Cap 39. La verità di Jessica

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 "Alistair....mi ha costretto...mi ha costretto..." singhiozzava una terrorizzata Jessica al telefono, mentre Sam ascoltava al cellulare, e Dean guidava una delle quattro macchine dei proprietari della villa. Castiel aveva lasciato apposta le chiavi a loro, per potersi muovere liberamente, se ne avessero avuto bisogno...ed era una fortuna che l'avesse fatto, visto che l'impala purtroppo era dal meccanico dopo l'incidente che aveva avuto Sam.


"Jessica, stai calma...ci racconti tutto quando siamo li..." cercava di tranquillizzarla Sam, mentre Dean accelerava.

"NO! Non ne avrò il tempo...lui mi vuole morta, Sam!"

"Non dire cazzate, nessuno ti vuole morta, ma comunque spiegami bene che cosa ti ha costretto a fare Alistair"

"Mi ha costretto a...a lasciarti!!" singhiozzò Jessica.

"Lui ha fatto cosa???" chiese Sam sbalordito.

"Oh, Sam...mi dispiace cosi tanto di esser stata cosi crudele...io ti amavo, non avrei mai voluto ferirti....anche quel ragazzo che avevi visto con me al Lunapark...faceva tutto parte di un piano di Alistair per far si che non volessi più vedermi...."

"Perché??? Perché l'ha fatto??? E perché TU hai accettato???" gli chiese Sam.

"Sam...lui...mi ha ricattato...il mio fratellino....era molto malato...in modo terminale...lui mi ha promesso di guarirlo...ma dovevo accettare di lasciarti..."

Alistair...quel figlio di puttan...continuava a fare patti e ad approfittarsi della debolezza e della disperazione della gente....

"Non ha mantenuto la parola, scommetto..." disse Dean, parlando in vivavoce.

"Al contrario...l'ha fatto...ma non ci crederete mai se vi dicessi come l'ha fatto...è stata quasi una...magia...io...io non credo che sia umano..."

"è tutto a posto, Jesse...lo sappiamo" la interruppe Sam.

"V- voi lo sapete? E come?" balbettò Jessica.

"Non abbiamo tempo, ora, Jessica. Dicci il resto! Perché sei cosi spaventata ora???"

"Alistair...io SAPEVO che voleva uccidere Sam...o portarlo dalla sua parte...ho spiato una conversazione tra Ruby e Alistair a scuola...non potevo permetterlo, capite? Neanche per il mio debito!"

"Di quale debito parli?" chiese Sam rabbrividendo.

Jessica pianse più forte. "Io dovrei morire tra SEI anni, in un incendio! Alistair me l'ha rivelato...dice di essere il Signore che vende il Tempo, e di poter regalare altra vita alle persone che stanno per morire, ma in cambio vuole dei favori...oh, Sam, Dean...lo so che sembra tutto cosi assurdo...ma ha guarito il mio fratellino...e io gli ho creduto quando mi ha detto che se avessi fatto ancora qualcosa per lui, la mia morte non sarebbe mai avvenuta!"

"Diosanto, Jessica, che cos'hai fatto?" chiese Sam

"Voleva che organizzassi l'incidente in cui avrebbe perso la vita Sam...era tutto programmato!! Ruby doveva dire qualcosa, non so cosa, che avrebbe creato una frattura tra Sam e Jimmy...Sam per paura avrebbe chiesto a Dean di fuggire via insieme, e Alistair aveva già pronto un agguato in qualunque città o continente sareste scappati!"

Dean battè forte le mani sul volante, per rabbia.

"Io però ho rovinato tutto, comparendo in quel modo davanti a Sam! Sam non doveva avere quell'incidente...l'ho provocato io! L'ho fatto per impedire che poteste scappare, e finire nella trappola di Alistair!"

"Diosanto, Jessica...ma...come..."

"Dovete assolutamente liberarvi della ricetrasmittente che c'è nella macchina di Dean..." fini Jessica con voce stanca, accasciandosi al pavimento.

"Come hai fatto a tenerti dentro tutto questo per cosi tanto tempo? Diosanto, Jessica, siamo nelle mani di una fottuta creatura psicopatica, avresti dovuto dircelo!" disse Dean.

"Mi dispiace...mi dispiace...io ho avuto paura...ma non ho mai voluto che finiste uccisi..." disse Jessica, piangendo ancora.

"D'accordo, ora stacci a sentire, Jessica....stiamo arrivando da te, okay? Non sei più sola, ma sicuramente arriveranno prima i nostri genitori...vedrai, ti proteggeranno...dove sono i tuoi, intanto?" chiese Dean.

"Sono a casa dei miei zii per il weekend...loro non sanno niente...come faccio a dirglielo? Io non posso..." continuò Jessica , sempre piangendo.

"Dovrai trovare il modo, devi farlo, Jesse, devono sapere che la loro figlia è in pericolo. Ascolta, noi stiamo per arrivare. Stai tranquilla, vedrai che non ti succederà niente..." disse Sam.

Jessica singhiozzò di nuovo. "Si, invece...stavo per venirti a trovare all'ospedale, Sam...e l'ho vista!!"

"Hai visto cosa?" chiese Dean che si ricordò vagamente di aver incrociato Jessica li, ma non si ricordava che tipo di deliri aveva tirato su.

"LA MORTE! L'ho vista...ho avuto paura che fosse li per Sam, ma si è fermata e mi ha guardato minacciosa..."

"Diavolo, è vero! Ora ricordo...ci siamo incrociati, Jessica! Ora ricordo che mi hai detto proprio cosi...e io non ti ho dato ascolto....perdonami..." disse Dean.

"Non fa niente...eri preoccupato per Sam...ammiro molto il vostro rapporto..."

"Jesse..." cominciò Sam, a disagio.

"Non preoccuparti, Sam...io lo so, so che da quando è arrivato Dean, io...non ho mai potuto competere....avrei voluto essere all'altezza di un simile legame...ma non ci sono riuscita..."

"Jesse, non dire cosi..." disse Sam, sentendosi un po' in colpa.

"Io ti amavo, Sam...avrei voluto che guardassi me, con gli stessi occhi con cui guardi Dean...ma non importa, davvero...io non ce l'ho con te..e in un certo senso lo capisco..io farei di tutto per il mio fratellino..."

"Jesse..." disse Sam, ora piangendo un poco. Dean se ne accorse e gli mise una mano sulle gambe per consolarlo.

"Vi aspetto" concluse Jessica, mettendo giù il telefono.

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