Cap 3. Mary

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Tornò a casa col morale sottoterra, percependo qualcosa che non si riusciva a spiegare....appena aperta la porta, aveva questo presentimento che vi avrebbe trovato qualcosa....camminò con circospezione.

"Mamma?" chiamò

Nessuna risposta.

Ok, stava cominciando ad allarmarsi....percorse il corridoio velocemente, accorgendosi che la porta della sala era chiusa. La apri velocemente : "Mamma, che sta succ...."


Si bloccò, accorgendosi che c'erano due persone all'interno.....sua madre, seduta sul divano, che si torturava le mani, il viso provato da qualcosa che non riusciva a definire....si voltò a guardarlo, apri la bocca come per dire qualcosa, ma non ci riusci.

Il ragazzo seduto su una sedia, era un giovane ragazzo biondo, con folti capelli e occhi del colore del mare...alto, slanciato...

vestito con una camicia e jeans turchesi....sembrava un modello....e lo guardava come se avesse visto un fantasma e un attimo dopo lo fissò come a volerlo studiare da capo a piedi e memorizzare ogni dettaglio.


"Che succede?" chiese Sam. All'improvviso gli era mancata la salivazione per l'ansia....

Il modello decise finalmente di alzarsi e trovò il coraggio di parlare.


"Sam....tu devi essere Sam, vero?"


"Si...ho forse fatto qualcosa che...."


"No no" disse precipitosamente Dean.


"No... tu.... tu...non hai fatto niente, Sam...." Aggiunse Dean, abbassando lo sguardo e parlando a voce bassa, incerta, quasi tremante.

Sam percepi quel tono cosi struggente e dolce, che dovette farsi autoviolenza su sé stesso per non correre a consolarlo.

"Sam, io....sono Dean. Dean Winchester. Tuo fratello."

Sam spalancò gli occhi e la bocca....all'improvviso l'aria si era fatta troppo pesante.

Dean si era avvicinato nel frattempo e gli posò una mano sulla spalla, delicatamente.

Sam alzò lo sguardo su di lui, piano..... all'improvviso aveva la vista annebbiata dagli occhi lucidi.


Dean prese l'iniziativa di far scattare l'abbraccio e Sam gliene fu grato, perché sentiva tutto il suo corpo immobile, infatti rimase fermo per ancora alcuni secondi, dopodiché lo strinse a sua volta.

L'abbraccio non durò a lungo e fu sciolto quasi subito, i due fratelli sembravano ancora incerti su come muoversi e cosa dirsi.

"Credo di aver bisogno di una birra." disse Dean.

"Dovrebbe essercene qualcuna in frigo, vado a prendertela" disse Sam asciugandosi gli occhi con la mano.

Dean lo segui con lo sguardo, dirigersi in cucina.....

Suo fratello minore....

Finalmente lo aveva trovato....

Era strano trovarsi nella stessa casa, nella stessa stanza....con la mamma....per tutto questo tempo aveva pensato alla mamma come a una specie di...fantasma.....non sapeva neanche lui perché.




*
"Voglio che tu sappia che non c'è stato un giorno in cui non ho pensato a te, Dean e non è passato un giorno in cui non ho pensato di venire a cercarti." disse Mary commossa.

"E perché non l'hai fatto?" Dean cercò di usare un tono indifferente, ma lo stesso la frase gli sembrò un po' brutale subito dopo averla pronunciata.

Mary, si guardò le mani, ferita.

"Perdonami, non volevo sembrare brusco....era solo una curiosità." disse Dean.


"Va tutto bene, Dean....hai tutte le ragioni per avercela con me."

"Io non ce l'ho con te."

"Voglio solo che tu sappia, che non è stato facile, dopo tanti anni passati lontani, a trovare il coraggio di.....mi vergognavo..."


"Per cosa?" chiese Dean frustrato.


"Per essermene andata via con Sam...."


"Tu....non volevi più bene a papà?" chiese Dean triste.


La madre lo guardò e ancora una volta Dean si maledisse per il suo tono infantile.


"Perdonami, continuo a fare gaffes...non sono venuto qui per farti sentire in colpa, sono venuto qui per conoscere te....e Sam..." disse Dean voltandosi a guardare Sam che gli restitui un'occhiata penetrante.


"È stato....cosi difficile crescere senza di voi.....io....."


"Immagino come può essere stressante e dura la vita con john....." rispose Mary con tono comprensivo.


Silenzio di tomba per alcuni secondi.


"Papà....non sarà il miglior padre del mondo e qualche volta è stato un po' assente....ma è sempre stato un buon padre.....e mi vuole bene."disse Dean scocciato.


"Scusami, Dean, non volevo dire......sono una sciocca....è solo che io e John ci siamo lasciati male...ma tu non c'entri niente, puoi perdonarmi? " disse Mary.

"Già fatto" biascicò Dean e subito dopo Mary gli buttò le braccia al collo.


"Grazie, Dean, sono contenta che sei venuto da noi e ci hai trovato....ti prometto che non ci perderemo mai più."


"Ne sono....sicuro..." Disse Dean guardandola perplesso.


Dean lanciò un'occhiata a Sam, che lo guardava a sua volta con un'espressione dispiaciuta e quasi di scuse.


Dean era confuso....era come se la loro madre parlasse come se stesse recitando....


All'improvviso non desiderò altro che scappare da quella casa e l'avrebbe fatto davvero, se non ci fosse stato Sam li.....

Mary si allontanò per un momento, per dirigersi verso la cucina e nel farlo Dean notò l'espressione della madre cambiare.......farsi quasi addolorata...triste...non avrebbe saputo dire perché, ma secondo lui, quella era la vera Mary....


Ma durò solo pochi istanti, dopodiché la maschera ritornò


....accadde tutto cosi velocemente che Dean si chiese se se lo fosse solo immaginato......

"Com'è papà?" chiese Sam , seduto sul bracciolo del divano, ora che la mamma era in cucina.


Dean si avvicinò istintivamente e si sedette accanto a lui sul divano.


"Ti piacerebbe...è uno tosto....e un tipo bizzarro, pieno di manie. " disse Dean sorridendo.

Sam pensò ai suoi incubi e immaginò che avevano già qualcosa in comune.

"Ti fermi a cena, Dean? Noi ne saremmo felici" Disse Mary portando un vassoio di tè e biscotti.


Dean era titubante....sua madre lo metteva a disagio più di quanto si sarebbe aspettato, più di quanto osasse dire e di certo più di quanto volesse pensare, ma l'idea di lasciare subito sam.....




Cenarono parlando del più e del meno....Mary parlò del suo lavoro come barista, dei suoi clienti.... Sam invece, della sua scuola, di una certa Ruby e di una certa Jessica......

"Non ti ho chiesto se avessi la ragazza, ti ho chiesto se sei mai stato innamorato...." Disse Dean sorridendo.

Sam rimase spiazzato dall' affermazione di Dean e per qualche secondo arrossì.

"Dean! Non mettere in imbarazzo, Sam....." disse Mary ridendo divertita.


"È una semplice domanda." disse Dean, sorridendo divertito.


"Sam, è innamorato solo dei suoi libri" cantilenò Mary allegramente, mentre metteva al suo posto i condimenti nel ripiano della cucina.


Dean ridacchiò divertito. "Non pensavo fossi un tale secchione, Sam."


Sam lo fissò corrucciato. "Grazie tante, mamma!"


"Di niente, amore!" lo rimbeccò Mary.


Dopodichè Mary si allontanò un attimo e Sam non senza un po' di vergogna, chiese:


"Cos'è l'amore per te, Dean?"


Dean rimase spiazzato e forse anche un po' imbarazzato.


"Non sono portato per i discorsi da femminuccia....perchè non ne parli con mamma?"


"Perché lei non parla con me...."


La sincerità di Sam era disarmante e imbarazzante.....Dean si senti subito dispiaciuto.


"Io.....non lo so, credo che l'amore sia come....quando quella persona sia il centro del tuo mondo.....il centro dei tuoi pensieri, come se non potessi vivere senza di lei....una dipendenza, una droga...."


"Quindi per te, l'amore è amore quando ti consuma....."

"Si..." disse Dean vergognandosi un po'.

" Certa gente avrebbe da ridire su questo...... molti dicono che è un modo di amare malato, che bisognerebbe amare in modo più sano...."


"Si....sarebbe meglio...ma non sarebbe amore." disse Dean.


Sam lo fissò sorpreso e colpito da quella che supponeva essere la verità di quell'affermazione.


"Non mi sono mai sentito cosi..."


"Allora non sei mai stato innamorato" concluse Dean.

"E tu, Dean, lo sei mai stato?"


"Non so se c'è spazio per l'amore nella mia vita....no....non penso di esserne portato..." disse Dean dondolandosi a disagio.


"State facendo discorsi da uomini?" li interruppe Mary sorridendo.


"Da femminuccia, più che altro....potrebbe essermi passata la voglia di un dolce, se non fosse che di dolci non ne ho mai abbastanza."


"Cos?"


"Credo che Dean vorrebbe una torta, mamma."


"Ohhh, non credo che ne abbiamo...mi dispiace, Dean, caro."


"Male, molto male" disse Dean serio.


"Mi dispiace.."


"Dean sta scherzando, mà".


"Oh" scosse la testa Mary cercando di sorridere, mentre Dean proruppe in una risatina.






"Sicuro di non voler restare un altro po'?" chiese Sam finita la cena, accompagnando Dean fuori......


Stava già facendo buio...


Dean lo guardò e alzò le sopracciglia e Sam ridacchiò: "Oddio, che frase ambigua" disse Sam.


"Già" ridacchiò Dean "Sì.....è molto tardi.....e poi sto in motel...."


"Che suona malissimo....potresti stare qui da noi....alla mamma non darebbe fastidio...."


Dean abbassò lo sguardo senza dire niente.


"Sei deluso da lei, vero?" chiese Sam sorridendo

"Io? No....è solo che...me l'aspettavo diversa, tutto qui." disse Dean stropicciandosi la faccia.


"Capisco.... Ti aspettavi più una donna che sacrifica anche la sua vita per suo figlio..." disse Sam con tono amaro.


"Sul serio non vi parlate mai?" chiese Dean con tono triste.


Sam rimase zitto per un po', poi disse :"non di cose....serie..profonde..."


"Capisco, beh adesso ci sono io e possiamo parlare anche di cose da femminucce, sarò io la tua seconda mammina."


Sam fece una smorfia disgustata e forse anche un po' preoccupata.


"Sto scherzando Sam...come sei serio uhh" lo prese in giro Dean gesticolando con le mani e roteando gli occhi.


"Coglione" disse Sam sorridendo.


"Puttanella" contraccambiò Dean , facendo sollevare ulteriormente le sopracciglia di Sam, indeciso se offendersi o prenderla a ridere, prima che Dean si sporgesse a dargli un tenero bacio sulla guancia, dicendo seriamente "Buonanotte, Sam".


"buo....buonanotte" rispose Sam, stupito dal gesto.





"È un ragazzo interessante, Dean , eh?" chiese Mary in cucina, mentre sgranocchiava un sacchetto di patatine.

Sam guardò la madre perplesso. Suo figlio che non vedeva da quando aveva quattro anni, si era presentato a casa loro e lei sgranocchiava patatine in cucina.

"È vero...." Disse Sam, prima di salire precipitosamente le scale.

"Non credi che dovremmo.....parlarne?" chiese Mary all'improvviso , gesticolando con le mani, incerta.


"Non sforzarti....e poi sto andando a letto" disse Sam.


Mary riprese a sgranocchiare le patatine.


"Mamma.....sei felice che sia tornato Dean, vero?" chiese ancora Sam.


"Per l'amor di Dio, Sam! È mio figlio e tuo fratello! Sono frastornata dal suo arrivo, ecco tutto. E adesso lasciami in pace. Vattene."


"Certo, mamma" disse Sam guardandola in cagnesco e salendo velocemente, fino a chiudersi la porta alle spalle


Mary non si diede pena di ciò, non segui con lo sguardo la furia del figlio minore....ma si perse con lo sguardo a guardare la pioggia che aveva cominciato a scendere attraverso la finestra, continuando a sgranocchiare patatine.





Note dell'autrice: 


rieccomi qui, spero tanto che questo capitolo non ha fatto pena!! non mi intendo molto di ricongiunzioni familiari dopo anni e anni e sicuramente avrò fatto molte cavolate e scivoloni ma non ho saputo fare di meglio T_T spero che vi sia piaciuto sia come ho dipinto Mary che l'incontro tra fratelli :D


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