Castiel si tolse la maglietta per non strapparla e fece vedere le sue ali a Sam e Dean....
Era una cosa inspiegabile. Fino a poco prima Castiel sembrava un comune essere umano, come loro, e tutto a un tratto...dispiegò queste fantastiche ali, bianche perlacee, ma con un riflesso dorato.
Erano magnifiche, e ampie...e con dei riccioli teneri alle estremità.
Sam e Dean chiesero se potevano toccargliele, timorosi e un po vergognosi.
Castiel rise e li incoraggiò.
Le sfiorarono appena, ma all'istante videro le ali tremare al loro tocco, e si scansarono, timorosi di avergli fatto male.
"Non vi preoccupate...è che non sono abituate a un tocco estraneo. Io e Anna ce le tocchiamo sempre. Riprovate."
Dean e Sam riprovarono, e quando videro che le ali stavano ferme, si fecero coraggio, e le toccarono con più disinvoltura. Erano cosi morbide...
E poi videro le ali muoversi appena sotto il loro tocco. Curvarsi.
"Oddio..che fai Cas?" chiese Dean, sorpreso.
"Non posso controllarlo. Credo che facciano le fusa..." disse Castiel imbarazzato.
"le ali sembrano avere dei piccoli nervetti..." constatò Sam, tracciandole con il dito.
"Ovvio. Non sono mica finte. Mi passano attraverso la schiena." Disse Castiel, facendo vedere ai fratelli come le ali si chiudevano in un'apertura che però non si poteva vedere, perché coperta dalle ali.
Quando i fratelli provarono a scostare le ali, Castiel li scostò.
"No, per favore. Non fatelo. Le ali sono attaccate alla mia schiena, come una seconda pelle. Mi sono cucite addosso dalle estremità."
I fratelli capirono. Tirargliele troppo avrebbe potuto fare male all'angelo.
"Come fai a ritirarle?" chiese Sam, in soggezione.
"Beh, è facile. Cosi." Disse, e in quel momento, si curvò, e le sue ali si ritirarono dentro di lui.
"Ti fa male?" chiese Dean, sorpreso.
"Affatto. È come una seconda pelle. Ve l'ho detto."
"E possono anche farti...volare...?" chiese Sam, sempre più in soggezione.
"Certo, e non ho neanche bisogno di tirarle fuori, per farlo...anche se ovviamente mi dà più libertà e fluidità nei movimenti...."
Vide che i fratelli lo guardavano in adorazione.
"Quindi puoi volare!" disse Sam.
"Non solo io...posso far volare gli oggetti....e le persone, se voglio..."
I fratelli lo guardarono basiti.
è fantastico...potresti...magari..." cominciò Dean, con gli occhi che gli brillavano.
Castiel li guardò con un sorrisino.
"Ma certo!" disse.
Alzò le mani come se cacciasse via una mosca, e Sam venne sollevato all'istante da terra.
"AHH. DEAN!!" urlò, mentre saliva sempre più su.
"SAMMY!!" urlò Dean di rimando, cercando di prendergli le mani.
Sam era salito di parecchi metri, quasi vicino al lampadario. Dean lo guardava terrorizzato.
Castiel rise, e con un altro movimento, sollevò anche Dean, che mormorò un "OOOOOH" di paura.
Castiel fece andare Dean alla stessa altezza di Sam, e poi li fece volteggiare con un altro movimento, l'uno verso l'altro, senza fermarsi.
Dean e Sam si andarono incontro sorridendo e abbracciandosi istantaneamente, quando si ritrovarono vicini.
Erano in estasi. Castiel li guardava sorridendo, e poi fece un salto, che li portò alla sua stessa altezza. Gli andò incontro, e i tre si abbracciarono insieme.
"Sono un po' gelosa!" gli fece eco Anna, a pochi metri.
I fratelli e Castiel la guardavano stupiti. Non l'avevano sentita arrivare.
Castiel sorrise e andò ad abbracciare Anna, che sorrise contenta.
I fratelli li guardarono felici, ancora abbracciati.
"Castiel ti ha raccontato proprio tutto...tutto...?" chiese Dean a disagio, una volta che scesero giù.
"Mmm...si, so del vostro...rapporto..." disse Anna, arrossendo leggermente.
Dean guardò Castiel, storcendo un po' il naso.
"avevi promesso di non dirlo..."
"L'ho fatto." Si difese Castiel. "Ma è mia sorella, è un angelo reietto come me, e in più mi aveva trovato quasi ferito a sangue su di una montagna, perché mi ero ferito da solo, per proteggervi...dovevo in qualche modo dargli una spiegazione!" Disse castiel, parlando per la prima volta di quella volta che si era inciso quei segni enochiani con il ferro rovente.
"Tu hai fatto cosa???" chiesero Dean e Sam sconvolti.
Castiel raccontò allora quello che aveva fatto. Essendo un angelo, temeva in qualche modo che la sua natura lo avrebbe spinto un giorno a tradirli, perché contrario a quella relazione, e siccome era loro amico, doveva pagare un tributo, attraverso il dolore.
Quello che aveva fatto, l'avrebbe segnato, e gliel'avrebbe sempre ricordato...il dolore era la chiave, spiegava Castiel.
I fratelli furono sconvolti da quella rivelazione. Il loro amico aveva sofferto cosi tanto...per loro. Per proteggerli.
"Anna mi trovò....fu attirata dalle mie urla...e voleva subito guarirmi...ma gli dissi di aspettare...il mio corpo doveva rimanere ancora per un po' scioccato dal dolore, affinchè fosse più forte della mente...." Spiegò Castiel.
"Tu...pensi che siamo dei blasfemi? Lo pensate?" chiese Sam, preoccupato.
"Noi no, ma siamo sempre degli angeli, anche se per metà...per natura siamo programmati al bene superiore, ma non dovete avere timore di questo..." disse Castiel con dolcezza.
"Sappiamo anche cosa sia l'amicizia e la lealtà" spiegò Anna.
"Davvero anche per te, non c'è...schifo, repulsione, qualsiasi cosa..? deve essere...dura da digerire, in quanto essendo voi..." cominciò Dean, non sapendo come continuare. Essendo cosa? Angeli? Fratelli?
Anna sembrò intuire cosa stesse pensando e rise:
"Beh, io non sono davvero sua sorella...si potrebbe dire che è come se fosse mio nipote. È come se fossi sua zia."
"Io invece per come sono fatto, andrei con chiunque. Io le dissi che la amo, ma purtroppo il nostro rapporto non può sfociare in amore, a causa di preferenze sessuali diverse"disse Castiel, alludendo chiaramente a Charlie, e facendo scoppiare a ridere i fratelli. Era chiaro che Castiel stava scherzando, ovviamente.
"Preferisco baciare Charlie, che te." Lo rimbeccò Anna, facendogli la linguaccia, e ottenendo lo stesso da parte di Castiel.
Finirono poi a parlare ancora di Alistair e di Ruby. Dean e Sam si erano già confidati con Castiel quando erano all'ospedale, e a casa con i genitori. Scoprirono che Castiel non sapeva niente di tutta questa storia. Lui aveva percepito delle vibrazioni negative da parte di quei due, ma non aveva mai immaginato che fossero dei demoni, e di certo non sapeva che Dean e Sam fossero dei discendenti di Caino e Abele. A quanto pare gli angeli avevano deciso di tagliarlo completamente fuori dalle questioni celestiali.
Ammise però di sapere che John, il padre, era un cacciatore e che presumibilmente se fosse riuscito a riunire la famiglia, avrebbe cercato di riportare i figli su quella strada.
Fece delle indagini per conto suo e scopri un giorno che la famiglia del suo migliore amico, Sam, fu segnata da una traumatica separazione, molti anni fa.
Castiel pensò subito che c'entrassero cause soprannaturali, anche considerando quello che aveva scoperto che John faceva durante tutte le sue assenze, all'insaputa di suo figlio Dean.
In qualche modo Castiel immaginò che agli angeli non sarebbe andato giù il loro rapporto...e loro erano più in pericolo di come lo sarebbero stati dei normali ragazzi, perché avendo un padre cacciatore e in procinto di cacciare loro stessi, mostri e affini, immaginò che erano di più nel mirino loro degli angeli, che chiunque altro.
Per questo decise di proteggerli e salvaguardarli, marchiandogli le costole.
Non sapeva però di tutta la vicenda di Caino e Abele.
"Okay....basta con le questioni serie, divertiamoci un po'. Facciamo una cosa divertente. Giochiamo a palla." Disse Castiel, andando a prendere una piccola palla nella cameretta dei bambini.
"E questo sarebbe un gioco divertente?" sbadigliò Dean.
Anna e castiel si guardarono con sguardo eloquente.
"Non se le regole le inventiamo noi." Disse Anna. Prese la morbida palla bianca, e mosse la mano sopra di essa. All'istante delle piccole ali si materializzarono dal nulla attaccate all'estremità della palla.
"Sai, Dean...mi è sempre piaciuto come Harry Potter sfrecciasse in lungo e in largo per acchiappare il boccino" disse Anna, incoraggiando la palla a levitare, che sembrava restia..."Sapresti fare di meglio?"
"Senza scope?" chiese Dean, ma subito se ne penti. Era dotato di uno scarso equilibrio.
"Non ne avete bisogno" disse Castiel, facendoli levitare anch'essi.
La palla appena vide i fratelli alzarsi da terra e guardarli con aria minacciosa e un po' avida, sfrecciò via alla potenza di un fulmine.
"Forza. Vediamo chi riesce ad acchiapparla!" gridò castiel, vedendo i fratelli inseguirla, con Anna alle loro costole.
I ragazzi si misero a giocare nel giardino immenso contornato da piante esotiche. Volavano basso per non farsi troppo male. Chiaramente l'incanto che permetteva ai fratelli di volare, durava solo pochi minuti, ma quando cessava, non li faceva precipitare...bensi li faceva volteggiare lentamente fino a toccare terra...come una macchina che sta per finire la benzina.
Capitò spesso che Dean o Sam stavano per acchiappare la palla, e poi quando stavano quasi per riuscirci, la *benzina * per il loro volo, finiva, e quindi l'altro fratello, Anna e Castiel, ridevano e ne approfittavano per gettarsi all'inseguimento della palla volante.
"Non vale. C'ero quasi!!" disse Dean imbronciato, seduto sul prato.
Castiel rise, dandogli altra benzina, e poi ricominciava l' inseguimento.
giocavano da un'ora ed erano tutti sudati e bagnati fradici.
Sam e Dean si tolsero la maglietta. Castiel e Anna fecero degli urletti, facendo finta di essere delle loro fans, e loro gli gettarono addosso le loro maglie, fingendo di regalargliele.
Alla fine la partita la vinse Sam. Riusci a prendere per due volte la palla!
"Voglio la rivincita, Sam!" gli gridò Dean.
Sam lo guardò con aria di sfida. "Posso batterti ogni volta che vuoi."
Sam planò giù con ultimi residui di volo rimasti, e fece un agguato a Dean, buttandoglisi addosso.
"Cosi non vale!" mugugnò Dean, mentre Sam agguantava le sue labbra.
Castiel intanto aveva tolto l'incanto alla palla, facendola tornare di nuovo una comune palla.
Anna propose una merenda in giardino, e andò a prendere del gelato in frigo.
Mentre stavano mangiando il gelato alla crema e nocciola nei bicchieri, Dean chiese ad Anna come stavano i loro genitori.
Rispose che stavano bene, e che anzi adesso doveva proprio scappare, perché aveva promesso a Charlie di andare a trovarla, prima di passare da loro.
Dean e Sam erano contenti di sapere che tra loro andava tutto bene, ma questo sollevò altre domande.
"Charlie sa di noi? Della Profezia e di...tutto il resto?" chiese Dean.
"No...ragazzi..." disse Anna, e sembrò diventare triste. Evidentemente le costava molto mentire alla sua ragazza.
"Per adesso lasciamo le cose come stanno...okay? Non abbiamo proprio bisogno di altri problemi, e poi...meno persone sanno di questo casino, meglio è! Anche per lei!" disse Castiel.
Tutti annuirono. Anna disse che ora per lei era tempo di andare. Le chiesero se prima voleva farsi una doccia, essendo tutta sudata dalla partita, ma Anna non aveva i vestiti puliti e rispose quindi, che se la sarebbe fatta a casa.
Abbracciò Castiel e i fratelli e se ne andò.
Quando Anna se ne fu andata, scese un momentaneo silenzio. I fratelli sembravano esser diventati tristi.
"Ehi, va tutto bene?" chiese loro, Castiel.
"Charlie...perché dobbiamo continuare a mentire a tutti? quando finirà tutto questo?" chiese Dean, stringendo il fratello a sé.
"Dean, i vostri genitori sanno della cosa della discendenza, avete me ed Anna che siamo due angeli, disposti a proteggere voi e anche il vostro segreto, anche quello che non potete rivelare...vi assicuro che è molto più di quello che di solito viene concesso agli esseri umani...."
"Non ci basta. Vorremmo non continuare a nasconderci come stiamo facendo...Anna è costretta a mentire a Charlie...hai idea di come possiamo sentirci noi?" chiese Sam.
"Mi dispiace, Sam...ma non possiamo andare a sbandierare i vostri segreti a tutti i nostri amici...sarebbe un enorme sbaglio! Per quanto riguarda Charlie, so che è nostra amica...ma non è intima come lo sono io...di me potete fidarvi, di altri no. non possiamo rischiare di venire traditi. C'è troppo in ballo...sono sicuro che Charlie reagirebbe istericamente riguardo alla storia della discendenza e sicuramente non digerirebbe il vostro amore. Potete fidarvi solo di me!"
Dean e Sam si sentivano un po' tristi messi davanti a quest'amara realtà, ma si sentivano confortati dall'affetto che gli donava l'amico.
Presi dalla tenerezza del momento scattarono ad abbracciarlo.
*
Essendo tutti sudati dalla partita, avevano deciso di farsi il bagno nella vasca da bagno della villa.
La vasca era grande abbastanza da permettere che ci stessero comodamente tutti e tre.
"Siete sicuri che non vi do fastidio? Io posso farmelo dopo." Disse Castiel, aspettando che i fratelli finissero di mettersi il costume per entrare in bagno.
Va bene la condivisione della vasca, ma non era il caso che fossero tutti e tre nudi. Sarebbe stato imbarazzante.
"Smettila di fare il cetriolo sott'aceto" disse Sam, entrando in bagno, seguito dal fratello, che si stiracchiò.
I fratelli avevano un fisico davvero sorprendente per avere solo 17 e 21 anni – quasi 22. Anche Castiel era abbastanza in forma, ma con un accenno di pancetta.
Sam indossava un costumino verde, Dean uno blu, e Castiel uno rosso.
"I costumi non sono nostri, ma della famiglia, quindi....mi raccomando...non..." disse Castiel, lasciando la frase in sospeso con sguardo eloquente.
I fratelli ridacchiarono imbarazzati. In un certo senso a Castiel inteneriva la loro timidezza.
Si misero tutti e tre dentro la vasca. La situazione sembrava un po' strana, ma intima. Non intima volgarmente, ma intima nel senso che li avvolgeva un piacevole tepore.
Castiel aveva dispiegato le ali, che sembravano impermeabili all'acqua e decisamente provavano senza ombra di dubbio sollievo nel momento che si immersero nell'acqua calda.
"Non gli fa male?" chiesero i fratelli, ma Castiel disse di no. le sue ali erano speciali.
La vasca era grande abbastanza da permettere che avessero un po' di libertà di movimento, e Sam nuotò verso Dean, che lo aspettava seduto sul gradino della vasca, e lo abbracciò.
Li guardò. Non voleva fare il guardone, ma erano troppo teneri per evitare di farlo. Vedeva il più piccolo abbracciare a cavalcioni il più grande, con affetto. Con amore...felice...e il più grande stringerlo forte, e sorridere.
Sam si sedette sopra Dean, ma girandosi, in direzione di Castiel. Dean lo stringeva per la vita, e Castiel li guardò sorridendo, mentre Sam giocherellava con l'acqua, calciando i piedi.
"Che bello!" sussurrò Sam in estasi, senza specificare se si riferiva al bagno condiviso, alla vasca spaziosa, o a Dean che gli spalmava amorevolmente lo shampoo sui capelli.
"In effetti è davvero bello qui." Disse Castiel, sentendosi un po' come un terzo incomodo. Sam aveva reclinato la testa all'indietro, appoggiandola sul petto di Dean, sporcandolo di shampoo. Dean non diceva niente, e dopo un pò Sam gli si sdraiò proprio addosso, abbracciandogli le gambe.
Parlarono ancora un po' della partita, e improvvisamente, inaspettatamente, Sam si staccò da Dean, per andare ad abbracciare Castiel.
Castiel era terrorizzato che Dean potesse ingelosirsi, e cercò di mandarlo via, gentilmente, ma Dean sembrava divertito.
"Guarda che poi Sam si innamora di me!" lo scimmiottava Castiel, con Sam che si aggrappava al suo collo.
Dean lo guardava sicuro di sé, anche se un po' incerto dal prolungato abbraccio a Castiel.
Sam sembrò stabilire di averlo torturato abbastanza e ricorse da lui, abbracciandolo e dandogli un bacio.
Restarono li ancora un po' a chiacchierare, con Sam che aveva poggiato la testa sul grembo di Dean, in procinto quasi di addormentarsi. Castiel vedeva Dean che gli accarezzava i capelli, e pensò che erano proprio teneri insieme e che avrebbe fatto di tutto per proteggerli.
Castiel perso in quello stato di sdolcinata tenerezza, non si accorse dei fratelli che gli piombarono addosso e pretesero di lavargli le ali. Lui cercò di ribellarsi, ma loro erano convinti a farlo. Strofinarono energicamente le ali con il sapone, che fecero senza ombra di dubbio le fusa.
"Vedi? Sono contente!" gli fece eco Dean, mentre Castiel si arrese a farsele lavare.
Cenarono e poi guardarono un po' di tele. Castiel guardava i fratelli che sembrava non riuscivano proprio a staccarsi. Addirittura si muovevano in sincrono, quando dovevano sedersi sul divano.
per tutta la durata del film, Sam poggiava la testa sulle gambe di Dean, alzandosi di scatto solo quando Castiel propose di fare uno spuntino a base di gelato e nutella!
Miracolosamente, Dean riusci a scampare alle grinfie del fratello per pochi minuti, e raggiunse castiel in cucina che preparava le porzioni di gelato.
"Sai...ne approfitto adesso che Sam, non c'è...per dirtelo. Lui è molto importante per me." Disse Dean.
"Lo so, Dean." Gli rispose Castiel.
"Lui....ogni giorno che mi ricambia, è un regalo per me. Considerato che vivo...con il terrore che tutto questo un giorno finisca..."
"Dean...gli hai detto come ti senti??" gli chiese desolato Castiel.
"No! già una volta abbiamo affrontato questo discorso...lui aveva paura delle stesse cose...e io non voglio ora scaricargli addosso tutto di nuovo...non con tutti i problemi che abbiamo ora..."
"Dean, Sam ti ama. È perso di te." Gli disse Castiel dolcemente.
"Ora è cosi, ma sarà sempre cosi?" gli chiese Dean triste.
"sono sicuro che un amore come il vostro non si può spezzare. Ora, smettila di distrarmi, o mi farai sciogliere tutto il gelato!" lo rimbeccò Castiel, facendolo sorridere.
Andarono a letto, sfiniti, verso la mezzanotte, e si sdraiarono tutti e tre in un unico letto spazioso.
"Non vi sembra ora di esagerare con l'amicizia intima?" chiese Castiel maliziosamente, mettendosi sotto le coperte. Sam era in mezzo tra i due.
"Volevi essere amico nostro? È il prezzo da pagare. Siamo molto appiccicosi." Disse Dean, dando un bacio a Sam e tirandolo verso di sé. "E non solo tra di noi." Disse Sam, guardando Castiel.
"basta che non mi chiedete di fare sesso." Disse Castiel.
"Ma come...non eri in astinenza..?" lo provocò Dean.
"Intendevo non con voi" rispose Castiel, sfottendolo.
"Beh, vorrà dire che ci consoleremo a vicenda!" disse Sam, rotolando sopra Dean.
"Ehi, guardate che cambio letto!" disse Castiel un po' impaurito, mentre i fratelli ridevano.
Dean e Sam cercarono di scucire a Castiel qualcosa di più sulla sua famiglia. Chi era suo padre? E sua madre? Come aveva scoperto che aveva le ali?
Castiel disse brevemente che non aveva mai conosciuto i suoi genitori, perché fu dato in adozione alla stessa famiglia cui sarebbe poi nata Anna..o rinata. Anna non ricordava niente di chi era, i ricordi veri e propri arrivarono solo in seguito, anche grazie alle investigazioni di Castiel. i loro poteri, come anche la loro natura, la scoprirono per conto suo, grazie a delle ricerche. I ricordi di Anna fecero il resto.
Le ali erano un qualcosa che si accorsero di possedere in seguito. Fecero qualche esercizio trovato su un libro del soprannaturale, e dopo alcuni insuccessi,finalmente ci riuscirono.
Castiel era vago nelle sue spiegazioni e i fratelli avevano l'impressione che non gli andava molto di parlare della sua vita, quindi non insisterono molto.
Alla fine fu piacevole dormire insieme. Castiel assaporava un tepore e un calore amichevole che non sentiva da tempo. Ci furono momenti in cui si rigirò nel sonno, e vide Sam accucciato stretto verso Dean, con la testa sprofondata nel suo stomaco.
Quando volse di nuovo lo sguardo, Castiel si accorse che Dean aveva coperto lui e Sam cosi tanto con il lenzuolo, che le loro teste non si vedevano più.
Forse avevano i visi vicini, pensò prima di addormentarsi di nuovo.
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)