Cap 85. Charlie trova qualcosa

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 Il bunker si trovava in Lebanon, in Kansas.


Fecero un bel viaggio per arrivare fin lì, durante il quale Sam e Dean continuavano a chiedere a Bobby informazioni su come avesse fatto ad entrare in possesso di quella chiave così preziosa, ma Bobby non diceva molto, a parte farfugliare di uno strano tizio balbettante che aveva adottato un golem.

Quando arrivarono alla meta, rimasero sbalorditi dall'imponenza del bunker.


"Fate molta attenzione. Aspettate!" disse Bobby, mentre aveva aperto la porta e Sam e Dean stavano già per scendere dalla lunga scala, al buio.

Bobby cercò l'interruttore e tutto si illuminò, rivelando un atrio dopo l'altro. Una distesa infinita. Quel posto era davvero gigantesco.

"Luce?? Come può esserci la luce in questo posto? Chi diavolo paga la bolletta?" chiese Dean.

"Il bunker è stato costruito su una centrale elettrica che si trova lungo un fiume e che fornisce la sua potenza e acqua." Disse Bobby, non riuscendo a trattenere l'emozione nel rivedere quel posto.

Anche John sembrava molto emozionato.

"È così tanto tempo che non vedo questo posto." Disse.

"C'è anche l'acqua?" chiese Dean sbalordito. Quel posto era davvero stupefacente.

"Venite. Vi mostro il posto." Disse Bobby. Li accompagnò a vedere la grande sala circolare, dov'era situato un lungo tavolo. Fece vedere loro la radio, il centralino, la grande scacchiera e anche la zona cucina, poi passò alle decine di stanze da letto, riservando per ultima, la grande attrattiva del bunker: Una grande biblioteca, piena di libri e un vasto archivio.

"Qualsiasi museo pagherebbe per mettere le mani su questa roba. Non si trova niente di simile da nessun'altra parte. Questi libri parlano di storie antiche forse quanto Caino e Abele." Disse Sam, sfogliando un grande libro, eccitato.

"Chi sa se da qualche parte c'è anche un libro che parla della loro storia." Disse Dean, sorridendo malizioso.

"Ne dubito. Non avrebbero mai permesso che un simile calderone fosse alla portata di tutti. "disse John.

Dean, Sam e Charlie si immersero completamente nella biblioteca, ma dopo pochissimo, Bobby li richiamò.

"Ehi, voi tre scansafatiche, datemi una mano con le pulizie. Questo posto non viene pulito da più di mezzo secolo. Rendiamolo più confortevole, prima che ci prendiamo tutti la lebbra, ok?"

"Non pensavo che fossimo venuti qui per lavorare!" si lamentò Dean.

"Dean, fai come ti dice Bobby!" lo riprese John, guadagnandosi un'occhiataccia sia dal figlio maggiore che da quello minore.

"Ragazzi, se ci aiutate con le pulizie, vi prometto una bella merenda." Disse Bobby, mostrando il suo cestino in cui c'era dentro una bella torta al cioccolato e altre pietanze squisite.

Al'improvviso i ragazzi avevano una gran voglia di pulire.

"E tu, vecchio cialtrone, non pensare di poltrire, nel frattempo. Dai una mano ai tuoi ragazzi, mentre io spazzo un po' questo lurido pavimento." Borbottò Bobby, rivolgendosi a John.



*

Dopo ore e ore, i ragazzi si accasciarono sulle sedie, stravolti.

"C'è ancora molto lavoro da fare, ma potete riposare. Anzi, andate a lavarvi, così poi possiamo fare tutti quanti merenda." Disse Bobby, attaccandosi alla bottiglia d'acqua.

Sam e Dean si mossero automaticamente verso il bagno. Charlie restò ferma, guardando a disagio John e Bobby.

Sam e Dean si paralizzarono subito. Ormai erano così abituati a usare insieme il bagno, che a volte non si rendevano conto di darlo per scontato anche quando erano in pubblico.

"Ehm, Charlie, vieni, andiamo a vedere se c'è più di un bagno in questo posto e poi decidiamo i turni." Disse Dean imbarazzato.



Alla fine, Sam e Dean si fecero docce separate, per non rischiare di essere sorpresi, anche se, Dean era in bagno a guardare Sam fare la doccia e Sam fece lo stesso quando toccò a Dean. Ormai era una routine. Ai fratelli piaceva restare in bagno quando uno dei due doveva lavarsi. Era confortante, rassicurante. Era famigliare, era quasi come un matrimonio. Non volevano perdersi di vista.

Quando Sam uscì dalla doccia, Dean lo avvolse nell'asciugamano e poi lo abbracciò.

"È bello guardarti mentre fai la doccia. Non voglio perderti di vista. Mai." Gli sussurrava Dean.

"Sembriamo quasi sposati." Rise Sam, abbracciandolo più affettuosamente.

"Cavolo, quanto vorrei una casa tutta per noi, Sam. potremmo baciarci tutto il tempo e mangiare uno sulle gambe dell'altro, magari restando anche in boxer. Potremmo camminare nudi per casa e coccolarci sul divano liberamente. Solo noi due."

"Diavolo, questo sembra davvero un bel sogno. Che bello." Disse Sam, spettinandogli i capelli.

Charlie aveva ascoltato i loro discorsi da fuori. Le dispiaceva che i suoi amici fossero così obbligati a nascondersi, anche se loro le avevano raccontato del piccolo dramma che c'era stato con loro padre. John sapeva tutto e Charlie all'inizio si era sentita molto felice per questo, ma ora pensava che questa consapevolezza avrebbe reso ancora più difficile il rapporto dei suoi amici. Infatti, per quanto John dicesse che era d'accordo, era sempre loro padre. Sicuramente Dean e Sam non si sarebbero mai sentiti liberi di coccolarsi davanti a lui.

Charlie voleva fare qualcosa per loro, ma cosa? Riflettè. Forse sarebbe riuscita a trovare qualcosa nei libri del bunker?





*

Charlie, Dean e Sam tornarono anche altre volte al bunker. Spesso erano da soli, solo loro tre, poi però Dean e Sam si stancarono di tornare con quell'assiduità, ma Charlie no. Ci tornava spesso e seppelliva la testa nei libri a forza di cercare informazioni. I fratelli non sapevano proprio spiegarsi che cosa cercava con tanto affanno, ma le dissero che non sarebbero rimasti da Bobby ancora per molto, perché John stava già puntando i piedi per tornare a viaggiare.

Per fortuna Charlie alla fine trovò qualcosa che tornò ad illuminare le sue speranze.

Oz. Esisteva veramente.

Avrebbero accettato i suoi amici di andare ad Oz???













Note dell'autrice: 

Ormai sembra che ho un debole per trasportarli in altri mondi o universi ahhah

ora capite anche perchè Charlie è comparsa all'improvviso e anche il bunker dei MOL :))  


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