Il sole si era alzato inaspettatamente, e illuminava una giornata già di per sé bellssima. Bellissima perché stava guidando di nuovo liberamente sulla strada, con la sua "piccola " , e stavolta a bordo c'era anche il suo fratellino.
Dean non aveva compreso prima questa sua passione ardente per la libertà....la sensazione di viaggiare, sentire il vento tra i capelli, veder sfrecciare via le case, i ponti, le autostrade...vedere il sole sorgere e poi tramontare....attraversare paesi e paesi diversi....all'avventura.....
Capi di essere fatto per quel mondo. Era questa la vita che voleva, per questo si sentiva portato. Non era fatto per chiudersi in una casa o restare fermo in un posto troppo a lungo; c'erano ancora tante cose da fare, tante cose da vedere.
Guardò il suo fratellino che dormiva sul sedile, con la testa rannicchiata e provò un moto di tenerezza per quel batuffolo moro con i capelli lunghi.
Sei le mie ali e le mie radici, Sammy
Era ora di fermarsi a fare benzina. Dean scese dalla macchina, e si avvicinò al distributore. Sammy dormiva ancora. Quando Dean tornò, notò che il suo giubbotto, che aveva usato per coprire Sammy, era sceso per metà. Pensò di risistemarglielo meglio, ma poi cambiò idea. Era salito il sole, e doveva avere caldo, non voleva che sudasse, quindi glielo tolse piano.
Malgrado aveva fatto attenzione a non svegliarlo, Sammy notò l'improvvisa mancanza del giubbotto sopra di sé, e si mosse.
"Sai di benzina " disse Sam, il quale probabilmente aveva sentito l'odore quando Dean aveva avvicinato le mani al suo collo.
"Mi spiace " sorrise Dean.
"No...è buono, mi piace. Tu odori sempre di buono." Disse Sam, accucciandosi contro di lui.
Dean gli sorrise, sentendo qualcosa dentro di sé riscaldarlo, ed era certo che non fosse il sole.
"Papà, come va? Si, c'è Sam qui con me. Si, sta bene, me l'hai già chiesto tre volte. No, non è scioccato dall'esperienza con la fantasma...non sarebbe qui con me, altrimenti" ripeteva Dean sbuffando, mentre Sam rideva accucciato con la testa sulle sue gambe.
"Senti, vuoi chiedergli tu se sta bene?" chiese Dean, mentre Sam sgranava gli occhi, evidentemente spaventato.
"Ok ok...tranquillo papà, niente attacchi di panico, non te lo passo " rise Dean davanti all'imbarazzo del padre e al sollievo di Sam.
"Papà ci aspetta alla casa al lago in Colorado...per arrivarci ci impiegheremo ancora due o tre giorni, e tra parentesi, vi somigliate più di quello che credevo " disse Dean sorridendo, mentre Sam lo fissava basito.
Poco tempo dopo, Dean si fermò davanti a un motel....aveva già dato a Sam dei documenti falsi da presentare.
"Perché non posso usare quelli veri?" chiese Sam stupito.
Dean sembrò rifletterci un po' su. "Non so....mio padre....mi ha abituato cosi....e poi è divertente " ridacchiò Dean
"Dean, se ci beccano, siamo in un mare di merda." Disse Sam, fissando il suo tesserino con il nome fasullo di "John Do."
"Finchè sei con me, non rischi niente, Sammy" disse Dean, mettendogli un braccio sulle spalle.
"Perché? Chi sei, Superman? E poi guarda qui, John Do...puzza di nome falso lontano 4 chilometri!"
"Vorrà dire che ci metteremo una stecca di vaniglia per profumarlo un po' ". Disse Dean spingendolo per farlo entrare nel motel.
"Quindi voi due vorreste una camera con due letti singoli, eh?" chiese la donna al bancone, guardandoli accigliata.
"Si, perché? C'è qualche problema? Sono finite?" si preoccupò Dean.
"Giovanotto, faccio questo mestiere da tanti anni, e so riconoscere delle coppie quando ne vedo qualcuna...voi non mi vorrete far credere che belli come siete, siete pure single, vero?"
"Ma...." Disse Sam spiazzato
"E magari vorrete anche dirmi che preferite passare il weekend insieme, invece che con qualche bella biondona, sperando che creda comunque che siate etero"
"Signora...." Riprovò Dean scioccato.
" e magari ora mi direte pure che siete fratelli " disse la signora strabuzzando gli occhi.
Sam e Dean erano troppo scioccati per proferire parola.
La signora sembrò soddisfatta.
"James, accompagna i due giovanotti nella Suite Reale, e assicurati che abbiano tutto quello che desiderino" disse la signora, poi aggiungendo sottovoce ai due : "sapete, io non sono omofoba, sentitevi pure tranquilli con me" concluse con aria complice.
"fatemi indovinare, antiquari, vero?" chiese James. Sam e Dean si guardarono.
"Roba da matti" sussurrò Dean al fratello.
Arrivati nella suite, Dean si spogliò e si buttò subito nella meravigliosa piscina che c'era all'interno, gridando poi che era gelata, mentre Sam rideva.
"Devi aggiornare la tua collezione di cd, Dean...nella tua macchina ho trovato anche i Metallica..." lo prese in giro Sam, mostrandogliene un paio.
Dean usci dalla piscina con i capelli bagnati e un asciugamano legato in vita, alle spalle di Sam, che, sentendo i capelli e il mento di Dean bagnati, sul suo collo, ebbe un brivido.
" scommetti che riesco a fartela sentire tutta ?" disse Dean. Sam non si era accorto che Dean, aveva aferrato un cd e l'aveva messo nella radio a fianco.
"Sei...scorretto.." disse Sam , mentre Dean gli ballava addosso, sensualmente, senza lasciarlo voltare.
Gli piaceva quando capiva di avere una sorta di potere su Sam. Ok diciamo che lo eccitava.
Ma Dean aveva sottovalutato Sam. Si girò bruscamente, togliendogli l'asciugamano, e invitarlo ad avvicinarsi.
Dean un po' perplesso, si avvicinò piano, e Sam lo buttò praticamente sul letto, salendogli sopra.
"Ti voglio...." Gli sussurrò malizioso.
Dean era scioccato dall'improvvisa intraprendenza di Sam. Spesso si faceva trarre in inganno dai suoi occhi da cucciolo...ma Sam era grande ormai, non era un bambino, anche se a volte lo sembrava.
"a – anch'io...son passati giorni...." Farfugliò Dean. Nell'ultima settimana avevano dovuto trattenersi, perché Mary aveva passato più tempo a casa e quindi non avevano avuto molti ritagli intimi per loro.
"No, Dean, io non voglio fare petting stavolta....voglio...fare l'amore.." disse Sam con la voce roca dall'eccitazione, spogliandosi.
"C- cosa? A – aspetta, Sam" disse Dean , cercando di fermarlo, mentre Sam implacabile si era spogliato di maglietta e jeans e stava già accarezzando sensualmente Dean.
"Non voglio più aspettare" provò Sam.
"Sam, ne abbiamo già parlato...."
"non parlarmi con questo tono condiscendente, non ho 15 anni. Io ti desidero, tu mi desideri, dove diavolo sta il problema?" disse Sam impaziente.
"il problema sta, che, stiamo parlando di sesso anale, Sam! Non è una cosa poco dolorosa, se lo fai per la prima volta..penso tu sappia che occorre della preparazione..."
"Si, ma...."
"Vedi per caso del lubrificante, qui intorno?"
"No, ma....accidenti, Dean, io voglio solo stare con te, sentirmi tuo. Non mi importa un cazzo del dolore!"
"Ma importa a me...ti prego, Sam, non costringermi a parlare come un vecchio rincitrullito sentimentale, ma la tua prima volta con me, voglio che sia....stupenda, non dolorosa, e non in una stanza di motel...."
Sam lo guardò. Gli occhi un po' lucidi. Forse era commosso.
"Tu non mi vuoi..."
"No! ti voglio, credimi...e proprio perché ti voglio tantissimo, voglio che tu abbia ancora un po' di pazienza....lascia che me ne occupi io, ok? Ti prometto che non dovremo aspettare molto..."
Sam sembrò rilassarsi quando Dean usò il plurale sulla parola aspettare, come se quell'attesa, anche se non lo ammetteva, stava uccidendo anche lui.
"E comunque se hai voglia di fare altro...." Lasciò intendere Dean, quasi senza fiato dalla frizione che Sam gli stava procurando, rimanendo a cavalcioni su di lui in quel modo.
Sam sorrise malizioso,si spogliò degli ultimi indumenti e riprese ad accarezzare il torace di Dean, e poi si mosse contro di lui; all'inizio lentamente, poi sempre più velocemente, in un piacere che avrebbe di sicuro provocato un orgasmo violento a entrambi tra poco.
Dean aveva la testa annebbiata dal piacere. Non pensava che Sam potesse essere cosi...intraprendente, sensuale e provocante. Ne era piacevolmente stupito.
*
Erano su una spiaggia aperta, di notte. Sam e Dean erano seduti sulla sabbia,abbracciati, a guardare il mare. Non dicevano niente. Non c'era alcun bisogno di parlare...Sam intrecciava teneramente le dita nella mano di Dean
E poi arrivarono le lucciole. Strano che ci fossero delle lucciole nella spiaggia, pensavano.
Lucciole tutt'intorno a loro a coronare quel momento già di per sé perfetto.
Dopo poco, si stavano baciando romanticamente,circondati dalle lucciole, come se fossero stati sotto un albero di natale.
E non ci furono momenti hot quella notte. Solo languidi e dolci baci, e frasi sussurrate all'orecchio, che sapevano di miele.
"Ti amo, Dean".
Era la seconda sorpresa che Dean aveva da Sam in pochi giorni....
Sam poteva essere lussurioso, ma anche romanticissimo.
*
Mancava poco all'arrivo in Colorado, era un pomeriggio fresco, e stavano attraversando una contea dopo l'altra..... e nonostante il paesaggio era piacevole, i fratelli cominciavano ad annoiarsi e non vedevano l'ora di arrivare.
Ad un certo punto, Sam gridò "Pecore!!"
"Che cazz.....Sam, vuoi farmi prendere un infarto?"
"Pecore...." Diceva ancora Sam , come se non osava credere ai suoi occhi...
"Ok...adesso le hai viste ....ora se fai il bravo, dopo ti faccio vedere anche i cavalli, ok?"
"Fammi scendere..."
"Che? Ma sei scemo?"
"andiamo...è una strada dove non passa nessuno, fammi contento" pregò Sam.
"Sam, che vuoi fare?" chiese Dean preoccupandosi, vedendo l'immenso gregge di pecore che circondava la strada.
"Ho sempre desiderato farlo"
Dean lo guardò spaventato. Aveva paura di chiedere che cosa.
"Ti prego...per favore..."
"Sam, se ci metti nei guai...te la farò pagare " lo avverti Dean accostando e spegnendo la macchina.
"ti fidi di me?"
Dean sospirò. "Non so se lo farò ancora dopo oggi, ma....si..."
Sam gli prese la mano. "allora corri!" e si mise a correre , trascinandosi dietro il fratello terrorizzato.
"Sam ! no! finiremo schiacciati! Saaaaaaaaaam!"
Ma Sam non lo ascoltava. Continuava a correre, e a ridere, e Dean, che terrorizzato, aveva chiuso gli occhi, poteva solo affidarsi completamente al fratello, sperando che non lo facesse finire ammazzato , ma riusciva comunque a sentire la risata di Sam, e fu questo a impedirgli di puntare i piedi per fermare quella follia.
Continuarono a correre e a correre, fino a quando il pastore poco lontano gridò al loro indirizzo :"disgraziati!!!!"
"Corriiiiii" rideva ancora Sam
"Te l'avevo detto che ci avresti fatti finire nei guai" disse Dean, mentre Sam lo indirizzava verso una piccola discesa erbosa.
"Salta "
"Cosa? Sam, no"
Saltarono, e rotolarono per diversi metri nell'erba....la discesa non era molto alta, e sotto c'era il tappeto erboso pianeggiante, quindi non si fecero male, ma l'adrenalina era a mille.
Quando si fermarono, respirarono forte, e sicuri che il vecchio pastore non li aveva seguiti, si voltarono a pancia in su, respirando forte.
"Disgraziato!" gli disse Dean , battendogli una pacca sullo stomaco.
"Ehi, è stato divertente! ho sempre adorato il piccolo principe! !" rise Sam, ancora con l'affanno.
Dean sprofondò la faccia nell'erba. Si , era stato divertente, accidenti.
Vedeva Sammy con gli occhi chiusi, più felice che mai, e poi girarsi guardarlo, e sorridergli in maniera cosi dolce.
Era fantastico. Si ritrovava a pensare Dean. Quello era stato forse uno tra i giorni più lieti della sua vita con Sammy..... la corsa, le risate, il rotolare insieme in quel modo.
Era stato come essere tornato bambino, insieme a suo fratello.
Quel rapporto fraterno che avrebbe forse avuto e che gli era stato privato.
E che pensava di non poter mai più rivivere....
Gli veniva quasi da piangere per la felicità.
*
"Siamo arrivati, Sammy".
"Dean, io non so se sono pronto...."
"Tranquillo, ci sono io con te"
La casa sul lago era stupenda, fatta interamente in legno....
Dean sapeva che suo padre non possedeva una casa sul lago...forse per l'occasione aveva deciso di farsi dare questa casa in prestito da alcuni suoi amici....
Suonò col cuore in gola, ma non venne ad aprire chi si sarebbe aspettato.
"Oh, mio dio..." disse un signore anziano, con una tuta sporca di lavoro. Ai due ragazzi sembrava di conoscerlo....
"Bobby, questa aranciata arriva o no??" gridò la voce burbera di John.
Bobby? Il tipo che era presente al video per la festa di Sammy? Pensò Dean.
"Credo che l'aranciata dovrà aspettare, John." Disse Bobby, mentre i due ragazzi entrarono.
"Non dire sciocchezze, Bobby, sto morendo di sete!" disse john mentre stava facendo flessioni, sudato, in canottiera e pantaloni della tuta.
"P- papà....?"
John si immobilizzò. Sicuramente aveva sentito quella parola, e siccome era un uomo intelligente, capi anche che non era stato Dean a pronunciarlo.
"Mio dio...." Disse john, voltandosi.
"Mi piacerebbe sapere se la dialettica l'ha imparata da te o viceversa " disse Dean sarcastico, guardando Bobby, che accennò una risatina. Quel ragazzo gli stava già simpatico.
"Ragazzi....io...non vi aspettavo cosi presto....fatemi asciugare un attimo, Dio...sono impresentabile....non vi aspetattavo per oggi...." Continuava a ripetere John, prendendo un asciugamano che aveva appoggiato su una sedia. In effetti Sam e Dean non gli avevano detto niente per fargli una sorpresa.
"Sam....." disse John, dopo aver dato un'occhiata di ringraziamento silenziosa a Dean.
"Ciao papà..." disse Sam, non sapendo bene come muoversi, timoroso.
John continuò ad avvicinarsi, lentamente, e poi come preso da una decisione improvvisa, con un movimento fulmineo, abbracciò il figlio, che commosso, ricambiò la stretta.
in questo capitolo voglio evidenziare le fasi tenerezza, romanticismo, passione, fratellanza <3 spero vi sia piaciuto <3
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)