Capitolo 79

66 3 0
                                    

So che Pietro é ancora innamorato di me anche se cerca di nasconderlo .
Questo casuale incontro mi ha turbato un pò,  perché dalle sue parole ho potuto capire quanto lui ancora tenga a me e quanto lui si innamorato di me.
I suoi sguardi,  il suo sfiorarmi con la mano mi fanno capire quanto lui mi desideri.
Ogni volta che porto il piccolo Junior a casa sua per suonare il pianoforte,  lui cerca di avvicinarsi sempre più a me ed io che mi allontano sempre di più.
La mia passeggiata verso casa si allunga sempre di più,  non solo dai pensieri ma anche dalla sosta nella mia vecchia scuola.
A me é sempre piaciuto insegnare soprattutto psicologia,  la mia materia,  ed é per questo che voglio provare a chiedere se il posto é ancora disponibile.
"Dove andiamo? "domanda il piccolo
" Questa é la mia vecchia scuola. Il posto dove ho incontrato papà"
Entro nell'atrio della scuola e quanto ricordi invadono la mia mente : Quando mi sono iscritta la prima volta,  quando ho conosciuto tutte le mie amiche,  quando ho incontrato lui,  tutti i miei pianti,  le mie disperazioni,  le mie gioie, l 'amore fatto nella biblioteca, tutte le volte che cercavo lui in queste immense stanze.
Vorrei stare ancora qui a ricordare,  tutti ricordi piacevoli,  che mi fanno tremare il cuore.
Cammino lentamente, con la testa immersa nei ricordi,  finisco per sbattere contro un uomo.
"Vitale  "
" Professore! "
Il sorriso del mio professore di diritto si specchia nei miei occhi.
" Come va?  "
" Bene.. Voi? "
" Bene, grazie.. Chi é questo piccoletto? "
" Mio figlio! "
" Ah!  Si ricordo,  quando eri incinta "
" Eh!  Si,  sono passati quasi sei  anni "
" Quanto tempo!Sei fidanzata? "
" Si,  domani mi sposo "
" Auguri! "
" Grazie "
" Dopo ti sei laureata? "
" Si,  sono psicologa.. Però mi hanno detto che cercano una professoressa di psicologia "
" Si! Cercano una professoressa"
"Menomale.. " dico ridendo
" Ma vedo che sei in dolce attesa!"
"E si,  ormai sono quasi alla fine del quinto mese "
" Maschio o femmina? "
" Maschio "
" E il fidanzato che dice? Lui che lavora fa? "
Naturalmente lui,  come tutta la scuola,  non sa che io sto con Giovanni. A parte qualche persona che parla in città,  di altro non lo sa nessuno,  la città é grande ed é difficile che si diffondono notizie del genere.
" Fa il professore "
" Cosa insegna? "
" Matematica.. Si é laureato due anni fa "
" Bene! Sono contento che tutto vada bene "
" Si. Grazie "
" Ora vado.. Auguri per domani "
" Si.. Grazie "
Il professore se ne va ed io tiro un sospiro di sollievo,  so che sono domande rituali che si fanno ad una alunna dopo molto tempo ma io proprio non riesco a sopportare tutte queste domande.
Continuo a camminare  lungo il corridoio della scuola fino ad arrivare nella stanza del preside.
Busso alla porta fino a quando non sento una voce molto flebile.
"Avanti "
Apro la porta,  e devo dire che il preside non é cambiato,  lo stesso di 5 anni fa.
" Buongiorno " dico porgendogli la mano
" Buongiorno.. Mi dica? "
" Io sono un ex alunna di questo liceo "
" Ahh!  Che bello! "
" Si che avete bisogno di professoressa di psicologia ? "
" Si.. Lei é professoressa? "
" Io sono una psicologa"
"Ahh! Bene.. Lei é scritta all'albo dei professori? "
" No"
"Va bene questo me la posso vedere io.. Può cominciare subito se vuole "
" Si.. Il problema è  che sono incinta,  ma é una gravidanza a rischio e purtroppo non posso lavorare.. Quindi mi chiedevo se potevo cominciare verso il secondo quadrimestre "
" Va bene.. Assumerò una professoressa precaria che ti sostituirà in questi mesi.. Lei basta che porta dei documenti che attestano il problema,  così da poter prendere i giorni della maternità.. Lei verrà pagata lo stesso già da settembre, come dipendente dello stato "
" Grazie"
"Come si chiama? "
" Francesca Vitale"
"Ok... Mi occuperò di tutto io "
" Grazie "
Esco dalla stanza del preside con un sorriso a trentadue denti.
Non vedo l'ora di poter iniziare.
" Mamma,  ora fai il lavoro di papà? "
" Si amore.. Ora ritorniamo a casa "
Usciamo dalla scuola e dopo una lunga passeggiata arrivo finalmente a casa.
" Ciao Luana.. Ancora non hai finito? "dico posando le buste per terra
" Si ho quasi finito.. Vuoi che faccio altro? "
" Per favore puoi  preparare il pranzo? "
" Si "
" Grazie "
Noto l 'orario e sono già le 11:30,  così mentre Luana si mette a preparare il pranzo,  io mi sdraio  sul divano così da poter riposare e il piccolo Junior si mette a giocare con il giocattolo appena comprato.
Verso le 13:00 il pranzo é pronto e anche Giovanni finalmente ritorna.
"Ciao amore "dico accogliendolo  a braccia aperte
" Ciao amore mio "dice stringendomi a se
" Ciao papà " dice Junior saltandogli addosso
" Ciao campione "dice prendendolo in braccio
" Guarda mamma cosa mi ha comprato? " dice il piccolo pieno di gioia
" Bello "dice Giovanni prendendo il giocattolo di Junior  per esaminarlo
" Invece guarda cosa abbiamo comprato al fratellino " dice Junior prendendo il peluche a forma di topolino
" Bellissimo.. Quando torniamo da  Venezia  io e mamma ti porteremo qualche altro giocattolo... Va bene? "
" Si "dice il piccolo saltellando per tutta la cucina..
" Hai  comprato tutto quelle che gli serve? "domanda Giovanni
" Si.. Ti devo dire una casa "
" Cosa? "
" Mi hanno assunto come professoressa di psicologia nella mia vecchia scuola "
" Davvero? "
" Si "
" Ma come farai con la gravidanza? "
" Inizierò  per il secondo quadrimestre "
" Ma é stupendo " dice abbracciandomi
" Si.. Sono davvero felice "
" Sono fiero di te amore mio "
Ci baciamo ma purtroppo veniamo interrotti da Luana che ci chiama per il pranzo.
Ci mettiamo a tavola e gustiamo tutto ciò che Luana a preparato.
Una volta  finito Luana se ne va mentre Giovanni si offre di lavare i piatti.
" Sei davvero bravo a lavare i piatti " dico ridendo
" Grazie.."Risponde ridendo
Giovanni mi aiuta tantissimo più di quanto dovrebbe,  nonostante anche lui dovrebbe riposare cerca di fare il massimo per non  farmi mancare niente.
Dopo aver finito i piatti,  tutte e tre,  ci ritiriamo nella camera da letto.
Io e Giovanni sdraiati sul letto e in mezzo a  noi il piccolo Junior  che gioca.
Abbiamo il letto pieno di giocattoli,  tipo che non ci possiamo muovere ma non fa niente,  per lui questo ed altro.
"Grazie mille per tutto ciò che mi hai dato.. Devo ringraziare solo te se adesso sono quella che sono" dico stringendogli la mano
"No amore,  tu sei diventata quella che sei grazie a te.. Alle tue forze "dice baciandomi la mano
" Tu mi hai dato tanto nella vita,  tra cui due figli bellissimi "dico baciandolo
" Ti amo "
" Anch'io.. Non vedo l'ora di partire per Venezia "dico ridendo
" Anch'io.. Io e te soli "
" Non tanto,  ti voglio ricordare che siamo in tre,  non dimenticare lui " dico toccando la pancia.
" Si ma non da disturbo "
" Giusto! "dico ridendo
" Mi devi promettere una cosa!" dice lui stringendomi la mano e guardandomi con i suoi occhioni dolci
" Cosa? "
" L'estate prossima voglio andare in Calabria,  nella mia città natia...  Io, tu, i bambini  e le mie figlie.. Va bene? "
" Certo amore mio.. Quando vuoi andare in Calabria basta che me lo dici e andiamo.. Lo sai che ti seguo anche in capo al mondo "
" Grazie "
" Di niente.. In Calabria non sono mai andata,  sarà un modo per vederla " dico felice
" Io sono nato a Reggio Calabria,  là ho una casa dove divido con mio fratello.. Era la casa dove abitavamo prima di venire qui a Roma "
I suoi occhi diventano  improvvisamente lucidi.
So che il passato gli fa male.. Io non conosco bene la sua storia.. Mi ha sempre parlato di sua madre ma non mi ha mai detto niente del padre,  non so neanche se é vivo. E io,  sinceramente,  non ho mai chiesto per rispetto della sua privacy.
Un giorno so che mi racconterà tutto,  ma solo quando si sentirà pronto,io fino a quel momento non chiederò di più.

Spazio Autrice :
Ciao! come va? Spero tutto bene.
Spero che la storia stia piacendo.
Ho visto che siamo 432 in classifica e sono contenta,  perché penso che sia una buona posizione.
Ps: prossimo libro che aggiorno é "il mio nuovo vicino di casa".

Un amore Contrastato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora