Sam e Dean si materializzarono in un motel assieme a Caino e Abele. La prima cosa che videro fu Castiel che stava dormendo sul letto.
"Cas!" lo richiamò Dean.
Castiel si risvegliò con un grido soffocato.
"Pensavo che gli angeli non dormissero." Disse Sam.
"Dean, Sam....state bene??"
"Si...beh, è bello constatare che ti dai ai pisolini pomeridiani invece di perdere la testa a cercarci." Disse Dean, alzando le sopracciglia.
"Mpf...quelli "disse, indicando Caino e Abele "Sono irrintracciabili agli angeli, figurati ai mezzi angeli come me!"
"I figliol prodighi sono ritornati?" disse Crowley, emergendo a torso nudo dalla doccia e con solo un accappatoio bianco addosso.
"Cavatemi gli occhi." Disse Dean.
"Un demone in bianco...interessante..." disse Caino.
"Sapevamo ovviamente che non eravate in pericolo..." si difese Castiel.
"Ah si? E come?" chiese Sam sorridendo sarcastico.
"Avete seminato di tracce il vostro passaggio, cuccioli. Vi abbiamo inseguito finchè potevamo, ma voi eravate sempre troppo veloci. Sapevamo comunque che stavate bene ed eravamo certi che sareste tornati da noi." Disse Crowley, vestendosi in bagno.
"Sapete anche per cosa siamo venuti, vero?" chiese Caino.
Castiel fece una faccia smarrita.
"Il libro." Sospirò Abele.
Castiel fece una faccia ancora più confusa.
"Dobbiamo ridarglielo, Cas. Appartiene a loro." Spiegò Dean.
"Non è esatto. Appartiene a Nostradamus...ma va bene. " disse Castiel, andando a prenderlo.
"Cas, che fine ha fatto Alistair?" chiese Sam.
"In prigione! Inaspettatamente sono intervenuti degli...angeli...ad aiutarci e sono riusciti a..ehm..." disse Castiel, rendendosi conto di aver parlato troppo.
"ANGELI?? E ce lo dici cosi? Che cos'hanno detto? Hanno chiesto di ehm...noi...o loro?" chiese Dean.
"Non capite cosa sta succedendo, vero? Siete proprio tonti. " disse Caino. "I begli angioletti vi cercano. È per questo che l'angioletto e il demone qui, non si sono sbattuti tanto per cercarvi."
Dean e Sam impallidirono.
"Che cosa vogliono da noi?" chiese ancora Dean.
"Probabilmente vogliono solo discutere con voi di tutta questa storia della maledizione spezzata e del vostro...rapporto.." disse Castiel.
"Hanno cambiato idea su di noi?"
"Ehm...temo di no..." disse Castiel.
Dean si afflosciò al pavimento.
"Ehi...non c'è alcun motivo di stare cosi in ansia. Cavolo, avete rotto la maledizione! Direi che con questa cosa andrete dritti in paradiso senza storie...non mi viene in mente nient'altro di cosi grande che possa influire cosi e loro non potranno farvi niente. Siate contenti, avete sconfitto Alistair, avete sconfitto la maledizione e siete insieme." Disse Castiel, inginocchiandosi davanti all'amico a dargli conforto.
"E in attesa di giudizio da parte di uno stuolo di angeli sputasentenze....e a te che cos'hanno detto, Castiel? Vi hanno...fatto la morale?" disse Dean, indicando lui e Crowley.
"Beh..insomma...hanno detto parole poco carine...soprattutto a lui..." ammise Castiel, mentre Crowley prese finalmente la parola.
"Ehi, ragazzuoli, vi state mangiando questo libro con gli occhi! Lo volete o no?" disse a Caino e Abele, provocandoli.
Caino e Abele, orgogliosi, fecero finta di niente, mentre Crowley ridacchiava.
"Va bene....forse ci siamo sbagliati. Non interessa a loro." Disse Crowley, facendo cenno di buttare il libro nelle fiamme del camino.
Uno scatto fulmineo e Caino si materializzò proprio davanti al camino, rubandoglielo di mano.
"Ehi." Disse lui.
"Idiota." Disse Caino.
Crowley continuò a ridacchiare.
Abele e Caino si sedettero su una sedia, Abele seduto in braccio a Caino, mentre sfogliavano il libro.
Sam, Dean, Castiel e Crowley, li fissarono per un po' in silenzio.
Le due divinità si scambiavano di tanto in tanto, un bacio o una carezza, dopo aver letto qualche frase in silenzio.
"Beh, sono...ehm...piuttosto dolci...." Disse Sam, sottovoce.
"Possiamo sentirvi...siamo delle divinità!" disse Caino, divertito.
"è tutto vero quello che c'è in quel libro?" chiese Castiel.
"Mmm...a parte qualche esagerazione qua e là e la tendenza naturale dell'essere umano a romanticizzare qualsiasi cosa, direi che si, è abbastanza fedele alla realtà." Ridacchiò Caino.
"Quindi hai davvero fatto mangiare la mela ad Abele, dopo averlo quasi ucciso?" chiese Dean.
"Hai davvero maledetto l'intera umanità, per amore?" chiese Sam.
"Ehi...mio fratello non sapeva che sarebbe successo." Lo difese Abele.
"Ma in ogni caso rifarei tutto, per salvargli la vita." Disse Caino, facendo gli occhi dolci ad Abele.
"Sapete che è anche grazie alla vostra scelta scellerata che esistiamo noi, vero?" chiese Crowley, provocandoli.
Caino si morse il labbro. "Lo sappiamo e ci dispiace. Ci dispiace di aver portato il male sulla Terra, ma, se non l'avessimo fatto, probabilmente tu ora non esisteresti e neanche il tuo amore con Castiel, esisterebbe."
Castiel e Crowley si fissarono.
"Quello che stiamo cercando di farvi comprendere è che non ha importanza quanto male c'è sulla Terra...quello che conta è come è iniziato tutto.L'azione primaria...e l'azione primaria è iniziata con l'AMORE...quindi alla fine tutto finirà con essa. Tu dovresti essere l'incarnazione del male puro, eppure, sei capace di amare....di amare addirittura un angelo. Voi potete essere, dopo Dean e Sam, quelli che possono cambiare le cose qui. ecco perché gli angeli hanno paura." Disse Abele.
"In tutto questo è possibile che Dio non dica niente? Che pensa lui di tutto ciò??" disse Dean.
Caino e Abele sospirarono.
"Da secoli, gli uomini si domandano infinite cose su Dio...non credevamo che saremmo stati proprio noi a dover dare la risposta." Disse Caino.
"Parlate, per favore." Disse Sam.
Fu Abele a farlo.
" Non è facile. Dio vive da più millenni di quelli che potreste immaginare e il tempo l'ha cambiato e plasmato sempre di più. Secoli e secoli di peso del mondo su di sé sono...beh...tanti... è trascendente...aldilà dello spazio e del tempo...si manifesta raramente, come un'alone luminoso di luce o come sfera danzante...non si può parlare con lui, semplicemente perché gli angeli faticano a capire la parola dell'Uomo, figurati quella di Dio...non si preoccupa dei problemi del pianeta, di questo mondo o degli infiniti mondi! A lui interessa solo la parte spirituale di tutto...il perdono in vita, la crescita interiore, la rinascita, l'evoluzione dell'uomo, la maturazione...ma anche tutte queste cose, se ripetute all'infinito, finiscono per interessargli sempre di meno...un circolo continuo che non finisce mai...quando finirà? Qual'era il senso di questo inizio? Arriva un punto in cui perfino un dio arriva a non ricordarselo più."
"Un dio in piena crisi esistenziale?" disse Dean, cercando di non ridere.
"Tutto questo è...ehm..molto interessante..ma cerchiamo di non perdere il punto della questione. Insomma, Dio avrà pur saputo della maledizione spezzata, no? " chiese Castiel.
"E non dimenticate il nostro piccolo problema sul finire all'inferno!" disse Sam.
"Pensate che sia cosi facile chiedere a Dio qualcosa? " chiese Caino. "Pensate che basti solo chiedergli un parere? Guardate noi. Siamo riusciti a nascondere la nostra esistenza per millenni. Dio non vuole farsi trovare e non si fa trovare. Capita sovente che senti parlare di lui per via di qualche miracolo o visione, ma raramente ha qualcosa da dire. Avrà saputo certamente di queste cose, ma se non vuole farsi trovare, non lo farà...per l'appunto, noi abbiamo parlato con Dio...e non ci riferiamo ai tempi della Creazione."
Sam, Dean, Castiel e Crowley li guadarono sorpresi.
"A volte...è venuto a farci visita. Ci ha chiesto perdono. Ci è scappata qualche lacrima. Da parte di tutti e tre. Fu molto...ehm...emozionante e struggente." Disse Abele.
"Come...avete fatto ad avere dei discendenti?" chiese Castiel.
"Ehm...Cas...c'è qualcosa che dovresti sapere..." disse Sam.
"Nostradamus è nostro figlio." Dissero Caino e Abele in coro.
"Che coosa???" chiesero Crowley e Castiel contemporaneamente.
"è per questo che ha potuto scrivere questo libro. È per questo che aveva il grande dono delle visioni e di poter vedere il futuro." Disse Abele.
"Per due uomini è impossibile avere dei figli, anche per delle divinità...ma noi...avevamo un metodo nostro per...assicurarci dei discendenti. Era quello che più ci premeva. Non davamo peso alla maledizione. Ci amavamo e volevamo che il nostro amore continuasse a vivere attraverso degli...eredi..." disse Caino.
"Nessuno di noi due però desiderava davvero andare con qualcun altro per averli...e quindi la...possessione...sembrava essere la strada più facile. Sceglievamo persone che desideravano disperatamente avere dei figli e..." disse Abele, vergognandosi un po'.
"Non ci credo! Questo è troppo anche per me." Disse Crowley.
"Noi...DOVEVAMO...voi non capite. Pensate che sia un capriccio...eravamo...costretti! La maledizione era che la nostra stirpe sarebbe stata maledetta...ma...l'unica persona con cui Caino aveva avuto rapporti sessuali era Lilith. Non rimase incinta e divenne un demone per aver contribuito alla caduta di tutto. In un modo o nell'altro la maledizione avrebbe dovuto compiersi." Disse Caino.
"Avete appena detto che lo desideravate..." disse Sam perplesso.
"SI. Si. Dentro di noi lo desideravamo anche. Volevamo che la nostra stirpe proseguisse. Speravamo che non sarebbe stata tutta corrotta." Disse Abele.
"Come...avveniva il concepimento?" chiese Dean esterrefatto.
"Beh...ecco... Spesso bastava impiantare il proprio seme nel corpo della donna, ma è una cosa abbastanza difficile da fare senza un...atto sessuale... e quindi il più delle volte.... Ehm...immaginati una coppia....immaginati io dentro il corpo dell'uomo e Abele dentro il corpo della donna...perché lui è adatto a fare la donna..."
"Ehi..." si lamentò Abele.
"BASTA. NON VOGLIO SENJTIRE ALTRO. Tra tutta questa combriccola, siete di certo i più blasfemi!" disse Castiel.
"Come mai Nostradamus aveva poteri magici? È l'unico ad averli avuti?" chiese Dean.
"Dean!" si lamentò Castiel.
"Si e c'è un perché." Dissero Caino e Abele d'un tratto facendosi piccoli piccoli.
"Ok...credo che ci pentiremo di averlo chiesto...ma...perché?" chiese Sam timoroso.
"Per...scegliere chi dei due dovesse essere il donatore, di solito ci...consultiamo...ma..quella volta, non l'abbiamo fatto. Non ricordo neanche bene il motivo. Quella donna era cosi disperata...e io e Abele eravamo temporaneamente lontani, per chissà quale motivo...la incontrammo a orari differenti...la sua disperazione e solitudine ci attirò come una calamita...arrivai prima io, poi Abele... incredibilmente i nostri due semi si incontrarono e si fusero....per poi unirsi con..."
"Basta, basta, vi prego...abbiamo capito." Dissero Sam e Dean, sconvolti.
"Quindi...Nostradamus è il vero figlio di Caino e Abele." Disse Crowley.
"Si..beh, non che gli altri siano figli di..." cominciò Caino.
"Via, padre, più garbato!" disse una voce.
All'istante si materializzò un vecchio con una barba marroncina.
"NOSTRADAMUS??" gridarono tutti.
"In persona o se cosi si può dire. Sono venuto ad avvisare i miei pro – pro – pro nipoti, che sta per arrivare loro padre a prenderli, tra circa dieci minuti." Disse Nostradamus con un sorriso a trentadue denti.
Note dell'autrice:
Questo capitolo è il delirio assoluto ahhahh
ma in realtà sono sollevata xd ad una prima lettura sembrava peggio xd mi dispiace e chiedo scusa per il trash che circonda tutto il fattore della discendenza ma non c'erano altri modi altrimenti per spiegare tutto il fattore della discendenza xdAnche il riferimento a Dio non vuole essere offensivo, quindi spero che nessuno si infastidisca... ma mi sembrava giusto in tutta questa confusione di angeli e divinità, che chiedessero..sarebbe parso strano il contrario :)
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)