Cap 66. La vera profezia e la maledizione spezzata!

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 Dean si svegliò con un cerchio alla testa molto pesante. Tastò il letto alla ricerca di Sam e grugni di disapprovazione quando senti che non c'era niente.


Apri gli occhi. "Sam!!"

Andò in bagno per vedere se era li.

"SAM!!!"



Prese il cellulare con la voglia di fare una telefonata per chiedergli dove fosse, ma campeggiavano sul display diversi messaggi di John.


"Dean, dove siete? Non fatemi preoccupare, vi prego. Mi dispiace per come mi sono comportato. Vi prego, tornate a casa. Io ho solo voi."

Dean sospirò. Aveva lasciato diversi messaggi in segreteria al padre dicendogli di lasciarli un po' da soli, ma non era servito.

Si preparò a scrivere la risposta.

Questa volta però scrisse qualcosa di diverso.

Anche noi abbiamo solo te. Dacci solo il tempo di sistemare una cosa e torneremo




Dean non seppe perché scrisse quelle cose. Sapeva solo che forse John aveva ragione. Erano rimasti solo loro tre e dovevano farsi forza l'uno con l'altro.

Non potevano abbandonare loro padre per l'insano desiderio ed egoismo di poter stare insieme e sbaciucchiarsi senza essere scoperti.

Si, perché Dean capiva che il fatto di andarsene cosi precipitosamente nascondeva sicuramente altro, che non era solo la paura con cui John li aveva aggrediti.

Cosi era molto più facile per loro e odiava sé stesso per questo pensiero.



Stava per telefonare a Sam con l'agitazione in corpo, ma Castiel fece la sua comparsa in quel momento.

"Cas!!!"

"Dean, Crowley mi ha informato su quello che...."

Non potè continuare perché Dean lo abbracciò fortissimo.

"Non mi aspettavo...questa accoglienza, dopo l'altra notte." Disse Castiel incerto.

"Mi dispiace Cas, mi dispiace per come ti abbiamo mandato via, amico. Tu eri triste per tua sorella, e noi..."

"Ehi, non è mia sorella, non più." gli disse, sorridendo.

"Sei più riuscito a ritrovarla?" chiese Dean, che non voleva lasciarsi ingannare. Sapeva che Castiel ci stava più male di quanto volesse lasciar intendere.



"No, ma abbiamo questioni più importanti da sbrigare, Dean. La Profezia."

"Intendi quella che la chiromante predisse a mia madre, sul fatto che sarebbero nati i discendenti di Caino e Abele? A quanto pare, è vera."

"No, non mi riferivo a quello. La vera Profezia è un'altra!" disse Castiel impaziente.

"Che cosa?" chiese Dean allibito.

"Senti, ho spiato un po' dentro il negozio di Alistair. Il suo negozio di orologi! E ho scoperto un laboratorio in cui tra molte cose inquietanti, ci teneva nascosti anche alcuni appunti su Sam!"

"Che cosa???" Dean era sbalordito. Quel pazzo aveva raccolto informazioni su Sam, suo fratello!

"Li ho portati con me, leggili, ma....sta calmo, ok?" disse Castiel, guardandolo dubbioso.




Dean cominciò a leggere a occhi sgranati.

Ragazzo confuso........non sa quello che vuole, non sa quello che desidera....ma ha degli istinti, che per il momento confonde con quelli primordiali, e sentimentali.....

La sua natura lo porta in una direzione, ma la sua anima.....educata a una mentalità bigotta e ristretta con cui è stato cresciuto....lo frena....

È attratto dal lato oscuro, ma non lo accetta....sente dentro di sé un'aggressività che reprime, perché lo spaventa
Sam è un agglomerato di impulsi primordiali, che sente a livelli coscienti e non coscienti

Soffre di un profondo trauma da separazione che cerca in tutti i modi di soffocare, di esorcizzare, e il suo modo di esorcizzarlo è di ricercare l'appartenenza, fisica, sentimentale, spirituale, in una disperata ricerca di fusione che lo aiuti a colmare questo suo incolmabile senso di vuoto...è una fame vorace la sua.....



"La separazione di cui parla è quella da te, Dean." Gli disse Castiel.
"Avevo intuito." Rispose Dean, continuando a leggere.


A livello inconscio sa di essere solo una metà, che grida di essere ricongiunta all'altra

Tutto il suo corpo ne è attratto come una calamita, soffrendo per la separazione, anche se la sua mente non ne è cosciente...

ma il suo corpo brucia....
per la perdita e per quello che è destinato ad essere


Sam è soprattutto diviso tra la scelta tra bene e male

Lui va contro la sua natura,di fondo ricerca l'amore, lo brama, e potrebbe per teoria riversare questo suo profondo desiderio di essere amato , nella sua metà, in un modo viscerale

Se dovesse per incidente di percorso, venire ricambiato,
verrebbe meno al suo destino, a quello che è destinato a diventare
la Storia cambierebbe....e questo non possiamo permetterlo...






"Oddio..." pensò Dean.

"Alistair e Jessica pensavano che fosse Jessica, e invece non era lei, Dean, eri tu."

"Io sono la metà di Sam?"

"Si, Dean, si! Se poteva essere solo un dubbio all'inizio, non lo è più dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che sappiamo!!"

"Quindi...Sam era destinato al Male e io l'ho...salvato? Ma lui è una persona buona! La persona più buona e dolce che io abbia mai conosciuto!"

"A volte non possiamo andare contro alla nostra natura, alla nostra discendenza, Dean. I discendenti di Caino e Abele portano con sé la maledizione, lo sai. E tu stesso hai detto che era tentato di farti del male quando era ancora in fasce.

È la maledizione di Caino. Caino uccise suo fratello per salvarlo, perché lo amava troppo, e questo paradosso può far impazzire i discendenti."

"Ma Sam si è ribellato a questo impulso....anche da piccolo, lui...lui non mi ha fatto del male. Si è perfino buttato dal balcone per evitarlo!"

"E qui ritorniamo a quello che dicono questi appunti..."

"A questo proposito... questa...specie di Profezia, anche dove parla della metà di Sam...è troppo sofisticata per esser stata scritta da quel buzzurro di Alistair. Da chi è stata scritta?"

"Non lo sappiamo, e neanche Alistair lo sapeva. Crowley mi ha detto che aveva chiesto a Ruby di interpretarli, e in effetti tutto torna. Ha cercato di far allontanare Sam da Jessica perché pensava che era lei la metà di cui parlava."

Dean si intristi. "Povera ragazza...era destinata a morire comunque..."

"Come fai a dirlo?" chiese Castiel.

"Io....diosanto, io e Sam non ne abbiamo più parlato, volevamo....dimenticare...."

"Dean, mi stai spaventando..."

"Quando...quando stavamo correndo a perdifiato con la macchina per salvare Jessica, ci apparve la Morte in strada.

"Come???"

"Si..." disse Dean




*

Dean stava guidando velocemente per raggiungere Jessica e all'improvviso gli si parò davanti un uomo vestito di nero, con il mantello e incappucciato.

Dean si lasciò sfuggire un'imprecazione, mentre controllava che Sam non si fosse fatto male quando aveva inchiodato.

Lo strano tipo si avvicinò a loro, mentre i ragazzi lo guardavano a bocca aperta.

"Salve ragazzi, io sono la Morte. "

Sam e Dean lo fissavano allibiti.

"N- non è vero...non sei..." disse Dean. Non voleva crederci, ma tremava.

"Non vi preoccupate, non sono qui per voi."

"Tu...tu...sei davvero lei? Ma perché hai spaventato la nostra amica Jessica? Ci ha detto che l'hai guardata minacciosa..." disse Sam dispiaciuto.

"Oh, no, no, cari ragazzi, il mio sguardo non era di minaccia, ma di stupore. Ero stupito che il tempo della sua vita fosse cambiato, perché era già scritto che doveva morire tra cinque anni, e ora invece...beh, scopritelo!" sorrise la Morte, svanendo con un sorriso.

E cosi Sam e Dean ripresero la corsa sfrenata a cercare di compiere l'impossibile. Salvare Jessica.

Ecco perché Sam era cosi ansioso di salvarla e cosi agitato.

Avevano incontrato Morte!






*

"Morte, uno dei quattro Cavalieri dell'Apocalisse. Dunque esiste davvero." Disse Castiel sovrappensiero.

"Già...io e Sam non ne abbiamo più parlato...era decisamente troppo da affrontare e poi ci sentivamo in colpa perché, se le avessimo creduto, forse..."

"Oramai il suo destino era segnato, Dean." Disse Castiel cercando di consolarlo.

"E il nostro? Il nostro qual è?"

"Lo sai. C'è scritto. Tu sei la metà mancante di Sam. È molto importante questo, Dean. Qui c'è scritto che il vostro amore è cosi forte da scacciare la maledizione, da salvarlo. Crowley mi ha detto che da quando state insieme, lui non ha più avuto incubi."

"Crowley ti dice molte cose, a quanto pare." Disse Dean.

Castiel arrossi.

"Cas, non sono l'esempio della moralità in persona...vado a letto con mio fratello, sono innamorato di mio fratello...ma Crowley? È un demone, amico, una persona malvagia, e tu...."

"Sono un angelo. Lo so, Dean. Non sono esattamente un angelo, però, come lui non è completamente malvagio, e forse posso salvarlo..."

"Davvero credi questo?" Dean era molto scettico

"Devo almeno provare..."

"Raccontami com'è iniziata!"

"No, abbiamo cose più urgenti da sbrigare...e poi devo farti vedere altro, che forse ti convincerà definitivamente del tuo grande ascendente su Sam."

"Ok, ma questo discorso è solo rimandato!"

"Bene, ora andiamo al laboratorio di Alistair. Dovremmo tornare a Palo Alto, Dean. Useremo il teletrasporto, ma tranquillo, non ci metteremo molto."



*

Castiel aveva portato Dean nel laboratorio di Alistair. Stava nei sotterranei, che erano bui e freddi.

Che razza di posto pensò Dean.

"Sei riuscito a sentire Sam?" chiese Castiel.

"Ho cercato di chiamarlo ma non mi risponde. Sono molto preoccupato, Cas!"

"Non importa, credo di sapere comunque dove si trova." Disse Castiel alzando la mano davanti alla porta del laboratorio di Alistair.

La serratura si illuminò di una luce azzurra, e Castiel riusci ad aprire la porta.


"Wow, non mi abituerò mai ai tuoi poteri, amico." Disse Dean allegro.




*

Entrarono nel laboratorio. Era tutt'altro che ordinato.

Una confusione di libri, scatoloni e altre mille cianfrusaglie.

Guardarono un po' in giro, e Dean non capiva perché Castiel avesse voluto portarlo in un posto del genere.

"Cas, cosa stiamo cercando qui? Un altro libro?" chiese.

"No." rise Castiel. "Stiamo cercando qualcosa di più...etereo. Come un'essenza, un'energia...ecco, li, su quella scrivania!"

"Cas...ma che cavolo...?" chiese Dean, avvicinandosi.


Si avvicinarono alla scrivania di Alistair.

"Guarda, Dean." Disse Castiel indicando il tavolo annerito e bruciacchiato in un punto.

"Beh? Ci saranno cadute delle sigarette contro."

"Non è il momento di scherzare. Indica qualcosa di brutto! E guarda questi appunti." Disse poi prendendo un quadernetto dai cassetti della scrivania.



"Stavo aspettando. La pazienza non è mai stata una delle mie virtù. Ma quella sera valeva la pena di aspettare. Se tutto fosse andato come previsto.....

Ero seduto alla mia scrivania, con le mani intrecciate, in attesa....
Dopo quello che parve un secolo, eccolo finalmente....

Il grido di disperazione del prescelto..... o forse sarebbe stato più corretto dire le grida.....
Grida....pianti.... ed eccolo li, che fluttuava nell'aria, diretto verso di me, una sottospecie di fumo grigio-violaceo.....la disperazione del prescelto, la sua essenza....

Tesi le mani, avido di toccarla, di prenderla.....
Ma nel'istante in cui ci provai, il fumo si ritrasse come fosse stato colpito da una violenta scarica elettrica, come se fosse stato vivo.....e poi schizzò via, come se fosse stato un uccellino spaventato. O magari un tappeto volante.

Rimasi a bocca aperta. Che cosa diavolo era appena successo?"







"Cas, che cos'è questa roba inquietante??" chiese Dean, tremando.

"Devi dirmelo tu, Dean." Rispose Castiel. "Alistair era convinto che Sam dovesse far parte del suo folle progetto di creare una squadra di ragazzi speciali, che si sarebbero dovuti chiamare i prescelti. Probabilmente si riferiva a lui. Ricordi un particolare caso in cui Sam sembrò collassare e poi stare immediatamente meglio?"

"No, io non lo so...non....aspetta...al Lunapark, quando vide Jessica tradirlo con un bellimbusto...crollò a terra, singhiozzando, lui..."




Diversi mesi prima.....

"smettila di fare la vittima sacrificale...tu pensi che io sia una sgualdrina..."

"non lo pensavo davvero..... prima....." disse Sam , continuando a trattenerla con le spalle

Jessica lo guardò con odio, per poi dirgli scandendo le parole :

"preferisco essere una sgualdrina, che la tua ragazza " disse Jessica, con due lacrimoni che gli scendevano giù per le guance

Sam gli tolse le mani di dosso, era in ginocchio in quel momento, cosi come Jessica , che guardò per terra.

"perdonami " gli disse, piangendo

"non posso...." Disse Sam , senza guardarla, lo sguardo ancora fisso sul pavimento


Jessica si alzò senza dire niente, proprio nel momento in cui arrivò Charlie.

"che diavolo succede qui?" chiese lei vedendo Sam in ginocchio, e Jessica piangente, i capelli tutti spettinati e gonfi

"Chiamami un taxi, Charlie, per favore..." disse Jessica.

Charlie cercò di toccare Sam o di chiamarlo, ma Sam la respinse, e Dean gli disse di lasciarlo stare per un po', e lei annui

"coraggio fratellino, andiamo"

"No" disse Sam scuotendo la testa.

"ok...ok....restiamo qui ancora un po'...posso restare qui con te, se non ti do fastidio, che ne dici?" gli chiese Dean accarezzandogli il viso. Quando Sam non fece cenno di mandarlo via, si avvicinò ancora delicatamente, e lo abbracciò, mentre Sam continuava a singhiozzare contro la sua spalla .




Mentre Dean ricordava quei momenti, ebbe una visione talmente potente da lasciarlo senza fiato. chiuse gli occhi colpito da quella forza e davanti a lui gli sovvennero delle immagini....

Immagini che conosceva già. Lui che consolava Sam che piangeva per via di Jessica. Loro due abbracciati.

Rivide lo shock che aveva colpito il suo volto nel vedere Sam crollare a terra cosi, di come si era spaventato, di come aveva quasi creduto che stesse per avere una crisi di nervi.

E poi rivide Sam tranquillizzarsi di nuovo tra le sue braccia.

Poi sovvennero altre immagini. Immagini che non erano ricordi.

Alistair che seduto alla sua scrivania cercava di afferrare qualcosa. Un fumo grigio – violaceo.

Era davvero la disperazione di Sam?

La trovò meravigliosa, nonostante tutto. Trovava che ogni cosa di suo fratello fosse meravigliosa.

E quell'infame viscido voleva rubargliela! Voleva rubare la sua essenza, la sua anima!!

La rabbia di Dean si tramutò in stupore quando vide quella specie di fumo fare dietrofront e schizzare indietro alla velocità della luce, e lo stupore sul volto di Alistair.




Apri gli occhi, e si accorse che Castiel lo stava sorreggendo.

"Oddio...che succede?" chiese Dean.

"Lo chiedo a te, ad un tratto le tue forze sono venute meno, e saresti stramazzato al suolo se non ti avessi trattenuto."

"Cas..."

"Avresti potuto romperti le ossa!"

"Cas..."

"Dico, vabbè che sono in grado di riparare le ossa rotte, ma non mi sembra il caso di..."

"Cas."

"Che c'è??"

"Ho visto...delle cose.."

"Che cosa hai visto?"

"Ho rivisto quando Sam è crollato a terra piangendo, consolato da me perché aveva sorpreso Jess con un altro. Ho visto Alistair cercare di approfittarne, di rubare letteralmente la sua disperazione, o la sua essenza...non lo so! Ho visto la sua essenza. Alistair cercava di prenderla, ma è scappata via all'improvviso come se avesse ricevuto una specie di richiamo!!"

"Eri tu, Dean. Tu l'hai salvato. Sam è riuscito a contrastare Alistair per merito tuo, tu gli hai dato la forza!"

"Cas, non so se..."

"Guarda. Volevo che lo leggessi solo dopo aver visto questo. Speravo che portandoti qui sarebbe successo qualcosa!" chiese, porgendogli altri fogli.

"Ma Cas, io non ho...non ho mai avuto visioni come mio fratello. "

"Erano solo sopiti i tuoi poteri, Dean. Tu e Sam avete lo stesso sangue e quindi anche gli stessi doni. Leggi."




Dean lesse:

Non puoi dividere quello che l'Universo ha deciso che deve essere unito
Più cercherai di spezzarlo e più otterrai solo di renderlo più forte



"Io non capisco..." disse Dean.

"Non capisci? Oh, Dean, è cosi chiaro!! È questa la parte finale della vera Profezia!

Tutto il suo corpo ne è attratto come una calamita, soffrendo per la separazione, anche se la sua mente non ne è cosciente...

ma il suo corpo brucia....

per la perdita e per quello che è destinato ad essere


Sam è soprattutto diviso tra la scelta tra bene e male

Lui va contro la sua natura,di fondo ricerca l'amore, lo brama, e potrebbe per teoria riversare questo suo profondo desiderio di essere amato , nella sua metà, in un modo viscerale

Se dovesse per incidente di percorso, venire ricambiato,
verrebbe meno al suo destino, a quello che è destinato a diventare
la Storia cambierebbe....
Non puoi dividere quello che l'Universo ha deciso che deve essere unito
Più cercherai di spezzarlo e più otterrai solo di renderlo più forte "


"Cas...."


"Sam ha sofferto per la vostra separazione, Sam è combattuto tra bene e male, ma internamente desidera solo essere amato, è una fame vorace la sua, e solo l'Amore può salvarlo, ma non un amore qualunque, Dean. L'amore della sua anima gemella. Un amore che va anche oltre la maledizione. I discendenti di Caino non si amano, si odiano, oppure uno ama l'altro, ma l'altro non lo corrisponde. È per questo che dice: se dovesse per incidente di percorso, venire ricambiato, la Storia cambierebbe"

"Mmm...e l'ultima parte? Non puoi dividere quello che l'universo ha deciso che deve essere unito...aspetta, sta parlando di...nostra madre..." disse Dean.


"Si, dai, ci sei vicino..." disse Castiel incoraggiandolo.

"Nostra madre ci ha separati, ma l'Universo ha stabilito che dovessimo stare insieme, non ha importanza se odiandoci o uccidendoci, ma dovevamo vivere insieme, non separati, e lei facendo questa scelta, ha cambiato le carte in tavola del destino!"


"Più cercherai di spezzarlo e più lo renderai più forte. Vostra madre per proteggervi ha deciso di separarvi, e forse anche un po' perché era sotto ricatto da Alistair, ma quello che non sapeva, è che l'Universo ha sempre pronta una controreazione a quello che si cerca di fare per combattere e contrastare il destino. Voleva separarvi, ma se il vostro destino è di restare uniti, se l'Universo l'ha deciso, il legame tra voi è destinato a ritrovarsi entro strade inimaginabbili, trasformando la materia in un'altra materia. Quello che doveva essere odio, è diventato amore!"



Dean si fece triste tutto a un tratto.


"Quindi il nostro amore...è solo dovuto alla separazione? A una sorta di...mutamento del nostro codice genetico del destino"


"No, Dean." Lo consolò prontamente Castiel, vedendolo sull'orlo delle lacrime. "Quelle sono le vostre emozioni, i vostri sentimenti. La Profezia e gli ingranaggi del destino possono modificare il vostro destino e annullare la maledizione che vi costringe ad odiarvi, ma non possono spingervi ad amarvi, quello no. Dimentichi che è il vostro destino naturale, amarvi! Quello che impediva i discendenti di farlo, era la maledizione, ma una volta tolta quella, rimane solo l'amore, che se non è più ostacolato dalla maledizione, è amore e basta, ma anche qui, la Profezia non vi costringe a trasformare questo amore spirituale infinito, in amore carnale e romantico. Quella è solo una vostra scelta! Cosi come lo è stata quella di Caino e Abele."

Dean abbracciò fortissimo Castiel, con le lacrime agli occhi.

"Devi trovare Sam e dirgli tutto, prima che faccia qualche pazzia. Ho come l'impressione che lui sia troppo spaventato dalla maledizione per rischiare di stare ancora con te pur sapendo che c'è il rischio di farti del male, e sapendo che non è abbastanza forte da lasciarti..."


"Potrebbe arrivare a fare qualsiasi cosa per stare con me, senza farmelo, anche spegnere i suoi sentimenti!!" realizzò Dean. "Cazzo, Castiel, riportami subito indietro. Dobbiamo trovarlo! Devo dirgli che non esiste più nessuna maledizione, che noi l'abbiamo spezzata!!!"















  Finalmente sto concludendo diverse cose lasciate in sospeso durante l'inizio di Profezia!!

Se non ricordate alcune parti, i capitoli che potete rileggere, a cui faccio riferimento sono: il capitolo 5 (brevi accenni ) il capitolo 6, il capitolo 13, mentre il capitolo 35 e 39 affrontano la questione di Jessica che vede la Morte e che ho cercato di spiegare in questo capitolo com'è finita!!


Per il resto, non volevo che sembrasse che John si era fatto da parte e che Dean se ne fregava proprio...e forse ritornerà! La bromance di Cas e Dean spero vi sia piaciuta, cosi come il colpo di scena sulla maledizione e su tutte le altre rivelazioni :)))

Ps ho cercato di spiegare meglio che ho potuto come l'amore di Dean e Sam fosse destino, ma allo stesso tempo una loro scelta, e non forzata da esso!   


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