61. L.R - atto quattordici - l'inferno

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Caino usci dalla capanna e subito dopo scomparve con in braccio Abele

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Caino usci dalla capanna e subito dopo scomparve con in braccio Abele.

Ricomparirono entrambi ai piedi di una montagna.

Caino si era imbrattato velocemente del sangue di Abele.

Lo poggiò per terra delicatamente.




"Scusa, fratellino..non avrei mai voluto farti questo."

"mmm" gemette Abele quando lo posò a terra.



"Tieni...tieni la mela..mangiala e starai subito bene."

Abele però voltò la testa dall'altra parte.



"No! Devi mangiarla..è l'unica maniera. Ti salverà. Ti prego. " gli disse ancora.


Abele lo guardò triste e porse debolmente la mano. Caino gliela diede felice, ma prima che Abele riusci a portare le labbra alla mela, chiuse gli occhi e reclinò la testa all'indietro.

Caino senti una fitta terribile al braccio e un calore luminescente, ma non volle distrarsi.



"NO! Abele, non devi chiudere gli occhi. Devi restare sveglio! Andiamo, Abele, svegliati, svegliati, ci eravamo cosi vicini...non mollare adesso" gli disse, dandogli dei piccoli schiaffetti per svegliarlo, ma Abele non si svegliò.


NO! Non sta succedendo. Questo non sta succedendo! Noi dobbiamo stare insieme, ce lo eravamo promessi..ti ricordi? Ce lo siamo promessi. Abele! ABELE!!" disse Caino, con gli occhi lucidi.

"Tu non morirai, non te lo permetterò!!! Svegliati!" gli disse scrollandolo.






"è tutto inutile. L'hai ucciso, e sarai condannato per sempre per questo!" Disse Dio apparso alle sue spalle.

"SALVALO, TU PUOI SALVARLO. TI PREGO!" implorò Caino piangendo, ma Dio scosse la testa.

"Sei stato tu a condannarlo." Disse, e spari.




"NOOOOOOOOOOOO!" Gridò Caino e cominciò a scrollare Abele senza più timore di fargli male. Lo scrollò, e gli diede vari colpi sull'addome, totalmente sconvolto, non per la sua condanna, ma perché non poteva sopportare di perderlo.

"ABELE, NON LASCIARMI, NON LASCIARMI, DEVI VIVERE, DEVI VIVERE!!"




E Abele visse di nuovo, esalando un respiro come se fosse appena riemerso da una lunga immersione.


"Sei vivo..." disse Caino, ma capi che Abele seppur rianimato provvisoriamente da quello che aveva appena fatto, era ben lontano dallo stare bene.

Quel marchio non aveva smesso di bruciare, ma non poteva pensarci ora.

"Ti prego, mangiala!" gli disse ancora.

Abele sembrava ancora sconvolto e riluttante dal dargli retta.


"Ti prego. Io e te insieme. Ce lo siamo promessi. Te lo ricordi?"

E Abele lasciò cosi che Caino spingesse delicatamente la sua testa contro la metà della mela.




Apri la bocca e cominciò ad assaporarne il nettare, e poi con grande sorpresa di Caino, mangiò avidamente tutta l'altra metà.

Caino restò a guardarlo mentre finiva di mangiare la sua metà, e quando fini, Abele fu cosparso da un alone luminoso che lo ricopri completamente.



Cosi come ricopri anche la sua ferita. Si alzò in piedi.



L'emorragia che aveva al torace sembrò arrestarsi e Caino tirò un sospiro di sollievo, ma poi vide Abele accasciarsi di nuovo a terra.




"ABELE, NO!!!" gridò, e impallidi quando lo vide chiudere gli occhi tra le sue braccia.


"Tranquillo, Caino. Tuo fratello è solo svenuto." Disse Michele, comparso in quel momento.

"Svenuto??"

"Lascia che dorma almeno per un po'. Starà bene...guarda. Sta già guarendo." Disse, facendogli notare che la sua ferita si stava richiudendo e risanando, anche se lentamente.

"Troppo lentamente!!!" ringhiò Caino.

"Che cosa ti aspettavi? Una guarigione miracolosa?? Caino, tuo fratello stava morendo, e per colpa di una tua leggerezza! Ritieniti fortunato a non averlo perso!"

"Devo restare qua a vegliare su di lui."

"Come vuoi..allora non ti interessa di Lucifero..."


A quel nome, Caino ringhiò. Ce l'aveva avuta a morte con Lucifero fin da quando capi che era stato lui a fargli fare questo. Certo, direttamente era stata Lilith, ma se Lucifero non avesse preso di mira suo fratello, tutto questo non sarebbe mai accaduto. A Lilith avrebbe pensato poi.

"Allora, vieni a farti un giro in Paradiso?" chiese Michele

"Mio fratello...non posso lasciarlo."

"Fidati, per diverso tempo non sarà in grado di muoversi. Non scapperà." Disse Michele, intuendo la vera preoccupazione di Caino.

Caino annui e segui Michele in Paradiso.







*

Quando arrivarono in Paradiso, tutti gli angeli si mossero spaventati vedendo Caino e cercarono di dare l'allarme.

"Ho fatto uno sbaglio. Non avrei mai dovuto portarti qui." Disse Michele, mortificato.

"No. hai fatto benissimo, invece. LUCIFERO, DOVE SEI, BRUTTO BASTARDO?? FATTI VEDERE, OPPURE VERRò A PRENDERTI!"

Michele si penti una volta di più di aver portato Caino lassù, ma probabilmente potente com'era diventato, ci sarebbe arrivato da solo, per cercare Lucifero.

In Paradiso ci fu un gran fracasso. Caino distrusse due vasi di cristallo.

"PORTATEMI LUCIFERO O DISTRUGGERò QUESTO POSTO!!" gridò Caino.




"Eccomi, non c'è bisogno di fare tutto questo gran chiasso." Disse Lucifero.

Caino lo guardò con odio.

"Che succede, Caino? Il fratellino ti ha fatto arrabbiare?" ghignò.

Caino era pervaso da un furore cieco. Si rese a malapena conto che Lucifero era diventato orribile. Il suo volto era una maschera e le sue ali erano diventate completamente nere.

Quasi senza accorgersene, scaricò dei fulmini dalle sue mani e gli bruciò alcune piume delle sue ali nere.

"Ti farò rimpiangere di esser stato creato, creerò un luogo su misura per te, dove soffrirai per il resto dell'eternità, ma prima voglio che tu sappia che non sei riuscito nell'intento, bastardo. Abele è vivo!"

"Che cosa??"

"Si. Mio fratello vivrà."




Lucifero ne sembrò assurdamente sollevato. "Bene, quindi questa vendetta non ha modo di esistere, no? Possiamo dimenticare tutto ed essere di nuovo amici come prima."

"Hai cercato di farmi uccidere mio fratello!! Stavo per perderlo per sempre, e sarei stato IO quello che l'avrebbe ucciso! L'ho ferito, gli ho fatto del male!!" disse furibondo Caino, esalando un'altra scarica e mancando Lucifero.

"Che cosa c'è da perdonare??" chiese beffardo Caino.

Lucifero storse la bocca e cercò di aggredire Caino a sua volta, lanciandogli contro delle scariche di energie nere, ma Caino era troppo potente, gli saltavano contro senza fargli niente.





"Per una donna, Lucifero."

"Io la amavo! Era...era tutto per me!!"

"Per una stupida donna hai tradito un amico. Abele si fidava di te."

"Caino, perdonami, io..."

"No!" scosse la testa Caino.





In lontananza, intanto Caino aveva visto l'arrivo di Dio che seguiva la scena molto amareggiato.

"Padre! Padre, aiutami, ti prego. Sono tuo figlio. Sono tuo figlio!"

Dio chiuse gli occhi.

"Cos'è, hai paura di affrontarmi per quello che sei, viscido serpente???" chiese Caino, trasformandolo in serpente

"Se ho fatto degli errori posso rimediare...non lasciare che mi faccia del male. Voi siete i miei fratelli....Michele, ti prego...sono tuo fratello!" disse Lucifero, che anche se trasformato in animale, non aveva smesso di supplicare.

Michele si voltò.

Caino lo afferrò per la coda, con rabbia.

"Sei un essere malvagio, Lucifero. Un essere che gode nel procurare sofferenza agli altri. Beh, per te, ho in mente un posto molto speciale. Fatto su misura per te."



Lo sollevò e creò, senza sapere come, un vortice sospeso nel nulla, che andava ingrandendosi sempre di più, come un buco nero....solo che era di colore rosso.

"un posto fatto di pura sofferenza. Sarà la tua nuova casa, Lucifero!"

"No, ti prego, perdono! Perdonooooo!"

"Buon viaggio!!" disse, buttandolo in quella fornace.


"NOOOOOOOOOO!!"






Il vortice si richiuse e ci fu di nuovo silenzio.

Caino si voltò verso tutti gli angeli e verso Dio che lo guardava con durezza.

All'improvviso tutta la rabbia che l'aveva dominato, sembrò abbandonarlo.

Aveva solo una gran voglia di piangere.

Gli scappò un piccolo singhiozzo e finalmente vide il marchio che gli segnava la mano.

Era incandescente.





"Che cos'è?" chiese con voce rotta a Dio.

Dio lo guardò duramente.

"è comparso quando cercavo di salvare Abele, quando...ha chiuso gli occhi..."

"In quel momento il cuore di Abele si è fermato per pochi secondi. È stato come se fosse morto."

"Ma...ma lui...lui non..." balbettò Caino.

"Lo so, l'ho visto. Abele non è morto, ma lo è stato. Anche se per poco. Per pochissimi secondi lui è morto...per pochissimi secondi tu l'hai...ucciso, e quel segno te lo ricorda."

"No...non posso sopportare questo segno che mi ricorda questa cosa terribile...levamelo via...ti prego!"

Dio lo guardò. "Ho appena perso un figlio per colpa tua e chiedi proprio a me di guarirti?"

"io stavo per perdere mio fratello a causa di tuo figlio!!"

Michele lo tirò da parte. "Ricordati che è Dio...portagli rispetto!"

"Lasciami. Lasciatemi tutti! Siete solo dei codardi. Tutti quanti. Non avete mosso un dito per proteggere me e mio fratello dalla follia di quel pazzo! Quanto è vero che Abele è vivo, io vi maledico tutti!!"


Si levò un coro di sorpresa tra gli angeli, prima che Caino scappò via tra le lacrime.

In quel momento desiderava solo tornare da Abele.








  La frase : hai paura di affrontarmi per quello che sei, viscido serpente??" viene da Aladdin <3333  


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