Sam aveva sei mesi.
Dormiva nella sua culla, nella cameretta di Dean.
Non aveva più avuto incubi.
Di tanto in tanto si svegliava nel cuore della notte, poi guardava suo fratello maggiore dormire nel lettino, e lo chiamava, facendo dei versetti.
Se Dean non sentiva, cominciava a piangere.
Era a quel punto che Dean si alzava, insonnolito, per raggiungere la sua culla, e riaddormentarsi, abbracciandolo.
Era a quel punto che Sam si tranquillizzava.
John e Mary avevano a volte provato a spostare la culla di Sammy per consentire al piccolo Dean di riposare, ma Sam non smetteva di piangere se lo separavano dal fratello.
Dean non poteva dormire tutto il tempo nella culla con Sam. Aveva timore di schiacciarlo nel sonno, essendo cosi piccolo, cosi faceva avanti e indietro dalla sua culla.
Quella notte, Sam si svegliò come di consueto, e non trovando Dean nella sua culla, riprese a chiamarlo.
All'istante però, vide che c'era qualcun altro nella stanza.
Mary quella notte si era svegliata senza un'apparente ragione, colta da un'improvvisa angoscia, ed era andata a controllare Sammy.
Sembrava tranquillo. Stranamente John aveva avuto la sua stessa idea.
Aveva troppo sonno per chiamarlo o anche solo raggiungerlo, quindi passò oltre.
Pensò di versarsi qualcosa da bere. Forse un bicchiere d'acqua, o del latte caldo.
Scese al piano di sotto e trovò la televisione accesa in salotto. Dean e John che dormivano sul divano.
Tornò indietro con il cuore che gli pulsava dentro il petto a ritmi accelerati.
"Sammy!" aveva gridato entrando nella cameretta.
"TU!" aveva esclamato inorridita, quando aveva acceso la luce e aveva riconosciuto l'uomo di tanti anni prima.
"Bene, Mary. Molto bene. Vedo che non hai dimenticato." Sorrise l'uomo.
"Vattene, vattene via di qui."
"nonono cosi non va bene, Mary. Avevamo un accordo." Sorrise malignamente l'uomo.
L'urlo di Mary svegliò John di soprassalto e anche Dean.
"Papà...che cosa è...?"
"Schhh resta qua, Dean, vado a vedere" aveva risposto John, terrorizzato, riconoscendo la voce di Mary.
Era corso anche lui nella cameretta. La prima cosa che aveva visto era stata Sammy nella culla. Da solo. E la seconda era stata sua moglie sul soffitto, come attirata da una forza sconosciuta e malvagia.
"Mary...no..." aveva mormorato.
La sua povera moglie era sofferente. Lo vedeva nel viso.
Una macchia scura di sangue usciva dal suo stomaco.
Ebbe appena il tempo di notare questi dettagli, e di sentire la voce sofferente di Mary che gli diceva che lo amava, e poi il fuoco dirompò nella stanza
"Papà. Papà!" disse il piccolo Dean, mentre John si precipitava a prendere il piccolo Sam che aveva cominciato a piangere.
"Dean! Porta tuo fratello fuori più in fretta che puoi. Non voltarti. Corri Dean. Vai."
Dean corse a perdifiato, senza voltarsi indietro.
John gettò un'ultima occhiata al soffitto e mentre il fuoco dirompava , invadendo la stanza disse:
"Ti ho amata con tutto il mio cuore"
E poi fuggi anche lui.
Corse a perdifiato fuori dalla casa e prese in braccio tutti e due i suoi figli e si mise a correre più forte, prima che l'incendio esplose del tutto, circondando completamente la casa.
Nel frattempo, Mary, avvolta dalle fiamme, prima di morire ebbe solo un ultimo pensiero:
"No...non abbandonatemi...tornate indietro...John...io non voglio...non voglio morire..."
E poi ancora:
"Salva i nostri figli, John. Salvali."
Questi due pensieri cosi contradditori furono l'ultima cosa che ebbe modo di pensare......
Prima che fu riportata indietro da una voce che disse:
"Okay."
Mary apri gli occhi, stupefatta di non essere ancora morta.
Si trovava ancora sul soffitto, anche se una bolla di congelamento sembrava aver avvolto ogni cosa.
Tutto era cosi grigio, e Mary ebbe appena il tempo di pensare:
"Dove sono finiti i colori?"
Occhigialli parlò:
"Percepisco il tuo stupore, Mary."
"Che cosa hai fatto?" chiese Mary atterrita.
"Ho fatto quello che mi hai chiesto. L'ho fermato."
"Fermato cosa??" ora Mary era decisamente spaventata.
"Oh, vero" disse Occhigialli, come se si fosse ricordato solo ora di un dettaglio importante.
Schioccò le dita e Mary scese dal soffitto e tornò a terra, delicatamente.
Tutto era ancora congelato. Lei non sentiva il calore delle fiamme.
"Fermato cosa? Dove sono john e i bambini???"
"Sono usciti dalla casa, Mary. Sono vivi e stanno per cominciare la loro vita senza di te. Cresceranno e vivranno la loro vita senza di te."
Occhigialli percepi il dolore della donna, e continuò:
"ma tu puoi cambiare il tuo destino, Mary, e quello dei tuoi figli. Puoi fare si che non crescano senza una madre"
"Come?" chiese Mary, con voce incrinata.
"Io posso manipolare il tempo, certo, non in maniera inesauribile, chiaro. Altrimenti sarei il padrone del mondo. Devi solo chiedere e il tempo tornerà indietro a prima che tu morissi."
Mary sembrò rifletterci su, ma poi disse:
"Tu mi hai ucciso...." Disse con odio.
"Tu mi hai costretto. Se non fossi entrata in quella stanza cercando di aggredirmi, non avrei fatto del male né a te, né alla tua famiglia, e neanche a Sam."
"E allora che cosa diavolo gli stavi facendo?"
"Te l'avevo detto che sarei passato a trovarti. Era nel nostro accordo. Ora passiamo alle cose importanti. Vuoi o no che faccio tornare indietro il tempo?"
Mary era troppo confusa e disperata per ragionarci su. Vide un'opportunità e ci si aggrappò.
Disse di si, e Occhigialli le disse :
"E vedi di comportarti meglio, stavolta."
Mary decise di restare in camera sua, senza muoversi, senza fare rumore, ma poi si ricordò che Dean era rimasto al piano di sotto, ed ebbe paura.
Tornò in salotto, e si rincuorò nel trovare il piccolo Dean che dormiva ancora placidamente nel divano, ma poi si accorse che John non c'era.
"NO!" esalò lei. Corse a perdifiato nella cameretta , seguita contemporaneamente dal grido di dolore di John.
"NO!" ripetè lei, aprendo la porta e trovandosi il corpo del marito a terra. Un pugnale conficcato nel petto.
"Bastardo! Tu...tu l'hai ucciso...!" gridò lei, picchiando dei pugni sul petto di Occhigialli.
"Oh-oh...qualcuno sta perdendo il controllo qui."
Con un solo cenno della mano, la spinse facendola cadere a terra.
"La colpa è tua. La prossima volta ti suggerisco di tenere più a bada il tuo maritino e il tuo marmocchio. Anche perché sarà la tua ultima possibilità." Gli disse Occhigialli, duro.
Quella volta, Mary, ebbe un vantaggio di qualche ora. Insistette per far venire il marito e il figlioletto Dean, a dormire in camera con lei.
Non avrebbe voluto addormentarsi. L'adrenalina avrebbe dovuto tenerla sveglia.
Non avrebbe dovuto.
Purtroppo però, lo shock e l'agitazione che aveva subito nell'essere quasi morta, nell'aver subito la morte del marito e poi averlo riavuto indietro, e poi essere tornata indietro nel tempo tutte quelle volte, ebbero la meglio su di lei.
La stanchezza vinse, e si addormentò.
Quando si risvegliò, guardò il letto e sussultò. Dean non c'era più.
"NO, DEAN!!!!" urlò Mary, saltando giù dal letto, spaventando il marito, che gli chiese cosa stava succedendo.
Mary si precipitò nella cameretta, aspettandosi il peggio, ma quando arrivò, vide solo il piccolo Dean, in piedi, vicino alla culla di Sammy.
"Oh dio, ti ringrazio." Disse Mary, quasi sull'orlo delle lacrime, mettendosi una mano sulla bocca, mentre John le correva dietro.
Ma in quel momento, Occhigialli spostò la porta dietro cui era nascosto, con la mano, lentamente.
Mary sussultò. Un sussulto terrorizzato.
"Non impari mai, vero Mary?"
"Ti prego! Ti scongiuro! Non fare del male alla mia famiglia, li porterò via, te lo giuro. Non devi fargli del male."
"Mary, chi è questo individuo?" ruggi John.
Occhigialli guardò John con aria di sfida, mentre si avvicinava al piccolo Sam
"Chi cazzo sei? Sta lontano da Sam!" John al buio non l'aveva riconosciuto.
"John, no!" ansimò Mary, cercando di trattenerlo, ma John se la scrollò di dosso.
Si avvicinò ad Occhigialli e gli diede un pugno. Occhigialli rovinò sul pavimento.
"Mary porta fuori Sam, subito." gridava John , impegnato in un corpo a corpo con Occhigialli.
Mary era sconvolta ma totalmente in balia degli eventi, corse verso la culla di Sam.
"No!" disse Occhigialli, facendogli lo sgambetto e facendola cadere pesantemente.
"Dean. Ti prego! Sam. Prendi Sam, ti prego.!" Supplicava John, mentre Dean in realtà era già accorso, superando la madre.
Prese Sam, tremando, e stava già per correre fuori dalla porta, quando Occhigialli prese Dean e Sam assieme, e disse al bambino più grande, con un sorriso:
"Fai un bel volo, piccoletto."
E lo buttò dalle scale.
Dean rotolò malamente , nello stesso istante in cui John gridava con frustrazione e inveiva contro Occhigialli.
Mary prese Sam in braccio, e piangente scese le scale dirigendosi verso Dean.
"Dean, no, no no no no." continuava a piangere.
Dean non parlava. Era svenuto. o forse era morto.
Mary all'improvviso si senti mancare il fiato. il piccolo Sammy stava cercando di strangolarla.
Aveva solo sei mesi! Non poteva essere cosi forte.
"Sam. Ti prego. Ti prego." Rantolava Mary, tenendosi il collo.
Sam aveva gli occhi pieni di rabbia e continuava a stringere.
Mary riusci con uno scatto fulmineo , a liberarsi.
Tossi a lungo, e si allontanò dal bambino, che guardava il fratello maggiore accasciato al suolo, immobile come una statua. Lo guardò e pianse, mormorando:
"Deee."
John a quel suono, si distrasse dalla lotta con Occhigialli, e il suo sguardo fu di puro terrore quando vide Dean.
"No! Bastardo. Io ti ammazzo. Ti ammazzo." Disse, voltandosi verso Occhigialli, ma Sam fu più veloce. Alzò la manina piccola, e paralizzò a mezz'aria Occhigialli.
"Dio santissimo " esalò John.
John non fece in tempo a dire altro, che anche lui stesso si ritrovò a mezz'aria.
"Sam. No!" gridò John.
"Sam, lascialo , ti prego." Supplicava Mary.
Ma Sam, accecato dal dolore della perdita per il fratellino, strinse i pugni minuscoli più forte, e sia Occhigialli che John strinsero i denti.
Occhigialli sembrava provare fastidio, ma era un demone. Non si sentiva come se le sue ossa si stessero spaccando. Lo stesso non si poteva dire di John, che invece era un comune essere umano.
E ora gridava di dolore.
"BASTA SAM, BASTA. STOP." Gridava mary.
Sam non ascoltava. Piangeva ancora e ora le lacrime erano rosso sangue.
"BASTA. FALLO FINIRE. FALLO FINIRE. TI PREGO." Gridò allora Mary, e Occhigialli seppe che ora non si stava riferendo a Sam.
*
Dean non seppe cosa lo spinse a svegliarsi quella notte. Un po' come quella sottospecie di agitazione che coglie gli esseri umani a essere allarmati senza un motivo apparente, quell'angoscia che ti spinge il più delle volte a svegliarti in piena notte.
La stessa angoscia che lo colse quel giorno, quando Sam stava precipitando dal balcone.
Dean andò nella cameretta di Sam e quello che vide lo raggelò.
Un uomo avvolto nell'oscurità, era chino sulla culla di Sam.
Aveva capito subito che non era suo padre o sua madre. E poi perché dovrebbero essere li in piena notte?
Era ancora un bambino, e per quello che ne sapeva lui, quella figura avrebbe potuto essere benissimo l'uomo nero.
"Ehi." Disse il bambino, intimorito.
La figura si voltò subito, attratta dalla voce del bambino.
"Lascia stare Sammy....lascialo..." disse il bambino, terrorizzato.
La figura si voltò del tutto e Dean potè cosi vedere il viso di Sammy, illuminato dalle lettere verdi lampeggianti indicanti l'ora nella radiosveglia appoggiata sul suo comodino.
Sammy aveva una gocciolina di sangue che gli cadeva dal mento.
"Vieni a vedere il tuo fratellino, Dean." Gli disse l'uomo nero....
*
Dean non aveva potuto capire bene quello che era appena successo.
Aveva sentito il rumore. Le grida. Aveva sentito la voce di suo padre dire di prendere Sammy e portarlo via.
Aveva sentito che gli veniva strappato via.
E poi era rotolato giù dalle scale. Era stato come volare, e l'ultimo pensiero di Dean era che, volare non era come se l'era immaginato.
Era terrorizzante. Come la morte.
E infatti fu quella che la colse, pochi secondi dopo.
Forse prima di morire, il cervello gira ancora un po', imprigionato nel corpo.
Ancora un po' riusci a sentire la voce disperata di sua madre, i singhiozzi di Sam e sentire le sue lacrime che gli bagnavano il viso.
Poi non senti più niente.
*
Mary rivide quella specie di bolla patinata e ghiacciata che aveva congelato la sua casa, una terza volta.
Cadde a terra, in ginocchio, serrando i pugni, singhiozzando.
"Non ho fermato niente!" disse.
"per quello ci sono io, no?" gli sorrise malignamente Occhigialli.
"Tu....bastardo!! mi hai preso in giro...."
"Ah – ah – ah , io non ho fatto niente , mia dolce Mary...hai fatto tutto te! Ti ho dato tre possibilità, ti ho lasciato carta bianca su come giocarle, avresti potuto fare qualsiasi cosa, ma hai fallito...."
"Sapevi che non avrei potuto vincere! Sapevi che non avrei potuto evitarlo! Non potevo salvarli tutti!!" disse disperata Mary.
"La colpa è tua, se avessi deciso di sacrificare te stessa, la prima volta, saresti morta solo tu , e i tuoi figli e tuo marito non avrebbero sofferto a causa tua. Ma tu non volevi morire." Le disse Occhigialli, umiliandola.
Mary all'improvviso smise di piangere.
"Dammi un'altra possibilità... siamo ancora in tempo....lascia stare mio marito e i miei figli e prendi me....ti prego...."
Occhigialli finse di pensarci su.
"Lascia prima che ti racconti una bella storia..."
"Una....storia...?"
"Si. È divertente, e anche un po' tragica. Parla di una donna che va a trovare una chiromante per farsi leggere il futuro....la chiromante cerca di metterla in guardia: lei è destinata a partorire i discendenti di due nomi famosi e veramente importanti....CAINO E ABELE .... Non ti sembra pazzesca come storia?"
Mary volse lo sguardo dall'altra parte.
"La povera donna non vuole abortire, e assieme al marito, decidono di far nascere entrambi i bambini. sono una coppia retta e di sani valori. Si dicono a vicenda che insegneranno ai loro figli, la sottile arte dell'amore, affinchè la maledizione che sembra accompagnare essere discendenti di un simile flagello, non dovesse mai compiersi."
Mary singhiozzò.
"I bambini crescono, e in particolar modo il figlioletto minore sembra evitare il fratellino maggiore. Forse lo morde pure. E la madre in preda a uno scatto d'ira lo aggredisce. Vuole sapere perché lo ha fatto."
"Basta...."
"non è colpa del bambino però. È il suo istinto. Qualcosa dentro di lui lo porta a riconoscere un'aggressività incoscia ereditata da qualcosa più grande di lui. Un'aggressività che lo porta a rifiutare il fratello."
"Smettila."
"Ma Sam ama suo fratello. Non vuole fargli del male. Ha paura di fargliene ancora e quindi non vuole più che si avvicina a lui."
"Basta! Perché stai facendo questo??"
"Forse sa che non può combatterlo, o forse non vuole rischiare di potergli fare seriamente del male. Non mi stupirei se in preda a un raptus di follia abbia anche cercato di togliersi la vita. Rammenti qualcosa di simile, Mary?" continuò implacabile occhigialli. Un bagliore nello sguardo.
Mary ricordò con orrore il giorno in cui Sam cadde dal balcone.
Non era caduto.
Voleva suicidarsi.
"Qualcosa fortunatamente gli ha impedito di portare a termine il suo piano suicida.
Forse Dean, vero? Ho centrato il punto?" chiese Occhigialli, maligno.
"e magari da quel momento Sam ha cambiato completamente atteggiamento.
Dean lo aveva salvato e questo ha segnato profondamente il piccolo, che non ha più voluto allontanarlo.
Un classico esempio di come l'amore vince sulla morte, non è vero Mary?"
"Perché...perché mi stai raccontando queste cose?"
"Perché voglio che tu capisca. Ma forse capisci già, non è vero? Non è quello che hai fatto tu stessa d'altronde? Sacrificare te stessa per permettere a tuo figlio minore di nascere?"
"Perché mi hai lasciato vivere?" chiese Mary, distrutta.
Occhigialli la guardò serio.
"Non è la tua morte che voglio, Mary." Disse tranquillamente.
"Ma perché mi hai lasciato vivere???" chiese Mary quasi gridando.
A quel punto Occhigialli gli disse:
" perché sei già condannata...."
Mary si senti ghiacciare dentro, a quella frase.
""Il tumore, Mary. Ti sta divorando. Sta mangiando tutto di te. Stai morendo."
Mary cadde in ginocchio.
"Hai scelto di far nascere Sam, sapendo qual'era il prezzo.
Avresti dovuto sapere che, per ogni vita che decidi di salvare, devi sacrificarne un'altra.
Avresti dovuto sapere che il prezzo del Sacrificio non perdona e non grazia chi ha deciso di intraprenderlo. "
"Io...."
"Sam vive, tu muori."
"Non avrei potuto scegliere di sacrificare la vita di mio figlio per la mia..." disse Mary.
"Se ti può consolare....Sam e Dean dovevano nascere.... Non era da mettere in discussione...probabilmente nel disegno del destino era già previsto che avresti fatto questa scelta, affinchè Sam vivesse...probabilmente se avresti rifiutato di farlo nascere, le catene del destino si sarebbero concomitante e adoperate in modo che te lo avrebbero impedito."
Mary non disse niente.
"Ed è per questo che, anche io non posso mettermi contro il destino. "
"Stai dicendo che...."
"Si. Sam e Dean vivranno!!"
"Che ne sarà di me? Di me e John?"
"Ora viene la parte interessante. Ovviamente io cancellerò dai loro ricordi la memoria di questa nottata. Non ricorderanno cosa è successo stanotte, ovviamente, ma non posso cancellare dalle loro menti l'angoscia e lo shock che hanno subito."
Mary lo guardò atterrita.
"Che cosa ti aspettavi, che fosse come nei film che BOM, cancelli, e hai risolto tutto? Come una bacchetta magica? Perfino gli psicologi più scadenti ti insegnano che la mente non esorcizza mai del tutto gli episodi traumatici. Li relega in un cantuccio nascosto della tua coscienza." Disse con malignità.
"Ma...allora...."
"sapranno che qualcosa di brutto e terribile deve essere successo, ma non capiranno cosa. Tu dovrai essere brava a inventarti delle scuse.
Una bevuta di troppo, una botta in testa...spiegazioni confuse, e infine una fuga di casa con il piccolo Sammy con tanto di divorzio alle spalle. Basterà."
"Che cosa??? Devo andarmene?? No! io non voglio! Perché???"
"i favori si pagano, Mary...non te l'hanno detto? Rivuoi tuo figlio indietro? Vuoi vivere in una bella casa, lontano, con almeno uno dei tuoi figli con te? Paga!"
"Perché non posso restare con loro???"
"quando tuo figlio sarà grande, potrei voler qualcosa da lui..."
"NO! Sam, no! non ti permetterò di fargli del male!"
"Rilassati, Mary, non ho intenzione di ucciderlo o fargli del male. Ma ho bisogno che tu te ne vada! Deve stare lontano dal fratello maggiore, considerato come riesce a sconvolgerlo, non possono restare insieme, o potrebbe diventare pericoloso, e io ovviamente VOGLIO che lo diventi. Solamente non contro di me."
"Che cosa ti fa credere che farò come dici? Che me ne andrò?"
"Lo farai...beh..se vuoi continuare a vivere ovviamente..."
"Io...che cosa stai dicendo?"
Occhigialli sbuffò.
"Te l'ho già detto. Stai morendo bla bla bla ma io posso riportare indiertro le lancette del tuo OROLOGIO , Mary. Posso farti VIVERE. Posso fare in modo che il tumore si ARRESTI.
C'è un prezzo però...."
"Sam...."
Occhigialli rise.
"Quando sarà il momento. Ma non solo. "
"Allora, la mia anima..."
"No, non l'anima, Mary. il tuo cuore. " disse lui sorridendo.
"il....il mio cuore...?" barcollò lei.
Occhigialli la guardò.
"Il mio cuore è impegnato...con John!"
"No, Mary, hai frainteso. Io voglio letteralmente il tuo cuore." Disse Occhigialli, avvicinandosi a lei.
"No! cosa vuoi fare? NOOOOOOO!" gridò Mary.
Occhigialli penetrò la sua mano dentro il petto di Mary, come se fosse fatto di burro, mente il suo viso si rigava di lacrime. Gridò ancora mentre Occhigialli raggiunse poi il suo cuore, e lo toccò.
Le grida che proseguirono dopo furono atroci, agonizzanti.
Dopo qualche minuto, Occhigialli ritrasse la mano, e Mary si accasciò, respirando con affanno, e rantolando.
"Cosa mi hai fatto?" riusci a dire Mary con grande fatica.
"è una nostra capacità. Ora il tuo cuore è spento. O meglio, è spento ad intermittenza. Non morirai, Mary, ma non sarai più la stessa.
Non potrai più amare come prima. Il tuo cuore ora mi appartiene."
"Perché?" chiese Mary con voce atona.
"Perché cosi sarò sicuro che farai quello che..."
"No! Perché....perchè non hai lasciato che il tumore mi uccidesse...o perché non mi hai ucciso nell'incendio? Perché??"
Occhigialli si girò e adesso sembrava davvero serio.
"Tu mi ricordi...una persona...una donna...era il mio amore, il mio cuore, l'aria che respiravo..."
"L'hai uccisa?" chiese Mary incapace di trattenersi.
"No! è morta! Un tumore se l'è portato via...!"
Mary lo guardò, sbigottita.
"Ti ho mai raccontato di come sono diventato un demone? Una storia divertente...ero innamorato di questa donna, come ti dissi, era il mio amore, l'aria che respiravo, il mio nutrimento... ma poi questa donna si ammalò. Lei si era affidata a un medico... sentiva questa pallina sul seno che le dava fastidio, le faceva male...lui le disse: non è niente, signora...stia tranquilla. Non ha niente! Era un tumore! Si era sbagliato il bastardo! E lei ha pagato per questo suo sbaglio! Ma stai pur certo che non sbaglierà più ora, all'inferno...." Concluse lui, con gli occhi lucidi e un'espressione di cieco furore sul viso.
Mary capi che l'aveva ucciso.
Nonostante avesse patito tutte quelle sofferenze a causa sua, compresi i suoi figli, non ce la fece a non provare un po' di pietà per la loro sorte.
"La favola della buonanotte è finita. È giunto il momento di raccontare quella del Buongiorno, ora." Disse Occhigialli.
*
Occhigialli sbloccò nuovamente il tempo.
Andò dal piccolo Dean e gli toccò lievemente la tempia. Miracolosamente riprese a respirare e Mary mormorò: "Dio ti ringrazio..."
Andò da Sam e fece la stessa cosa. Ora era di nuovo un normale bambino.
Forse il sangue di demone in circolo gli avrebbe fatto avere qualche incubo, disse a Mary. ma in fondo già ne soffriva prima.
Andò da John e fece lo stesso procedimento, e lo appoggiò al muro.
"Sembrerà che è tornato a casa ubriaco...l'amnesia sarà d'aiuto...tu dovrai dirgli che lo lasci perché ha cercato di fare del male a te e ai bambini...hai capito?"
"Non posso farlo! Scaricargli questa cosa addosso...non se lo perdonerà mai!!"
"è solo per stasera! Ti serve solo come giustificazione per riuscire ad andartene! Dopo poche ore che te ne sarai andata, dimenticherà anche questo e avrò memoria di un vago litigio in cui non ricorderà neanche le parole...penserà di aver avuto un'amnesia..."
Mary annui triste, e poi guardò il piccolo Sam, addormentato sul pavimento.
"Lo odii non è vero?" infieri Occhigialli "Tu hai sacrificato te stessa per quel piccolo fagotto dormiente laggiù, eppure lui ti odiava... non basta che non ti è stato neanche grato, non basta che hai rischiato di morire e saresti sicuramente morta per causa sua, ma non è stato neanche capace di amarti...amava più suo fratello di te...."
Mary riprese a piangere silenziosamente.
"è solo un bambino. È innocente."
"Nessuno è davvero innocente." Infieri ancora Occhigialli.
*
Quella notte era stata tremenda per Mary. aveva dovuto essere forte. Fingere un attacco di nervi. Una crisi isterica. Qualsiasi cosa per giustificare valigie preparate in fretta e una fuga a tutto gas da quella casa che tanto amava.
Da quella famiglia che tanto amava.
Aveva dovuto ignorare le suppliche di suo marito e i pianti irrefrenabili di Dean.
E di Sam.
Occhigialli era stato chiaro. Non potevano restare insieme. Temeva il loro legame.
E Mary non aveva più alcuna volontà cui appigliarsi per opporsi.
Diversi mesi prima.....
Devo forse ricordarti il prezzo di questa bella vita, accanto a tuo figlio minore??? Continuò Alastair alzandosi
"ti prego, Sam no....farò tutto quello che vuoi...tutto quello che mi chiedi....Sam no, ti prego...."
"LO FAI Già " urlò Alastair
"No, io....."
"Sciocca donna......" disse Alastair, prima di alzare la mano con il palmo rivolto verso Mary, e sollevarla da terra, solo con quel gesto
"tuuuu credi di poter minacciare ME?? ME??
Mary si teneva il collo, cercando di non soffocare, stava diventando cianotica....
"ti prego, sono disperata...." Mormorò Mary
"Ohh...la disperazione....sei sicuro di ricordarla, Mary? " disse Alastair e in quel momento uno degli occhi di Alistair mandò un bagliore giallo
Mary cercò di aprire gli occhi, tenendosi ancora il collo con una mano e il petto con l'altra
"la disperazione è la vita..... un'inarrestabile tapis roulant disse Alastair
Lasciò libera Mary dalla sua morsa
Mary cadde al pavimento, e tossi
Subito dopo il pavimento prese a roteare e a sprofondare. Mary gridò e cercò di scappare, ma cadde di nuovo...il pavimento stava per essere inghiottire da una voragine nera
Che corre verso l'orrore....
"NOOO" gridò Mary cercando di restare aggrappata alle mattonelle
"e in tutto questo sai chi....che cosa sono io?
Io sono un appiglio ....una speranza
Alastair le tese un bastone
Mary allungò la mano
"Una speranza che va pagata però. ...."
"Ricordi, Mary Campbell, cosa aveva il tuo cuore?"
Mary senti una forte scossa dentro il petto.
"Ricordi cosa gli ho fatto?
E ricordi per caso cosa aveva il tuo corpo?"
Mary lo guardò terrorizzata con le lacrime agli occhi.
"Le analisi avevano detto che stavi per morire. Tu stessa sentivi la morte che ti serrava l'anima....finchè sono arrivato io...ma credevo fosse chiaro, se vuoi altra vita, devi fare quello che ti dico io..." aveva sorriso Alistair.
*
Mary aveva fatto di tutto affinchè sam vivesse. Voleva salvarlo. Non voleva che morisse. Voleva proteggerlo, ma invece paradossalmente non aveva fatto altro che farlo soffrire di più. Sam la odiava e adesso si apprestava a separarlo da suo fratello e da suo padre, e a *consegnarlo* in futuro proprio all'uomo che aveva arrecato cosi tanta sofferenza alla sua famiglia.
La nobiltà non è fatta per essere semplice.
MI è dispiaciuto da matti descrivere le scene dove Dean cade dalle scale e dove Alistair tocca il cuore di Mary ç_ç
quanto l'avete odiato per quelle scene?
mi eclisso ç_ç
la frase sulla nobiltà viene da una citazione su Once upon a Time , cosi come l'idea del cuore con qualche modifica ammetto che mi ha ispirato xd
STAI LEGGENDO
Profezia
FanficQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)