Cap 31. Ancora, sì, fammi morire..e poi amami ancora..

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Dean era in un mondo fatto di oscurità e calore.
E anche stranamente umido.

Sentiva che qualcosa non andava, eppure faticava ad aprire gli occhi.

Si sentiva cosi bene...e rilassato.


Si forzò ad aprirli, e si rese conto che l'umidità proveniva dal basso inferiore delle sue gambe.

Fu la prima cosa che si rese conto.

Invece la seconda fu la mano di Sam appoggiata pigramente sul suo membro.

La terza, era che era ancora notte. Non più notte fonda, certo. La sveglia lampeggiava sulle 4:30.


No, Sam non poteva aver fatto una cosa del genere. Non mentre dormiva...


Cercando di non soffocare nell'imbarazzo, lo scosse.

"Sam. Sam!"

"Mmm?"

"Puoi spiegarmi questo??" chiese, sforzandosi di rimanere calmo, di non agitarsi e soprattutto di non arrabbiarsi.

"Oh...te ne sei accorto" disse solo Sam, stropicciandosi un pugno in un occhio. L'altra mano ancora sul suo membro.


"Ohh?? Ohh?? È tutto quello che hai da dire?? Sono tutto bagnato. Maledizione. Che diavolo hai fatto???"

"Che vuoi che ti dica? Avevi un'erezione nel pieno della notte...mi dava fastidio restare accanto a te con un'erezione che mi sfiorava le cosce, e quindi ho risolto la cosa. Non sprecarti a ringraziarmi." Concluse Sam con un sorrisetto malizioso.


Dean rigettò la testa pesantemente sul cuscino, sconvolto.

Sam gli aveva fatto un servizietto nel cuore della notte, mentre dormiva!

Altro che... siamo solo fratelli per una notte soltanto... quanto era durata? Poche ore forse.


"Cazzo, Sam...il fatto che siamo intimi, e il fatto che stiamo insieme, non vuol dire che.... "

"Ascolta" esordi Sam con il suo sguardo da cucciolo. "Ascolta attentamente..."


Dean non capi esattamente cosa volesse dire Sam, fino a quando non senti delle voci in sottofondo che sembravano provenire dalla stanza poco distante la loro. Le sentiva attraverso la parete. Più che voci erano lamenti, gemiti sommessi, e neanche tanto bassi...


"No...non dirmi che..." disse Dean scioccato.

I loro genitori stavano facendo l'amore!
Non aveva sentito prima quei gemiti, talmente era impegnato a discutere con Sam.

Sam gettò uno sguardo di fastidio contro il muro.

"Mi hanno tenuto sveglio un bel po'. A te invece direi che hanno fatto dormire...e eccitato...considerando..."

"C- cosa? È per questo che...."

"penso di si, ti avranno eccitato questi versi osceni.....te l'avevo detto che avevi esagerato con i porno, Dean..."

"p- p- potevi allontanarti...non dovevi stare per forza qui.." balbettò Dean a disagio.

"Potevo..ma preferivo stare qui con te." Disse Sam dolcemente. "non pensare che non fossi frustrato anch'io..insomma ascoltare loro che si divertono, senza poter fare nulla...ma ho pensato di soddisfare almeno te.."

"Perché?" chiese Dean sconvolto.

"Perché sono un fratello fantastico" disse solo Sam, sorridendo ancora in quel modo, e poi chinandosi per baciarlo.

Dean si lasciò trasportare dal bacio abbracciando Sam che gli fini sopra.


Dean cercò di ignorare l'erezione che lottava prepotentemente per risvegliarsi , colpa dei gemiti dei genitori che si sentivano bene, talmente erano rumorosi, e complice anche il sapere cosa aveva fatto Sam...peccato che non ci riusci, e Sam se ne accorse.

"Vedo che qui qualcosa si è risvegliato." Disse Sam, mettendosi a cavalcioni.

"Cosa? No, no, Sam, cosa vuoi fare?"

"Rilassati, Dean. Ricordi quello che mi hai detto stanotte, mentre dormivi?"

"C- come potrei? Dormivo..." disse Dean, sperando di non aver detto niente di troppo osceno o imbarazzante.

"Mi hai detto tutto per te... " disse Sam in modo sensuale al suo orecchio.
"Io..io non..."

"Eri cosi dolce..permettimi di ricambiare. "
"Ma Sam, io..."

"Schhh, rilassati adesso e lascia che il tuo fratellino si occupi di te." Disse Sam stringendo di più le gambe sul suo corpo, e abbassandogli un'altra volta i pantaloni del pigiama.


Dean accasciò la testa sul cuscino. Sapeva di non potersi ribellare. Non quando era cosi eccitato, e non quando Sam era sopra di lui in quel modo. Lo guardò, lo sguardo arrossato, i capelli bagnati di sudore verso l'attaccatura, e lo sguardo malizioso e non riusci ad opporsi. Si sentiva scoppiare.


Sam sapendo di non trovare a quel punto ostacoli, si chinò a mantenere quella promessa, facendo grandi sospiri di piacere, che fecero eccitare ancora di più Dean.


*

Chiaramente poi Dean si senti in dovere di ricambiare il favore, cosa che Sam apprezzò molto.

Alla fine si addormentarono sfiniti, sudati, l'uno tra le braccia dell'altro.


*

Quando verso le 8:00 di mattina John apri la loro camera, li trovò cosi, dormienti e abbracciati.

Dean apri gli occhi contemporaneamente alla vista di John, ma malgrado il panico che sentiva montargli dentro, non allontanò il braccio dal collo di Sam e la mano sulla sua testa.

"Ha avuto degli incubi." Si giustificò con il padre, che inizialmente stranito, sembrò andargli bene quella risposta. Sorrise intenerito e poi li lasciò di nuovo soli, di sicuro contento di avere un figlio cosi amorevole con il fratello minore e dei figli cosi legati.

Appena chiuse la porta, Dean lottò contro l'impulso di avere un attacco di panico, ma ancora una volta il suo corpo lo tradi.

A dispetto della paura era stato eccitante farsi sorprendere in quel modo, soprattutto perché John non aveva davvero capito.


Non fece in tempo a riflettere troppo sul pericolo scampato però, che Sam gli fu di nuovo sopra con uno scatto fulmineo, sbuffando un :

"Non ci posso credere, ti si è indurito di nuovo!"

"Sam, no, basta, SAM!!"





*

Era ormai mattina tardi, quando Dean si risvegliò, trovando un Sam in mutande, che leggeva, seduto davanti alla scrivania.

Si alzò, dandogli un bacio sulla testa, mentre Sam allungava le braccia all'indietro per abbracciargli la schiena.


"grazie per stanotte." Gli sussurrò, strappando un sorriso a Sam, dopodiché andò di filato a portare le lenzuola in lavatrice, e a farsi una doccia tonificante.


Quando riemerse dalla doccia e rientrò in camera, capi che Sam al contrario non aveva nessuna intenzione di andarsi a lavare.


"Dopo stanotte non vuoi lavarti? Sei disgustoso!" gli diceva Dean, cercando di strapparlo alla scrivania.

"Non voglio. Mi piace che quello che abbiamo fatto resti ancora per un po'!" disse Sam , abbarbicandosi alla scrivania come una scimmia.

Dean cominciò ad agitarsi e a mormorare frasi sconnesse e agitate, tra cui Sam credette di riconoscere le parole:


Non puoi presentarti di sotto in questo modo....

Bobby, mamma, papà....il cane dei vicini....

Ci fustigheranno, ci taglieranno la testa,
uccideranno te, me, e poi ancora me....


Sam rideva senza controllo, e forse fu quella debolezza a consentire a Dean di sollevarlo di peso, e trascinarlo fuori dalla stanza.


Mentre stavano ancora passando per il corridoio per andare in bagno, proprio i genitori li videro.


Dean voleva morire. Erano entrambi in mutande. Lui che aveva preso di peso Sam per portarlo chissà dove.


"Ragazzi, cosa..." chiese Mary, stupita, davanti a quel trambusto e al dimenarsi di Sam.


"Sam...." Annaspò Dean "è tutto sudato ma non vuole farsi la fottuta doccia, ma tranquilli, ho tutto sotto controllo..." biascicò Dean, scomparendo con Sam dentro il bagno, mentre Mary e John , rispettivamente in camicia da notte e pigiama, si guardarono e risero complici.








*

I giorni seguenti li passarono come immersi in una bolla.

Avevano perdonato la loro madre per tutti i segreti nascosti.

Pensavano che sarebbe stato più difficile, e in effetti è quello che si pensa sempre.

Quando però ci si trova nelle situazioni, soprattutto con la prospettiva del regalo di una famiglia ritrovata che si credeva spezzata per sempre, rivedere i propri genitori ritrovare l'armonia e l'amore che credevi fosse svanito per sempre...

Beh, all'improvviso perdonare ti sembra molto facile.


Oltretutto Dean e Sam erano cosi focalizzati su di loro, che erano contenti che i genitori passavano il tempo a sbaciucchiarsi cercando di recuperare il tempo perduto e non badavano a loro, e avevano tutta l'intenzione di imitarli.



In casa loro regnava l'armonia , il calore e l'amore.

I loro genitori si amavano, cosi come i loro figli, e Sam e Dean sapevano che era sbagliato in tutti i modi possibili della concezione dello sbagliato, ma a loro suonava di più come il paradiso...




Dean era soprattutto sbalordito da questo nuovo Sam che si ritrovava davanti. Si era sempre lasciato ingannare dai suoi modi da cucciolo, da bimbo...e a volte si dimenticava che non era più un bambino, anche se a tratti lo sembrava. Era un ragazzo!

Sexy, snello, prorompente e voglioso...accidenti quante voglie aveva.




Non sapeva se venire a sapere di Caino e Abele li avesse uniti ancor più profondamente , sessualmente, di quanto fossero prima. Sapeva solo che non erano mai stati cosi affamati l'uno dell'altro. Era una specie di fuoco che non si spegneva mai.




Una mattina, mentre i genitori erano andati via abbastanza presto, ridendo come due ragazzini, lasciando i figli ancora intenti a far colazione, Sam si sedette a cavalcioni in braccio a Dean, spogliando sé stesso e il fratello e rimanendo in mutande.

Cominciò ad elencargli tutte le esperienze a letto che moriva dalla voglia di provare, tutti i giocattoli che non vedeva l'ora di usare.

Glieli elencava tutti all'orecchio.

Dildi, vibratori, spine, butt plug, manette, bende per gli occhi...

Le fantasie di Sam sembravano non avere fine e glieli sussurrava con voce languida all'orecchio, chiedendo a Dean di provarle su di lui.

Dean tremava di paura all'idea, visto che diverse di quelle cose avevano l'aria di fare molto male, non voleva fargli male e non capiva come avesse fatto Sam a scoprirle, ma tremava anche di eccitazione.


Sam vedeva che Dean cercava di resistere alle sue provocazioni, ma non si arrese. Ancora a cavalcioni su di lui, gli levò i boxer e fece altrettanto, poi gli si strusciò addosso in modo lento e osceno, e poi quando vide Dean trattenere il respiro e la sua erezione diventare ancora più dura, gli cavalcò sopra.

"Oddio, oddio, oddio.." faceva Dean.

"Sai Dean, ho sempre amato andare a cavallo." gli disse Sam ansimante e malizioso, senza fermarsi.

Voleva portarlo al limite, voleva essere preso e spremuto come se non ci fosse un domani.

Alla fine Dean non ce la fece più e ringhiò:

"Te lo faccio vedere io il cavallo" e lo prese li, sulla sedia. Forte, perdendo del tutto il controllo, ma era quello che Sam voleva.

"Si, Dean, si! AH. AHHHHHHHH.!" Dean lo fece gridare di piacere, mentre proseguiva senza fermarsi, sempre più forte.




Quando tutto fu finito, si accasciarono l'uno sull'altro, sfiniti e increduli della passione e del fuoco che li aveva colti.

"Scusa, scusa." Mormorava Sam, quasi a scusarsi per averlo spinto cosi al limite, quasi a scusarsi per aver fatto la figura della pornostar con suo fratello.
"Non hai niente da scusarti, Sammy." Gli diceva Dean

Per due giorni Sam accusò un po' di bruciore e alle domande di John e Mary sul cosa avesse, dava borbottii e risposte vaghe.

Dean si era sentito tremendamente in colpa, e Sam l'aveva strapazzato di baci per fargli capire che non doveva dispiacersi di nulla.






*

Sam aveva imparato anche che Dean andava matto per il latte bianco, freddo, senza zucchero, e che amava berlo sia di mattina che di sera, a volte di notte.


Una sera allora, mentre John e Mary erano al cinema, si mise a bere, nudo e seduto su una sedia, in cucina, il latte direttamente dal cartone, davanti gli occhi di Dean.

Era tremendamente sexy, e si può solo immaginare cosa successe dopo.








*

Una sera però, Sam passò il segno. si mise a cavalcioni su Dean, sul letto, con un coltellino tra le mani e lo guardò sornione, sfidandolo a tagliarlo.


Dean, ancora reduce dal trauma della discendenza di Caino e Abele, non l'aveva affatto presa bene.


ma proprio per niente. si era arrabbiato, e Sam capendo di aver sbagliato, era scoppiato a piangere, chiedendogli scusa.



Dean non poteva resistere al pianto di Sam, allora lo prese tra le braccia e fece un'altra cosa.


un piccolo taglietto sul polso a lui e uno a Sam e si strinsero i polsi e le mani insieme, in un sigillo e una promessa di sangue.


per sempre.


si baciarono e quel giorno non fecero l'amore, perchè quel sigillo aveva avuto il potere di distrarli da tutto il resto.


*
Non riuscivano più a stare separati. Facevano l'amore nella piccola piscina del giardino, nel lago, in casa sul pavimento, contro il muro, dappertutto.


Dean non faceva neanche sempre l'attivo. A volte lo faceva Sam.


L'eccitazione era sempre alle stelle, spesso il rapporto sessuale si protraeva a lungo anche perché non riuscivano a venire...sembrava che l'eccitazione non dovesse avere mai fine a volte e se questo a volte era snervante, era anche meraviglioso, e rendeva il piacere più intenso quando finalmente l'orgasmo li stordiva.


Non c'era solo il piacere sessuale, ovviamente. Sam e Dean erano anche altro.

Si sussurravano dolcemente a turno, parole e frasi di miele.


"Non è normale questa cosa. È un'ossessione" Gli diceva Dean con voce roca, alludendo alla loro smania di non staccarsi l'uno dall'altro.

"Credi che sia un incantesimo?" gli chiedeva Sam dolcemente.

"Potrebbe essere un sortilegio, un filtro d'amore..." diceva Dean continuando a baciargli il collo.

"Perché non semplicemente l'Amore?" rispondeva Sam.





*

A volte, specie quando erano ognuno nel proprio letto, assalivano a entrambi i sensi di colpa.

Per John e Mary. Cosa sarebbe successo se questa cosa sarebbe saltata fuori? Ne avevano passate cosi tante..non meritavano dei figli che....


Dean le pensava queste cose ma cercava di ricacciarle indietro. Anche Sam le pensava, ma doveva mostrarsi forte e sicuro di sé, per Dean, quindi magari si coccolavano e baciavano, Sam gli diceva parole dolci e poi , quando Dean si era addormentato, Sam si girava su un fianco e delle lacrime gli cadevano dagli occhi.







*

Non avevano cercato Occhigialli. Non ancora. La frenesia di voler restare tutti e quattro insieme era stata più forte di tutto, e una nuova caccia con un demone cosi potente avrebbe potuto dividerli di nuovo, mettere tutti in pericolo.

E poi c'era il problema Mary. John non poteva rischiare che Alistair tenendola sotto scacco con un'arma cosi potente, potesse decidere di vendicarsi, uccidendola.

Prima dovevano studiare un piano.







*

Un giorno, John, Mary e i ragazzi, fecero un viaggio in macchina fino in Nebraska.

John voleva controllare una scuola superiore. Una soffiata di un altro cacciatore gli aveva suggerito di controllare quella scuola, perché si diceva ci fossero state strane uccisioni in passato e non del tutto risolte.


Avevano preso due macchine...Mary era andata con John, Dean e Sam avevano preso l'Impala. Era strano viaggiare tutti insieme, particolare ma bello, pensavano Sam e Dean.




"fate ancora quel giochetto con le carte di credito rubate?" rideva Mary, quando si fermarono per mangiare qualcosa in un motel.


Era strano sentirla ridere e parlare apertamente di queste cose. Sembrava un'altra Mary, completamente diversa. Forse era vero che l'amore a volte faceva miracoli.




Quando arrivarono alla scuola, John e Mary cominciarono a parlare con i vari professori, mentre Dean faceva domande ai ragazzi, e Sam fissava distrattamente un collage di foto.


Gli venne un colpo quando, riconobbe tra i tanti volti, una ragazza con i capelli lunghi, neri, e quegli occhi inconfondibili.

Erano dolci, non maligni, come ora.

Ma era lei senza ombra di dubbio.

RUBY.

E allora perché nell'attestato c'era scritto che si chiamava Rosanna Selva, e che era morta un anno fa??

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