La gioia di Luca é indescrivibile, neanche utilizzando tutte le parole del vocabolario si può spiegare ciò che Luca sta provando in questo momento, la stessa emozione che ho provato io quando ho partorito di Junior e la stessa emozione che proverò quando partorirò si Simone.
Ci avviciniamo a lui, avidi di notizie, attendiamo le sue risposte.
"Valeria sta bene, ora stanno visitando la bambina "
Infatti, detto questo, vediamo l'infermiera uscire con un piccolo fagotto tra le mani, dalla copertina rosa, e che stringeva avidamente a se..
Nulla traspare da quella copertura e lentamente la donna scompare nel reparto neonati.
" Ora vado a registrare la nascita della bambina.. Tra poco potrete entrare per vedere Valeria "
I genitori di lei preoccupati per lo stato della figlia e Luca che insiste a tranquillizzarli e ripetergli che tutto è andato bene.
Loro si guardano negli occhi e sorridono all'idea che la loro bambina sta bene e che ora hanno una nipotina da vedere crescere.
A quella vista, i miei occhi diventano improvvisamente lucidi, e il pensiero dei miei genitori é ormai costante.. Sono ormai 7 mesi che non parlo con loro, che non li chiamo "Mamma e papà". Sette mesi in cui non so niente di loro a parte qualche notizia che il giorno mi viene data da mio fratello.. Con Antonio ho ancora un rapporto impeccabile , con lui mi sento tutti i giorni e con ansia aspetta la nascita del suo secondo nipotino..
Un 'altra persona della famiglia che mi sta accanto é mia zia, purtroppo lei non é potuta venire al matrimonio perché ha avuto dei problemi ma mi telefona quasi sempre per sapere come stiamo, per sapere come sta Giovanni, cosa che nessuno interessa.
Non passa giorno o minuto o secondo un cui io non pensi a loro, alla coppia che mi ha dato la vita.
E ogni volta che ci penso non faccio a meno di piangere, soprattutto ora che gli ormoni sono un po' incasinati e il dolore al ventre non aiuta.
Mi avvicino alla finestra dell'ospedale, e con fare insistente cerco di mandare via le lacrime.
Giovanni vedendomi in quel modo, corre in mio aiuto, subito mi abbraccia. Ed io perso tra le sue braccia scoppio a piangere disperatamente.
"Piccola mia , cosa c'è che non va? "domanda massaggiando la mia schiena
" Mi mancano.. Mi mancano loro"
Naturalmente, non c'è bisogno che mi esprima più di tanto, lui ha già capito a chi mi riferisco.
Anche il piccolo Junior vedendomi piangere mi abbraccia, anche se lui arriva a malapena al ventre, e cerca di consolarmi.
"Mamma, non essere triste "
Io gli accarezzo delicatamente la testa, anche se le mie lacrime non smettono di scendere..
" Amore mio, calmati, lo so che ti mancano..Perché non vai da loro? Parla con loro? Vuoi che lo faccia io? "
" Io ho paura di un altro loro rifiuto , ho paura che mi possano cacciare di casa..io voglio solo che saranno presenti alla nascita del piccolo, perché io ho bisogno di loro " dico scoppiando nuovamente in lacrime.
" Verranno, non ti preoccupare, loro ti vogliono bene.. Stai tranquilla.. "
Cerca di consolarmi, anche se dal suo volto posso capire che non é molto sicuro neanche di lui, ma amo questo suo prendersi cura di me.
" Se non verranno alla nascita di Simone, io giuro sui i miei figli, che loro non mi vedranno più, neanche in punto di morte"
Sono dure queste parole, ma il loro rifiuto mi sta portando a questo. Io so per certa che loro mi pensano continuatamemte, ma l'orgoglio gli impedisce di abbassarsi.
"Io non so che dirti, io mai rinnegherei uno dei miei figli, qualunque sia lo sbaglio.. Anche loro ti voglio bene, non so il motivo per cui non ti hanno mai chiamato ma sono convinto che il giorno della nascita di Simone loro saranno in questa sala d'attesa, e attenderanno con amore che la loro bambina dia alla luce il loro secondo nipotino."
"Lo spero! Se non ci fossi tu a consolarmi.. Tu mi fai sentire bene, sei la luce dei miei giorni bui "
" Anche tu amore mio "
" Mamma sei ancora triste? "
"No, amore mio, non ti preoccupare" dico abbracciandolo
Nel frattempo l'infermiera esce dalla stanza, informandoci che tra pochi minuti Valeria sarà portata nella sua stanza..
Infatti poco dopo, la vediamo uscire, con i dottori che spingono il letto in cui é sdraiata. La vediamo entrare in stanza e qualche minuto dopo la raggiungiamo.
Dai suoi occhi si può notare la stanchezza e il dolore del parto.
Ma nello stesso tempo la felicità della nascita é padrone nel suo viso.
Subito i suoi genitori raggiungono il suo letto e la riempiono di baci e di coccole.
Anch'io raggiungo lentamente il suo letto e l'abbraccio forte, anche se il pancione impedisce il fatto.
"Hai visto che bella? Somiglia molto a Luca " dice lei felice
" Si" dico con le lacrime agli occhi.
"Il dolore é forte ma la gioia é molto più forte del dolore "
" Lo so "
Nel frattempo l'infermiera arriva con la culla contenente la bimba, mettendola proprio vicino il letto di Valeria.
Anche Luca ci raggiunge nella stanza e subito va a sedersi vicino a Valeria, anche lui con gli occhi pieni di commozione..
Io e Giovanni ci mettiamo di fronte la culla e con gli occhi lucidi guardiamo la bimba dormire beatamente, estranea al mondo intorno a lei.
"È bellissima " dice Giovanni
" È vero! "
Girandomi vedo una lacrima rigargli il viso.
So quanto gli piacciano i bambini, e quanto lo commuovono queste cose.
" Non vedo l'ora di tenere in braccio il nostro bellissimo bambino "
" Anch'io "
Anche Junior osserva attentamente quella bimba, quasi come se la stesse studiando e subito dopo aggiunge
" Mamma, anche il fratellino sarà così piccolo? "
" Si amore "
" Quando nasce? "
" Ancora é un po' presto " dico accarezzandogli la guancia..
Ci allontaniamo dalla culla anche se vorremo restare lì a guardarla per ore e ci avviciniamo verso i neo - genitori.
" Come la chiamerete? "domanda Giovanni
" Emily.. Si chiamerà Emily " dice Luca guardando con occhi fieri sua moglie per avergli regalato un simile regalo.
" Bellissimo nome " rispondiamo in coro.
Verso le 21:00 decidiamo di tornare a casa anche per via del bambino che ora é molto stanco e Anch'io non sono in forma smagliante.
Salutiamo la coppia e lentamente ci avviamo verso la la macchina.
Arrivati a casa il piccolo Junior corre tra le braccia di Giovanni e chiede di voler andare a letto.
"Buonanotte mamma "
" Buonanotte amore "
Per fortuna abbiamo già mangiato un panino in ospedale.
Anche se a me quel panino sta facendo un brutto effetto..
" Junior dorme " dice Giovanni tornando dalla camera del bambino
Io mi siedo sul divano anche se il malessere in me prende il sopravvento.
" Cosa c'è amore mio? " dice lui sedendosi vicino a me.
" Non lo so.. "
Non faccio in tempo a finire la frase che il senso di nausea mi assale e ben presto corro in bagno a rimettere.
Mi aggrappo al water, e tra il fatto che sto buttando anche l'anima e tra il dolore al ventre mi sento davvero uno schifo.
Giovanni viene in mio soccorso tirandomi i capelli all'indietro.
Una volta finito di vomitare mi alzo, con un viso davvero da far spavento.
"Amore mio, tutto bene? Vuoi che andiamo in ospedale? "
" Tranquillo, anche con Junior mi é successo lo stesso alla fine della gravidanza "
Anche quando mancava poco che partorissi di Junior, avevo avuto un po' di problemi di stomaco.
Mi sciacquo la faccia e subito dopo mi aggrappo a lui, che lentamente mi porta in camera.
Ci sdraiamo sul letto, io appoggio la testa sul suo petto mentre lui mi massaggia la pancia.
Vicino a lui qualsiasi malessere passa, anche il più dolorante.