Capitolo 80

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Giovanni non mi ha mai raccontato a fondo la sua vera storia. Il padre non lo ha mai nominato, neanche so come si chiama..
Certamente potevo chiamare Tommaso o Anna per saperne di più ma per rispetto di Giovanni non ho voluto indagare.
Se lui non mi ha raccontato niente vuol dire che non si sente pronto oppure é  qualcosa che vuole nascondere perfino a se stesso.
"Sono già le 16:30 "dice Giovanni guardando il suo orologio
" Forse é meglio che ci alziamo" dico accarezzando il cagnolino che ci ha raggiunto sul letto.
Ormai su questo letto non si capisce niente.
La voglia di alzarci ci manca,  anche perché il riposo non ci farebbe male ma il campanello purtroppo ci costringe ad alzarci.
Giovanni si alza velocemente per andare aprire la porta,  seguito da me e dal piccolo Junior che piano piano scendiamo le scale.
"Ciao Tommaso "
" Giovanni.. Come va? "
" Bene.. Tu? "
" Bene "
Tommaso,  Elena e Matteo entrano con il pieno di borsoni e buste..
" Ciao " dico ridendo
" Ciao! "
Dopo esserci abbracciati ci  accomodiamo in  salotto con in mano una tazza di caffè fumante.
Il bambino salta addosso allo zio non lasciandolo neanche per un secondo.
" Allora,  cominciamo con i regali" dice Tommaso prendendo le buste
"Queste tutine sono per il piccolo Simone.. Una é particolare e voglio che gli la mettiate il giorno che nasce "
La tutina é azzurra con un orsetto disegnato e una scritta "Sei il mio zio preferito ".
Io e Giovanni ci mettiamo a ridere,  tanto da far uscire le lacrime dagli occhi.
"Ci tengo " ci rimprovera Tommaso
" Non ti preoccupare "risponde Giovanni ridendo
" Poi questo pallone con le macchine telecomandate sono per il piccolo Junior "
" Si " grida il piccolo prendendo nelle sue piccole manine i regali.
" Avanti di questo passo saranno i giocattoli a buttarci fuori di casa " dico ridendo
" Io voglio che i miei nipoti siano viziati "
" Hai ragione.. Io la penso uguale" dice Giovanni
"Non per niente siete fratelli "risponde Elena.
Scoppiamo in una gran risata contagiosa,  tanto da non fermarci più.
" Continuiamo con i regali.. Questa maglietta con la borsa sono di Benedetta " dice porgendo i regali a Giovanni,  che analizza attentamente.
" Poi questi due vestiti sono per Lucia "
Giovanni analizza attentamente i vestiti che sono un po' corti per i suoi gusti,  infatti fa una brutta faccia ma senza dire niente.
" Poi questo profumo con i trucchi sono per te " dice porgendomi i regali.
" Mentre queste camice sono per te fratellino "
" Grazie  di tutto "risponde Giovanni
" Di niente "
Tra scherzi e conversazioni la serata passa e infatti guardando l'orario noto che sono già le 19:00.
Essendo tardi,  mi alzo per andare a preparare la valigia con il vestito da sposa e qualche vestito per domani mattina.
Stasera io ed Elena andremo da Valeria per il cosiddetto addio al celibato. Invece Luca verrà a passare la serata con Tommaso, Giovanni e Matteo.
Il piccolo Junior verrà con me,  infatti in  valigia metto anche i suoi vestiti e il suo peluche preferito.
Naturalmente ci ricongiugeremo tutti domani pomeriggio. Quindi per tutta questa notte è domani mattina io e Giovanni staremo separati,  anche se di questo non sono tanto felice.
Il cigolio della porte irrompe i miei pensieri.
"Pensavo che eri sotto "dico chiudendo la valigia.
" Mi mancavi " dice lui prendendomi per il braccio attirandomi a se.
" Anche tu "
Le sue labbra si avvicinano alle mie,  le nostre lingue cominciano ad intrecciarsi, lasciandoci andare ad un lungo bacio passionale.
" Non andare! Stai qui con me "
" Sai che non possiamo.. Però pensa che domani a quest'ora saremo sposati e nessuno ci separerà mai "
" Va bene "risponde tristemente
" Ti amo "
" Anch'io "
Ci abbracciamo, poi lui piano piano scende in direzione del mio ventre e massaggiandolo dice
" Pronto.. Simone.. Mi senti.. Sono papà.. Volevo dirti che non vedo l'ora che esci da quella pancia per due motivi: Uno perché voglio tenerti tra le mie braccia e poi perché voglio a ritornare a far l'amore con la tua mamma.. Ora vado..ciao piccolino mio"  dice baciando  il ventre
Io lo tiro su in direzione del mio viso,  dove all'orecchio destro gli sussurro
"Anch'io non vedo l'ora di ritornare a far l'amore con te "
Il campanello purtroppo interrompe questo momento di amore passionale.
Infatti subito ci rechiamo sotto rendendoci per mano
"Ciao Luca" dice Tommaso
"Ciao .. Valeria vi aspetta "dice guardando verso di me
" Si.. Allora andiamo! "dico prendendo la borsa
Elena prende le sue chiavi della macchina e ci dirigiamo fuori
" Ciao papà "dice il piccolo abbracciandolo
Giovanni stringendolo forte a se dice
" Ciao piccolo mio.. A domani "
Il bambino sale in macchina mentre Giovanni mi attira tra le sue braccia dicendomi
" Mi mancherete "
" Anche tu.. A domani amore mio"
"A domani piccola mia "
Ci seperiamo,  lui entra dentro casa mentre io salgo in macchina per andare da Valeria.
Circa venti minuti dopo arriviamo,  Valeria é già fuori ad aspettarci.
" Ciao  amica mia " dice abbracciandomi
" Ciao "
" Ciao piccolo "
" Ciao zia "
" Ciao Elena "
" Ciao.. Grazie per l'invito "
Entriamo dentro recandoci in  cucina dove ad aspettarci troviamo una grande cena.
Il tavolo é praticamente perfetto e di sopra c'è qualsiasi tipo di cibo che si voglia.
Il piccolo si butta a capofitto sulle patatine tanto da sporcarsi tutte le mani.
Io prendo un po' di pasta con il pomodoro,  mentre Elena e Valeria prendono una fettina di carne.
Il mangiare é davvero squisito e Valeria ci confessa che é tutto comprato.
Perfino il dolce,  una torta al cioccolato con ciliege di sopra,  buonissima anche quest'ultima.
Una volta finito di cenare Elena E Valeria mettono i piatti nella lavastoviglie.
"Amore,  che ne dici di andare a letto "dico al piccolo che é intento a giocare al mio telefono
" No,  mamma voglio stare ancora.. Ti prego "dice facendo quel suo musetto dolce,  che é davvero difficile dirgli di no.
" Un altro pò e poi a letto "
" Si mamma "
Ci mettiamo tutti seduti nel salotto a giocare a carte e a scherzare davanti ad un buon bicchiere di succo di frutta.
Certo,  ad un addio al celibato ci si ubriaca ma la gravidanza lo impedisce.
Il piccolo ancora non ha sonno,  infatti salta per tutta la sala come una molla.
Ma purtroppo sono già le 23:30, ed é un po' tardi per lui.
"Amore, dai andiamo a letto? "
" Va bene "
" Mettilo a dormire nella mia camera da letto " dice Valeria
Prendo Junior dalla manina e lo porto prima in bagno a lavare i denti e mettersi il pigiama e poi a letto.
Lo faccio sdraiare per bene nel letto matrimoniale,  io mi siedo di fianco accarezzandogli dolcemente la guancia.
I suoi occhioni sono davvero stanchi, lo si capisce dal continuo battere delle palpebre.
"Mamma! "
" Dimmi amore "
" Ma domani i  nonni vengono? "
" No,  tesoro "
" Perché? "
" Perché sono arrabbiati con me.. Hai presente quando io e papà ti gridiamo perché non metti a posto i giochi e tu ti arrabbi?Beh! A me e ai nonni é successo una cosa simile "
" Non hai messo a posto i giochi?" dice dolcemente
Quanto é bella l'ingenuità di un bambino. Come spiegargli che non mi parlo con i suoi nonni perché non vogliono che io stia con suo padre.
È difficile da capire per un bambino che alla fine non ha neanche sei anni.
"No,  ho fatto qualcosa di più grave "
" Ma tu e papà mi perdonate sempre! "
" Si,  ma non tutti ci arrabbiamo allo stesso modo.. Io e papà ci arrabbiamo ma ci passa subito,  invece ai nonni no "
"Devi chiedere scusa"
"Già fatto ma non hanno perdonato "
" Va bene.. Non fa niente.. Io ti perdonerò sempre " dice il piccolo abbracciandomi.
Io lo stringo a me lasciandogli piccoli baci sul capo.
" Anch'io,  io e papà ti perdoneremo sempre,  qualsiasi errore tu possa commettere.. Ora però dormi"
Gli adagio delicatamente la testa sul cuscino per poi mettergli un cuscino di lato affinché non cada.
"Buonanotte mamma! "
" Buonanotte piccolo mio "
Chiudo la luce e la porta così da raggiungere le altre in cucina.
" Tutto bene? "mi chiede Elena
" Junior ha chiesto perché non mi parlo con i miei genitori" dico bevendo un sorso del mio succo
"E tu cosa hai detto? "domanda Valeria
" Che dovevo dirgli?È impossibile da capire per un bambino di sei anni il vero motivo per cui non mi parlo "
" Ma loro non si sono fatti sentire per niente? "domanda Elena
" Per niente! Ogni giorno mi sento con mio fratello ma loro non si sono fatti sentire.. A Junior mancano i nonni e a me mancano i miei genitori "
" Hai provato ad andare da loro?" chiede Elena
"No.. Loro mi hanno dato un ultimatum, o Giovanni o loro.. Io ho scelto Giovanni e loro non mi hanno più parlato.. Mi mancano tantissimo..Quanto vorrei che domani fossero in prima fila a sostenermi.. Sapete quanto volte ho immaginato  me vestita da sposa con mio padre che mi porta all'altare e mia madre in prima fila a piangere? Tante! Ma il destino ha cambiato il mio sogno.. Sposo l'uomo della mia vita senza i miei genitori"
"Ci siamo noi "dice Elena prendendomi per mano
" Io voglio almeno che quando nasca il piccolo Simone siano presenti "
" Non ci pensare più.. Domani ti sposi con l'uomo che ami é questo l'importante " dice Valeria
" Hai ragione "dico asciugandomi le lacrime.
" Avete combattuto tanto per il vostro amore " dice Elena
"Si"
È vero,  domani é il giorno più bello della mia vita e non é giusto che venga rovinato.
L'uomo che ho sempre desiderato,  il mio professore di fisica,  la mia vita domani diventa mio marito.
Sei anni fa chi me lo doveva dire che mi sarei sposata  con il mio principe azzurro,  e che avrei avuto due figli bellissimi.
Ma il destino sorprende sempre,  e questa volta mi ha davvero sbalordito.

Un amore Contrastato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora