Era mattina e Lucio stava tornando a casa. La casa che Charlie aveva affittato e cui di recente si era presa l'incarico di ospitarci Castiel, Lucio e Gabe. La casa da cui, sotto l'effetto della possessione, era scappato.
Lucio era sfinito, infreddolito e spaventato e i suoi vestiti erano semi strappati. Varcò l'uscio. La porta era aperta. Varcò il corridoio e accese la luce. Era ancora piuttosto buio.
La prima cosa che vide fu Gabriel che lo guardava, con le lacrime agli occhi.
"Lucio." Disse.
Non ci fu bisogno di parole. I due si abbracciarono istantaneamente.
"Mi hai fatto preoccupare così tanto." Disse Gabriel.
"Mi dispiace...io non ricordo...non ricordo cosa ho fatto, dove sono andato. Niente!" disse Lucio, piangendo.
"Lo sappiamo, Lucio." Disse in quel momento la voce di Caino.
Lucio si voltò, spaventato.
"Sappiamo che non è colpa tua. Sappiamo che non puoi controllarlo." Disse Abele.
"C-che cosa volete fare? State indietro!! No, lasciatemi, NO, Gabe, Sam, Dean!!" tentò di chiamare anche i due ragazzi, che guardavano la scena da un angolo.
"Vi prego, fermateli. Vogliono farmi del male. Io non sono cattivo. Lo giuro! Gabriel, ti prego, amore mio, diglielo almeno tu, digli che io non vi farei mai del male, Gabriel, ti scongiuro!!"
Gabriel aveva chiuso gli occhi, voltandosi dall'altra parte.
"NO, GABRIEL, TI SCONGIURO!!"
"Devo andare. Devo almeno vederlo. Devo stare con lui." Disse Gabriel, piangendo.
"Sei sicuro che sarai in grado di sopportarlo?" chiese Dean, mettendogli una mano sulla spalla.
"Io...devo farlo."
Caino e Abele trascinarono Lucio in una stanza e dopo poco si sentirono urla di dolore fortissime, come se lo stessero dilaniando, uccidendo.
Quelle urla sembravano non finire mai.
Sam e Dean si guardarono ed entrarono anche loro nella stanza.
Sam e Dean si trovarono davanti lo spettacolo di Gabriel che tappava la bocca a Lucio e Caino e Abele che tenevano tra le mani un nastro registrato che imitava le urla di Lucio.
Anna nei pressi della casa, ascoltava le urla.
All'improvviso quelle grida pazzesche si interruppero. Anna reagì con fastidio, perché gli sembrò di non sentire più niente, neanche le voci dei ragazzi, ma comunque si dichiarò soddisfatta e lasciò campo libero.
All'interno di quella stanza, Gabriel stava tenendo ancora la mano sulla bocca di Lucio, illeso.
Castiel guardò fuori dalla finestra, scostando di poco la tenda.
" Se n'è andata! Quello che ha sentito, gli è bastato!" disse poi.
Gabe tolse finalmente la mano dalla bocca di Lucio.
"Perdonami, amore, ma doveva sembrare tutto vero. Non potevamo rischiare che Anna capisse tutto." Disse Gabriel.
Lucio abbracciò di slancio Gabriel e lo baciò, profondamente grato della fiducia nei suoi confronti.
"Siamo certi che l'incantesimo per insonorizzare completamente questa stanza abbia funzionato?" chiese Dean.
"State tranquilli. L'abbiamo fatto un mucchio di volte, per non farci sentire dai vicini e alimentare poi le voci di presunti fantasmi!" disse Caino, orgoglioso.
"P-per favore, ora volete dirmi che cavolo è successo? Perché non mi ricordo quello che ho fatto? E che cosa ho fatto? Che cosa c'entra Anna con tutto ciò?" chiese Lucio.
Castiel andò da lui.
"Anna ha preso possesso del suo corpo e ti ha usato per metterti contro di noi. Mi ha dato una botta in testa, per farmi credere che eri tu e ha rapito Gabriel, dopodiché, l'ha usato come esca per attirarci da lei, poi quando l'abbiamo trovato, sospeso ad una corda, è sbucata fuori sempre usando il tuo corpo e ha ferito Sam con una palla infuocata."
"Mio dio..."
"Non crediamo volesse uccidere Sam. Voleva solo alimentare l'odio di Dean e di tutti noi verso di te." Spiegò.
"Ma ha fatto male i conti con la nostra intelligenza...e con l'amicizia che lega tutti noi! Da subito, da quando abbiamo saputo di te, sapevamo che avrebbero cercato di usarti per metterti contro di noi. Da subito abbiamo pensato che la prima arma che avrebbero usato, sarebbe stata una possessione, sapevamo che ti serviva un tatuaggio contro di essa, ma pensavamo di avere tempo, non l'abbiamo fatto subito e nel frattempo Anna ha potuto colpire." Disse Charlie.
"Siamo rimasti scioccati quando venimmo a sapere che avevi colpito Cas, ma poi ci siamo riuniti a parlare e tutti noi abbiamo convenuto che non potevi essere tu, che doveva essere una trappola, doveva essere Anna, solo che non eravamo sicuri!" disse Sam.
"Quando però hanno visto che mi hai usato come esca, hanno avuto la prova che gli serviva. Per quanto avresti potuto essere malvagio, sapevano che non mi avresti mai fatto del male. Non a me." disse Gabe, sorridendo.
"Avevano ragione." Disse Gabe, piangendo ancora, ma sorridendo.
Tutti guardavano ora Lucio, sorridendo.
"Ragazzi...io...non so che cosa dire, davvero. La fiducia che avete riposto in me è stata....così...stratosferica...che...mi fate commuovere..." e il suo viso si allagò di lacrime.
"Non potevamo permettere che Anna ci mettesse contro un nostro amico!" disse Dean.
Finirono tutti abbracciati in una sorta di abbraccio collettivo, anche Castiel si unì all'abbraccio, malgrado provava una sorta di tristezza di sottofondo.
"Cas, tu stai piangendo." Gli disse Dean, andandogli vicino.
"No, ti sbagli. È che ho solo una cosa nell'occhio." Disse lui.
"Cas, non mentirmi. Anna è sempre tua sorella e so quanto può essere dura."
"Gli passerà. Starà bene." Disse Crowley, accarezzandogli e massaggiandogli la spalla. "Ha uno stuolo di amici e un diavolo molto caldo che non lo farà rimuginare troppo sulla bella angioletta." Disse lui ridendo.
"Dobbiamo farci il tatuaggio. Subito. Non possiamo più aspettare." Disse Gabriel.
*
Un'ora dopo...
Gabriel e Lucio erano distesi su due lettini e per tutto il tempo dell'operazione si erano tenuti per mano.
Ora avevano entrambi due tatuaggi anti possessione, proprio come Sam e Dean.
Era stato Castiel a farglieli.
Quando ebbe finito, abbracciò i due amici.
"Cas, ti siamo così grati per quello che stai facendo per noi." disse Gabriel.
"Io in particolare ti sono grato perché non mi hai giudicato e hai scelto di perdonarmi." Disse Lucio.
Castiel li guardò con tenerezza.
"Ho l'amore, ho degli amici fantastici e ho ritrovato anche dei fratelli. Io sono l'angelo più felice del mondo. Il minimo che potessi fare è mostrare un po' di gratitudine. Voi non siete solo i miei fratelli, ma degli amici!" disse Castiel, accarezzando la testa di Lucio.
Lucio si alzò e andò davanti a Crowley.
"Quindi...i due ex re dell'inferno, uno davanti all'altro." Disse Lucio sorridendo.
Crowley sorrise, ma si mise a controbattere:
"Chi ti ha detto che sono un ex re dell'inferno?"
"Ami mio fratello." Disse Lucio semplicemente. Crowley chinò il capo, sorridendo, non trovando altre parole da aggiungere. Sapeva quello che voleva dire Lucio. Crowley amava Castiel tanto da rinunciare al male e al suo trono.
"Ragazzi" disse Charlie dolcemente. "Per quanto tutta questa armonia e dolcezza mi stringe il cuore, mi duole dirvi che non potete restare."
Lucio e Gabe guardarono Charlie e gli altri amici, allarmati.
"Charlie ha ragione, ragazzi. Anna potrebbe tornare e se scoprisse che quella di poco fa è stata tutta una sceneggiata, potrebbe decidere di vendicarsi in modi orribili e se restate qui, prima o poi lo verrà a sapere." Disse Dean.
"Ma...ma...noi...dove andremo? Non possiamo..." disse Gabe, stringendosi a Lucio, impaurito.
"State tranquilli, non abbiamo intenzione di abbandonarvi a voi stessi. Starete con Caino e Abele. Loro vi proteggeranno e baderanno a ogni vostra necessità." Spiegò Sam.
Gabriel e Lucio sembrarono ancora più allarmati.
"Non avrete mica paura di noi?" sogghignò Caino.
Dean lanciò a Caino un'occhiataccia. "Non badategli. Abbaia, ma è inoffensivo. Quasi."
I due amici non sembravano rassicurati.
"Credo sia meglio che io e Crowley andiamo con loro. Servirà a rassicurarli." Disse Castiel.
Ora Gabe e Lucio sembravano un pelino più tranquilli.
"Non vi fidate di noi, quindi?" disse Caino, un po' offeso.
"Beh, dopo quello che stavate per fargli, potete biasimarli?" disse Crowley.
Caino e Abele scrollarono le spalle.
"Sarà solo per tenerli tranquilli e poi...se non dovrete badare a loro 24 ore su 24, ci saranno anche dei vantaggi, no? Avrete tempo per fare...altro..." disse Crowley, facendo l'occhiolino.
Caino e Abele decisero che d'improvviso quella era un'idea davvero strepitosa.
"Millenni passati sempre con la stessa persona e non sono ancora sazi di sesso. Anche io voglio questo." Disse Dean.
"Ma noi non siamo immortali." Obiettò Sam, facendo le fusa sul suo collo.
"Ma passeremo insieme mille e mille vite comunque!" disse Dean.
"Ehi, lo sapete che possiamo sentirvi, vero? Siamo delle divinità!!" disse Abele ad alta voce.
Tutti si misero a ridere, dopodiché Gabe e Lucio congedarono gli amici con la promessa che si sarebbero comunque rivisti e poi sparirono tutti e 6, tenendosi per mano.
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Profezia
FanfictionQuesta storia parla di personaggi di Supernatural, ma in una sorta di universo alternativo, dove Mary non è morta nell'incendio, e Sam e Dean vengono separati da bambini per poi incontrarsi da ragazzi :)