Questa storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)
Una volta tornati a casa, Dean si stava facendo una doccia, e Sam pensò bene di fargli trovare in cucina la torta di mele fatta da Mary quella mattina, come sorpresa. Ne mise una fetta in un piattino sul tavolino in soggiorno
Dean scese in soggiorno con un accappatoio blu alla vita, capelli bagnati, e occhi resi ancora più azzurri dal viso tutto bagnato
Sam non riusciva a distogliere lo sguardo...anche perché Dean era a petto nudo e poteva vedere tutti i muscoli e i pettorali
"Sammy, non trovo le mie mutande! Non dirmi che hai preso le mie mutande!" "Perché diavolo avrei dovuto prendere le tue mutande?" chiese Sam arrossendo vistosamente " Forse perché ho più buon gusto di te? Dai dimmi dove le hai messe, cacciale fuori!" "Piantala!non so proprio dove sono le tue mutande. Chiedi a mamma!" disse Sam sempre più imbarazzato
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"Cosa vedono i miei occhi....torta..... disse Dean accorgendosi ora della fetta lasciata sul tavolino da Sam
Sam stava per dire a Dean che non era lui che doveva ringraziare, ma si bloccò quando Dean con due lunghe falcate arrivò ad abbracciare Sam e lo strinse forte , allegro
Sam quasi soffocò....dalla stretta e dalla sorpresa, e poi rischiò di soffocare successivamente dal profumo di balsamo alla menta che emanavano i capelli bagnati di Dean
Identificò poi anche un altro profumo....che doveva essere bagnoschiuma
Quegli odori rischiavano di mandarlo fuori di testa....ormai non c'era più alcun dubbio che fosse attratto....e da suo fratello, per giunta...come se non fosse già abbastanza scioccante scoprire di essere attratto da un uomo....
E poi si accorse che Dean era praticamente nudo, sotto l'asciugamano, o perlomeno lo immaginò, non che avesse sentito qualcosa...ma solo il pensiero lo fece avvampare di nuovo
"Dude, non quando sei mezzo nudo " disse Sam, spostandolo gentilmente da sé Dean ridacchiò nervoso e disse: "Hai ragione, scusami "
Sam lo fissò, e si accorse che malgrado la risata, Dean sembrava cercare di celare un certo dispiacere per quello che, inconsciamente poteva percepire come una specie di rifiuto, allontanandolo Certo che cercare di indovinare quello che pensava Dean era quasi come interpretare la Gioconda...
10 minuti dopo......
L'hai spaventato....razza di coglione, citrullo, deficiente, rincretinito..... pensava Dean
Dean aveva da sempre avuto desiderio di ritrovare Sammy, il suo fratellino perduto...ma non immaginava che avrebbe provato dei sentimenti cosi per suo fratello minore all'inizio aveva rinnegato queste sensazioni, attribuendole a un istinto naturale di protezione, forse un po' morboso, ma sempre attribuito alla prolungata lontananza tra di loro però col passare dei giorni si era accorto che si perdeva sempre più spesso a guardare il colore dei suoi occhi, a fissare il suo sguardo da cucciolo e vedeva Sam che, imbarazzato, distoglieva lo sguardo...
si era raccontato che cercava di ritrovare nei suoi occhi, qualcosa dei suoi, essendo dello stesso sangue...qualcosa che gli ricordasse che erano fratelli, che erano uguali..un atteggiamento, un'abitudine simile....il temperamento...
ma la cosa non quadrava per niente...col tempo si era accorto che lui e sam erano molto diversi, ancora peggio....si era accorto di aver flirtato apposta con le compagne di scuola di Sam, per farlo ingelosire.....
si mise le mani nei capelli.... Suo fratello....no....non lui.... Perché doveva essere un pervertito, proprio come suo fratello minore pensava?
18 Gennaio 2005
Sam e Dean stavano guardando in soggiorno, una puntata sul soprannaturale e sui misteri irrisolti, quando all'improvviso squillò il cellulare di Dean Dean prese il cellulare in mano , svogliato, e appena lesse il nome sul display sbiancò
Papà Qualcosa gli impediva di rispondere al telefono. Sam lo guardò perplesso "Dean, perché non rispondi?" Dean non rispose, e Sam al quarto squillo, gli prese il cellulare dalle mani e con una nota di ansia crescente, rispose piuttosto alterato:
"Chi è?" Silenzio dall'altra parte, poi una voce bassa e attenta , disse: "mi chiamo john Winchester, vorrei parlare con mio figlio"
Sam rimase spiazzato sopra ogni altra cosa, e guardò Dean, che, potendo sentire tutto essendo a pochi metri, lo guardava dispiaciuto, mettendosi una mano sulla bocca Sam guardò il nome sul display del cellulare e ne ebbe la conferma
"Papà? Sei tu?" chiese Sam con la voce che gli tremava "Sam?" chiese John, la voce un po' più incerta rispetto a poco prima "Si" disse Sam senza sapere ancora cosa dire...il petto che si abbassava e rialzava per l'agitazione
"Sam....io....fammi parlare con Dean, devo dirgli una cosa...."
Sam rimase ancora più spiazzato di prima, mormorò un freddo: "Certo" , diede il cellulare bruscamente a Dean e si allontanò in fretta e furia
Dean rimase a guardarlo allontanarsi, impotente, poi parlò al telefono: "Dovevi proprio trattarlo in quella maniera? Si può sapere che ti prende? Sono giorni che cerco di contattarti...."
"Dean, hai ragione...mi dispiace, ma non abbiamo tempo per questo.... "
"Tu non hai MAI tempo" rispose alterandosi sempre di più Dean
"Dean, per favore, torna...dobbiamo chiarire ancora tante cose...devo addestrarti"
"Tu COSA?" Dean era basito e anche un po' spaventato
"Ci sono tante cose che devi ancora sapere..tu penserai che sono pazzo...ma non sei al sicuro da solo, dove sei adesso non posso proteggerti"
"E chi proteggerà ME dalla tua follia?" chiese Dean
" Lascia almeno che ti insegni a maneggiare un'arma" insistè John
"Sei completamente folle, io non maneggerò MAI un'arma " disse Dean a bassa voce, tenendo una mano sull'orecchio
"Non avrei mai dovuto lasciarti andare via cosi, dove sei adesso sei completamente indifeso!" ribadi john frustrato
Dean si mise una mano sugli occhi e decise di assecondarlo
"Ok...ascolta, papà.....ti prometto che .....ci penserò....non ho intenzione di stare comunque qui a lungo....."
Sam stava tornando in quel momento in salotto e quelle parole lo gelarono
Dean concluse la chiamata col padre, e poi andò in cucina, dove Sam mangiava una merendina fingendo indifferenza
"Sam, mi dispiace per papà " "Non fa niente, Dean, tranquillo" disse sam andando al piano di sopra
Dean vedendo la reazione di Sam, si senti tutt'altro che tranquillo, ma decise di assecondarlo, poiché si era convinto che Sam ci era rimasto male per via di loro padre
23 Gennaio 2005
Erano passati cinque giorni, e Sam era ancora freddo con Dean...gli rispondeva a monosillabi, o con noncuranza, e alle domande di Dean su che cosa non andasse, Sam era sempre vago, dicendo che la scuola lo stressava parecchio, ma Dean sapeva che ce l'aveva con lui, e Sam non faceva granchè per smentirgli questa sensazione
Per Dean era diventato pesante trascorrere i giorni in casa aspettando l'arrivo di un fratello minore da scuola che, non lo guardava neanche addosso, cosi cercava di stare il possibile fuori casa, cosa che indispettiva ancora di più Sam, che dal lato suo si convinceva cosi ancora di più, che Dean voleva andarsene
Anche se non era quello il vero motivo per cui ce l'aveva con lui....una volta presa coscienza della sua attrazione, aveva cominciato a desiderare di prendere a pugni quella sua faccia perfetta.....in fondo era colpa sua se provava quelle pulsioni cosi sbagliate
Dean in quel momento si trovava in un bar chiamato Roadhouse . La barista, un'avvenente signora castana di mezza età, gli stava offrendo una terza birra
"Un bel faccino come il tuo, non dovrebbe bere per dimenticare " "Lo sto facendo per questo? Non ricordo...oh, vedi? Vuol dire che funziona " disse Dean con l'aria di chi viene a capo di una gran rivelazione "Sono Ellen" gli disse la donna con un sorriso gentile e condiscendente "Ci sai fare con i clienti, Ellen...se sei sempre cosi , con tutti, scommetto che farai un sacco di soldi, qui " "Solo con chi mi sta simpatico " disse lei "Ecco, vedi? Avevo ragione a dire che ci sai fare con le parole " "Perché, l'hai detto?" chiese lei
Dean scoppiò a ridere e bevve l'ultimo sorso di birra
"Perché stai cosi? per una ragazza?" chiese Ellen, mentre Dean prese una freccetta e la puntò al bersaglio appeso al muro, mancando di un soffio il centro
"ragazzino. Mio fratello minore." Disse lui "Ohh" fischiò Ellen "questo si che è brutto " "Già....non riesco proprio a capire perché ce l'abbia con me, fino a qualche giorno fa andavamo cosi d'accordo.... " "Se posso darti un consiglio, dobbiamo avere pazienza con i nostri piccoli....." disse jo con un sorriso
Dean la guardò con uno sguardo interrogativo, poi notò sorpreso, la foto su un davanzale...ritraeva una giovane ragazzina bionda con le trecce e una maglietta bianca arrotolata alla vita, abbracciata con un ragazzo hippie con anch'esso delle trecce nere
"è tua figlia?" gli domandò sorpreso Dean "Si...mi fa disperare, ma gli voglio un mondo di bene" disse lei
Dean raccontò ad Ellen del suo incontro con Jo e Ash a Lawrence, e Ellen raccontò a Dean di come fosse affezionata a quel ragazzo, che lavorava da loro, ma poi nel momento in cui lui e sua figlia si erano innamorati , lei aveva cominciato a non vederlo di buon occhio, e per questo aveva litigato furiosamente con Jo; Ellen aveva detto a Jo: "finchè stai sotto al mio tetto fai quello che ti dico io" e lei aveva risposto "me ne vado "
"è davvero incredibile che tu li abbia incontrati e ora sei venuto qui, nel mio locale. Io ci credo al destino, e tu, Dean?"
"Non lo so....forse....vorrei che contasse qualcosa" gli disse Dean con gli occhi che gli brillavano
Dean si decise ad andare , quando Ellen gli disse un'ultima cosa: "Dean....forse ho sbagliato con Jo, ma Ash è sempre stato una specie di vagabondo....sempre in giro per il mondo...avevo paura che mi avrebbe portato via la mia bambina. Non sono una cattiva persona, vero? " Dean rispose: " se permette che glielo dica, Ellen, ho un marmocchio dell'età della vostra, e anche se è mio fratello, farei qualsiasi cosa per lui...bisogna sempre pensare al futuro e al bene dei nostri piccoli.... "
Ellen gli sorrise: "sono d'accordo, Dean, ma fammi un favore, ok? Chiamami Ellen" Dean gli sorrise. "Ok...ci vediamo, Ellen"
Dean tornò a casa e trovò Sam rincasato da scuola, impegnato a leggere un libro in soggiorno. Mary era fuori, a fare chissà quale commissione (succedeva spesso ultimamente ) Dean era fradicio per via del temporale che si stava scatenando in quel momento , si sentiva disperato – forse anche a causa delle birre che stavano facendo effetto –e incazzato come una bestia
Si avvicinò a Sam, che non si diede neanche la pena di alzare lo sguardo
"Dobbiamo parlare"
"Ah, si ?" chiese sam, sfogliando un'altra pagina
"Basta leggere " disse Dean buttandogli il libro per terra con una mano
Sam lo fissò basito. "Cosa diavolo ...."
Dean si aggrappò alle spalle di Sam, costringendolo a guardarlo
"aiutami, Sam, aiutami "
"Aiutarti?? AIUTA TU, ME!!" scattò Sam
"Sam....io...io non....
"certo che non capisci. Lasciami da solo, Dean " rispose Sam liberandosi dalla presa, e cercando di andarsene
Ma Dean non aveva intenzione questa volta di lasciarlo rifugiare in camera sua, lo aferrò per un braccio e lo spinse contro il muro
"Basta! Non ho fatto un cazzo di sbagliato" disse Dean.
Sam tremò a quella parola, ma Dean era troppo sconvolto per accorgersene "E tu mi stai trattando come.....mi stai trattando come fa papà"
Sam lo fissò, tutto a un tratto si senti tremare il labbro, e tirò Dean lontano da lui
"Solo...lasciami in pace "
E facendo cosi si infila il giubbino impermeabile e fugge via in mezzo al temporale
Dean rimane a guardarlo uscire, impotente, esclamando: "Sam! Dove vai? C'è il temporale!"
Sam continuava a correre e a correre e a correre, cercando di sfogare cosi la sua frustrazione....probabilmente agendo in quel modo Dean avrebbe solo deciso più in fretta di andarsene, ma Sam non sapeva come comportarsi...non poteva dirgli come si sentiva perché questo avrebbe significato perderlo per sempre, e non poteva evitarlo senza sentirsi in colpa e soffrire lui e far soffrire Dean di rimando.... Bella situazione di merda
Dio, ti prego....fà che sia solo sesso.... Pensò disperatamente continuando a correre
A proposito di chiesa...aveva continuato a correre senza dare troppo peso a dove stava andando, e guarda caso era arrivato alla chiesa della cittadina.....
non riusciva ad immaginarsi niente di più inappropriato...stava per andarsene, quando si accorse di una bicicletta familiare che era parcheggiata vicino alla chiesa
jimmy.....
apri piano la porta, e vide jimmy pregare in ginocchio....stava per andarsene, ma jimmy, che si era voltato al rumore, lo chiamò : "Sam, che ci fai qui?"
"passavo da queste parti....e tu?"chiese Sam a disagio "prego perché la fede non mi abbandoni....vuoi entrare? Sarai zuppo...."
Sam non osava entrare li dentro, sentiva come se centinaia di volti lo stessero fissando , gridando: peccatore . D'un tratto l'aria era diventata troppo pesante
"Non posso....sono in ritardo...commissioni inderogabili....scusami"
"Ma.....SAM!" obiettò Jimmy, prima che Sam si richiuse la porta alle spalle
Quando Sam tornò a casa, vide Dean che stava raccogliendo i suoi vestiti nel suo zaino, e subito gli prese male
"Che stai facendo?" gli chiese agitato. Non si aspettava che se ne sarebbe andato via cosi presto "Me ne vado. Parto domani " disse Dean continuando a mettere a posto la sua roba, senza guardarlo
Quando si voltò, Sam non c'era più. "Grazie per avermi chiesto di restare, Sammy, ma devo proprio andare " mormorò a bassa voce Dean sconsolato .
Quella notte, Sam fece fatica ad addormentarsi, per via del pianto che non riusciva a frenare, e quando finalmente riusci ad addormentarsi, i sogni tornarono
La sagoma era tornata. E questa volta brandiva un piccolo coltello, glielo puntava contro, e Sam invece di arretrare, si avvicinò col petto alla lama un po' più vicino. Gli sembrò che la sagoma tentennò....e che fu sul punto di arretrare, ma Sam non glielo permise....gli mise le mani al collo, e fece pressione per farsi conficcare la lama sul petto....la sagoma sembrò sconvolta. A quel punto , Sam....baciò la sagoma sulla bocca, che dopo brevi attimi di smarrimento e stupore, ricambiò, prendendogli la faccia tra le mani, e baciandolo quasi come se volesse mangiarselo
Sam si svegliò di soprassalto, quasi gridando, e madido di sudore, e appena si rese conto che cosa aveva sognato, riprese a piangere
Dean non riusciva a chiudere occhio. Era vero che Sam era ritornato a casa sano e salvo, dopo pochi minuti che era uscito in quel modo – ed era bene che fosse tornato, se no sarebbe andato a cercarlo – ciò non toglieva che le reazioni di sam lo sconvolgevano più di quello che era disposto ad ammettere.....in secondo luogo, si era affezionato a Sam, e non era sicuro di essere pronto a lasciarlo
In quel momento la porta della sua camera si apri piano. Dean si voltò sorpreso, e vide un Sam con la faccia stravolta dal pianto e gli occhi rossi, e rimase a bocca aperta
"Sam" riusci a dire
Sam si avvicinò, e incurante del fatto che suo fratello l'aveva visto con la faccia stravolta dal pianto, incurante del fatto che salire sul suo letto in piena notte, mentre erano entrambi a petto nudo, e nel caso di Dean, anche senza pantaloni, fosse inopportuno, lo fece lo stesso
"Sam, cosa diavolo ti è successo?" gli chiese Dean guardandolo spaventato
Sam propese per la verità, o almeno, una parte della verità
"Non voglio che te ne vada"
"Credevo che tu....non mi volessi qui" sussurò Dean dispiaciuto
Ancora una volta Sam decise di dire una parte della verità
"Avevi ragione....papà...ci sono rimasto male...e poi ti ho sentito, quando gli hai detto che volevi andartene a breve "
"Sam....io..." cosa poteva dirgli, Dean? Che desiderava andarsene per preservare il suo fratellino dalla sua follia e perversa crisi ormonale ?
Sam si sdraiò al suo fianco, guardandolo negli occhi : "faccio dei sogni...incubi...da diversi mesi...Dean...sempre lo stesso sogno...una sagoma misteriosa mi uccide, sempre, e io non posso fare niente per fermarla "
"Fratellino..."
"Ho paura di star andando fuori di testa, Dean" gli disse Sam sull'orlo delle lacrime
"Basta, adesso basta "
"NO! C'è altro che devi sapere...sogno persone che vengono uccise e...."
"Basta, Sam...ti prometto che ne parleremo, ma non stanotte..."
"Ma...."
"Stanotte voglio solo che tu sappia, che sono qui con te, non ti abbandono "
"Dici sul serio? Non te ne andrai?"
"Beh...forse una scappata per andare a vedere come sta papà, la farò...ma poi torno, oppure tu verrai proprio con me, questo non è importante, la cosa importante che devi tenere a mente è che io non ho intenzione di lasciarti, né ora né mai. Mai più "
gli disse Dean accarezzando teneramente i capelli di Sam e spostandoglieli dalla fronte, con la dolcezza di un amante. Sam aveva il viso vicinissimo al suo, e Dean vedendolo in quel momento, cosi bisognoso di rassicurazioni, e di affetto, che si affidava completamente a lui e gli chiedeva di non abbandonarlo, ebbe in quel momento, la fortissima tentazione di baciarlo, di stampare tanti piccoil baci intorno a quel viso da cucciolo
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"mai più. un po' sdolcinato, ma si, suona bene " rispose Sam sorridendo, e fu in quel momento che Dean pensò che no, non poteva fare una cosa del genere al suo fratellino
"Prendo un po' d'acqua " disse Dean, e bastò. Spezzò la magia di quel momento. A volte basta davvero poco.
Sam rimase istupidito per un momento, cercando di auto convincersi che no, Dean non lo stava lasciando li in quel momento, come un cretino
Dean arrivò poco dopo a portargli un bicchiere d'acqua, Sam bevve godendo almeno un po' della sensazione di acqua fresca che scendeva giù per la sua gola
"Dean....posso......?"
Dean sapeva già cosa voleva chiedergli Sam. E la risposta era che no, non poteva dormire li, stanotte, nel suo letto, per almeno un milione di motivi, ma la risposta che gli usci dalle labbra fu invece : "Si"
Sam gli sorrise grato e gli voltò le spalle, erano ancora vicinissimi, e a Dean suonò naturale abbracciarlo da dietro; e poi pensava che fosse quello che Sam per primo volesse....
*
La mattina dopo, Dean vide Sam ancora dormiente, con la testa tutta appoggiata dalla sua parte. Lo spostò gentilmente, e subito si preoccupò di quello che avrebbe pensato loro madre se li avesse visti tutti e due nel letto di Dean, seminudi
Decise di alzarsi in fretta....se sua madre avrebbe visto almeno uno di loro due giù in cucina, non gli sarebbe venuta la voglia di andare a cercarli
Sam nel frattempo era sveglio, ma finse di dormire, guardò, non visto, Dean che si rivestiva...che si metteva una camicia bianca e un paio di pantaloni neri....lui, Sam era ancora a petto nudo avvolto in un lenzuolo....a vedere quella scena si sarebbe detto che era la classica scena in cui l'amante si rivestiva dopo aver fatto sesso
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Perché non l'amore?
Mentre il proprio partner ancora dormiva
O fingeva di dormire
In realtà loro non avevano fatto proprio niente di niente, ed erano inquietanti questi parallelismi...o anche cercare dei parallelismi in questo
E anche incredibilmente eccitante
Dean si voltò a dare un bacio sui capelli a Sam, che fingeva ancora di dormire, e gli sussurrò: "ti aspetto di sotto" e poi scese in cucina per la colazione