Cap 25. Per il vostro legame

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 John si volse a guardare Mary, con occhi pieni di meraviglia, esterrefatto, ma Mary gli lanciò soltanto una breve occhiata, prima di precipitarsi da Sam e Dean , circondandoli in un abbraccio doppio che quasi li soffocò. In quel momento ai ragazzi dispiacque da morire per il loro padre.


"Grazie a Dio state bene..." disse lei, piangendo.

John si avvicinò di un passo, e disse : "Mary...."

La sua voce era carica di stupore, tristezza, e nostalgia, forse...

Inaspettatamente, Mary lasciò i ragazzi , guardò John con incertezza, e poi si tuffò tra le sue braccia, singhiozzando forte.

Dean e Sam erano esterrefatti dalla scena, e un po' in imbarazzo, cosi come John, che non sapeva cosa fare, e battè piccole pacche rassicuranti sulla schiena di Mary.

"Calmati, è tutto ok...stiamo tutti bene." Non sapeva che altro dire.




*



Ci fu un gran daffare per rimettere in ordine la casa, dopo l'avanzata degli Zombie....un lavoro che impegnò a tutt,i quello che restava della notte, e tutta la mattinata successiva, cui si fermarono solo per fare una breve colazione alle 10:00.


"Non sono attrezzato per le grandi famiglie...dovrete accontentarvi di latte e pane imburrato. Niente biscotti, niente brioches." Diceva il burbero Bobby per allentare la tensione.

Non ci riusci. Erano tutti molto stanchi per l'adrenalina della notte precedente, a pezzi per le ore passate a risistemare la casa....Bobby aveva insistito affinchè Dean e Sam dormissero almeno 2 ore, ma non si erano comunque ancora ripresi del tutto.

"Ok, ve lo concedo, siete stanchi, ma ricordatevi che sono io quello che un'orda di zombies impazziti ha danneggiato la mia casa, stanotte, e vi ribadisco che se non sono andato da Jodie a fare rapporto per quello che è successo, è solo per voi zucche di cavolo."

"Bobby, ci dispiace...appena potremo, toglieremo subito il disturbo." Cominciò John.

Bobby fece finta di non sentire e si voltò dall'altra parte. Era chiaro che si sentiva ancora in colpa per i pugni dati al suo amico.


"Ragazzi, dopo pranzo, noi dovremo parlare...di tante cose...." Cominciò Mary.

"Dobbiamo farlo?" chiese Sam.

"non è un obbligo, ma è giusto cosi, e poi mi sembra che ve la siete presa a male per il fatto di essere all'oscuro di molte cose..."

"Ci hai nascosto il fatto di essere una Cacciatrice...." Cominciò Dean.

"Lo so."

"Non avresti dovuto." Aggiunse Sam
Mary sospirò.

"Dategli un po' di tregua, ragazzi." Disse John.

"Tregua?? Tregua???" si alterò Dean. "è tutta la vita che gli diamo tregua, se ne sta bella tranquilla, mentre noi abbiamo rischiato la vita più di una volta!"

"Non alzare la voce!" si arrabbiò di riflesso John.

"Questa è casa mia, John. Non dimenticartelo. Decido IO chi può alzare la voce o no." lo redargui Bobby.

"Si può sapere da che diavolo di parte stai? Ti sei già scordato che ti ha abbandonato??" rincarò Sam, rivolgendosi a suo padre.

"Sam, non ti permetto...." Disse John.

"NO, SEI TU CHE NON DEVI PERMETTERTI, JOHN." Lo rimproverò Bobby.

John lo guardò stupito.

"I ragazzi qui mi hanno aiutato molto più di quello che hai fatto tu...sono stati loro a organizzarsi per impedire l'avanzata degli zombies, ed è da dare merito solo alla tua coscienza, se all'ultimo momento hai deciso di darci una mano, risparmiando a tutti quanti, compresi i tuoi figli, una fine orribile!"

John lo guardava stralunato.

"Sei stato tu a portarli qui con l'inganno, sei stato tu a mentirgli, assieme a tua moglie, per tutta la vita, quindi se adesso i ragazzi sono un po' stressati, ti prendi, e vi prendete tutte le grida, le lamentele e tutti gli sfoghi di cui c'è bisogno. Ok???"

John e Mary guardavano Bobby esterrefatti, senza riuscire a dire una parola.

Sam e Dean gli sorrisero grati, poi vedendo che nessuno accennava a parlare, Dean sospirò e chiese per l'ennesima volta:

"Ci vuoi dire perché te ne sei andata, lasciando me e papà soli?" cercò di usare il tono più gentile e paziente che riusciva a trovare.

"Sono...stata costretta...." Disse Mary. Lo sforzo per parlare era evidente.

La sorpresa fu evidente sul volto di tutti, compreso quello di John.

"Da chi?" disse Dean, ma Mary sembrava essersi rinchiusa nuovamente nel mutismo.

"Non riesco neanche a ricordarne il motivo..." confessò John, a disagio.

"Lo so.." disse Mary, alimentando il mistero.

"Perché separare me e Sam? È stato un gesto crudele..." disse Dean.

" è...è stato per via del vostro legame...."

Le parole di Mary lo fecero rabbrividire.

"cosa....cosa stai dicendo? Sam aveva....aveva solo 6 mesi...che legame poteva esserci?" chiese Dean, a disagio.

Sam era più frastornato di lui.

"Aspetta....non ci starai dicendo che....io e Sam non siamo fratelli, vero?" chiese Dean, formulando quella domanda con un grossissimo disagio.

"No no no, che cosa dici? Certo che no" disse Mary scuotendo la testa freneticamente, come per dire che era completamente fuori strada.

"Quindi...lo siamo?" chiese ancora Dean.

"Certo che si...stai fraintendendo la questione" disse Mary.

Dean e Sam avevano sudato freddo per l'ansia, combattuti tra la paura di non esserlo, e quindi dover fare i conti con il senso di perdita che li avrebbe assaliti , sapendo di non avere un vincolo di sangue a tenerli uniti, e la felicità che forse avrebbero provato per la consapevolezza di potersi amare liberamente senza pregiudizi.


Mary smentendo che fosse quella la questione, aveva lasciato Dean e Sam con due sentimenti contrastanti. Un sollievo fortissimo e una frustrazione ancora più terribile.


"Mary, ti prego, parla chiaro...." La incitò John. Anche lui era molto stanco di tutto quel mistero.

Ad un tratto, sia Dean che Sam si guardarono, avvolti completamente dalla paura. Mary non voleva dire...non voleva parlare di cosa erano loro l'uno per l'altro, vero? Non poteva saperlo....non poteva sapere che sarebbe successa una cosa del genere.


Dean pregò che non fosse quello, e che non osasse dirlo li, pubblicamente.


Mary si tenne la testa, che stava cominciando a girarle tantissimo.

"è stanca, deve riposare..." convenne Bobby. "Falla sdraiare sul divano...le confessioni possono aspettare a dopo pranzo."

"Che cosa?? No!" cercarono di ribellarsi, Sam e Dean.

Bobby li guardò, e senza farsi vedere, fece loro cenno di tacere.




Bobby stava preparando il pranzo, e vedendo Dean mogio in un angolo, lo chiamò in disparte in cucina.

"Mi dispiace per tutto questo..."

"Bobby, non stare a scusarti tu, dopo quello che hai passato...ci mancherebbe..." lo fermò Dean

"Ok...volevo solo dirti che, sto vedendo te e sto vedendo Sam...e non credo che volete davvero...non credo che siate ancora pronti alle rivelazioni che potrebbero seguirne da questo pranzo."

"Tu sai...?"

"No! io non so niente, ma tu...voi..non volete ancora saperlo, vero? Non siete ancora pronti..."

Dean annui.

"Vorrei...solo un giorno, un giorno di relax con Sammy, per poterci riprendere, prima di..."

"E che cosa te lo impedisce?" gli chiese Bobby, facendogli l'occhiolino.

Dean lo guardò sorpreso, spalancando la bocca.





Sam era nella camera degli ospiti, seduto sul letto matrimoniale, che si guardava le mani. Sembrava molto triste. Dean arrivò, lo vide cosi, e gli si strinse il cuore.

"Ehi." Gli disse.

"Ehi." Gli fece di rimando, Sam.

Dean gli prese il viso nelle mani, e gli diede un bacio soffice sulle labbra.

"Per un attimo ho creduto che la mamma ci dicesse..."

"Lo so, Sammy, anch'io..." gli disse Dean

"Ho provato confusione, ma anche sollievo, quando ha smentito. Questo nonostante sapessi che sarebbe stato più facile..." confessò sam.

"ti capisco, Sammy." gli disse Dean. Capiva come si sentiva suo fratello...il loro bisogno di sentirsi legati in tutto e per tutto, era stata da sempre la caratteristica dominante del loro rapporto, e sapere di non essere fratelli, sarebbe stato forse liberatorio per certi versi, ma anche doloroso aldilà di ogni immaginazione...non c'era da sentirsi in colpa per questo.


"Questo fa di me una cattiva persona?" chiese Sam

"No, assolutamente " disse Dean, stringendoselo addosso, e stringendo la testa di Sammy sul suo petto.

Sam si lasciò abbandonare per pochi attimi nell'abbraccio, ma poi si scostò un poco, appoggiandogli le mani sul suo petto

"Che cosa voleva dire la mamma con *il vostro legame * ? credi che sappia di noi due?"

Dean rabbrividi all'idea, ma guardò il fratello e vedendolo più spaventato di lui, senti il bisogno di rassicurarlo:

"Ehi, non poteva sapere che sarebbe successo...sarà pure una Cacciatrice, non di certo una maga..." gli disse , alzandogli il mento.

"Qualsiasi cosa sia, non cambierà nulla tra di noi.." gli disse Sam

"Ovvio..." gli disse Dean, gettandogli un'occhiatina di rimprovero, come se volesse dire *guai a te *

"Ma non voglio saperla oggi..."
"Neanch'io...."
Sam sospirò.

"Comunque non ha importanza quello che vogliamo..."

Dean lo guardò, e poi disse: "Si, invece..."




*



Il pranzo era quasi terminato, e John, Mary e Bobby, stavano bevendo il caffè.

Ad un tratto, un rumore di portiere sbattute, li colse alla sorpresa. Due secondi dopo, sentirono una macchina mettere in moto, e si guardarono allarmati.

John si alzò da tavola e usci fuori.




"Vai, vai , vai " disse Sam , incitando Dean, e lui parti sgommando, proprio mentre John gli gridava di fermarsi.




"Mary, dammi le chiavi della tua macchina, forse riesco ancora a raggiungerli. Sbrigati!" disse John, in preda all'ansia.

"No, non lo farai." Disse Bobby.

"Che cosa??? Bobby, quelli sono i miei figli!!!" urlò Bobby.

"Sono dei ragazzi adulti, e voi li lascerete stare, per il tempo che occorrerà loro per stare da soli e decidere di ritornare quando si saranno calmati."

"Col cavolo!"

"Dimentichi forse che quella è la macchina di Dean??" sbottò Bobby.

John rimase zitto.

"Può fare quello che vuole con la sua macchina, e Sam l'ha seguito volontariamente."

"Diosanto, Bobby, nello stato in cui sono, potrebbero fare qualsiasi pazzia...potrebbero farsi del male"

"Ma non lo faranno. Dean è un ragazzo responsabile, e anche Sam. Stanotte hanno sparato a degli Zombies, ecchecavolo!"

"Bobby, noi siamo preoccupati...." si intromise Mary

"Se non li aveste spaventati in quel modo, prima, forse non sarebbero scappati. Adesso dovete lasciarli da soli per un po'. Torneranno, tranquilli."





*



"Spegni i cellulari" disse Dean, vedendo che cominciavano a squillare.
"Agli ordini, capo " disse Sam

"Non posso credere a quello che abbiamo appena fatto" aggiunse poi, guardando fuori dal finestrino. Il vento che gli sferzava i capelli. Due zainetti improvvisati appoggiati ai sedili dietro.

"Uccidere un'orda di Zombi assatanati?" rise Dean

"No! Questo!" rise a sua volta Sam.

"Farei di tutto, per te, Sammy." Gli sorrise Dean, scompigliandogli i capelli.

"E io farei di tutto per noi. " gli rispose Sam, dolcissimo.




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