse Dean, mentre Sam faceva un altro sforzo per tirarlo su di peso.
"Sam, devi uscire, ti prego...la tua vita non deve finire qui, non dentro quest'inferno...non a diciotto anni...." Gli disse ancora Dean, mentre Sam singhiozzava su di lui.
"La mia vita è solo dove ci sei anche tu..." gli disse con gli occhi pieni di lacrime, e poi lo abbracciò.
Dean sospirò rassegnato e commosso davanti alle parole di Sam, ricambiando l'abbraccio. Si sentiva ancora colpevole e voleva ancora che Sam scappasse, ma parte di lui sapeva che quello che aveva detto Sam era verità assoluta. Anche lui provava le stesse cose.
Le fiamme cominciarono a circondarli, impedendo loro definitivamente ogni via di fuga...quando sembrò però che i fratelli si erano ormai rassegnati alla morte, comparve una figura davanti a loro.
"Vi avevo detto di restarne fuori!" disse Castiel arrabbiato.
Li prese in braccio, e Sam e Dean realizzarono che quello che a prima vista scambiarono per Castiel, era in realtà loro padre, ma aveva qualcosa di strano...
Quando li prese in braccio, Dean mormorò: "Papà..." Sam invece sembrava lottare per rimanere cosciente, e aveva gli occhi chiusi.
Era confortante sentirsi prendere in braccio da suo padre, assieme a Sam, come se fossero ancora due bambini piccoli. Li stava tenendo proprio come Dean aveva sempre sognato e desiderato che facesse...
C'era però qualcosa di strano in quella visione, ma Dean non fece in tempo a chiedersi cosa, che scomparirono tutti e tre.
la scena di Dean coperto di graffi per raggiungere Sam e la scena di Sam che non se ne vuole andare senza Dean , rivelano un messaggio profondo di amore verso la'ltro...è stato questo che ho voluto trasmettere :)
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)