Capitolo 39

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FRANCESCA P. O. V
È  passata una settimana da quando sono stata violentata anche se per me è come se fosse successo ieri. È stata una settimana d inferno ma grazie all aiuto della mia famiglia l ho quasi superato.  I miei ancora non sanno niente e per adesso voglio che non lo sappiano.
Giovanni mi ha aiutato moltissimo,  non si è  mai ribellato nonostante io lo trattassi male.  È un uomo straordinario  e solo adesso ho capito quanto mi ama e quanto tiene a me. Ancora non riesco a fare l amore con lui ma piano piano con il suo aiuto di riuscirò. Con lui ho capito che devo tornare a vivere,  infatti mi sono alzata dal letto e ho cominciato a fare ciò che facevo prima anche se alcune volte mi viene voglia di piangere..
"Buongiorno amore mio "dice lui
" Buongiorno "
" Come va oggi? "
" Meglio" dice dandomi un piccolo bacio a stampo
Ci alziamo dal letto e subito andiamo in camera di Junior per svegliarlo,  ogni tanto non vorrebbe alzarsi mai.
"Buongiorno cucciolo mio " dico accarezzandogli una guancia
" Mamma, non sto bene "
" Cosa hai piccolo? "diciamo allarmati io e Giovanni
" Ho freddo "
" forse hai la febbre "
Giovanni prende subito il termometro per misurargli  la temperatura .
"A 38 " dico allarmata
"Chiamo il pediatra " dice Giovanni

Giovanni :" Pronto,  sono Giovanni Il padre di Giovanni Junior "
Pediatra :" Si Giovanni,  dimmi! "
Giovanni :" Giovanni Junior ha la febbre  a 38,  siccome ha avuto quel problema al cuore quando era piccolo cosa possiamo fare "
Pediatra :"  Avete fatto il controllo ultimamente? "
Giovanni :" Si,  due mesi fa ed era tutto a posto,  ma ogni volta che ha la febbre io e mia moglie ci preoccupiamo "
Pediatra :" Per adesso dategli qualcosa che abbassa la temperatura  se domani mattina ha ancora la febbre alta venite da me "
Giovanni :" Grazie dottore "
Chiude la chiamata e subito si dirige nello scaffale delle medicine per prendere lo sciroppo per la febbre.
" Vuoi venire in salotto con noi così guardi i cartoni animati?"domando io
" Si "
Giovanni lo prende in braccio portandolo subito sul divano a guardare la TV.
" Cucciolo,  io e mamma andiamo in cucina,  se ti serve qualcosa chiama"
"Si papà "
Io e Giovanni ci dirigiamo in cucina per fare colazione, ancora non ne avevamo avuto il tempo di farla.
" Ho paura Giovanni,  e se ha ancora quel problema al cuore "
" Anch'io ho paura,  ma dopo tutto abbiamo fatto il controllo due mesi fa e andava bene "
" Si lo so,  però in due mesi ne cambiano cose "
" Amore,  domani se sta ancora male lo portiamo subito in ospedale "
" Speriamo che si abbassa la temperatura "
" Ora andiamo a vestirci "
Ci dirigiamo in camera da letto e mentre lui fa la doccia io mi comincio a vestire. Opto per un jeans e una felpa.
" Sei bellissima "
" Grazie,  anche tu! "
Lui opta per un jeans, la camicia con di sopra una felpa.
Mentre siamo intenti a fare il letto  sentiamo suonare il campanello.
Io Giovanni subito ci dirigiamo ad aprire.
" Buongiorno,  Giovanni Rossi? "
" Si,  sono io "
"Piacere,  Andrea Camardi...  Sono l ufficiale giudiziario"
"L ufficiale giudiziario? "diciamo in coro io e Giovanni
" Si,  posso entrare? "
" Si entrate " dice Giovanni
" Bella casa,  grande,  piena di mobili nuovi "
" Senta,  cosa vuole? "
" Vede Signor Rossi,  lei non ha pagato il mutuo della casa quindi dobbiamo passare al pignoramento in modo da poter saldare il debito "
" Senta,  ho il bambino che non sta bene,  non è proprio il momento più adatto "dice Giovanni
" Mi dispiace per suo figlio,  ma devo fare il mio lavoro...  Allora il debito é molto alto,  i mobili sono i suoi? "
" Si "
" Quindi possiamo pignorare i mobili del salotto,  della cucina,  e il televisore "
L ufficiale giudiziario cammina per tutta la casa mentre io e Giovanni ci guardiamo preoccupati.
" Guarda io le consiglio di lasciare la casa,  così potrebbe ripagare tutto il debito"
"Lasciare la casa? Ma non ha sentito bene ho il bambino che sta male! "dice gridando Giovanni
" Calmati "dico avvicinandomi a lui.
" Ecco,  calma suo padre! " dice  l ufficiale giudiziario
" Suo padre? Lei è  mia moglie "dice Giovanni ancora più alterato di prima
"  Mi scusi,  ma dall età sembrava che...  "
" Lascia stare,  Ditemi cosa volete e poi andatevene"
"io vi consiglio di lasciare l immobile "
"  Va bene,  ora se ne vada "
" Arrivederci signor Rossi..  Arrivederci signora "
" Arrivederci "
L ufficiale giudiziario se ne va mentre Giovanni corre in bagno per sciacquarsi la faccia.
" Giovanni,  tutto a posto? "
" Come facciamo? "domanda lui
" Non lo so,  potremmo andare dai miei "
" Ma i tuoi mi odiano! "
"È dove andiamo?Non ci possiamo permettere un albergo"
" Va bene,  andiamo dai tuoi,  ma alla minima offesa me ne vado "
" Va bene"
Giovanni comincia a preparare le nostre valigie mentre io preparo la valigia del piccolo con tutti i suoi giocattoli. 
"Ho chiamato ad Anna per dirgli che per un po' le ragazze non potranno venire"
"Cosa ti ha detto? "
" Che se abbiamo bisogno di aiuto possiamo contare su di lei "
" Io ho finito,  possiamo andare "
" Ok! "
Giovanni mette le valigie in macchina mentre io prendo una coperta dove avvolgo il piccolo Junior.
L idea di andare a vivere dai miei genitori,  anche se per poco tempo,  non mi piace.  Loro odiano Giovanni e non lo sopportano.
Dopo 20 minuti di macchina arriviamo,  io e Giovanni abbiamo paura ma ci dobbiamo fare forza.
"Ciao Francesca "dicono i miei felici
" Ciao mamma e papà "
" Come mai da queste parti "
Io e Giovanni ci guardiamo,  vorremmo non dirgli niente ma dobbiamo.
" Mamma,  papà,  abbiamo dovuto lasciare la casa perché non abbiamo pagato  il mutuo.. Ora non sappiamo dove andare,  se ci potete ospitare "
" Ma certo tesoro,  Per te il piccolo ci saremo sempre "
" E Giovanni? "domando
" Anche lui deve venire qua?"domandano i miei
"Io vivo con lui,  e voglio stare con lui..  Che facciamo? Lo facciamo dormire fuori? "
" Francesca,  lascia stare potrei dormire da qualche altra parte "
" No Giovanni, tu devi stare qua "
" Va bene,  come vuoi tu "dicono i miei arrabbiati
" Ma cosa ha il piccolo? "domanda Antonio
" Ha la febbre "
" Oh! Povero piccolo,  portalo sul divano "dice mia madre
Metto il piccolo sul divano a dormire, per poi andare a portare le valigie nella mia ex camera lasciando Giovanni con i miei in cucina.
Mentre tolgo i vestiti dalle valigie sento delle grida provenienti dalla cucina. Preoccupata per mio figlio e per Giovanni,  scendo sotto,  saltando le scale due a due.  Ma arrivata vicina la cucina sento frasi da rimanere sconcertata...

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