Le cose non migliorarono, sia per Caino, sia per Abele.
Abele non smise di parlare con Lucifero, neanche sotto richiesta di Caino, che, avrebbe voluto infuriarsi per quella disobbedienza, ma capiva che il fratello non era più in sé.
Un giorno vide Abele in ginocchio davanti ad un albero, che si teneva le mani sulla testa.Provò all'istante una rabbia cosi cieca verso Lucifero, che, prima che la rabbia potesse svanire, lo vide.
Poco distante, che si godeva lo spettacolo.
Prese a correre contro di lui come un toro infuriato e lo atterrò di peso con la testa.
Lucifero non se l'aspettava e fini a terra.
Caino cominciò a dargli un pugno, poi un altro, prima che Lucifero riusci a spingerlo via con la sua energia angelica.
A quel punto cominciarono a lottare loro due, finchè Dio non intervenne separandoli."In nome del cielo, Lucifero, che combini?" gli chiese, strattonandolo. "Guarda cos'hai fatto!" disse, riferito a Caino, che aveva il viso sporco di sangue.
"Dovevo immaginarlo che avresti difeso ancora una volta qualcun altro, piuttosto che il tuo stesso figlio!!" disse Lucifero, spingendolo e correndo via.
Dio scosse la testa, e si preoccupò di guarire magicamente la ferita inflitta ai danni di Caino, toccandogli il viso. Abele, intanto, era accorso appena aveva visto la lite, e si era abbarbicato al fratello, cercando di donargli un po' di conforto.
Dio cercò di spronare sia Caino che Abele a raccontare cos'era successo e se aveva qualcosa a che fare con lo strano comportamento di loro due e di Lilith e Lucifero, ultimamente.
Caino stava per raccontare tutto, ma Abele si intromise. Non voleva che Dio sapesse di loro.
"Aspetta." Realizzò all'improvviso. "Tu non dovesti essere onnipotente? Sapere tutto quello che facciamo?'"
"E questo chi lo dice??" chiese Dio allibito.
"Lucifero!" rispose Abele.
Dio ruggi dentro di sé. "Che cos'altro dice Lucifero???"
"Un mucchio di cose. " si intromise Caino. "Quel mostro sta facendo il lavaggio del cervello a mio fratello!"
"Non chiamarlo mostro! È un essere celestiale, devi portargli rispetto!" si arrabbiò Dio.
"Beh...non lo è più ora, visto che le sue ali stanno diventando nere." Obiettò Caino.
Quella notizia fece tremare Dio più di ogni altra cosa.
*
In paradiso, Dio affrontò direttamente Lucifero.
"Si può sapere cosa ti sei messo in testa??? Tormentare il giovane Abele, avere rapporti sessuali con quell'umana...stai intraprendendo una strada senza ritorno!"
"Credimi, padre, so che ultimamente ho esagerato, ma non mi spingerei mai oltre un certo limite!!"
Dio ruggi a quelle parole e paradiso e Terra tremarono davanti alla sua ira.
"HAI Già OLTREPASSATO IL LIMITE!!!"
Poi prese le sue ali e gliele mostrò. Striature nerastre le solcavano un po' dappertutto.
"L'oscurità si sta impadronendo di te, Lucifero. Sta contaminando il tuo cuore e il tuo spirito, e non è un'oscurità che se ne va via quando sorge il sole."
Negli occhi di Lucifero affiorarono delle lacrime. "Ti prego, aiutami! Mandale via, padre!"
Dio si allontanò da lui, guardandolo con sdegno e disgusto, senza traccia di perdono o compassione. Era un sentimento nuovo per lui, ma non poteva sapere che, quando la rabbia e l'oscurità vengono scoperte, ti assorbono come un mantello, per confonderti la mente e impedirti di distruggerle.
Tu pensi di respingerle via, perché ti senti disgustato da esse, ma il tuo stesso sdegno ti impedisce di porgere una mano per aiutare lo sventurato che ne è sopraffatto.
Ti rifiuti di porgergli la mano ed ecco che cosi, sei posseduto anche tu dall'oscurità, credendo di respingerla.
L'Oscurità e la Rabbia vincono.
Lucifero vide lo sdegno di Dio e se ne senti ferito.
"Hai scelto tu di abbandonare la via dell'Amore e ne pagherai le conseguenze!" fu il suo giudizio implacabile. "Che la cosa ti serva da lezione. E che serva di lezione a tutti!!!" urlò agli angeli che si erano raggruppati per ascoltare quella triste scena.
Dio stava per andarsene, ma la voce di Lucifero, seppur bassa e tremante, rimbombò:
"Io da questo momento ti rinnego....non sei più mio padre!" disse. Dio si voltò incredulo, appena in tempo per vederlo volare via.
*
Lucifero non aveva rivelato a Dio del rapporto tra Caino e Abele. Cosa che contribui ad accrescere la fiducia di Abele nei suoi confronti, e Caino ne era distrutto.
Un giorno, arrivò a svegliarlo Lilith, mentre stava dormendo sul prato, vicino al laghetto.
"Cosa fai? Piangi? " chiese Lilith.
Caino si asciugò in fretta gli occhi. "Ho detto a Dio che Lucifero fa del male a mio fratello, ma se ne è fregato. Continua a parlare a mio fratello e Dio non fa nulla."
"Oh, mio piccolo Caino...Dio non ha a cuore le vicende degli umani."
"Ma non capisco Abele. Dopo il mio scontro con Lucifero dovrebbe aver capito che è un mostro, e stargli lontano. Perché non lo fa??"
"Caino, tuo fratello, non è più tuo fratello."
"E questo che vorrebbe dire?"
"Lucifero sta diventando un mostro e sta facendo diventare anche Abele come lui."
"No, questo è impossibile! Il mio bellissimo fratello non..."
"Vieni a vedere con me, se non mi credi." Gli disse Lilith.
Caino segui Lilith, e in una pianura trovarono Abele che piangeva a dirotto.
"Ma che..." disse Caino, cercando di avvicinarsi, ma prima che potè farlo, Lucifero lo tenne fermo e gli spruzzò una specie di polverina angelica negli occhi.
"BASTARDO!" urlò Caino. Sentiva una rabbia crescente aumentare a dismisura. Voleva colpire Lucifero,fargli del male, ma ora che riusci a vedere di nuovo, Lucifero era svanito, e anche Lilith.
"Bastardi tutti e due. Siete d'accordo!" realizzò Caino e si stupi di esserci arrivato soltanto ora.
Andò da Abele che continuava a singhiozzare, seduto sul prato.
"Fratellino, che ti succede? Perché piangi?"
"I miei capelli...Caino...sono orribili!"
Caino lo guardò e vide anche lui qualcosa che fino a quel momento non aveva colto. I suoi capelli erano in effetti aridi e spettinati, gonfi e crespi.
Eppure erano sempre stati bellissimi....
"Abele, che ti è successo, fratello mio?" chiese Caino, toccandoglieli.
"Da quando Lucifero...mi fa vedere le cose come dovrebbero essere realmente, senza l'intervento divino, la mia vista è cambiata, Caino. I colori sono più spenti ma non sono mai stati cosi presenti davanti ai miei occhi. Riconosco le varie sfumature diverse di colori, e il giallo accecante del sole mi fa male agli occhi...e posso vedere il decadimento delle cose!"
"Ma questo non è possibile...siamo esseri immortali, il decadimento non è contemplato..."
"Non possiamo vedere come saremmo se Dio non ci rendesse cosi belli e perfetti...beh, Lucifero mi ha mostrato come saremmo...me l'ha mostrato e poi mi ha fatto vedere il mio vero riflesso in uno specchio d'acqua, e il mio aspetto era orribile." Disse ancora Abele, affondando il viso nelle mani.
Caino lo guardò meglio. Forse aveva i capelli molto più crespi di come era abituato a vederli, la bocca screpolata e il viso un po' sporco di fango, ma gli sembrava molto lontano dall'essere orribile.
Caino lo fece alzare e lo fece dirigere nel laghetto.
"Che vuoi fare???" chiese Abele.
"Dimostrarti che hai torto." Gli disse. "Tu aspettami qui. Io faccio una corsa a casa e torno subito."
Quando tornò, lo fece lavare nel laghetto e poi prese dei sottili denti di legno, che era andato a recuperare a casa e li usò per spazzolargli i capelli, mentre erano ancora dentro l'acqua.
Cercò di fare molto lentamente per non fargli male e Abele chiudeva gli occhi in estasi, lasciando che lo pettinasse, mentre erano ancora dentro l'acqua.
"Visto? Non sei orribile." Gli disse lui.
"Ti amo, Caino." Gli rispose Abele.
E almeno per quel momento tornò il paradiso tra loro.
Successe che Caino riusci a convincere Abele a non parlare più con Lucifero, ma forse era già troppo tardi.
Abele era sofferente e sempre più cupo. Sembrava malato.
Caino andò di nuovo da Lucifero ed ebbero un altro scontro.
"Riportalo com'era prima! Bastardo!" gli disse, afferrandolo, e guardandolo in cagnesco.
"Dovresti...guardarti...sembri cosi simile al tuo caro fratellino che tenti invano di salvare, ora." Disse Lucifero.
E li, Caino lo lasciò andare, crollando a terra, sentendosi sconfitto.
*
"Se vuoi salvare Abele, non hai altre possibilità che ucciderlo. L'influenza di Lucifero è troppo forte." Disse Lilith un giorno a Caino.
"Che cos'è: *uccidere*?"
"Mmm..mettere fine alla vita che sta conducendo un essere umano, per fargliene cominciare un'altra!" rispose Lilith astuta.
"Quindi se lo...uccido, Abele non sarà più cosi? Tornerà come prima?"
"Ci puoi contare! Ucciderlo spezzerà il legame con Lucifero!"
"Ma come devo fare? Non ho idea di come si possa fare per uccidere!"
"Oh...uccidere è molto semplice! Devi prendere con te l'arma più letale e potente che conosci e scagliarla contro la persona, con forza!"
"E l'effetto sarà...immediato?"
"Puoi contarci." Disse Lilith con malizia. "Ma deve essere una cosa molto tagliente. In grado di scheggiare e tagliare!"
"Mmm...vedrò." Disse Caino, pensieroso. Avvertiva un campanello d'allarme dentro di sé, ma si sforzò di respingerlo. Il bene di Caino era più importante.
*
Un giorno, Lilith arrivò da Caino, nascondendo qualcosa dietro la schiena.
"Che cosa nascondi?" gli chiese Caino.
Lilith gliela mostrò.
"Sembra..."
"La mandibola di un animale. Si.!"
"Che cosa hai fatto? Ci hanno sempre detto che non dobbiamo staccarci e staccare agli altri i vari pezzi del nostro corpo e dei nostri amici animali! Riportagliela!"
Lilith sorrise. "Tranquillo. Ricrescerà. Questa però ti serve per uccidere Abele."
"Dovrei...farlo con questa?" chiese Caino osservando la mandibola.
"Qualcosa di affilato. Abbiamo ben poche cose appuntite qui!"
"Come mai sembra...cosi pulita?" chiese Caino.
"Fai troppe domande. L'ho pulita, va bene? E adesso vai. Fai quello che devi fare!"
Caino per un attimo fu dubbioso. "Perché stai facendo questo? Pensavo che ci odiassi."
"Beh...Dio ci insegna che dobbiamo perdonare, giusto?" sorrise Lilith.
"Ripetimi ancora che tutto andrà bene e Abele starà bene. Ho bisogno di sentirmelo dire."
"Te lo prometto, Caino!!" disse lei.
*
Quello stesso giorno, Caino andò da Abele che si era rifugiato alla radura dove di solito giocavano tutti i ragazzi e i bambini.
Lo vide come al solito molto infelice.
"Continui a sfuggirmi." Gli disse, nascondendo la mandibola. Lilith gli disse che avrebbe dovuto agire di sorpresa.
"Scusami...è che non voglio che tu mi veda cosi."
"L'unica tortura sarebbe non vederti più affatto, fratellino." Rispose Caino.
"Caino, io... che fai?? Caino, NO!!"
Caino gli sferrò un colpo secco. Lo colpi con la mandibola allo stomaco e il suo stomaco prese subito a sanguinare e ad imbrattargli i vestiti leggeri.
"N- n- n- oooooo " gemette Abele non riuscendo neanche a parlare.
Crollò tra le braccia del fratello che lo sostenne.
"Tranquillo, fratellino, ci sono io...ci sono io..."
"Caino, che...cosa hai fatto..." disse Abele, sputando sangue.
"Ti salvo. Questo era l'unico modo. L'unico modo."
"No..sento..un dolore immenso.." gemette Abele, e si contorse.
Dappertutto intorno a loro la gente gridava.
"No....questo non doveva succedere...no, tu dovevi stare bene...non..." disse Caino, cercando di accarezzarlo, mentre Abele soffriva e gemeva.
"Abele, ti prego!!!" lo scosse.
"Allontanati da lui!!" dissero alcuni uomini.
Caino li guardò sorpreso.
"No, io volevo solo aiutarlo!!" disse, esterrefatto, mentre portavano via Caino dalle sue braccia, e gli intimavano di stare alla larga con dei lunghi bastoni.
"NO, che fate! Non portatemelo via. NON PORTATEMELO VIA!!!" Urlò, vedendo che gli avevano portato via Abele.
Era tutto quello che riusciva a pensare in quel momento.
Note dell'autrice:
Scommetto che non ve l'aspettavate cosi l'attacco di Caino contro Abele. Ve l'avevo detto che vi avrei sorpresi xd
Sono piuttosto emozionata per questo capitolo....e mi rendo conto che è molto triste ma ancora tante cose devono accadere
il troppo amore di Caino per Abele ha portato proprio non solo alla sua rovina ma a quella di entrambi XD
Ps ma quanto è struggente Caino che dice: "Non portatemelo via" ??? ç_____ç
ps dimenticavo! Non vi fa ridere Dio che sbotta: "che cos'altro dice Lucifero??" ahhah
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)