56. L.R - atto nove - tu sei per me l'Amore

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Caino stava tornando alla capanna, dopo esser stato con Lilith. Era notte fonda e tutti dormivano.


Caino guardò suo fratello Abele dormire per terra, su dei vecchi stracci. La veste leggera che portava, non gli copriva del tutto la schiena. Gliela accarezzò. E poi appoggiò la testa contro la sua schiena. "mmm..." gemette Abele nel sonno.

"Schhh. Dormi, fratellino. Dormi. " gli sussurrò Caino, facendogli una carezza sul viso, e Abele si riaddormentò.


Il mattino dopo, Adamo ed Eva stavano preparando la colazione fatta di cereali e avena e pane e latte bianco.

Abele stava facendo colazione. Caino raggiunse tutti dopo qualche minuto e andò subito ad abbracciare Abele, che non disse niente, ma rischiò di strozzarsi con il pane.

"Caino, lascia mangiare tuo fratello." Disse Eva. Caino sbuffò, ma lo lasciò andare. Abele gli diede un buffetto sulla guancia per rabbonirlo.



Abele aveva finito la colazione, ed era in piedi vicino alla capanna. Aveva preso un altro pezzo di pane e l'aveva intinto nel pentolone di latte, quando subi un altro attacco da parte di Caino, che lo abbracciò da dietro, sollevandolo.

Abele rise e gli fece dare un morso al pane bagnato di latte, che Caino non rifiutò.







*

Caino e Abele stavano sempre insieme durante le giornate, eccetto quando Abele spariva, e Caino non era tanto contento della cosa.

Un giorno, infatti, lo sorprese a bagnarsi nel laghetto.

"Ti stavo aspettando da ore." Gli disse.

"Dovevo lavarmi." Disse lui, uscendo dal laghetto e profumandosi con delle erbe particolari di alcuni cespugli. Se le strofinava addosso.

"Preferisci il lago e delle erbe a me?" chiese Caino sorridendo, ma un po' infastidito.

"Coglione!" disse Abele, e lo spinse. Era raro che si lasciasse prendere dalla rabbia. "Se proprio vuoi saperlo, mi rendo più pulito per te. Per non ammorbarti con la puzza!!"

Caino rimase un po' sorpreso, e poi disse: "Scusa, ma odio doverti dividere con il lago, con l'erba...con tutto!"

"Allora odierai anche l'aria che respiro!"

"No, se respiri attraverso di me!" gli disse Caino, baciandolo affannosamente.


Ciònonostante Abele ricambiò il bacio. Amava Caino. Si amavano.

E quella possessività sembrava ad entrambi cosi giusta. Naturale.


"Non rivestirti. Voglio fare l'amore."

"Come hai detto?" chiese Abele stranito.

"Che c'è che non va?"

"Tutto. Hai appena definito il "sesso", "fare l'amore?"

"Si. Credo di si. Non so perché l'ho detto."

"Beh. È un po' strano. Nessuno sa cosa sia, e tutti vogliono scoprirlo. Anche lo stesso Dio. E tu hai appena dato una nuova definizione. Secondo te, quando si fa sesso, si crea l'amore??" chiese Abele, perplesso da quella nuova scoperta.

"Non so se è cosi per tutto il sesso. Con Lilith non lo è. O almeno non credo."

"La ami??"

"No. non come amo te. Sono solo contento di quello che faccio con lei."

Abele gli prese la faccia e lo guardò. "Sei...contento? Non ti basto io?"

"Si, ma che domande sono?"

"Se ti basto, potresti non andare più con lei? Non toccarla mai più?"

"Penso che..potrei farlo, ma perché devo?"

"Perché tu dici che non vuoi dividermi neanche con il lago e l'erba e la terra. Io invece non voglio dividerti con lei."

"Ok, amore. Se è quello che desideri, lo desidero anch'io."

"mi hai chiamato AMORE???"

"Si..."

"Tu sei pazzo. Chiami AMORE qualsiasi cosa facciamo insieme, ora anche me!" rise Abele.

"E questo dovrebbe farti capire TANTE cose. Tu sei per me l'AMORE!" gli disse Caino, baciandolo ancora, mentre Abele gli metteva le braccia al collo.



"Abele?" disse ancora.

"Mh?"

"Anch'io voglio profumarmi per piacerti di più." Gli disse, prima che Abele lo riattirò a sé per un altro bacio.



In realtà non avevano troppo bisogno di queste cose. Erano esseri immortali e perfetti, creati da Dio, e quindi non conoscevano il decadimento della pelle o altre rovine del proprio fisico. Non del tutto. E potevano sopravvivere con lo stretto indispensabile. Solo che, da quando i loro sensi si erano fatti più accesi, potevano sentire gli odori, e scoprirono che se curavano il loro corpo in maniera particolare, era più gradevole per gli altri.





*

Caino disse a Lilith che non ci sarebbero stati più incontri amorosi tra di loro, perché voleva riservare ad Abele tutte le sue attenzioni.

"Come puoi??? Dopo tutto quello che ho fatto per te? Io ti ho insegnato quello che sai!!"

"Perché te l'ha insegnato qualcun altro, e tu l'hai poi fatto a me." Disse perplesso.

Lilith rimase senza parole. "Quindi non dovresti rimanerci male se io faccio lo stesso." Disse Caino facendo per andarsene.

"E se Abele facesse la stessa cosa con qualcun altro??? Non dovresti rimanerci male!" lo sfidò.

Caino si voltò e scuro in viso, le disse: "Abele non lo farebbe mai. Mi ama, e mi ha giurato eterna fedeltà. Ce lo siamo promessi." Disse.

Lilith rise. "Vedremo quanto sarà eterna!" gridò, mentre Caino se ne andava.

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