Cap 97. Angeli

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 "E così, voi sareste degli angeli."


Era molto buffo e strano da dire ad alta voce. Dean si sentì uno sciocco a farlo ed aveva l'impressione che anche il suo tono, era sciocco, almeno era questo che gli dicevano le proprie orecchie.

Lucio e Gabe si fissavano i piedi.

"Tutto questo...non può essere vero." Disse Dean, smarrito, guardando Castiel, guardando Crowley, cercando aiuto in Sam o in Charlie e poi tornando a fissare lo sguardo su di loro.

"Perché non può esserlo, Dean? Caino e Abele, Nostradamus, io che sto con un demone e sono un nephilim, noi tutti possiamo essere veri e loro no?" chiese Castiel tranquillo.

"Tu e Charlie eravate le uniche persone normali tra di noi, senza offesa." Disse Sam. "È semplicemente assurdo che tutte le persone a cui ci siamo avvicinati, siano esseri magici. Ma cosa succede, attiriamo il soprannaturale come calamite?" chiese Sam.

"E ce l'avete tenuto nascosto per tutto questo tempo?" chiese Dean.

"Anche voi ci avete tenuto nascosto che eravate dei cacciatori, Castiel ci ha tenuto nascosto di essere un angelo e di frequentare un demone. Eravate solidali fra di voi, condividevate i vostri segreti, ma noi eravamo gli amici di serie b, da escludere e da emarginare. Eravamo troppo poco per meritare di partecipare al comitato di segretezza, quindi perché noi avremmo dovuto condividere questo con voi?" chiese Lucio.

Ci fu un attimo di silenzio, poi Charlie parlò:

"Non siete amici di serie b. È solo che siete spariti. Dovete tenere presente che Sam e Dean non volevano parlarne neanche con me o con Castiel. Noi però abbiamo fatto gli amici, gli siamo stati vicini e siamo riusciti a convincerli a confidarsi con noi, ad estrapolare loro la verità. Con voi non è successo perché...non c'eravate. Noi eravamo insieme, ma non siete amici di serie b."

Lucio e Gabe sbuffarono di incredulità.

"C'è almeno qualche prova di quello che sostenete? Sapete com'è, i nostri più intimi segreti sono appena stati rivelati anche a voi e vorremmo essere certi che non andrete a divulgarli in giro, anche se, chi vi crederebbe?" chiese Dean.

Lucio e Gabe lo guardarono male, poi Gabe parlò.

"È successo solo...qualche mese fa. Facevamo strani sogni. Sognavamo del fuoco ardente, delle ali sfavillanti, un grande candore, neve che ci cadeva addosso in tiepidi fiocchi, beatitudine, pace. I sogni erano sempre gli stessi, anche con piccole deviazioni." Disse Gabe.

"Loro però non immaginavano di essere degli angeli. Mi dissero un giorno cosa stava succedendo a loro. Non so perché, decisero di confidarsi con me. Io ho toccato le loro fronti e ho avuto le medesime visioni e in più ho percepito anche qualcos'altro...una specie di memoria tattile, psicosomatica. Gli angeli, hanno il dono di potersi riconoscere gli uni con gli altri. Io ho riconosciuto la loro natura. Mi era già successo prima. Per pochi istanti, li ho visti scintillare e brillare." Disse Castiel commosso.

"Ma..com'è possibile?" chiese Sam.

"Non lo so, ma credetemi, che quando ho avuto la conferma, sono corso ad abbracciarli e sono scoppiato a piangere. È stato davvero come ritrovare dei fratelli per me." disse Castiel ancora commosso.

Lucio e Gabe gli rimandarono il sorriso, commossi a loro volta.

"Ascoltate, non siamo diversi da voi, anzi siamo come voi. In ogni particella. Non importa se siamo angeli o nephilim o stregoni. Se siamo capitati insieme e ci siamo incontrati, un motivo c'è." Disse Lucio.

"Probabilmente gli esseri soprannaturali si cercano e si trovano l'un l'altro, perché sono destinati a stare insieme." Disse Gabe.

Sam e Dean li guardarono, poi istintivamente li abbracciarono.

"Siamo contenti di avervi con noi." Disse Dean.

Lucio e Gabe sorrisero a loro.

"Un momento, ma se voi siete degli angeli, allora voi...siete...insomma..." disse Sam, incerto.

"Fratelli?" rise Gabe. "A quanto pare ci siamo macchiati del più grande peccato blasfemo dell'Universo."

"Non era colpa nostra, noi non lo sapevamo." Disse Lucio.

"Gli angeli si definiscono tutti fratelli, ma di fatto non lo sono. Non sono stati generati da un padre o da una madre, non hanno lo stesso sangue, ma solo la stessa natura. In più voi siete rinati come umani e ora non avete vincoli di sangue. Voi non avete commesso nessun peccato. È solo l'uomo che detta legge e castiga, non Dio." Disse Castiel.

"Grazie Cas." disse Lucio, asciugandosi gli occhi.

Castiel si volse verso Sam e Dean. "Ero al settimo cielo quando ho avuto la certezza di aver ritrovato quanto più simile a una famiglia io abbia mai avuto." Disse, con gli occhi che gli brillavano.

"Ehi, credevamo di essere noi la tua famiglia." Disse Dean, facendo il finto offeso.

"Non badare a mio fratello. È sempre così possessivo verso le persone che ama." Disse Sam, dandogli un buffetto sulla guancia.


Dean se lo attirò per la vita, contro il suo bacino, guardandolo strafottente e malizioso, Sam con le labbra a due centimetri cercò di farsi indietro, sorridendo imbarazzato.

Gabe intervenì: "Tranquillo, Sam. Sappiamo di voi e per noi non è un problema, sul serio. Chi siamo noi per giudicare, in fondo?" ridacchiò Gabe.

Stava ritornando l'armonia, erano tutti in pace e si respirava un clima di profondo amore e all'improvviso si materializzò Anna davanti ai loro occhi.

"È davvero un bel quadretto, sono felice di sapere che la vostra grande e profonda compassione arrivi così lontana da accogliere addirittura il flagello che ha rovinato il mondo. Io fossi in te ne sarei profondamente lusingata, Lucifero." Disse Anna con un sorriso perfido.

Rimasero tutti sconvolti e peggio ancora dell'apparizione di Anna, era il fatto della sua sconcertante rivelazione.

"E mi congratulo anche con te, hai preso molto sul serio la tua natura angelica sul perdono e sull'amore, portandoti a letto il flagello dell'umanità intera. Un esempio lampante di come gli esseri celestiali debbano amare il loro nemico, non è vero, Michele?"

Rimasero tutti sconcertati, specialmente Lucio e Gabe. Sam, Dean e Castiel li fissarono. Tutti li fissarono. No... loro sembravano così innocenti....

"Ma d'altronde, sembra un'eredità di famiglia, andare a letto con il nemico." Disse Anna disgustata, guardando Castiel e Crowley.




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