Cap 71. Grazie per aver rotto la maledizione

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Dean, Sam, Caino e Abele si voltarono a guardare chi li aveva bruscamente interrotti.

Un'anziana cameriera del motel, dall'aria piuttosto arcigna.


"Per le scazzottate o il triisomma siete pregati di andare da tutt'altra parte, pechè il proprietario del locale non accetta queste cose!" disse la donna, indugiando su Sam e Dean che erano in boxer, a Caino e Abele, invece vestiti.

Sam e Dean avvamparono immediatamente e cercarono subito qualche vestito per coprirsi, mentre Caino scandiva : "è Threesome. Una cosa molto divertente. Dovrebbe..."

"CAINO!" lo rimproverò il fratello.

Tutti si girarono sconvolti verso Abele, compresa la donna.

Abele tentò di rimediare.


"Chiamo sempre cosi mio...."

"Fidanzato! Fidanzato! Siamo fidanzati!" ridacchiò nervosamente Caino. "è un soprannome che mi dà il mio fidanzato quando secondo lui sono troppo cattivo."

La donna stava per mettersi a urlare, quando Sam, già vestito, disse prontamente:

"La prego, non ci cacci via...almeno non subito. intendo dire...abbiamo intenzione di andare via presto...dateci un po' di tempo..."

"Quanto???" strinse gli occhi la donna.

"Beh...uhm...forse già stasera toglieremo il disturbo!" disse Dean ridendo nervosamente.


La donna annui senza perdere l'espressione arcigna e se ne andò via sbattendo la porta.

"Fiuuu" sospirarono tutti e quattro, finalmente rilassandosi.

"Almeno la comparsa della megera li, vi ha fatto passare la voglia di fare a botte." Commentò Abele, seduto sul pavimento.

"Ehi, non mi sembra che voi siate stati molto pacifisti!" si difese Dean.

"Avete cominciato voi!!" disse Caino.

"Ehi, il tuo caro fratellino stava per colpire Sam!" disse Dean.

"Dopo che il TUO, l'ha fatto ruzzolare già dal letto!" urlò Caino.

"Ok, ok, ricominciare non rimetterà a posto le cose, oltre a fare tornare quella!" disse Sam, vedendo che Caino e Abele erano tornati a fronteggiarsi.

Caino e Dean abbassarono lo sguardo in uno segno di resa e Abele ne approfittò per continuare:

"Sentite, noi vi abbiamo lasciati andare perché volevamo dimostrarvi di essere dalla vostra parte."

"Dalla nostra parte....dalla nostra parte? Volevate dimostrarcelo prima o dopo esservi divertiti a scxxxxe con i nostri corpi??" disse Sam a voce bassa.

"FIGLI DI PUTTANA, SONO I NOSTRI CORPI!!" Urlò Dean.

"Abbassate la voce!!!" disse Caino. "Ascoltate, punto primo: sono secoli che la gente insulta nostra madre e non ci fa nessun effetto da....sempre! Punto secondo: io lo so che cosa vi sta succedendo. È quella classica storia dell'orgoglio, dell'ego, la vergogna, il sentirsi umiliati...usati e bla bla bla...ma dovete capire che noi siamo divinità. Noi siamo superiori a tutto questo. Per noi non è una cosa grave possedere il corpo di qualcuno..."

"Non...è....grave?" Sam era scioccato.

Abele controllò che nessuno stesse ascoltando e continuò il discorso del fratello.

" Noi esistiamo da milioni di anni...abbiamo superato la barriera dell'invecchiamento e quella del tempo, abbiamo visto infinite epoche nascere e morire, i nostri corpi sono stati trasformati dalla magia. Siamo fatti di carne, ma allo stesso tempo siamo eterei. Siamo immateriali, ma allo stesso tempo concreti, ed essendo cosi trascendenti, abbiamo la possibilità di entrare dentro gli altri corpi, trascendendo i nostri per poi ricongiungerci al nostro corpo fisico quando lo desideriamo....e voi dovete capire che dopo una trascendenza del genere impari a scindere dall'IO, dall'ego e da tutte quelle cose che ti dominano quando sei intrappolato in un corpo di terza dimensione...." Snocciolava Abele.

"Impari a dare più significato all'anima, non al corpo." Disse Caino.

"Anime che voi...avete violato per usare i nostri corpi a vostro piacimento!" disse Dean tremante di collera.

"Oh...finitela....non abbiamo fatto niente che voi non volevate!" disse Caino malizioso. "E in quanto alle vostre preziose anime..."

" Dovreste sapere meglio di noi che le anime si reincarnano a ripetizione in altri corpi, quando muoiono. L'anima è solo un ospite in un involucro. Rotto l'involucro, l'anima ne cerca un altro. Una stessa anima ospite di mille e mille corpi..." continuò Abele.

"Ma non due anime in un corpo che è già di un'unica anima!" disse Sam.

"Siete blasfemi. Volete far passare una possessione e una violazione del genere come una cosa naturale come una nascita o una rinascita...siete disgustosi e dei parassiti! Mi fate ribrezzo!" disse Dean.

Caino sospirò. Si sedette sul suo letto. Non sembrava offeso, ma contemplativo.

"Tutto è disgustoso a questo mondo. È disgustoso innamorarsi follemente di una persona, fare progetti e poi un giorno questa ti spezza il cuore e se ne va via senza una ragione...peggio ancora scoprire che la ragione è la noia di una vita senza senso, peggio ancora pensare che tu al contrario volevi continuare a vivere la tua vita senza senso al suo fianco e quella persona no" disse Caino.

"Disgustoso è la mancanza di amore. Ancora più disgustoso è l'amore che uccide. Disgustoso è uccidere l'amore per cose evanescenti come una bella villa, o il denaro. Cose materiali che sono effimere. Gli oggetti si rovinano, si perdono, si rompono o vengono rubati...il denaro si spende o finisce nel gioco dell'azzardo o in investimenti sbagliati...." Continuò Abele.

"Disgustoso è dire a qualcuno che lo amerai per sempre e scoprire che quel Per Sempre non esiste che pochi attimi..." disse Caino.

"Disgustoso è reincarnarsi milioni e milioni di volte in corpi diversi e magari rincontrare una persona che avevi amato in un'altra vita e non riconoscerla. Siete estranei...o magari no, magari è tua madre, tuo fratello o tua zia...e tu non lo sai!" disse Abele.

"BASTA! BASTA! " urlò Dean. "Non...non ci impietosirete con queste ovvietà. " ma la realtà era che Dean era scioccato, cosi come Sam. In fondo loro stavano dicendo cose giuste.


"Non volevamo farvi del male." Disse Caino. "Ok, forse ci siamo lasciati un po' prendere la mano. Dovete ammettere che non è....frequente, incontrare dei nostri discendenti che si amano come noi, e perdipiù invischiati nel soprannaturale!"

"Cosa...volete da noi?" chiese Dean.

"Aiutarvi. Nient'altro che questo. Abbiamo saputo che gli angeli ce l'hanno con voi e solo noi possiamo proteggervi." Disse Abele.

"Un po' presuntuoso da parte vostra..." disse Sam.

"E poi perché dovreste farlo?" chiese Dean.

"Per preservare i nostri discendenti, ovvio. Ne sono rimasti cosi pochi..." disse Abele con dolcezza.

"E poi non vogliamo mica che i fantastici ragazzi che hanno posto fine a una maledizione durata secoli, facciano una brutta fine." Disse Caino, strizzando loro l'occhio.

"Voi...lo sapete?" chiese Sam.

"Noi sappiamo tutto. " disse Caino.

"Grazie." Disse Abele in un tono dolcissimo.

"Beh...uhm...a parte tutte le vostre...spiegazioni e giustificazioni, non potete tenerci qui. abbiamo degli amici e anche un padre che si chiederà dove siamo finiti...." Disse Dean, balbettando.

"Certo...lo sappiamo...ma prima vorremmo riavere indietro qualcosa...una cosa che voi avete e che ci appartiene...." Disse Abele.


Dean e Sam li guardarono interrogativi.

"Il libro. " disse Caino.

"Ohh..." esclamarono Sam e Dean.

"L'abbiamo cercato dappertutto al motel, ma non l'abbiamo trovato." Spiegò Abele.

"Non potevamo lasciarlo li incustodito!" disse Dean scandalizzato. "Ce l'ha Castiel. In fin dei conti è stato lui a trovarlo!"

Caino e Abele ora sembravano preoccupati.

"Sono sicuro che accetterà di ridarvelo. Certo, rapirci e...formicolare come pazzi con i nostri corpi, non darebbe di sicuro una buona impressione anche a una persona comune, figurati ad un angelo...ma potremmo..mettere una buona parola..." balbettò Dean.

"Perché siamo ancora qui?" chiese Sam, che odiava quel posto.









Note dell'autrice:

Rieccomi ^^ spero che il capitolo non vi abbia deluso ^^
Spero anche di non aver turbato nessuno con questi discorsi ahhahh e che Caino e Abele non stiano troppo antipatici :))

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