Capitolo 100

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Verso le 13:45 arrivo di fronte al cervello della scuola elementare,  per fortuna il traffico è sparito ed io ho potuto correre per andare a prendere i miei a scuola.
La campanella é già suonata,  infatti vedo il mio piccolo fuori   seduto su un marciapiede   con la maestra che aspetta con lui.
Appena mi vede,  corre in macchina per abbracciarmi
"Scusa piccolo mio,  ma c'era traffico "
" Non fa niente papà "
" Adesso dobbiamo andare in ospedale perché mamma non sta bene"
"È grave? "domanda lui preoccupandosi
" Non so.. Ora andiamo a vedere   ma prima dobbiamo passare a prendere Benedetta a scuola"
Sfreccio via lungo la strada per raggiungere al più presto il cancello delle scuole superiori..
Arrivo giusto per il suono della campanella, Benedetta sale in macchina,  buttando lo zaino sul sedile.
"Ciao papà "
" Piccola mia,  tutto bene?  "
" Si papà!! Francesca come sta?  "
" Non so,  non sono potuto andare in ospedale "
" Andrà tutto bene " mi incoraggia mia figlia
" Lo spero "
Verso le 14:30 arrivo finalmente in ospedale. Il tragitto verso il reparto di ginecologia é una lunga corsa.
" Benedetta vai con Junior a mangiare qualcosa " dico dandogli i soldi
" Si papà "
Benedetta e Junior scendono al bar dell'ospedale mentre io continuo la mia corsa verso il reparto,  attirando l'attenzione di dottori e pazienti.
La sala d'attesa é piena di gente che aspetta con ansia notizia dei propri cari,  tra cui :Antonio,  il padre,  Luana,  e Valeria.
"Ciao Giovanni " dice Valeria venendomi incontro
" Ciao Valeria "
Mi avvicino al fratello per sapere maggiori informazioni
" Antonio,  allora come sta? Cosa ti hanno detto i dottori? "
" I crampi sono molti forti e frequenti,  ha avuto delle perdite di sangue ma ora sembrano passare e in più ha una dilatazione di soli 5 cm"
"Va bene! Dentro chi c'è? "
" Mamma "
Il padre non mi degna di uno sguardo,  ma continua a fissare il pavimento con gli occhi lucidi e la paura che possa succedere qualcosa alla sua bambina.
Apro la porta e vedo lei,  la donna della mia vita,  che cammina avanti e indietro per tutta la stanza in preda a dei dolori fortissimi. La madre la tiene per mano facendo anche lei avanti e indietro.
"Amore mio "
" Amore.. Sto morendo dai dolori"
La madre appena mi vede esce dalla stanza dicendo
"Vi lascio soli "
Io raggiungo il mio amore dandogli un piccolo bacio sulla fronte.
" Amore,  i dolori sono for..." la sua voce viene spezzata dell'ennesimo crampo.
Vederla stare male così fa soffrire,  io che per lei sarei disposto ad avere qualsiasi dolore.
"Giovanni "
" Si amore "
" Basta figli! "
La mia risata spezza un po' la tensione che ormai si é creata.
" Si gai ragione.. Io penso che quattro bastano "
" La prossima volta dobbiamo stare più..... Attenti"
"Si,  devo stare più attento "
" Esistono tante precauzioni per evitare questo "
" La prossima volta utilizziamo le precauzioni "
Cammino con lei per tutta al stanza,  tanto da far stancare i miei piedi e la mia mano,  che stretta alla sua,  rischia di perdere sensibilità.
Il telefono posto nella mia tasca comincia a suonare.
Giovanni :" Pronto "
Tommaso :" Pronto Giovanni! Lucia mi ha detto che Francesca é in ospedale "
Giovanni :" Si,  ma ancora non sappiamo niente "
Tommaso :" Va bene! Sto arrivando ".
Giovanni :" Grazie "
Chiudo la chiamata e continuiamo la nostra passeggiata per questa stanza bianca e sterile, dove come un unico ostacolo il letto con un macchinario per l'ecografia..
Passiamo tutto il pomeriggio in questa stanza,  con tutti i parenti che aspettano fuori nostro notizie..
Ad ogni crampo lei stringe sempre di più la mia mano tanto da farla diventare rossa.
Ad un tratto un forte crampo la fa piegare in due e del sangue comincia a scivolare tra le gambe.
Il mio cuore nel vederla perde battiti,  e non manca molto che mi venga un altro infarto.
Subito esco dalla stanza e chiamo un 'infermiera,  i genitori di lei appena mi vedono si avvicinano alla porta che però io chiudo.
Lei è  accasciata a terra immersa in una pozzanghere di sangue..
Per via dei dolori e dal sangue perso comincia a perdere conoscenza.
L' infermiera e il ginecologo arrivano e subito mi aiutano a metterla nel lettino.
Per prima cosa il ginecologo visita la parte intima,  e la sua espressione non é per niente confortevole.
Successivamente prende il gel e il macchinario per l'ecografia.
La sua espressione diventa più seria ed io sono sempre più convinto che mi stia per prendere un infarto.
Il ginecologo alza il viso dal macchinario e rivolgendosi dall'infermiera dice :
"Prepara immediatamente la sala operatoria"
"Dottore,  cosa succede? "  dico gridando
"Stia calmo "
" Come faccio a stare a calmo se mia moglie e mio figlio stanno male "
Penso ormai che le mie urla l'hanno sentite per tutta l'edificio
" Il bambino sta soffrendo,  non c'è dilatazione,  dobbiamo fare il cesareo " 
" Posso venire con voi? "
" Meglio di no.. Vada in sala d'attesa "
" Ma.. "
" Vada "
Mi avvicino a lei,  ormai quasi incosciente e gli dico
"Ti amo!  Tieni duro bambina mia"
Lei mi rivolge un leggero sorriso per poi essere portata d'urgenza nella sala operatoria.
Esco Anch'io dalla  stanza con tutti i parenti e gli amici che mi circondano chiedendo sue notizie
"Le stanno facendo il cesareo "
Tutti sembrano più nervosi di prima,  camminano lungo tutto il corridoio senza darsi pace.
Il piccolo Junior mi salta addosso ed io prendendolo in braccio lo abbraccio forte.
" Come sta mamma? " dice con i suoi occhioni lucidi
" La stanno curando.. Andrà tutto bene"
Le mie figlie mi abbracciano ed io mi lascio andare ad un lungo pianto.
I suoi genitori mi fulminano con il solo sguardo,  sembra quasi darmi la colpa per ciò che gli sta accadendo alla figlia. Forse si,  la colpa é anche mia,  l ho messa incinta io,  ma che colpa ha uno se vuole mettere al mondo una vita?
Cammino per tutto il corridoio con le mie figlie che mi pregano di sedermi,  i suoi genitori seduti sulla sedia con gli occhi gonfi.
La madre  tiene in braccio Junior,  intento a piangere, anche il padre lo stringe forte a se come se il profumo di mio figlio può fargli ricordare la loro bambina che ora sta lottando per mettere al mondo il loro secondo nipote ,  mio figlio,  nostro figlio!

Un amore Contrastato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora