"Si, Rosanna Selva è stata studente qui da noi, ma è morta un anno fa in seguito a un terribile incidente. L'automobile su cui viaggiava con il fratellino, si è scontrata con il fiume Dorloch e caddero entrambi in acqua. Riuscirono a salvare il suo fratellino, che fini in coma, ma per la giovane Rosanna non ci fu più niente da fare." Dichiarò il preside della scuola, dispiaciuto.
"Immagino quindi che l'idea di interrogare il fratellino su cosa sia successo veramente quel giorno, sia da scartare" disse John, mettendosi una mano fra i capelli.
"A dire la verità, no....il fratellino a quanto ne so, si è risvegliato miracolosamente dal coma, qualche mese fa...non lo sapevate? La notizia si è sparsa su tutti i giornali e tg." Disse il preside.
"Che cosa? Davvero? È possibile interrogarlo?" chiese John stupefatto.
"Suppongo che l'abbiano già fatto i poliziotti...ma in fondo che c'è da scoprire? Si è trattato di un tragico incidente...e poi perché tutte queste domande sulla povera Rosanna? Era una ragazza a posto...cosa c'entra con voi?" domandò il preside, preoccupato.
"è tutto a posto...è solo che i miei figli...conoscevano questa ragazza..tutto qui." Disse John, tranquillizzando il preside, che fece un "oh" di comprensione verso Dean e Sam.
Quando la famigliola si allontanò, il preside li studiò, li guardò allontanarsi e quando fu certo che non lo avrebbero visto, con uno schiocco di dita, venne avvolto da fumo nero e grigio, rivelando la sua vera natura.
Crowley. Il demone che aveva aiutato Sam con il fantasma della casa infestata e che era comparso anche a casa di Bobby.
*
"La faccenda è più grave di quanto pensassimo. Mary, dimmi che non c'entri anche con questa faccenda" diceva John, molto turbato, quando uscirono dalla scuola.
"John, ti assicuro che io non ho mai saputo niente di questa....Ruby...o Rosanna, che sia..." disse Mary.
"Dobbiamo crederti?" chiese Sam. "So che Ruby è molto vicina ad Alastair...l'ho vista spesso gironzolare con lui nei corridoi della scuola, e anche nel cortile...forse sono amici, forse anche lei è un demone!" realizzò Sam, d'un tratto, agghiacciato.
"Sam, ti giuro che non ne sapevo niente. Alastair non mi ha mai messo a conoscenza dei suoi piani..nè dei suoi...colalboratori.." disse Mary, voltandosi poi a guardare John, e poi Dean. "Dovete credermi! Vi supplico!"
"Non sei tu ad esser sotto processo, Mary, ma qualcun altro" disse John, che aveva dovuto mordersi il labbro dopo la frase di Mary. l'idea che Mary parlasse di cose che Alastair accettava di dirle o no...come se fosse una persona che conosceva, o addirittura un amico...il demone che aveva fatto questo alla sua famiglia...non poteva proprio sopportarlo.
"Che cosa faremo adesso, papà?" chiese Dean.
"Una cosa che avremmo dovuto fare già da tempo...andiamo a trovare questa Ruby." Disse John..
*
Quando tornarono a Palo Alto, non fu semplice come credevano...innanzitutto, sembrava difficile, per non dire impossibile, rintracciare l'indirizzo di Ruby, eppure era una studentessa della stessa scuola di Sam.
Sembrava che nessuno dei professori della scuola, sapesse dove abitasse, o non riuscisse a ricordarlo, e già questo era abbastanza inquietante..eppure era una studentessa! Era impossibile che non avesse dato il recapito di dove abitasse!
"Non riesco a credere che non ti sei mai preoccupato di informarti di più su questa tua compagna di scuola, Sam!" lo rimproverò il padre.
"Ehi, non era una mia amica...le parlavo poco...perché avrei dovuto? A malapena so l'indirizzo dei miei compagni di classe, quelli con cui parlo di più" si giustificò Sam.
John sbuffò sul fatto di avere un figlio asociale, e poi decise di cambiare strategia e di cercare la famiglia di questa Rosanna.
La trovarono, ed incredibilmente non era neanche cosi lontana dalla scuola di Sam!
Arrivarono alla sua casa, cercando di spiare tra le siepi del suo giardino, ma si vedeva poco o niente.
I genitori...un bambinetto che si intravedeva tra le tende e che guardava la televisione...
"Dici che non possiamo entrare senza un mandato?" chiese Mary.
"Probabile, e se questa Rosanna è veramente morta, non so quanta delicatezza potremmo avere, nel chiedere ai genitori proprio di lei. "
"è assurdo che la loro figlia frequenti la mia scuola da mesi, e loro non ne sappino niente!" sbottò Sam.
"Forse li ha stregati, o forse sono d'accordo con lei. Ad ogni modo direi di tornare a casa e rifletterci su, e poi parlarne con la polizia l'indomani." Disse Dean, guardando una figura con il cappuccio che si allontanava.
"E che cosa possiamo dire? Che sospettiamo che lei sia un demone? Ci prenderanno per pazzi." Dichiarò Sam.
"Credo che dovremmo dare ascolto a Dean" disse John, poggiando una mano sulla spalla del figlio. "ho bisogno di riposare, ho guidato per molti chilmetri." Disse John. In effetti sembrava esausto.
Mentre si allontanavano di nuovo dalla casa, Dean fece vedere a Sam di nascosto, un biglietto che gli aveva dato presumibilmente la donna con il cappuccio, e gli fece segno mettendosi un dito sulle labbra, di tacere.
*
Più tardi, Dean e Sam riuscirono ad allontanarsi da casa di Mary, con la scusa di andare a comprare il latte e il pane.
"ripetimi cosa c'è scritto in quel biglietto" disse Sam, le pistole e l'acqua santa nascoste nelle tasche delle loro giacche.
"So che mi state cercando, se volete parlare con me, venite da soli nel magazzino abbandonato di Larkas street. Se cercate di fregarmi, i vostri genitori faranno una brutta fine, compresa la vostra adorata mammina." Lesse Dean, seguito da una serie di parolacce e insulti riferiti alla presunta demone.
"Pensi che stiamo facendo la cosa giusta a non dire niente a mamma e papà?" chiese Sam, preoccupato.
"Non sappiamo cosa son capaci di fare quegli esseri...e la mamma è tenuta sotto scacco da Alistair, non possiamo rischiare...e comunque è sempre una ragazzina, no? per quanto maledetta possa essere..." disse Dean.
"Come pensi che abbia saputo che la stiamo cercando, Dean?" chiese Sam.
"Non lo so, Sam, e la cosa mi fa paura..."
*
Arrivati al magazzino abbandonato, ci misero un po' prima di aver il coraggio di avvicinarsi, e poi di entrare dentro.
"Dove sei? FATTI VEDERE! Basta con gli scherzi!" gridò Dean, che cominciò a pentirsi di aver portato li anche Sam...se gli fosse successo qualcosa, non se lo sarebbe mai perdonato...
"Eccomi, Winchester." Disse Ruby, sorridendo, arrivando nell'ombra.
Era vestita tutta di nero, e anch'essi gli occhi erano tutti neri, senza traccia di bianco. Un nero che sembrava il cosmo tra le stelle. Più maledetto della morte.
"Dunque è vero....sei un demone..." disse Dean, a bocca aperta.
"Sei perspicace, Dean." Disse Ruby dolcemente, e poi aggiunse, riferendosi a Sam:
"Sapevo già che avevi un fratello sexy, Sam, ma non pensavo fosse anche intelligente!"
"Tu mi hai ingannato! Hai frequentato per tutto questo tempo la mia scuola, hai finto di essere mia amica..." diceva Sam.
"Oh – oh...qui qualcuno è un po' ferito..." diceva il demone.
"Basta con le prese in giro" disse Dean. "pagherai anche per questo, ma prima voglio sapere perché!" disse Dean, caricando il grilletto della pistola.
"Come?"
"Perché?? Perché frequenti la scuola di Sam sotto falso nome? Perché stai aiutando Alistair? – oh si, sappiamo anche di lui – e che cazzo c'entra Sam???" rincarò Dean.
"hai finto la tua morte, adesso vogliamo sapere perché." Aggiunse Sam.
Ruby sembrò adombrarsi per un attimo.
"Chi vi ha detto che l'ho finta?"
"Andiamo, sei qui, con noi...è chiaro che hai mentito su quel piccolo dettaglio!" disse Dean, scimmiottandola.
"Siete solo dei poveri idioti. Io non ho finto un bel niente."
"Un patto..." realizzò Sam, sgranando gli occhi.
"Ma certo...papà ci ha raccontato dei cosiddetti patti con i demoni...fai un patto con un demone e avrai quello che hai sempre desiderato...per dieci lunghi anni!" disse Dean.
"dopodiché morirai" aggiunse Sam
Ruby fissava per terra, senza dire niente.
"Allora, che cos'hai chiesto Ruby? Che cosa hai promesso a quell'essere meschino, per avere salva la tua miserevole vita? La vita di Sam, scommetto...e successivamente anche la mia, scommetto..." disse Dean.
"O forse, c'è qualcosa che ci sfugge...come la miracolosa guarigione del tuo fratellino in coma, qualche mese fa...." Disse Sam, sbarrando poi gli occhi.
Dean fissò Ruby, e poi i suoi occhi si allargarono, in una comprensione che colpi anche lui.
"Ma certo. Il tuo fratellino! Non c'era più niente da fare neanche per lui, non è vero? Ecco cos'hai chiesto...la sua salvezza..." realizzava Dean, mentre Ruby li guardava, con gli occhi ora lucidi.
"Come hai fatto a fare il patto, se eri morta? Forse non è vero che eri morta? Forse tu sei sopravvissuta, e il tuo fratellino era morto!" riflettè Sam.
"vi sbagliate, miei cari. Eravamo morti entrambi." Sorrise Ruby.
"Allora come..." chiesero i due ragazzi.
"o meglio, lui era morto, e io stavo per raggiungerlo a breve. Saremmo morti tutti e due affogati. Nel breve momento che precedeva la mia morte, io feci appello non a Dio , ma al diavolo...e qualcuno mi ascoltò." Disse Ruby, sorridendo.
Dean e Sam la ascoltarono, basiti.
"Chiesi che a mio fratello fu risparmiata la vita....ero disposta a vendere la mia anima al diavolo, per questo. E cosi successe. Non so come, questo demone di nome Alistair, mi senti, mi ascoltò, e accettò. Danny fu salvo, ma il patto era solo per una vita..."
"Allora come..." chiese Sam
" Alistair disse che io potevo essergli utile, tutto sommato...mi avrebbe reso come una mezza demone...né viva né morta, e se avessi fatto quello che mi avrebbe chiesto di fare, avrebbe potuto farmi un regalo...sarei tornata completamente viva e avrei potuto riabbracciare la mia famiglia..." disse Ruby , guardandosi le mani.
"Come hai potuto essere cosi ingenua? Alistair non manterrà mai la sua promessa, ti sta solo usando!" diceva Sam, cercando di farla ragionare.
"Zitto, Sam!" diceva Dean, prendendola di nuovo di mira con la pistola.
"Dicci come hai fatto a incantare tutti a scuola per riuscire a nascondere la tua vera identità." Disse Dean.
Ruby sembrò pensierosa, e poi disse: "Noi demoni, o arcidemoni, sappiamo come manipolare le menti, fino anche a confonderle..."
"Perché con noi non ha funzionato?" insiste' Dean.
Ruby si fece ancora un po' pensierosa, e poi semplicemente spari.
"Ma che diavolo...." Disse Dean.
Ruby era comparsa alla velocità della luce, dietro Sam, e poi era ricomparsa con lui qualche metro più in là.
"Lascialo andare, cagna, o giuro che ti scarico i proiettili addosso."
Ruby non stava ascoltando Dean, intenta com'era a parlare sottovoce all'orecchio di un povero Sam terrorizzato.
Dean quasi temette che Ruby volesse tagliargli la gola, ma all'improvviso lo lasciò e scompari in una nuvola di fumo nero.
*
"Che cosa ti ha detto?" ripeteva Dean per la millesima volta.
"Che...che ci ucciderà tutti...Alistair..che non possiamo batterlo..." ripeteva Sam, in macchina.
Ma non era quello che Ruby gli aveva effettivamente detto...
"Credete di essere cosi furbi, ma non sapete neanche guardarvi dagli amici....che cosa sperate di fare con i nemici??" aveva chiesto Ruby.
"Che diavolo vuoi dire?" aveva chiesto Sam.
"Mio piccolo, dolce , Sam, sei cosi ingenuo...so del vostro piccolo amico, Jimmy...ma voi credete di sapere tutto su di lui? Lo riconosci l'odore del cloroformio?"
"Che diavolo stai dicendo?"
"Guarda nel suo armadio, nell'ultimo scaffale...guarda e comprendi! E soprattutto, cerca di ricordare....l'odore..." bisbigliò Ruby.
Per qualche motivo, Sam non aveva voluto dire questa cosa a Dean. Se Jimmy c'entrava qualcosa in questa faccenda, doveva esserne sicuro, prima di gettarlo in pasto all'ira di Dean.
Chiese solo a Dean di andare a fare una visita a Jimmy. Era tanto che non lo vedevano e un volto amico poteva solo sollevarli un po'.
"Credi che dovremmo raccontargli chi siamo?" chiese dean, che sopportava a malapena la pressione di dover mentire a tutti, senza avere un amico con cui confidarsi.
"Cerchiamo di rifleterci su, prima, e poi vedremo." Disse Sam, ragionevole.
Jimmy non era in casa e a quanto pareva, neanche i genitori. Sam tirò fuori una forcina e cominciò a forzare la serratura.
"Che diavolo stai facendo, Sam? Perché lo stai facendo?" si agitò Dean.
Sam non poteva a quel punto continuare a nasconderglielo, altrimenti Dean non gli avrebbe permesso di intrufolarsi nell'abitazione, senza una ragione valida, quindi propese per una mezza verità.
"E va bene...Ruby mi ha detto di fare attenzione ai finti amici...voglio controllare che Jimmy non ci nasconda qualcosa..." disse Sam.
"Ecco perché volevi andare a casa sua! Diosanto, Sam, perché me l'hai nascosto? Dovevi..."
"Okay..okay...scusami..ma adesso vediamo di sbrigare questa cosa, okay?" disse Sam, sentendosi a disagio.
"Ma che cosa pensi di trovare? Torneranno in casa in men che non si dica...ci sorprenderanno, finiremo in galera, e....sam! SAM!" disse Dean, mentre Sam era già entrato nell'abitacolo.
Mentre Dean continuava a borbottare contro le pazzie di Sam, ma cercava scrupolosamente qualcosa che potesse rivelare un qualche tradimento di Jimmy, mentre Sam riusci con una scusa a far andare Dean in cucina, controllò l'armadio di Jimmy.
"No...no...no...no...non può essere..." disse Sam, vedendo la bottiglietta con la chiara scritta "Cloroformio."
Si ricordò di aver percepito quell'odore quando lui e Dean si erano sentiti cosi insonnoliti, a casa di Jimmy, quel giorno.
Gli veniva da piangere. Che cosa gli aveva fatto Jimmy?
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)