Dean e Sam erano sprofondati sul letto di Dean. Crollati.
"Sveglia!" ordinò Crowley.
"Lasciaci dormire." Mugolò Sam.
"Non potete dormire proprio ora che arriva la parte più importante della storia!" obiettò Crowley.
"Abbiamo già letto abbastanza." Disse Dean, ancora con gli occhi chiusi.
"Non potete trovare noioso il Libro della Rivelazione...non siate blasfemi più di quanto non lo siate già." Disse Crowley.
"Chi se ne frega...tanto andremo all'inferno comunque." Disse Sam.
"E poi quella non è neanche la Bibbia vera...sarà stata scritta da qualche pazzo visionario.." mugolò Dean.
Sam aveva la testa addosso alla schiena di Dean, quindi quando Crowley colpi con il libro, colpi entrambe le loro teste.
"AHI, SEI IMPAZZITO?" gridarono in coro.
"Non siete curiosi di sapere com'è sbocciato l'AMORE tra Caino e Abele, cuccioli?" chiese Crowley.
"Che cosa? Quale amore? Caino l'ha ucciso!" disse Dean.
"Questo è solo quello che la storia vuole farvi credere."
"Dov'è Castiel?? Perché ci ha mandato te?" si lamentò Dean.
"Forse, se non si fosse sentito un po' rifiutato da voi due, non avrebbe mandato ME!" disse Crowley.
"Ah-ah...allora ammetti che ti ha mandato lui" disse Dean.
"Rammollito..." borbottò Sam con la testa ancora appoggiata alla schiena di Dean.
"Ok...sentite..vi do a disposizione un'ora o due per riprendervi da tutta questa moltitudine di informazioni, uscite...bevete un milk shake...ma poi tornate qui!" disse Crowley.
"Un demone ci sta davvero dando degli ordini?" chiese Dean.
"Ti ricordi quando i mostri li uccidevamo? Bei tempi!" disse Sam.
"ANDATE!" ruggi Crowley.
Sam e Dean stavano vagando per la città a mangiare un gelato. Menta e puffo per Dean e stracciatella e amarena per Sam.
Si provavano comunque i gusti a vicenda, leccando di tanto in tanto il gelato dell'altro.
"Abbiamo davvero lasciato un demone nel nostro appartamento, indisturbato?" gli chiese Dean, accarezzandogli i capelli.
"Siamo degli irresponsabili...forse è l'età."
"O forse è perché sappiamo che possiamo fidarci in un certo senso...e poi sai..avevo bisogno...avevamo bisogno di staccare un po' la spina...avevo il cervello che stava andando in poltiglia!"
"Idem..tutta questa storia di Caino e Abele mi ha rintronato." Disse Sam.
"Credi che l'amore di cui parli Crowley sia...quello che intendiamo noi?" chiese Dean.
"Caino e Abele, incestuosi? Ma che cattivi ragazzi..." disse Sam, leccando il gelato di Dean con aria vogliosa.
"Direi molto....senti...tutta questa storia mi ha un po'...messo sotto tensione..."
"Ah si? E conosci un modo per fartela passare?"
"Torniamo alla nostra macchina!" ordinò Dean.
Si precipitarono, e senza farsi vedere, si coccolarono l'un l'altro sui sedili.
Non c'era il tempo per il sesso, ma per fare altro, si, e Dean pensò bene di investire il tempo prendendosi cura delle parti basse di Sam con la bocca.
"Ahhhh si, Dean, cosi." Diceva Sam in estasi.
Ovviamente poi Sam era felice di ricambiare, stuzzicandogli capezzoli, petto e altro....
Dopo la procedura di "rilassamento" erano pronti a scoprire tutto quello che c'era da scoprire su Caino e Abele, e cosi rientrarono nel'appartamento.
*
"Come ti senti?" chiedeva Lucifero a Lilith, dandole una carezza sulla guancia. "Riesci a sentirla? Riesci a sentire il calore?"
"Si.." disse Lilith, strusciando la testa contro la sua mano. "fallo ancora..."
"Puoi amarmi ora?"
"Io non so che vuol dire..."
"Mmm... amore è...beh, suppongo che imparerai." Disse Lucifero confuso.
"Vieni più vicino." Disse Lilith, e Lucifero un po' impacciato, la accontentò.
Dopo pochi minuti, rabbrividi, sentendo la lingua della donna sfiorargli il collo.
"Che stai facendo?" gli chiese, spostandosi.
"Sai di buono..." disse la donna.
Lucifero era stupito e un po' sconvolto, ma non era sicuro che quello che aveva fatto la donna, gli dispiacesse, anzi.
"Non ero..preparato...torna qui, proviamo ancora..." disse Lucifero.
E fu cosi che Lucifero e Lilith conobbero il desiderio, la passione e la lussuria.
Lilith però non era ancora soddisfatta. Ora sapeva cos'era il desiderio e desiderava il giovane Caino.
Un giorno, vide Caino, stranamente da solo, che raccoglieva delle mele da un ramo e si avvicinò.
"Io sono Lilith." Disse lei. "E tu?"
"Caino, ma perché me lo chiedi? Non ha importanza." Disse lui, non mostrando interesse per la donna.
"Beh...perché altrimenti non saprai chi sono." Disse stupita. "Usiamo nomi diversi per distinguerci."
"Beh, adesso che ti ho distinta, ne sono felice, ma ora devo tornare da mio fratello." Disse Caino, sorridendo.
"Abele, Abele..sempre lui. Lascialo perdere." Disse Lilith, un po' arrabbiata.
"mi sembra che la tua voce stia aumentando di intensità...questo succede di rado." Disse Caino perplesso.
"Sai anche cosa succede di rado? Questo!" disse lei, dandogli un bacio casto sulle labbra.
Caino sembrò sorpreso, ma non si scompose più di tanto.
"Ti è piaciuto?" chiese lei.
"il bacio? Io e mio fratello ci diamo continuamente baci, è una cosa normale."
Lilith si stupi.
"Però si, mi stupisce che mi baci conoscendomi da circa venti secondi...o saranno di più? Fa niente, tanto anche questo non ha importanza." Disse lui.
"Va bene, allora vieni con me." Disse lei, prendendolo per la mano, e portandolo dietro un albero.
"Ma dove mi porti?" chiese lui.
"A fare qualcosa che non hai mai fatto prima, sono sicura. Ora resta fermo."
"O-ok..."
Lilith gli afferrò piano la faccia e lo baciò, con la lingua.
Caino si spostò subito, decisamente colpito e stranito.
"Perché mi hai bagnato in quel modo???" disse Caino, che di sicuro non capiva che cos'era un bacio con la lingua, ma capiva che di sicuro era una cosa bagnata e piena di saliva, e non era sicuro che gli piacesse, anzi.
"è tutto ok...all'inizio fa un po' strano, ma poi diventa molto bello." Lo tranquillizzò Lilith.
"P-poi? Perché, hai intenzione di rifarlo?"
"Non posso?" si incupi Lilith.
"Non saprei." Disse confuse Caino. "Con Abele non abbiamo mai fatto queste cose."
"Lascia che ti mostri tante altre cose che non conosci." Disse Lilith con tono suadente.
*
Caino si abituò presto a quel nuovo modo di toccarsi e...lui lo definiva "assaggiarsi "
I baci non sembravano più fare cosi schifo. Anzi.
Non sapeva cosa gli aveva fatto Lilith, ma ora gli sembrava di avere sempre fame.
Una fame che veniva in parte soddisfatta, quando si baciavano e...
Lui lo definiva "unirsi..."
I loro corpi si incastravano, provocandogli vibrazioni piacevoli e facendoli diventare desiderosi di farlo ancora e ancora e ancora.
Caino adorava questo nuovo modo di toccarsi. Non sapeva perché lui e Abele non l'avessero mai fatto. Ci si sentiva cosi bene.
D'un tratto però....l'idea di farlo conoscere ad Abele, gli sembrava elettrizzante.
Non voleva dire niente a Lilith però. La donna sembrava molto possessiva quando si trattava di lui.
Un giorno, Caino si fece coraggio e andò da Abele che stava giocando con un koala.
"Che fai, fratello?" gli chiese.
"Aiuto il koala ad arrampicarsi."
"Perché?" gli chiese gentile.
Abele lo guardò stranito.
"è capace da solo di arrampicarsi."
"E questo che vorrebbe dire?"
"Che non hai bisogno di aiutarlo."
"Ma mi piace farlo."
"Non so se sai fino in fondo che cosa sono i piaceri, fratellino" gli disse, avvicinandosi.
Abele lo fissò stranito, mentre Caino si avvicinava e gli posava un delicato bacio sulla bocca, tenendogli il viso nelle mani.
Avevano socchiuso gli occhi entrambi, anche se Caino sembrava più in soggezione.
"Torno dal koala." Disse.
"No, aspetta" lo trattenne Caino.
"Che c'è?"
"Stai fermo, ok? Voglio provare una cosa diversa..."
Abele obbedi, e Caino avvicinò di nuovo le labbra ad Abele, e poi gli leccò il labbro con la lingua.
"No. non bagnarmi." Gli disse Abele, stupito, indietreggiando.
Caino sembrava un po' stupito.
"Non sono un animale. Gli animali si leccano." Disse, stupito del gesto del fratello.
"Non...non ti è piaciuto?"
"Perché dovrebbe piacermi essere leccato?" chiese ancora più stupito.
"Dobbiamo far incontrare le lingue. Cosi ti piacerà, fidati."
Abele lo guardò con tanto d'occhi. "Non credo."
"Ti prego. È un gesto d'affetto. D'amore."
"E questo cosa vorrebbe dire?"
"Ci baciamo già. Cosa ti cambia?"
"Ma...ma non cosi."
"Ti prego..."
Qualcosa si mosse in Abele e decise di fidarsi del fratello. Si avvicinò di nuovo a lui, che molto lentamente, per non spaventarlo, gli diede un altro bacio delicato.
Abele si rilassò, e poi Caino si fermò. "Apri la bocca." Gli disse.
"Perché?"
"Fallo. Dai. È bello."
"O-ok...cosi?"
"Si, ora inclina la testa. Cosi. Guardami."
Caino gli prese il mento, in una delicata carezza. "Rilassati."
Abele ora sembrava in soggezione.
"Ora ti darò un bacio all'interno della bocca. Fermami se vado troppo veloce o ...o altro. Ok?"
"Ok.."
Caino cominciò con i baci a fior di labbra, per poi stuzzicargli l'interno bocca con un accenno di lingua, e poi tirarla fuori, e poi farlo ancora.
"Ora fallo tu..dai..." lo incitò per farlo sentire meno a disagio.
Abele si mosse un po' impacciato, ma poi quando vide Caino restare fermo davanti a lui, si galvanizzò un po' e cominciò a trovare la cosa eccitante.
Erano sempre movimenti lenti. Le loro lingue non avevano ancora il coraggio di entrare pienamente nelle loro bocche.
"Ora fai cosi..come i baci normali, ma inspira ed espira" lo spronò Caino.
"Perché?"
"è più bello." Gli disse, tenendogli ferma la testa e spingendola contro la sua, piano.
Abele lasciò che Caino guidasse il bacio, che però diventò a mano a mano ricambiato.
Baci a stampo che divennero dopo un po' baci a risucchio, quasi come una ventosa.
Quando si staccarono, Abele lo guardava stralunato, e poi gli mise le braccia al collo.
"Accidenti...è molto bello...possiamo rifarlo?"
"Certo, fratello...quando vuoi." Gli disse.
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)