Sam e Dean stavano dormendo ancora abbracciati, anzi, sarebbe stato più corretto dire, avvinghiati, tanto che ci si potrebbe chiedere come facevano a respirare in quel modo, stretti cosi l'uno contro l'altro sotto il piumone.
Dopo un po', il minore dei due riemerse dal piumone, sospirando e boccheggiando un po', in cerca di un po' d'aria...non c'era alcun dubbio che finora erano rimasti sotto le coperte a scambiarsi effusioni.
Dean rimase ancora sotto il piumone, senza riemergere, mentre Sam invece si alzò, sorridendo alla luce del sole che illuminava la stanza e dava loro il buongiorno.
Si alzò dando una pacca sul sedere al fratello, da sopra il piumone, mentre cercava di sistemarsi meglio che poteva. Aveva tutti i capelli arruffati e la maglia del pigiama spiegazzata...per merito chiaramente di Dean.
Camminò scalzo fino alla cucina di quella fantastica villa, in cerca di un po' d'acqua, e quando entrò, rimase a bocca aperta...il tavolo era imbandito con una colazione strepitosa. Latte, miele, ogni totalità di succhi di frutta, marmellata, cereali, brioche pancakes....
Tornò in camera, chiamando Dean, che non rispose.
"Scommetto che questo ti sveglierà..." gli disse Sam, portandogli un pasticcino alla crema sulle labbra.
Dean apri gli occhi all'istante, sorpreso, e lo mangiò direttamente dalle mani di Sam, sospirando felice.
"Che significa?" gli chiese Dean.
"Significa che Castiel è un amico fantastico....ci ha preparato una colazione incredibile!!"
"Davvero? Ma lui dov'è adesso???"
"Leggi qua...!" disse Sam, porgendogli un biglietto che aveva trovato sul tavolo.
Miei cari amici e fratellini morbidosi, spero vi sia piaciuta la colazione che vi ho preparato, io ho delle cose da discutere con Anna e con questa scusa vi lascio casa libera, cosi potrete stare un po' da soli...cercate di non rompere niente però, durante uno dei vostri slanci di passione!!
-Cas
"è fuori di testa!" ghignò Dean.
"Abbiamo questa casa tutta per noi!!"
"Che hai in mente???" gli chiese Dean, attirandolo per la vita.
"Ah – ah, giù le mani...ho in mente qualcosa di più intrigante!!"
Dean lo guardò deluso.
"Fidati di me...ti piacerà..." ammiccò Sam.
*
Dean non riusciva a capire perché la sorpresa che aveva in mente Sammy comprendesse montare una stupidissima e ancora più complicata tenda in giardino, soprattutto considerato il sole che c'era e il caldo che ne sarebbe conseguito.
Ci avevano messo due ore per montare quella stupida tenda e Dean si stava un po' spazientendo, anche se doveva ammettere che una o due volte si era divertito...era stato quando la tenda si sgonfiò tutta, dopo più di venti minuti che ci aveva messo per metterla su, e in più cadde addosso a Sammy, e Dean cercando di aiutarlo a liberarsi, si era impigliato anche lui, e finirono impigliati insieme in un groviglio di stoffa e legnetti, e ridevano come due bambini.
Erano le 11.30 ora, la tenda era montata, e Sam aveva preparato dei panini con insalata e tonno per lui, e hamburger e ketchup per Dean, da portare nella tenda.
"Sarebbe questa la sorpresa? Un picnic in tenda?" rise Dean, sperando che non fosse tutto li.
"No" rise Sam. "C'è anche questo..." disse, mostrando un registratore.
"Dove hai trovato quell'affare?" chiese Dean, stupefatto.
"è stata la prima cosa che ho notato quando siamo venuti qui...e sai una cosa? Funziona!"
"Sammy, che cosa vuoi fare?" chiese Dean,con un po' di paura.
"Voglio che ci raccontiamo..."
"Con un registratore?"
"Facciamo finta di essere dei giornalisti...voglio che ci raccontiamo a vicenda cosa sentivamo e pensavamo prima di...stare insieme" disse Sam con un po' di imbarazzo.
Dean spalancò la bocca e rispose: "Te lo richiedo...con quello??"
"Si...non preoccuparti, Dean..quando abbiamo finito, cancello tutto...nessuno lo ascolterà mai..."
"Ma...ma metti per caso che succede qualcosa...un errore...ci dimentichiamo...no, Sammy, non se ne parla!"
"Dai, Dean, per favore, è solo un gioco...non fare il guastafeste..."
"Ma sai cosa rischiamo se..."
"Rischi molto di più stando con me...."
"Touchè...." Disse Dean alla fine, arrendendosi, e Sam si illuminò.
"Allora...voglio che tu mi dica...Dean..." disse Sam, accendendo il registratore. "Perché hai deciso di venire a cercarmi...."
Un'ombra aleggiò il viso di Dean, prima di rispondere.
"Ho sempre saputo di avere un fratello, Sam...mi ricordavo vagamente di te...anche se può sembrare assurdo...ma avevo vaghi ricordi di te, neonato...e ovviamente ho sempre sentito la tua mancanza...ma non sapevo dove tu fossi."
"Papà si, però...."
"Io...io non sapevo che lui lo sapesse...davvero..."
"Come l'hai saputo?"
"Ho...ho letto il suo diario..."
"Male..non si fa...ma sono contento che tu lo abbia fatto...ho altri fratelli o sorelle?"
"Si...un fratello..Adam..." disse Dean, un po' geloso.
"E com'è?"
"Non lo so, non sono andato a cercarlo..ho cercato te!"
Sam rise e disse ancora: "Mi piace quando diventi geloso...."
"è il mio turno..dammi il registratore..." disse Dean.
Sam sembrava indeciso...sapeva cosa Dean volesse chiedergli.
"Sam...andiamo..io ho risposto...."
"Okay...." Disse Sam, passandoglielo.
"Sapevi di avere un fratello..di avere...me?"
"Si..." disse Sam triste.
"E...avevi desiderio di incontrarmi?"
"Io ti odiavo....Dean...."
Qualcosa si lacerò dentro Dean.
"Io...pensavo che non ti importasse di me...mi ero rassegnato su nostro padre, ma di te...sentivo la mancanza di un fratello maggiore....sapevo che eri da qualche parte molto lontano...e pensavo non mi cercassi perché non mi volessi....ed ero molto triste per questo...non volevo sapere nulla della mia famiglia...."
Dean si senti un po' meglio...in fondo Sam lo odiava solo perché era convinto che Dean non lo amasse o non avesse intenzione di cercarlo.
"Senti, poggiamo per terra quest'affare..." disse Dean, tenendolo sempre acceso. "Cosi non dobbiamo sempre scambiarcelo...dunque...il primo incontro!Cos'hai provato quando mi hai visto?"
"Pensavo che eri un modello...bellissimo...e che mi guardavi come se avessi visto un fantasma..." disse Sam imbarazzato.
Dean aveva gli occhi che gli brillavano, e la sua mente andò di nuovo a quei ricordi lontani.
"Sam, tu devi essere Sam, vero?"
"Si, ho forse fatto qualcosa che..."
"No, no....no, tu non hai fatto niente, Sam...". Disse Dean abbassando lo sguardo e parlando a voce bassa, incerta, quasi tremante.
"Io...io non so cosa ho pensato...so solo che vederti mi ha reso impacciato, tremavo...e credo anche di averti detto che tu non avevi fatto nulla di male...." Disse Dean abbassando lo sguardo, sorridendo.
"è vero! E io ti sentii cosi dolce...cosi struggente, che avrei voluto abbracciarti e ancora non sapevo chi eri!"
"Cos'hai provato quando ti dissi che lo ero?"
"Io...facevo fatica a respirare..." disse Sam sincero.
"Perché mi hai abbracciato subito dopo?" gli chiese Sam.
"Perché era da tanto tempo che desideravo farlo..." rispose Dean.
"Perché mi chiedesti quella sera, se ero mai stato innamorato e a cosa pensavi quando mi facesti quel discorso sull'amore... o cosa cercavi..." chiese Sam.
"Non so perché ti feci quella domanda...forse ti vedevo cosi...giovane e puro...volevo sapere se avevi già trovato un amore che ti spezzasse il respiro, e mi dispiaceva in quel caso, non aver potuto vederlo, perché non ero li con te..."
Sam arrossi e gli chiese ancora: "E quel discorso che mi hai fatto sull'amore che ti consuma?"
Dean tornò ancora una volta con la mente a quei ricordi:
"Io... non lo so...credo che l'amore sia come..quando quella persona sia il centro del tuo mondo...il centro dei tuoi pensieri...come se non potessi vivere senza di lei, una dipendenza...una droga..."
"Quindi per te l'amore è amore quando ti consuma..."
"Si..."
"Certa gente avrebbe da ridire su questo...molti dicono che è un modo di amare malato..che bisognerebbe amare in modo più sano..."
"Si...sarebbe meglio...ma non sarebbe amore..."
"Io...pensavo davvero quelle cose...lo desideravo...e mi piaceva condividere quel desiderio cosi importante con te, mio fratello, mi faceva sentire ben..."
"Frena un secondo...hai detto che lo desideravi?"chiese Sam.
"Si, perché ora che l'ho trovato, ho smesso di desiderarlo, e me lo godo..senti, perché non vieni più vicino?"
Sam rise, contento della risposta. "Non ancora...prima devi rispondere a tutte le domande.."
Dean sbuffò e chiese invece:
"E tu invece cosa hai provato quando ti dissi quelle cose?"
"Che non mi ero mai sentito cosi, e avrei tanto voluto sentirmici..."disse con gli occhi che gli brillavano.
"E ti ci senti?"
"Direi di si..." disse sorridendo.
"Altra domanda! Perché mi hai dato un bacio sulla guancia prima di andar via quella sera?"
Dean rise. "Stavamo parlando di nostra madre...tu eri piuttosto giù, ti dissi che ti avrei fatto io da seconda mammina e tu mi sei parso offeso...per questo..."
"Sei serio?"
"No..in realtà provavo già affetto per te...affetto sincero, Sammy..."
"Okay..." disse Sam arrossendo di nuovo. " Qual è stata la tua prima impressione su di me? Che idea ti eri fatto??" chiese Sam.
"Passo..."
"Rispondi alla domanda" lo minacciò Sam.
"E va bene! Ho pensato che fossi incantevole, va bene?"
Sam lo guardò stupito.
"Si! Eri intelligente, educato, spiritoso, facevi ottime domande..e avevi un gran bisogno d'affetto...ho avvertito da subito un forte istinto di protezione nei tuoi confronti...ho pensato che ci sarei sempre stato per te, Sammy..."
Sam lo guardò con ammirazione.
"E tu??" gli chiese con un po' di titubanza.
"Ho pensato che fossi...gentile, si , eri un po' spaccone, è vero, ma ho pensato che quella fosse solo la scorza...ma che in realtà fossi sensibile...e bellissimo..."
Dean aveva sorriso alla parola bellissimo.
"Non ti davano fastidio le mie battute a sfondo sessuali?"
"Decisamente si, mi facevano vergognare...sei un vero stronzo, Dean!"
Dean rise nuovamente.
"Quando hai cominciato a....provare attrazione per me?" gli chiese Dean, titubante.
"Io...io non lo so..." disse Sam, un po' in crisi. " Quasi subito ho cercato del contatto fisico...senza rendermene conto..ti ricordi la lotta in cui ti feci un succhiotto???"
"Ehm, decisamente..."
"Ehm...che cosa hai...provato?"
"Ricordo di averti rincorso per casa, perché volevo...volevo..."
"Si?"
"Non lo so...volevo forse nascondere l'imbarazzo e punirti anche, per esserti avvicinato un po' troppo, credo...ma allo stesso tempo non volevo impedirtelo del tutto...mi sto incasinando...".
"Comunque quella è stata solo una parentesi...la prima cosa che mi fece pensare che c'era qualcosa di strano, è stata quando sei venuto a prendermi a scuola, e mi sono scoperto...geloso delle mie compagne..." ammise Sam, vergognandosi.
Dean scoppiò a ridere di nuovo.
"Ti giuro che non l'ho fatto consapevolmente, Sammy...ma forse a livello inconscio, volevo che tu fossi geloso..."
"Bastardo..." mugugnò Sam.
"E poi mi hai sistemato quella maglia in modo cosi seducente..." lo prese in giro Dean.
Sam si imbarazzò ancora, ma disse maliziosamente:
"E tu hai trattenuto il respiro...ti ho sentito..."
"Ma tu l'hai fatto apposta...hai trovato un pretesto per toccarmi!" disse Dean.
Entrambi i fratelli risero, colti oramai in flagrante.
"E tu quando hai scoperto di essere attratto da me?" gli chiese Sam.
"Quando...sono venuto da te con solo l'accappatoio indosso, e ti ho abbracciato, ma tu mi hai scansato subito..."
"Dude..eri mezzo nudo..." disse Sam.
"Furono quasi le stesse parole che mi dicesti anche quella volta..."
"Mi sembrò che tu ti fossi offeso però quel giorno..."
"Mmm...credo che fosse più che altro la paura di averti...spaventato...in più mi ero accorto di ricercare sempre il tuo sguardo...sempre più spesso...l'abbraccio fu solo una conferma...avevo paura...mi dicevo tra me e me: perché devo essere un pervertito, proprio come mio fratello minore pensava?"
"Non l'ho mai pensato...non davvero" disse Sam, ricordandosi tutte le volte che glielo diceva per scherzo.
"Perché...perché fuggisti via in quel modo, quella sera, durante il temporale?"
Sam capi subito a cosa si riferiva Dean.
"Io...stavo uscendo pazzo, Dean...ti pensavo continuamente...ti desideravo...e dentro di me riuscivo solo a sperare: fa che non sia solo sesso...e quando senti che volevi andartene...."
"Io volevo solo proteggerti da me..."
"Io non lo capivo...e quando poi abbiamo dormito insieme, quella notte....quanto ho desiderato che mi baciassi, quando sono salito sul tuo letto..."
"Ma non potevo...mi dicevo: non posso fare questo a mio fratello minore, non posso...non posso..."
"E quando mi sono svegliato con te nel letto, mentre ti rivestivi...anche se non avevamo fatto nulla...mi sono sentito come se fossimo degli....amanti..."
"Io ho provato lo stesso...è per questo che sono sceso giù di corsa...i sensi di colpa mi attanagliavano comunque...."
"Volevo che mi toccassi...che toccassi me...non quella biondona alla Roadhouse..ero geloso!!"
"E io ero geloso di te e Jessica!"
"Volli regalarti quel ciondolo per San Valentino...non era vero che non significava niente..." disse Sam.
"Quando ti vidi ballare Billie Jean con quel cappello...eri la cosa più erotica che avessi mai visto..."
"E ti sei strusciato addosso a me..."
"E tu non subivi proprio inerme..."
"E il lento che abbiamo fatto fuori in giardino?"
"Volevo tanto baciarti..."
"Ma non l'hai fatto...l'hai fatto solo dopo che abbiamo rischiato di amazzarci con la moto..."
"Accidenti, Sammy, mi perdonerai mai per quello?"
"Non volevo perdonarti, per avermi lasciato come uno scemo quella notte da solo a chiedermi se ti fossi pentito del bacio..."
"Ma poi sono tornato e ci siamo ribaciati!"
"Ore dopo, nel cuore della notte, e perché ti ho baciato io...!"
"Ehi, io ci sono stato..no? Non potevo...non riprovare ancora quella sensazione di totale appagamento...sentire il sapore della tua bocca..."
"Mi hai leccato tutti i denti...ma con una passione da farmi rabbrividire..."
"Adoravo come ti stringevi a me...cosi disperato, cosi....mio..."
"E quando abbiamo fatto l'amore???"
"Oh, ti desideravo da impazzire..ma avevo anche paura, tanta paura...paura di sporcarti, di sporcarci per sempre....di finire all'inferno, e solo quando mi hai ricordato il mio discorso sull'amore che consuma....li ho perso proprio la testa..."
"E abbiamo fatto l'amore...com'è fare l'amore con tuo fratello...abbracciati??" lo provocò Sam.
"Meraviglioso!" disse Dean malizioso, vedendolo avvicinarsi.
"E capire che ti amavo, quando me lo sono lasciato sfuggire in macchina??" gli disse Sam, ora davanti a lui.
"Ancora di più...aspettavo da un sacco di tempo di sentirtelo dir..."
Dean si interruppe, perché Sam gli aveva messo una mano sulla bocca.
"Non dirlo...tu non dovesti amarmi..."
"Ma Sam..." disse Dean, un po' intimorito all'idea che fosse serio.
"Siamo fratelli...siamo ritornati a quel tempo ora...dove ci siamo appena conosciuti, e tu non sai niente..."
"Oddio, no...non di nuovo..."
"Si, invece...vorresti toccarmi, e stringermi, e baciarmi, e sai che non puoi farlo, perché sono tuo fratello!" gli disse Sam, mettendosi a cavalcioni su di lui, e strusciandosi un po'.
"Ah-ah...tieni le mani a posto...non puoi toccarmi...sono tuo fratello, ricordi?" disse Sam, ridendo, togliendo le mani di Dean che si erano adagiate sui suoi fianchi, attirandolo a sé.
"Quanto ti diverte questo gioco?" mugugnò Dean.
"Sono tuo fratello e in questo momento sono sopra di te, e ti soffio sul collo, e tu vorresti baciarmi, ma sai che non puoi farlo..." disse Sam, alitandogli sul collo.
Una mossa fulminea. Dean fece per girargli la faccia, e lo baciò prepotentemente.
Sam si alzò, liberandosi di scatto.
"Mi hai baciato! Adesso vado a dirlo alla mamma e poi al papà e ai carabinieri!!" gli diceva con una vocetta infantile.
"Seee, e alla neuro! Ma cosa c'era in quei succhi di frutta stamattina??" gli disse Dean perplesso.
"Dean..." disse Sam, facendo cenno al registratore.
Dean schiacciò il tasto per spegnere il registratore, che stava ancora girando, e quando girò lo sguardo, Sam era sparito.
"SAM!!" lo chiamò, rincorrendolo.
Dean stava uscendo pazzo per cercare Sam...alla fine lo trovò nel bagno, nudo, che stava facendo la doccia.
"Sam!! Tu sei tutto scemo!!" gli disse.
"Prendila come una piccola vendetta per avermi fatto sospirare e struggere cosi a lungo.,.." diceva Sam, insaponandosi nella doccia.
"Credevo che ti piacesse...che volessi un amore che ti consumasse..."lo provocò Dean.
"Sai che cosa voglio in questo momento??"
"Che cosa??" chiese Dean avvicinandoglisi.
"Voglio te!!!" gli disse, afferrandolo per la maglietta, baciandolo, e cominciando a spogliarlo, per farlo entrare nella doccia con lui.
La doccia diventò incandescente, soprattutto perché Sam e Dean erano in fibrillazione per via dell'astinenza forzata cui avevano dovuto stare negli ultimi giorni.
"Ti voglio...è passato troppo tempo..." gli sussurrava Dean nell'orecchio, e Sam non poteva essere più d'accordo.
*
Quando Dean e Sam riemersero dalla doccia, Sam si preoccupò di infilare nuovamente il ciondolo al collo di Dean..il ciondolo che gli aveva regalato per San Valentino e che Dean aveva tolto prima di infilarsi nella doccia con lui.
"Non devi toglierlo mai...capito?"
"Amore, ma se si bagna, si arrugginisce..."
"Okay, ma quando finisci di lavarti, il ciondolo torna esattamente qui, dove deve stare!" gli disse Sam.
"Perché nel mio cuore c'è già un posto occupato??" gli chiese Dean, e Sam lo baciò teneramente, dicendo: "ruffiano!"
Dopo che si asciugarono i capelli – Dean insistette per asciugarli lui a Sam – andarono in salotto a sedersi sul divano, raggomitolati vicini.
"Credi che dovremo chiedere a Cas se è tutto a post..." cominciò Sam, ma non fece in tempo a terminare la frase, che il suo cellulare squillò.
Sul display campeggiò un nome che Sam non si sarebbe mai aspettato di rileggere.
Jessica.
Guardò meglio per esser sicuro che non fosse un'allucianzione.
"Hai ancora contatti con lei??" gli chiese Dean, irritato.
"Cosa?? No!! non so cosa voglia..." disse Sam.
"Beh, scopriamolo! Pronto!!" disse Dean, prendendogli il cellulare dalla mano, con grande stupore di Sam.
Sam vide lo sconcerto di Dean aumentare man mano che passavano i secondi e balbettare a intermittenza:
"Jessica? No, ascolta, stai calma...sei da sola? Va bene, ascoltami...chiama i nostri genitori, di loro di raggiungerti, noi cerchiamo di contattare Cas...cioè Jimmy...tu non aprire a nessuno e non uscire di casa per nessuna ragione, ci siamo intesi??"
Sam stava già tremando a sentire quelle parole e lo sguardo lugubre e preoccupato con cui Dean lo guardò quando terminò la chiamata, gli confermò che nuovi guai erano in arrivo.
"Sam, dobbiamo andare"
"Ma Cas ci ha detto...."
"Sam, non possiamo!" disse Dean con urgenza.
STAI LEGGENDO
Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)