Il mondo dei ragazzi stava crollando sotto i loro piedi, ciònonostante, l'uno pensava come prima cosa, ancora a proteggere l'altro.
"P-papà? Stà indietro." Disse Dean, cercando di far allontanare Sam.
"Voglio solo parlare. Quand'è cominciata questa cosa? Dimmelo."
"Papà..."
"DIMMEEELOOO!"
I ragazzi chiusero gli occhi.
"Da qualche mese." Disse Dean.
John li guardò. La vista che cominciava ad apparire offuscata.
"Quando, esattamente?"
Ora i ragazzi non avevano intenzione di rispondere. Non lo sapevano neanche loro. Sei mesi? O forse sette? Di più?
"DITEMELO!"
Ora Dean e Sam stavano scappando a perdifiato, senza guardarsi indietro e John cominciò a inseguirli con rabbia.
Dean sentiva Sam piangere, mentre si arrampicavano per il bosco. Non potevano fermarsi. Non poteva dire niente a Sam che potesse farlo stare meglio.
Quando l'aveva saputo? Come avevano fatto a non accorgersi di niente?
In lontananza sentivano il padre gridare loro di tornare indietro, di fermarsi e di affrontare il discorso da uomini!
Loro però avevano troppa paura. In particolare Dean aveva paura per Sam.
"Come avete potuto fare una cosa del genere!"
"Dean, tu sei il fratello maggiore. Dovevi proteggerlo, non scopartelo!"
I fratelli correvano sempre di più, cercando di non ascoltare quello che diceva.
Il padre stava per raggiungerli. Era affaticato e aveva il fiatone, ma la rabbia non sembrava diminuita.
"Papà, non fare del male a Dean, ti prego. È stata tutta colpa mia. Sono stato io a volerlo!"
"Sam, no!"
"Sono stato io, gli ho rotto le scatole fino a quando..."
"Sam, basta!" implorò Dean.
"Non separarci, ti prego!" implorò Sam.
"Sam, attento!!" gridò Dean.
"AHHHHH!!" gridò Sam.
Sam aveva messo un piede in fallo e stava precipitando giù da una scarpata. Dean si lanciò subito per cercare di fermarlo, ma appena vide che rischiava di essere trascinato anche lui sotto, fece in modo di riparare Sam, attirandolo tra le sue braccia, in modo da proteggere la sua schiena e il suo corpo, mentre rotolavano insieme giù.
John era sceso con sempre più orrore crescente e infine li aveva ritrovati a terra, mentre Dean ancora proteggeva il corpo di Sammy con le sue braccia.
*
Dean rivenne dopo un tempo indefinito. Aprì gli occhi e si ritrovò su un lettino. Dall'altra parte c'era Sammy che stava dormendo.
Aveva male dappertutto ed era pieno di bende e contusioni ovunque. Anche Sammy aveva qualche medicazione, ma meno delle sue.
"Grazie per averlo protetto." Disse John, con la voce incrinata, che suggeriva a Dean che doveva aver pianto.
"Sempre." Disse Dean, sicuro e deciso.
"non avreste dovuto scappare." Disse John triste.
"non saremmo scappati...se tu non ci avessi inseguiti." Disse Dean.
"Riposati. Dopo parleremo." Disse John.
Dean avrebbe voluto dire che avrebbe voluto Sammy vicino, che per lui era come il miglior modo per concigliargli il sonno e dovette mordersi la lingua per non dirlo davvero.
Quando Sam si svegliò, la prima cosa che fece, fu andare da Dean e passare le sue mani sulle bende, accarezzandogliele, e poi lo strinse forte.
Dean gli sorrise dolce, accarezzandogli la testa. Era un momento loro. Era perfetto così, non aveva importanza che loro padre li stesse guardando. In quel momento erano solo due fratelli che si amavano, senza etichette. Non un amore proibito, ma quello più puro, che ti fa stare male al pensiero che l'altro stia male.
Quella sera, considerato che Dean e Sam erano in grado di camminare, uscirono con John a piedi, in paese.
Si sedettero sulle panchine, mentre guardavano il fiume scorrere. Era sera tardi.
"Vi ho spaventati. Mi dispiace. Quando vi ho visti precipitare così...il mio cuore si è fermato." Sussurrò John.
Sam e Dean stettero zitti.
"Tuo fratello...ti ha protetto. Quando ha visto che sei caduto, si è buttato. Non ha esitato." Disse John, guardando Dean.
Anche Sam stava guardando Dean ora. I suoi occhi tremavano di lacrime non versate e di abbracci che si tratteneva dal dare, ora. La sua espressione tradiva l'amore più puro.
"Qualche giorno fa sono stato in un monastero...ho pregato per voi."
"Papà..." lo supplicò Dean.
"Fammi finire. Ho pregato non so neanche io per cosa di preciso, forse per me stesso, per avere la forza di affrontare questa cosa. Ho pensato a vostra madre. Lei era per l'amore liberale, ma questo...era troppo, no? chiesi ad un monaco se l'amore è sempre giusto, in tutte le sue forme e lui mi rispose che lo è, se salva, cura e guarisce."
Dean e Sam stavano per commuoversi.
"è solo che...io non capisco come sia successo. Vi siete...sentiti poco amati da me e da vostra madre? È questo??" chiese John, guardandoli.
"Papà, no! Non è questo. È complicato." Disse Dean.
"E poi credevo non foste gay!" disse John, sforzandosi di non giudicarli.
"Non lo siamo. Non siamo mai stati con dei ragazzi prima d'ora." Disse Dean.
"Forse...forse è solo affetto amplificato. La lunga lontananza vi ha unito in modi che non ci saremmo aspettati..." disse John.
"Papà, no! Mi dispiace, davvero mi dispiace se ti abbiamo deluso. Non possiamo chiederti di perdonarci, ma fingere che non...che non sia..amore...fingere che sia solo compagnia, non sarebbe sincero." Disse Sam.
John lo guardò.
"Ero destinato a diventare uno dei soldatini di Alistair. Ero maledetto dalla nascita. Solo l'amore della mia metà avrebbe potuto salvarmi." Disse Sam in lacrime.
"Basta così." Disse John.
"Papà, sappiamo che è durissima da accettare, ma ti prego, cerca di capire che non abbiamo scelto..." disse Dean.
"Ho detto basta." disse John alzandosi e dando loro le spalle.
Dean e Sam restarono zitti.
"Non so come pensavate che avrei reagito davanti a questo. Come vedete non ho alzato le mani né vi sto insultando o mortificando, ma non potevate pensare o immaginare che l'avrei presa bene. L'unica cosa, avrei voluto saperlo. Sono vostro padre, dopotutto. Quante altre cose mi avete tenuto nascosto?
Dean e Sam non parlarono.
John sospirò.
"Sono spaventato e sono molto preoccupato per voi, ma una cosa la devo dire. Quando ho visto te, Dean, buttarti di sotto in quel modo per Sam, sono stato orgoglioso dei miei figli."
Dean e Sam lo guardarono.
"Non nego di aver pensato che non so, se Sam potrebbe essere amato in un modo così, neanche se campasse cento anni." Disse John.
Ora i fratelli erano commossi.
"Anche se è proibito, anche se non lo capisco e anche se mi sconvolge, non avrei potuto desiderare amore più forte per i miei figli." Disse John commosso.
Era troppo. Dean e Sam si alzarono finalmente dalla panchina e andarono ad abbracciare il padre, piangendo tutti insieme.
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)